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14-09-2012, 02:01
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#1
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Esperto
Qui dal: Dec 2011
Ubicazione: mente contorta
Messaggi: 839
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è inutile come domanda lo so già se ne è parlato come minimo un miliardo di volte e alla fine le risposte sono,limitate come ognuno può dare all'atro parola di conforto più di cioè nessuno può fare cioè di fare qlc,darsi da fare,fare movimento ,distrarti,farti un giro,ma se uno ha fatto molto altro più di tutto ciò,e sente la solitudine come una bestia che ti strangola la gola e ti fa rivoltare lo stomaco,ma non la solitudine di tipo che non mi chiama nessuno intendo esistenziale,che alla fine qualsiasi cosa farai farai da solo ,prendere scelte ,responsabilità,vivere come soffocamento per forza perchè sei nato e lo devi fare,suicidio non è soluzione perchè magari li peggio e non si risolve problema,cerchi le cose che non esistono,vai li e non stai bene,ritorno e non stai bene uguale,che sensazione orrende,scusate lo sfogo
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14-09-2012, 08:20
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#2
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Banned
Qui dal: Aug 2012
Ubicazione: Roma
Messaggi: 11,602
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Mi dispiace per la tua situazione.
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14-09-2012, 08:40
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#3
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: qui vicino
Messaggi: 31,353
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Penso che la domanda si ponga ora più che mai: cos'è veramente la morte e cosa accade dopo, quando qualcuno muore ed entra quindi nel destino della morte? Tutti noi dovremo ammettere il nostro imbarazzo di fronte a questa domanda.
Ma forse possiamo tentare un avvicinamento partendo ancora una volta dal grido di Gesù sulla croce, trovando espresso il nucleo di ciò che significa discesa di Gesù, partecipazione al destino di morte dell' uomo. In quest' ultima preghiera di Gesù, come nella scena del monte degli ulivi, sembra che il nucleo più profondo della sua passione non sia un qualsivoglia dolore fisico, bensì la radicale solitudine, il completo abbandono. In questo punto, però, appare infine veramente l' abisso della solitudine dell'uomo come tale, dell' uomo che nell' intimo è solo. Questa solitudine, che certo è perlopiù coperta in vario modo, ma è comunque la vera condizione dell' uomo, significa nel contempo la più profonda contraddizione all' essenza dell' uomo, che non può stare da solo, ma ha bisogno di essere in comunione.
Perciò la solitudine è la sfera della paura, che si basa sul venire a mancare dell' essenza: essenza che deve essere e che tuttavia è stata esiliata in uno spazio che le è impossibile. Cerchiamo di chiarircelo con un esempio. Se un bambino deve camminare da solo attraverso la foresta nella notte buia, ha paura, anche se gli si è dimostrato in maniera convincente che non vi è nulla da temere.
Nel momento in cui è solo nell' oscurità e sente la solitudine in maniera così radicale, sorge la paura, la vera paura dell' uomo, che non è paura di qualcosa, bensì paura in sé. La paura di qualcosa di determinato è in fin dei conti innocua, può essere esorcizzata allontanando l' oggetto in questione. Se qualcuno per esempio ha paura di un cane che morde, la faccenda si può sistemare velocemente legando il cane alla catena. Qui ci imbattiamo in qualcosa di molto più profondo: nel fatto che l' uomo, quando finisce nella solitudine definitiva, non ha paura di qualcosa di determinato, che si potrebbe mostrare lontano; egli prova piuttosto la paura della solitudine, dell' inquietudine e della sospensione della propria essenza, che non può essere superata razionalmente.
Aggiungiamo ancora un esempio: quando qualcuno deve stare sveglio di notte da solo con un morto in una camera, troverà sempre la sua situazione in qualche modo inquietante, anche se non vuole confessarselo ed è in grado di rendere comprensibile razionalmente l' infondatezza della sua sensazione. Egli sa bene che il morto non gli può fare nulla e che la sua situazione sarebbe forse molto più pericolosa se la persona in questione fosse ancora viva. Quello che nasce qui è una paura di tutt' altro tipo, non paura di qualcosa, bensì nell' essere soli con la morte, la sinistra sensazione della solitudine in sé, la sospensione dell' esistenza.
Ma, dobbiamo chiederci ora, come può essere superata una tale paura, se la prova dell' infondatezza cade nel vuoto? Ora, il bambino perderà la sua paura nel momento in cui vi sarà lì una mano che lo prende e lo conduce. E anche colui che è solo con il morto sentirà sparire l' impulso della paura se qualcuno è con lui. In questo superamento della paura si svela nel contempo ancora una volta la sua essenza: che essa è la paura della solitudine, la paura di un essere che può vivere soltanto nell' essere in comunione.
Dobbiamo spingere ancora oltre la nostra domanda. Se esistesse una solitudine nella quale nessuna parola di un altro potesse più arrivare e avere effetto trasformante; se sopraggiungesse una sospensione dell' esistenza tanto grave che in quel luogo non potrebbe più giungere alcun tu, allora sarebbe data quella vera e totale solitudine e terribilità che il teologo chiama «inferno».
Cosa significhi questa parola possiamo definirlo precisamente in base a ciò: essa indica una solitudine nella quale non penetra più la parola dell' amore e significa quindi la vera sospensione dell' esistenza.
In questo contesto, è immediato ricordare che i poeti e i filosofi della nostra epoca sono convinti che tutti gli incontri tra gli uomini rimangano in sostanza alla superficie; nessun uomo avrebbe accesso alla vera profondità dell' altro. Nessuno perciò può giungere alla vera profondità dell'altro; ogni incontro, per quanto possa sembrare bello, in fin dei conti non fa altro che narcotizzare l' insanabile ferita della solitudine. Nell' intimo più profondo dell'esistenza di noi tutti abiterebbe quindi l' inferno, la disperazione - la solitudine, che è tanto indefinibile quanto terribile. Sartre ha notoriamente costruito la sua antropologia su quest'idea. Infatti, una cosa è certa: c' è una notte nel cui abbandono non arriva alcuna voce; vi è una porta attraverso la quale noi possiamo passare solamente in solitudine: la porta della morte. Tutta la paura del mondo è in ultima analisi paura di questa solitudine. Da questo si può capire perché l' Antico Testamento abbia solo una parola per l' inferno e la morte, il termine scheol: in fin dei conti le due cose sono identiche. La morte è la solitudine per antonomasia. Ma quella solitudine nella quale l' amore non può più penetrare è l' inferno. Con questo siamo giunti di nuovo al nostro punto di partenza.
In base a ciò, questa frase significa che Cristo ha attraversato la porta della nostra ultima solitudine, che egli nella sua passione è entrato in questo abisso del nostro essere abbandonati. Dove nessuna voce può raggiungerci, egli è lì. In questo modo l' inferno è superato, o meglio: la morte, che prima era l' inferno, non lo è più. Entrambe le cose non sono più le stesse, poiché nel cuore della morte c' è la vita, poiché l' amore abita nel cuore di essa. L' inferno è ora solo una chiusura volontaria di sé o, come afferma la Bibbia, la seconda morte.
leggilo tutto, non è roba mia, l'ha scritta il papa che su ste cose è ferrato
è un punto di vista di chi ha fede, per chi non ne ha però è interessante comunque la spiegazione sulla solitudine..
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14-09-2012, 12:51
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#4
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Messaggi: 2,837
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Io lotto da anni contro la solitudine....
Mi costruisco vere e proprie muraglie psicologiche e mi autoimpongo discipline ferree (e un contatto continuo con altre persone) per cercare di alleviare in primis questa mia paura molto probabilmente atavica e secondariamente (ma non troppo) per cercare di attutire quelle che saranno le mazzate devastanti che arriveranno in futuro (quando moriranno i miei e quando tutti i miei amici si sistemeranno sentimentalmente) e che mi faranno precipitare nel vortice...
Per il momento entrambe le situazioni sopra descritte non si sono ancora verificate ma accadrà di sicuro presto o tardi...
Uno mi potrà dire che si tratta di rimedi fittizi e probabilmente avrebbe ragione ma non conosco altre strade percorribili...
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14-09-2012, 13:23
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#5
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Messaggi: 1,459
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Quote:
Originariamente inviata da Markos
Io lotto da anni contro la solitudine....
Mi costruisco vere e proprie muraglie psicologiche e mi autoimpongo discipline ferree (e un contatto continuo con altre persone) per cercare di alleviare in primis questa mia paura molto probabilmente atavica e secondariamente (ma non troppo) per cercare di attutire quelle che saranno le mazzate devastanti che arriveranno in futuro (quando moriranno i miei e quando tutti i miei amici si sistemeranno sentimentalmente) e che mi faranno precipitare nel vortice...
Per il momento entrambe le situazioni sopra descritte non si sono ancora verificate ma accadrà di sicuro presto o tardi...
Uno mi potrà dire che si tratta di rimedi fittizi e probabilmente avrebbe ragione ma non conosco altre strade percorribili...
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Ti sono solidale in questa lotta... ma non ti preoccupare si sopravvive a tutto, male ma si sopravvive.
Non dare tutto per scontato....anch' io mi prefiguravo uno scenario di gente felice e sistemata intorno invece mi trovo circondata da gente insoddisfatta ognuna coi suoi problemi.
Quando i tuoi amici saranno fidanzati, ci sarà sempre qualcuno libero, separato, divorziato, gay e quant altro.
E' vero i tuoi genitori non saranno sempre presenti ma questo dovrebbe far riflettere sul fatto di non rimandare tutto perchè la vita non concede sempre le medesime cose nella stessa forma.
Quote:
Originariamente inviata da monika89
è inutile come domanda lo so già se ne è parlato come minimo un miliardo di volte e alla fine le risposte sono,limitate come ognuno può dare all'atro parola di conforto più di cioè nessuno può fare cioè di fare qlc,darsi da fare,fare movimento ,distrarti,farti un giro,ma se uno ha fatto molto altro più di tutto ciò,e sente la solitudine come una bestia che ti strangola la gola e ti fa rivoltare lo stomaco,ma non la solitudine di tipo che non mi chiama nessuno intendo esistenziale,che alla fine qualsiasi cosa farai farai da solo ,prendere scelte ,responsabilità,vivere come soffocamento per forza perchè sei nato e lo devi fare,suicidio non è soluzione perchè magari li peggio e non si risolve problema,cerchi le cose che non esistono,vai li e non stai bene,ritorno e non stai bene uguale,che sensazione orrende,scusate lo sfogo
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Quella che descrivi tu si chiama vuoto esistenziale o meglio depressione.
Devi considerare che è uno stato alterato della tua mente non è esattamente la realtà altrimenti nessuno vivrebbe più.
Nei periodi in cui sto peggio è cosi come descrivi tu, per quanto mi sforzi ( e mi sforzo...) il vuoto che scava dentro non diminuisce e come se fossi un' assetata che non riesce mai a trovare la fonte giusta per dissetarsi e tornare a respirare. Mi sento come un' anima in pena che ride fingendo e che si sente immobilizzata dal mondo e dalle sue responsabilità.
Prendine coscienza, la vita è altro e cerca di capire cosa puoi fare per cambiare dal profondo la tua vita o anche per curare il tuo malessere.
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Ultima modifica di amarlena; 14-09-2012 a 13:27.
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14-09-2012, 14:11
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#6
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Esperto
Qui dal: Jun 2012
Messaggi: 1,418
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Diciamo che io non sto male in solitudine, a parte in determinati momenti. In alcuni momenti diventa davvero, davvero opprimente! Poi io caratterialmente tendo a stare solo... Soffro, eppure in qualche momento sto meglio, in altri ancora mi sento stranissimo, ma non so spiegare bene come si sento... E' difficile.
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14-09-2012, 16:11
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#7
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Esperto
Qui dal: Oct 2011
Messaggi: 4,386
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Mi sento sola anche se avrei persone con cui uscire, sono quasi sempre a casa e mia madre mi giudica una sfigata e lo dice a tutta la famiglia. Sono in un periodo nero perché mi sento sola e abbandonata, a pochissime persone importa di me e sto male perché non riesco ad approfondire nessuna conoscenza. Non ho la forza di reagire e vorrei solo andarmene...
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14-09-2012, 16:30
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#8
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Esperto
Qui dal: Apr 2012
Messaggi: 5,277
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Quote:
Originariamente inviata da amarlena
Quella che descrivi tu si chiama vuoto esistenziale o meglio depressione.
Devi considerare che è uno stato alterato della tua mente non è esattamente la realtà altrimenti nessuno vivrebbe più.
Nei periodi in cui sto peggio è cosi come descrivi tu, per quanto mi sforzi ( e mi sforzo...) il vuoto che scava dentro non diminuisce e come se fossi un' assetata che non riesce mai a trovare la fonte giusta per dissetarsi e tornare a respirare. Mi sento come un' anima in pena che ride fingendo e che si sente immobilizzata dal mondo e dalle sue responsabilità.
Prendine coscienza, la vita è altro e cerca di capire cosa puoi fare per cambiare dal profondo la tua vita o anche per curare il tuo malessere.
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Quanto capisco questa situazione(anche se la mia è una depressione mista),vorresti muoverti ,dimostrare a te ,solo a te, di essere vivo ma non ce la fai:La Grande Paralisi;mi ricorda tanto quei sogni da bambino, con quel buio intorno a te e te che non riesci a muoverti nonostante gli sforzi.
A volte c'è bisogno di aiuto,la volontà(ammesso che ci sia) non basta.
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14-09-2012, 16:48
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#9
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Banned
Qui dal: May 2012
Messaggi: 1,349
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Ho capito cosa intendi...
Ogni uomo nasce solo e muore solo, è davvero così?
No, se riusciamo a trovare delle persone che ci vogliono bene. Io credo che stia tutto lì. (o quasi)
Se sei circondata da persone ipocrite, è normale che senti un vuoto dentro e ti senti incompresa.
Anche se penso che l'essere umano sia destinato a sentirsi profondamente incompreso, giacchè nessuno potrà mai entrare nella testa di un altro e capirlo pienamente.
Comunque l'unica cosa da fare per affievolire il senso di solitudine, è andare alla ricerca di una persona che ci capisca il più possibile e che ci voglia bene.
Compassione... è un termine che si usa spesso. Se avessimo più compassione l'uno con l'altro, il mondo sarebbe certamente un posto migliore
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14-09-2012, 18:07
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#10
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Intermedio
Qui dal: Sep 2012
Messaggi: 223
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Io mi sono buttato nello sport, ma serve fino ad un certo punto.
Quando sono fermo e penso, penso e ripenso, mi viene su una tristezza infinita
La parte peggiore è il dover prendere decisioni importanti completamente soli, con una valanga di responsabilità che difficilmente riusciamo a sopportare
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14-09-2012, 18:48
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#11
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Ubicazione: Kamakura
Messaggi: 444
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Quote:
Originariamente inviata da Betsy Cherry
Ho capito cosa intendi...
Ogni uomo nasce solo e muore solo, è davvero così?
No, se riusciamo a trovare delle persone che ci vogliono bene. Io credo che stia tutto lì. (o quasi)
Se sei circondata da persone ipocrite, è normale che senti un vuoto dentro e ti senti incompresa.
Anche se penso che l'essere umano sia destinato a sentirsi profondamente incompreso, giacchè nessuno potrà mai entrare nella testa di un altro e capirlo pienamente.
Comunque l'unica cosa da fare per affievolire il senso di solitudine, è andare alla ricerca di una persona che ci capisca il più possibile e che ci voglia bene.
Compassione... è un termine che si usa spesso. Se avessimo più compassione l'uno con l'altro, il mondo sarebbe certamente un posto migliore
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Quote:
Originariamente inviata da Hisoka
Io mi sono buttato nello sport, ma serve fino ad un certo punto.
Quando sono fermo e penso, penso e ripenso, mi viene su una tristezza infinita
La parte peggiore è il dover prendere decisioni importanti completamente soli, con una valanga di responsabilità che difficilmente riusciamo a sopportare
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Potrei aver scritto io entrambi i post.
Non è che sono entrato con i vostri account in preda al sonnambulismo?
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14-09-2012, 19:25
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#12
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 1,573
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mi spiace monika89, non dev'essere facile sopportare certe sensazioni così soffocanti.
a me è successo solo un paio di volte di sentirmi così...
credo che sia un sentimento molto comune, e non solo per le persone "fobiche".
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17-09-2012, 07:20
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#13
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Messaggi: 2,837
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Quote:
Originariamente inviata da amarlena
Ti sono solidale in questa lotta... ma non ti preoccupare si sopravvive a tutto, male ma si sopravvive.
Non dare tutto per scontato....anch' io mi prefiguravo uno scenario di gente felice e sistemata intorno invece mi trovo circondata da gente insoddisfatta ognuna coi suoi problemi.
Quando i tuoi amici saranno fidanzati, ci sarà sempre qualcuno libero, separato, divorziato, gay e quant altro.
E' vero i tuoi genitori non saranno sempre presenti ma questo dovrebbe far riflettere sul fatto di non rimandare tutto perchè la vita non concede sempre le medesime cose nella stessa forma.
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Il fatto che si sopravviva a tutto è un qualcosa che non metto in dubbio Amarlena...
Io ho passato e passo tuttora dei veri e propri inferni ma sono ancora qui a scrivere e, nonostante lo voglia evitare, la mattina mi tocca alzarmi lo stesso per andare a lavorare in un ambiente che è un vero e proprio nido di vipere..
Ci saranno sempre persone insoddisfatte e problematiche? Si ma a differenza del sottoscritto al quale non viene data nessuna possibilità di "migliorare" la propria situazione loro avranno avuto (e nonostante si comportino da vere e proprie ***** umane nella maggior parte dei casi) le loro chances e continueranno ad averle...
W la vita insomma...
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17-09-2012, 21:23
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#14
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
Ubicazione: Napoli
Messaggi: 1,298
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Ci vorrebbe un po' di coraggio, ovvero le persone sole dovrebbero tentare almeno di avvicinarsi a chi, come loro, soffre la solitudine. Ma è un coraggio difficile a trovarsi, lo dico per quel che mi riguarda innanzitutto.
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21-09-2012, 05:03
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#15
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Esperto
Qui dal: Dec 2011
Ubicazione: mente contorta
Messaggi: 839
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vi ringrazio a tutti delle risposte,sudo con le cellule del mio corpo ogni giorno cioè che ognuno di voi ha aggiunto in ogni vostro commento,nasci solo e muori solo,alla fine,ma illusione di un conforto di chiacchierata ed ecco ci ritroviamo qui sù fobia sociale per scappare dalla solitudine, ingannandoci che non siamo soli,ma alla fine lo siamo ,è il tempo solo di una chiacchierata di chat di 3 minuti una uscita e siamo di nuovo soli,anzi più delle volte siamo soli anche uscendo e chattando e ti viene vomito che si è soli uguale,non capisco perchè il maledetto perchè di tutte le sofferenze che un'essere umano debba sopportare nella vita,ed alcuni nascono e godono di bella vita e soprattutto della cosa più bella dell "non pensare" e molti hanno privileggio di averlo,del non domandarsi e non capire,e ridere come i scemi ,che mondo strano,ambiguo,e non bastano le cose belle tipo sorriso,amore che dura da natale a santo stefano,natura,tanto ogni euforia finisce per stare da soli ,chissà chi siamo tutti quanti e da dove siamo venuti e dove andremo a finire,mah ,tutto strano ,mi viene solo un vuoto ,neanche più tristezza perchè è un sentimento brutto ma è sentimento,indifferenza è peggio,e come se già essere morti,scusate le mie poeme,coraggio a tutti anche se è ipocritamente dicendo che più di tanto nessuno può fare per altro,un abbraccio
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21-09-2012, 06:34
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#16
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Banned
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 2,097
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Quote:
Originariamente inviata da Herzeleid
Ci vorrebbe un po' di coraggio, ovvero le persone sole dovrebbero tentare almeno di avvicinarsi a chi, come loro, soffre la solitudine. Ma è un coraggio difficile a trovarsi, lo dico per quel che mi riguarda innanzitutto.
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eh, vero,
se poi c'è gente che al posto di ubicazione non mette niente o mette nomi inventati, bhe, è sempre un'occasione in più persa.
significa che non vuoi farti notare, e alora che non si lamentino.
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21-09-2012, 08:34
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#17
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Quote:
Originariamente inviata da Belindo
eh, vero,
se poi c'è gente che al posto di ubicazione non mette niente o mette nomi inventati, bhe, è sempre un'occasione in più persa.
significa che non vuoi farti notare, e alora che non si lamentino.
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Eh già, perché se uno vuol parlare con qualcuno sul forum deve per forza presentarsi con indirizzo e numero civico
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21-09-2012, 09:13
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#18
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Banned
Qui dal: Sep 2012
Ubicazione: Verona
Messaggi: 108
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Posso, come hai previsto, associare il tuo caso al mio, vedendo le strade che si possono o non possono diramare da questa strada. Si, l avere un cellulare che potrebbe state comodamente chiuso in un cassetto assieme ai calzini non aiuta, sto prendendo in considerazione l idea di fare un salto nel passato, cioè buttare il cell dalla finestra e fine, un problema in meno, solo il fisso come in gioventù...poco terapeutico forse, ma credo che lo faro´. Siamo qui per questo, siamo soli, temiamo di perdere il controllo della nostra mente, il cronicizzarsi della cosa, temiamo un futuro peggiore o uguale, quindi uno schifo.
Le nostre paure, affiancate da una realtà che le avvale, ci strangolano come hai detto tu. posso solo spronarti a non fermarti, ad andare avanti comunque, perché comunque, sfigata o meno, hai molte probabilità, mille spunti per far si di adattarti bene o modificare la situazione. ti capisco, e se ti capisco sei forse un po', ma solo un po', meno sola
Forza
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21-09-2012, 18:28
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#19
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Banned
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 2,097
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Eh già, perché se uno vuol parlare con qualcuno sul forum deve per forza presentarsi con indirizzo e numero civico
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cosa me ne frega di parlare con uno di roma, o di bari, se io soon di brescia?
qua si parla di gente che è sola senza amici , senza nessuno con cui uscire e si lamentano...
se maagri metti dove abiti trovi un altro che vive nella tua stessa città e ti contatta, no?
ma se metti come città, inferno, non ti contatterò a prescindere.
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21-09-2012, 18:34
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#20
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 3,959
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Quote:
Originariamente inviata da Betsy Cherry
Compassione... è un termine che si usa spesso.
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..A SPROPOSITO direi (visto che non ce n'è proprio, di compassione)
Compassione nel senso etimologico del termine, di condivisione della sofferenza, di immedesimazione negli altri , non di altèra ed ipocrita pietà, com'è diventata nel cristianesimo.
Quote:
Originariamente inviata da Betsy Cherry
Se avessimo più compassione l'uno con l'altro, il mondo sarebbe certamente un posto migliore
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E' vero: peccato che non ce n'è.
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