Questa è una poesia che scrissi in età adolescenziale:
SOLITUDINE
Essere soli nelle ore più lunghe,
senza che gli occhi possano toccare
la tua esistenza nascosta.
Il mondo si chiude di fronte a sé stesso
occulta al suo sguardo i propri arti,
separa le sue membra l’una dall’altra.
Ciascuno conduce le sue ore di solitudine,
i suoi mesi e i suoi anni nascosti,
immaginando i mille altri essere
che ci sono strappati,
mutilati nella nostra più grande coscienza.
Quando guardo attorno a me
vedo le immagini occultate nel mio pensiero,
i contorni vaghi di un nome.
Buona giornata a tutti!