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Originariamente inviata da paguro
Sono solo. ci sto a mio agio qualche giorno, poi mi sale l'angoscia e vedo il baratro che ho difronte.
La solitudine in certi momenti crea imbarazzo, forte disagio e senso di inutilità. Allora organizzo qualcosa da fare con un paio di amici. Ma durante la serata rimpiango la mia solitudine. Non mi godo un solo fottuto momento, l'unico pensiero e rifugiarmi rapidamente a casa perchè "patisco lo stare tra gli altri", che siano amici o perfetti sconosciuti. il mio fisico ne soffre. Se durante un uscita vado a specchiarmi, mi esce spontanea questa frase :" Ma che cazzo di faccia hai? fottuto imbecille che non sai stare al mondo. Ma sparati un colpo và che non servi a un ca..o!"
Darei 10 o 20 anni di vita per scoprire un minimo di gioia che la vita può regalare
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anche io nn ho amici (solo conoscenti) e nn ho un lavoro e un cazzo da fare tutto il giorno però cerco di riempirmi le mie giornate come posso. vado a trovare parenti, faccio passeggiate ecc...(oltre alla ragazza)...
l'importante è trovare il proprio equilibrio credimi. non dobbiamo farci troppo condizionare da quello che abbiamo o non abbiamo. l'unica cosa che conta è ciò che SIAMO. (è retorica lo so e me ne scuso, ma è la verità secondo me).
se fai dipendere la tua felicità dagli altri imposti la tua vita sull'avere e non sull'essere.
Consiglio: nei momenti di solitudine a me ha aiutato molto lo yoga e le ripetizioni degli esercizi cognitivi di psicoterapia.