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Vecchio 27-11-2009, 22:09   #21
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i soldi devono servire a sostentarci e a rendere possibili i sogni (o almeno alcune piccole soddisfazioni..).
I soldi non danno la felicità: il mondo è pieno di ricchi depressi e poveri felici, e non penso che con gli oggetti materiali si possa compensare la mancanza di altre cose..
E poi, un fobico se è un fobico, dubito possa trovare un lavoro veramente renumerativo
A meno che non schiatti una vecchia zia ricca e zitella un fobico ricco non lo diventa
Vecchio 27-11-2009, 22:55   #22
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I soldi non danno la felicità: il mondo è pieno di ricchi depressi e poveri felici
questa è proprio una ca-, una grande cazzà-, un'immensa, strepitosa c.....

Si scherza eh, ma i dati dell'Oms parlano chiaro, le percentuali di suicidi sono più alte nel sud del mondo che nel nord ricco.
Finchè mi dici che ci si può accontentare di un benessere dignitoso sono d'accordo, ma che un povero sia felice...
Vecchio 27-11-2009, 23:19   #23
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questa è proprio una ca-, una grande cazzà-, un'immensa, strepitosa c.....

Si scherza eh, ma i dati dell'Oms parlano chiaro, le percentuali di suicidi sono più alte nel sud del mondo che nel nord ricco.
Finchè mi dici che ci si può accontentare di un benessere dignitoso sono d'accordo, ma che un povero sia felice...
Ma il maggior numero di suicidi non era in giappone e nei paesi scandinavi?
Vecchio 27-11-2009, 23:20   #24
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Originariamente inviata da Nick Visualizza il messaggio
questa è proprio una ca-, una grande cazzà-, un'immensa, strepitosa c.....

Si scherza eh, ma i dati dell'Oms parlano chiaro, le percentuali di suicidi sono più alte nel sud del mondo che nel nord ricco.
Finchè mi dici che ci si può accontentare di un benessere dignitoso sono d'accordo, ma che un povero sia felice...
Sicuro di quello che dici?
nel sud del mondo la gente è troppo presa dalla lotta quotidiana per la sopravvivenza per poter "perdersi" in problemi psicologici.. E poi la correlazione tra suicidi e depressione non è ben dimostrata (uno si può suicidare anche senza essere depresso..)
Ho letto da qualche parte che la gente più felice al mondo vive a Cuba (la fonte non era il manifesto, eh..), che non è esattamente un paese ricco, anche per colpe non sue..
mentre le ricchissime Danimarca e Svezia sono ai primi posti al mondo come numero di suicidi e di insoddisfazione.. e lì hanno un sistema sociale che in Italia ce lo sognamo..
con questo non voglio dire che la povertà non possa provocare problemi psicologici, ma che la ricchezza materiale non serve senza la ricchezza dell'anima.. sennò ti sembrerebbe che il portiere della nazionale tedesca Enke si suicida dopo 6 anni di depressione, che Buffon, Vieri, Adriano ne possano soffrire, che Pantani viva anni di inferno prima di morire? è tutta gente che guadagna milioni all'anno, così come famosi cantanti e artisti ne hanno sofferto..
Vecchio 27-11-2009, 23:36   #25
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Ma il maggior numero di suicidi non era in giappone e nei paesi scandinavi?
Appunto, mi ero dimenticato pure il giappone!!
Vecchio 28-11-2009, 00:31   #26
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L'avatar di Plettraiolo
 

soldi e successo sono gli obbiettivi principali di chi ha il paraocchi abbassato
Vecchio 28-11-2009, 00:40   #27
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L'avatar di Nick
 

http://beta.vita.it/news/view/77744
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Bisogna, dice Saraceno, "rafforzare i sistemi di salute mentale nei Paesi a basso e medio reddito. Esiste - continua - una relazione fra poverta' e salute mentale. La prima puo' essere un fattore scatenante o di rischio per depressione, suicidio, abuso di alcol e sostanze illecite, ritardo mentale. Per altre patologie la poverta' contribuisce al peggioramento delle condizioni, come succede con la schizofrenia". Nel mondo, evidenziano i dati Oms, solo il 9% dei 450 milioni di persone con disturbi mentali riceve cure adeguate.
Saraceno è il direttore del dipartimento salute mentale dell'Organizzazione mondiale della sanita' (Oms)

Quote:
con questo non voglio dire che la povertà non possa provocare problemi psicologici
Se invece dicessi...nonostante il benessere materiale alcuni possono comunque avere problemi psicologici suonerebbe meglio.
Quelli che citi sono casi limite che fanno notizia, e cmq Pantani era un tossicodipendente e ad Enke è morta una figlia, tragedie che più sei povero più è facile averci a che fare.
Giappone e Svezia hanno concause culturali e ambientali.

Vogliamo scommettere che con la crisi e le fabbriche che chiudono la depressione avrà un picco spropositato? (e infatti ieri ho ritelefonato al Cim e mi hanno detto che c'è una lista d'attesa di un mese almeno)

Se sto assumendo un tono eccessivamente polemico, chiedo scusa, non è la mia intenzione, anche perchè no, non sono affatto sicuro.
Tuttavia propendo per quest'idea e in generale sono piuttosto restio ad attribuire un'importanza così determinante alle "cause interne".
I fatti sono visibili, concreti e sarebbe più facile intervenire su quelli.

Ultima modifica di Nick; 28-11-2009 a 00:44.
Vecchio 28-11-2009, 01:18   #28
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Originariamente inviata da Nick Visualizza il messaggio
http://beta.vita.it/news/view/77744


Saraceno è il direttore del dipartimento salute mentale dell'Organizzazione mondiale della sanita' (Oms)



Se invece dicessi...nonostante il benessere materiale alcuni possono comunque avere problemi psicologici suonerebbe meglio.
Quelli che citi sono casi limite che fanno notizia, e cmq Pantani era un tossicodipendente e ad Enke è morta una figlia, tragedie che più sei povero più è facile averci a che fare.
Giappone e Svezia hanno concause culturali e ambientali.

Vogliamo scommettere che con la crisi e le fabbriche che chiudono la depressione avrà un picco spropositato? (e infatti ieri ho ritelefonato al Cim e mi hanno detto che c'è una lista d'attesa di un mese almeno)

Se sto assumendo un tono eccessivamente polemico, chiedo scusa, non è la mia intenzione, anche perchè no, non sono affatto sicuro.
Tuttavia propendo per quest'idea e in generale sono piuttosto restio ad attribuire un'importanza così determinante alle "cause interne".
I fatti sono visibili, concreti e sarebbe più facile intervenire su quelli.
Guarda, quello che intendo dire è che si dà troppa importanza a valori basati sull'apparenza come i soldi e il successo e troppo poca a come si è dentro, alla propria interiorità..
L'equazione povero=depresso, ricco=felice non mi convince, non è una legge universale.
è vero che la salute mentale di una persona dipende da diversi fattori, tra cui la situazione economica, e che facendo un esempio su me stesso, se mi trovo in difficoltà in questo periodo è perchè sono senza lavoro, senza averne alcuna colpa, se non quella di essere nato nell'era dei contratti a termine. ma so benissimo che questa è solamente una concausa del mio malessere, e nemmeno la principale, e se mi trovo in questa situazione ci sono radici più profonde..
Non penso che una crisi economica possa essere la causa primaria di depressioni, ma che può essere una concausa in persone che per qualche motivo hanno già problemi di suo.

Due precisazioni su Enke e Pantani:
- Enke era depresso dal 2003 e la figlia gli è morta nel 2006. Lo shock della morte di un figlio è tremendo, ma Enke soffriva già di una malattia mentale. Mi stupisce il fatto che dalla tragedia al suicidio sono passati 3 anni e che nessuno abbia intuito il malessere del portiere
- Pantani è caduto in depressione dopo Madonna di Campiglio, nel 99. La tossicodipendenza è un effetto della sua depressione, non il contrario. All'epoca era lo sportivo più popolare d'Italia, e non ha retto la pressione e la vergogna della sospensione
Vecchio 28-11-2009, 02:04   #29
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Guarda sul successo sono d'accordo.

Comunque nn ritengo il benessere economico determinante in quanto causa prima, ma determinante in quanto condizione necessaria alla cura.
Ma per chiarire...per benessere intendo casa, cibo e una vita decorosa.

Ok...io avrò esagerato a dire praticamente che un povero non può essere felice, ma che il mondo sia pieno di poveri felici...mi sembra quantomeno azzardato. Su.

Voglio dire continua a sembrarmi che più possibilità economiche hai, più hai possibilità di una vita equilibrata e serena, perlomeno hai la libertà di costruirtela, mentre se non sei libero dal bisogno...
Vecchio 28-11-2009, 03:56   #30
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Esattamente....se fai qualcosa che si ti piace è il modo migliore per passare la giornata...purtroppo ultimamente ci son dei problemi spero che si risolvano o di trovarne/crearne uno nuovo che mi rilassi allo stesso modo....
dove lavori milo?
Vecchio 28-11-2009, 04:03   #31
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Guarda sul successo sono d'accordo.

Comunque nn ritengo il benessere economico determinante in quanto causa prima, ma determinante in quanto condizione necessaria alla cura.
Ma per chiarire...per benessere intendo casa, cibo e una vita decorosa.

Ok...io avrò esagerato a dire praticamente che un povero non può essere felice, ma che il mondo sia pieno di poveri felici...mi sembra quantomeno azzardato. Su.

Voglio dire continua a sembrarmi che più possibilità economiche hai, più hai possibilità di una vita equilibrata e serena, perlomeno hai la libertà di costruirtela, mentre se non sei libero dal bisogno...
i poveri non sono felici xke manca loro la dignità dell'esistere ke purtroppo passa attraverso l'altro. è come estremizzare i parametri culturali e segare via via sempre + persone, infatti la tendenza è quella di "persone difficili e sofisticate" ke tra l'altro credetemi, tutte le cose difficili non funzionano, quelle + facili si e certamente non inducono ad una caproneria, a differenza invece se sei sereno tendi a essere sereno con te e gli altri quindi a differenziarti xke studi il mondo con fiducia. questo è un punto nodale. senza questa condizione di semplicità rovineremo ancora le vite di molte persone.
tu puoi fissarti quanto vuoi a dire "sono figo", ma se non lo sei non lo sei. allora puoi tenere duro e pensare di avere un progetto per il quale pensi di essere figo (ovviamente su una base vera), xo lo sarai comunque in alcune situazioni quando il progetto si materializzerà. chi dice "basta crederci" secondo me è comunque uno ke ha avuto difficoltà normali o anke difficili, ma non è uno completamente diverso dal mondo. insomma quando l'esterno combacia con la propria visione. ki dice ke non ha bisogno di conferme non ci credo manco morto, il fatto è ke ne ha già avute abbastanza e magari è una persona ke ben si adatta all'ambiente. è ke forse ne ha bisogno di poche e magari è pure uno tranquillo.
un passionale sarà sempre instabile, secondo me, ma xke non ha avuto modo di attecchire quando doveva.
fate una media dei problemi qui, penso sia già venuto fuori il problema principale. non resta ke creare un buon ambiente per far riprendere fiducia (funziona). ovviamente non mi cagherete, quindi l'ho scritto per me

Ultima modifica di Intro-spettivo; 28-11-2009 a 04:06.
Vecchio 28-11-2009, 12:29   #32
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L'avatar di BadDream
 

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Originariamente inviata da harmattan Visualizza il messaggio
Ha senso privilegiare questi due aspetti nella vita, alla luce dell'ansia sociale?

In parte sì, almeno credo: più soldi equivale a più servizi , più possibilità di levarsi preoccupazioni, ed ansie
Gli stessi servizi e benessere che i "normali" usufruiscono in maniera più semplice perchè più abituati ad a tirare fuori gli attributi quando serve, senza considerare che possono contare di una rete fatta di amicizie , familismo ecc

Avere maggiore agii permette penso anche di non dover sgomitare tra la massa, e quindi di crearsi quell'angolino di pace che è l'obiettivo sentito come più istintivo qui..
Normalmente ed in proporzione la gente senza ansia tende a spendere senza troppi criteri, mentre il non voler ostentare sempre dovrebbe rendere più oculati i piani di spesa..
L'importante è sentirsi in pace con se stessi e non essere dilaniati da rimorsi di coscienza... this is it (cit.) nel caso contrario non c'è alcuna differenza fra povertà e ricchezza, non c'è alcun successo ma solo un enorme fallimento.

C'è chi necessita di una posizione di prestigio e del benessere economico per trovare pace ed equilibrio, c'è chi li trova ugualmente, c'è chi non li raggiunge nemmeno in quel caso... ciascuno è un caso a sè.
Vecchio 28-11-2009, 14:15   #33
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Originariamente inviata da Nick Visualizza il messaggio
Guarda sul successo sono d'accordo.

Comunque nn ritengo il benessere economico determinante in quanto causa prima, ma determinante in quanto condizione necessaria alla cura.
Ma per chiarire...per benessere intendo casa, cibo e una vita decorosa.

Ok...io avrò esagerato a dire praticamente che un povero non può essere felice, ma che il mondo sia pieno di poveri felici...mi sembra quantomeno azzardato. Su.

Voglio dire continua a sembrarmi che più possibilità economiche hai, più hai possibilità di una vita equilibrata e serena, perlomeno hai la libertà di costruirtela, mentre se non sei libero dal bisogno...
Ok ok abbiamo la stessa concezione di benessere
Io non dico che un povero sia felice, è normale che tra i fattori che influiscono sulla felicità ci sia anche la condizione economica e il fatto di vivere con dignità, ma ci sono persone che non navigano nell'oro eppure sono realizzate e soddisfatte di loro stesse..

guarda i brasiliani, sono poveri (anche se ormai relativamente, fra qualche anno ci faranno il mazzo come adesso i cinesi..) eppure dagli un pallone di stoffa sulla spiaggia e quella per loro è la felicità..
è la mentalità occidentale (protestante prima di tutto, ma ormai anche in Italia è così) che ci fanno sembrare i soldi importantissimi, quando invece dovrebbero essere solo un mezzo per toglierci le soddisfazioni della vita
Vecchio 28-11-2009, 18:24   #34
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L'avatar di Nick
 

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Originariamente inviata da Sentenza Visualizza il messaggio
Ok ok abbiamo la stessa concezione di benessere
guarda i brasiliani, sono poveri (anche se ormai relativamente, fra qualche anno ci faranno il mazzo come adesso i cinesi..) eppure dagli un pallone di stoffa sulla spiaggia e quella per loro è la felicità..
Mah non lo so, probabilmente è più la colla che sniffano che il pallone.
Forse noi europei siamo più culturalmente predisposti all'ideazione mentre lo stimolo della sopravvivenza gli fa evitare l'apatia...ma io non credo che un bambino che vive da solo per strada, senza genitori, sottoposto a violenze ed emarginazione sia felice.
Al limite quelli che sopravvivono sono solo i più forti e per questo non si vedono depressi in quelle zone, perchè non ci arrivano ad essere depressi, muoiono prima. Che abbia ragione Saw?

No, seriamente, ho capito quello che vuoi dire, in parte siamo d'accordo ma per il resto non mi convinci, mi sbaglierò ma al momento preferisco fare il depresso qui che essere "felice" in una favela. Magari fra non molto mi dovrò ricredere...
Vecchio 28-11-2009, 19:05   #35
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Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
In casi di timidezza o fobia meno grave, credo che alla fine la solitudine e la difficoltà nello stabilire un contatto proficuo con altre persone rimarrebbero inalterate o quasi con o senza molti soldi.
Non ne sono convinto. E' scientificamente provato che le persone ricche sentono meno la necessità di avere amici e di inserirsi socialmente: dunque un fobico "agiato" soffirebbe in maniera inferiore di solitudine e depressione rispetto ad un fobico "normale".

Ti rimando ad una fonte che puoi consultare in qualunque università:
http://www3.interscience.wiley.com/j...TRY=1&SRETRY=0
Vecchio 28-11-2009, 20:45   #36
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Originariamente inviata da BadDream Visualizza il messaggio
L'importante è sentirsi in pace con se stessi e non essere dilaniati da rimorsi di coscienza... this is it (cit.) nel caso contrario non c'è alcuna differenza fra povertà e ricchezza, non c'è alcun successo ma solo un enorme fallimento.

C'è chi necessita di una posizione di prestigio e del benessere economico per trovare pace ed equilibrio, c'è chi li trova ugualmente, c'è chi non li raggiunge nemmeno in quel caso... ciascuno è un caso a sè.
Sarà che ciascuno è un caso a se, ma ragionavo in questi termini: diventare decisamente più abbienti permette di finire meno in situazioni di ansia? Ho il sospetto di sì, e quindi sarebbe una strada preferibile a chi vuole, come scrivi tu, "sentirsi in pace con se stessi".
Vecchio 29-11-2009, 00:14   #37
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Originariamente inviata da harmattan Visualizza il messaggio
diventare decisamente più abbienti permette di finire meno in situazioni di ansia? Ho il sospetto di sì
Bè, mica tanto... anzi, per me è l'esatto opposto... pensa ai manager delle grandi (ma non necessariamente) aziende o ai brokers che devono tirare di coca per reggere i ritmi, o a mille altri esempi di professioni che garantiscono soldi e successo al costo però di assumersi una marea di responsabilità... l'ansia ce l'hanno eccome! e molto ma molto più dei loro subordinati, oserei dire...

volendo generalizzare un po', si potrebbe dire che più un lavoro è importante e redditizio, più si ha paura di perderlo... più si è sotto pressione, più si è esposti a situazioni potenzialmente ansiogene...
Vecchio 29-11-2009, 05:03   #38
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Originariamente inviata da harmattan Visualizza il messaggio
Ha senso privilegiare questi due aspetti nella vita, alla luce dell'ansia sociale?

In parte sì, almeno credo: più soldi equivale a più servizi , più possibilità di levarsi preoccupazioni, ed ansie
Gli stessi servizi e benessere che i "normali" usufruiscono in maniera più semplice perchè più abituati ad a tirare fuori gli attributi quando serve, senza considerare che possono contare di una rete fatta di amicizie , familismo ecc

Avere maggiore agii permette penso anche di non dover sgomitare tra la massa, e quindi di crearsi quell'angolino di pace che è l'obiettivo sentito come più istintivo qui..
Normalmente ed in proporzione la gente senza ansia tende a spendere senza troppi criteri, mentre il non voler ostentare sempre dovrebbe rendere più oculati i piani di spesa..
Io pero toglierei soldi e suc, quindi rimane...
Vecchio 30-11-2009, 21:18   #39
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L'avatar di harmattan
 

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Originariamente inviata da BadDream Visualizza il messaggio
Bè, mica tanto... anzi, per me è l'esatto opposto... pensa ai manager delle grandi (ma non necessariamente) aziende o ai brokers che devono tirare di coca per reggere i ritmi, o a mille altri esempi di professioni che garantiscono soldi e successo al costo però di assumersi una marea di responsabilità... l'ansia ce l'hanno eccome! e molto ma molto più dei loro subordinati, oserei dire...

volendo generalizzare un po', si potrebbe dire che più un lavoro è importante e redditizio, più si ha paura di perderlo... più si è sotto pressione, più si è esposti a situazioni potenzialmente ansiogene...
...Però qualche tempo fa lessi di una statistica dei sindacati dove le categorie più colpite da disturbi dell'umore, depressioni ecc. erano le meno pagate.
Sicuramente quello che dici ha del giusto comunque: ci sono professioni dove l'elemento stress/responsabilità potrebbe essere insostenibile per persone ansiose (sicuramente vanno considerate altre variabili)
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