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09-11-2015, 16:42
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#21
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,989
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Quote:
Originariamente inviata da Master
Insomma... non vorrei diventasse un topic da riempire di lamentele e pessimismo, ma di soluzioni e tentativi.
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Anche da questo ottimismo si vede che sei un nuovo utente
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09-11-2015, 17:17
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#22
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Principiante
Qui dal: Oct 2015
Messaggi: 5
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Non mi aspettavo tante risposte e tanto interesse, vi confesso che avevo inquadrato il forum un po' come un luogo di lamentele, mentre invece ci sono tante persone che oltre a condividere i propri problemi cercano anche di affrontarli e superarli.
Mi sono iscritto su questo forum proprio nella speranza di unire piú cervelli per tirare fuori qualche buona soluzione.
Mi fa molto piacere.
Non vi sto a quotare tutti, a volte quoteró dei pezzi, altre volte rimarró piú sul vago.
Per prima cosa si é parlato dell'andarsene dall'ambiente in cui si vive (sopravvive) e giustamente si puó pensare che, cambiando tutto, il problema si sgretoli.
Non é del tutto sbagliato. Ho avuto la possibilitá di allontanarmi da tutto ció che mi era familiare per un breve periodo, ed effettivamente ero un'altra persona.
Ma é andata di culo. Una serie fortunata di combinazioni che ha impostato gli eventi in maniera positiva.
Noi, dobbiamo ragionare per funzionalitá e possibilitá. Ho una cosa funziona o non funziona. O é possibile o non lo é.
E' inutile perdere tempo a pensare come sarebbe essere dall'altra parte del mondo con una vita nuova, a meno che non abbiate i soldi o la possibilitá per farlo. In quel caso, buttatevi.
Ma se non é cosí...
Bisogna convivere con la realtá.
Quote:
abbiamo un'idea troppo romanzata dell'esistenza, per questo ci rifugiamo in altri mondi.
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Verissimo. Ma vorrei tralasciare le cause, l'impostazione falsa che la societá da alla vita e con cui ci lavano il cervello fin dalla nascita.
A molti di noi sará capitato di affrontare la fase in cui tutte le favole con cui ci avevano cresciuto sono iniziate a sembrare cazzate, i buoni non esistono ma sono ancora piú merde dei cattivi, il lieto fine é solo per i potenti e i disonesti, ecc... ecc...
E' un processo difficile da affrontare e digerire.
Poiché viene messa in discussione tutto ció che per noi, fino ad allora, era la realtá, era il mondo. Tutto falso, tutto una presa in giro.
Quote:
se ognuno di noi vivesse solo ed esclusivamente nella realtà ci sarebbe un suicidio di massa .... poi pare da quello che scrivi che uno che riesce a vivere solo nella realtà è una persona migliore diciamo , nn so se è una mia impressione o intendi veramente sta cosa .....
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Quote:
Contrario. Senza i miei momenti di evasione quotidiana, non riuscirei mai ad affrontare e sopravvivere allo schifo della vita.
E non vuole essere una lamentela, ma rivendicare la dignità dello svago personale per ricaricarsi per il mondo.
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Chi riesce a vivere nella realtá e a trarne soddisfazioni e piaceri riesce ad essere felice (senza cadere nella visione della felicitá perpetua 24/24).
Chi vive nei suoi mondi avrá sempre i ritorni alla realtá che saranno come schiantarsi al suolo da 10 piani.
Quello che noto é che risulta automatico vedere la vita vera, la realtá come brutta. E' vero, lo é, ma c'é anche l'altro lato della medaglia, quello fatto dalle sensazioni che vogliamo realmente provare ma ci limitiamo soltanto a simulare con le nostre fantasie, desideri e immaginazioni.
Ora vi chiedo: se riusciste a vivere nel mondo reale bilanciando i momenti brutti a quelli piacevoli... quindi 50%/50%..... preferireste ancora fingere di vivere nelle vostre fantasie? O piú realisticamente giochereste con quel 50/50?
Quote:
Poi l'idea che la sofferenza tempri è sopravvalutata.
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E' il concetto di base ad essere errato.
Non é la sofferenza a temprarti, é l'abitudine di resistere alla sofferenza e di non piegarti ad essa, che TU (noi) devi sviluppare.
Quote:
Attenzione, io, non trovando negli ultimi anni un mio posto nel mondo,una mia via, ho tentato di adattarmi stoicamente alla realtà in cui mi trovavo, soffrendo, e tentando di trascendere la sofferenza con una sorta di atto di abnegazione.Reprimevo ogni fantasia e cercavo di essere pragmatico in modo assoluto. E' durato quel che è durato e poi sono andato fuori di testa. Non si tratta quindi di adattarsi ad una realtà esteriore in modo passivo, ma riuscire a trovare il proprio posto,il punto di incontro tra se e il mondo. Io spero di riuscirci, ma temo sempre l'ennesimo fallimento.
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Sono d'accordo anche su queste parole, ma voglio specificare che vivere nella realtá non lo intendo come lasciarsi andare alla corrente della realtá.
Significa agire concretamente, fare le cose, plasmare il mondo che ci circonda.
Lo scopo non é non pensare o reprimersi, ma usare il cervello per problemi pratici e quotidiani.
Crearselo questo posto nel mondo.
Ho trovato la lista di Antonius Block molto bella.
In gran parte coincide con quel poco che sto facendo io per cercare di uscire da questa situazione.
Attivitá pratiche, concrete, che richiedono sforzi costanti... ma pian piano danno delle soddisfazioni.
Il problema nasce quando tutto questo ci lascia un amaro in bocca, un fondo di insoddisfazione che nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a spiegarci.
Vi capita mai?
Perché, fondamentalmente, molti di noi sanno cosa devono fare, come farlo, magari anche cosa vogliono.. eppure é sempre piú facile rifugiarsi nella fantasia piuttosto che lottare.
Io sono qui perché sono come voi. Forse sembrerá strano il mio modo di parlare e il mio atteggiamento, cosí ottimistico e propositivo.
Quote:
Anche da questo ottimismo si vede che sei un nuovo utente
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Non é ottimismo. E' rabbia. Voglia di prendermi tutto ció che non mi sono mai preso.
Stasera magari approfondisco e rispondo anche a chi non ho risposto.
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09-11-2015, 17:33
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#23
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Esperto
Qui dal: Oct 2015
Messaggi: 4,200
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Quote:
Originariamente inviata da Master
Il problema nasce quando tutto questo ci lascia un amaro in bocca, un fondo di insoddisfazione che nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a spiegarci.
Vi capita mai?
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Quella sensazione è sempre lì ma conviverci è più facile quando di tanto in tanto hai qualche momento felice (da qui la scelta del nickname per analogia con il personaggio di Antonius Block)
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09-11-2015, 17:41
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#24
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: qui vicino
Messaggi: 31,353
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Quote:
Originariamente inviata da Master
Secondo voi, quali caratteristiche servono per poter immergersi nella vasca di sangue bollente della realta'?
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eh ma se la valuti così tetra ci credo che poi la sfuggi...
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09-11-2015, 17:44
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#25
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Principiante
Qui dal: Oct 2015
Messaggi: 5
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Quote:
Originariamente inviata da Inosservato
eh ma se la valuti così tetra ci credo che poi la sfuggi...
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Ovviamente trattasi di una metafora per rendere il fatto che questo processo non lo vedo indolore. Anzi. Credo sia inevitabile soffrire, piangere, vomitare.
Peró non hai tutti i torti... le parole e le immagini mentali che usiamo ci condizionano molto.
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09-11-2015, 18:09
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#26
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 3,959
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Quote:
Originariamente inviata da Dedalus
Per prendertelo devi levarlo a qualcun altro; spietatamente.
Perché la vera favoletta, il vero rifugio fantastico, in tutto questo, è quella del “crearsi il proprio posto nel mondo”.
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Sì, è proprio una favoletta.
L'unico modo per ottenere qualcosa è prendersela spietatamente a discapito di qualcun'altro.
E' qualcosa che tutte le persone che si ritrovano nel flusso della vita reale, più o meno consciamente, più o meno spietatamente, fanno.
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09-11-2015, 18:13
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#27
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 3,959
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Quote:
Originariamente inviata da Master
un modo di vedere il mondo e la realtá estremamente disfunzionale e nocivo
Secondo voi, quali caratteristiche servono per poter immergersi nella vasca di sangue bollente della realta'?.
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Già questo in grassetto, uno psicoqualcosa ti direbbe che è un pensiero disfunzionale.
(secondo me è l'essere umano in sé ad essere disfunzionale)
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09-11-2015, 18:18
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#28
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,209
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Quote:
Originariamente inviata da chrissolo
Sì, è proprio una favoletta.
L'unico modo per ottenere qualcosa è prendersela spietatamente a discapito di qualcun'altro.
E' qualcosa che tutte le persone che si ritrovano nel flusso della vita reale, più o meno consciamente, più o meno spietatamente, fanno.
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Quest è cattiva coscienza.
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09-11-2015, 18:23
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#29
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 3,959
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Quote:
Originariamente inviata da Master
Quale potrebbe essere la migliore strategia per riuscire a sopravvivere colpo dopo colpo senza tornare indietro e senza rifugiarsi di nuovo nei nostri mondi immaginari?
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Secondo me l'unica risposta è che per sopravvivere nella realtà bisogna essere spietati, insensibili, narcisisti ed egoisti.. in grado di usare qualsiasi mezzo per ottenere il proprio fine, tipo la menzogna, le maschere, l'ipocrisia, la retorica, l'astuzia, venderti bene e al meglio.. perché è quello che spietatamente faranno gli altri con cui ti troverai a confrontarti.
Fingersi agnelli quando è vantaggioso.. ma essere sempre e comunque famelici e spietati lupi.
Altrimenti fallisci miseramente. Ti divorano.
Comunque c'è da dire che, dopo tanti e tanti anni passati a farlo, anche fuggire nei mondi immaginari non funziona più.. perché l'esistenza ti costringe, vedendo che invecchi, a fare il conto anche con la tua finitezza e mortalità.. e non trovi più posto immaginario che ti dia rifugio.
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Ultima modifica di chrissolo; 09-11-2015 a 18:28.
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09-11-2015, 18:53
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#30
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Messaggi: 3,307
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Quote:
Originariamente inviata da Master
Inconsciamente tendiamo a rifuggire dalla realta', poiché essa non ci piace e non riusciamo ad accettarla, anche a causa della distanza presente tra le nostre fantasie e il mondo vero, tra ció che vorremmo o vorremmo essere e ció che abbiamo e siamo effettivamente.
Ma finché non si diviene in grado di affrontare la propria realtá, viverci dentro, soffrendo in tutti i modi in cui é in grado di farci di soffrire, non credo ci sará mai la possibilitá di migliorare la nostra vita.
E' una caratteristica tipica di certe problematiche quella di distaccarsi dalla realtá rifugiandosi in mondi alternativi, di fantasia: puó essere un'attivitá, un libro, una serie tv, o ancor peggio, un modo di vedere il mondo e la realtá estremamente disfunzionale e nocivo, ma che sviluppiamo per proteggerci.
Secondo voi, quali caratteristiche servono per poter immergersi nella vasca di sangue bollente della realta'?
Quale potrebbe essere la migliore strategia per riuscire a sopravvivere colpo dopo colpo senza tornare indietro e senza rifugiarsi di nuovo nei nostri mondi immaginari?
La mie domande sono poste con scopo di riflessione e propositivo.
Insomma... non vorrei diventasse un topic da riempire di lamentele e pessimismo, ma di soluzioni e tentativi.
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io nonostante la mia situazione "seria" di depressione ho scelto ci "combattere" ogni giorno ...sul lavoro per esempio...nn c'è una ricetta particolare...affronto ogni secondo come penso sia meglio affrontarlo in quel momento...mentre faccio questo "sforzo" mi sento "meglio"..col tempo impari strategìe nuove...cmq l'ansia,la frustrazione,l'angoscia restano....e pesano
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09-11-2015, 19:19
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#31
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,074
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Quote:
Originariamente inviata da chrissolo
Secondo me l'unica risposta è che per sopravvivere nella realtà bisogna essere spietati, insensibili, narcisisti ed egoisti.. in grado di usare qualsiasi mezzo per ottenere il proprio fine, tipo la menzogna, le maschere, l'ipocrisia, la retorica, l'astuzia, venderti bene e al meglio.. perché è quello che spietatamente faranno gli altri con cui ti troverai a confrontarti.
Fingersi agnelli quando è vantaggioso.. ma essere sempre e comunque famelici e spietati lupi.
Altrimenti fallisci miseramente. Ti divorano.
Comunque c'è da dire che, dopo tanti e tanti anni passati a farlo, anche fuggire nei mondi immaginari non funziona più.. perché l'esistenza ti costringe, vedendo che invecchi, a fare il conto anche con la tua finitezza e mortalità.. e non trovi più posto immaginario che ti dia rifugio.
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ma alla fine penso che dobbiamo mantenere la nostra natura, anche se essere un po' insensibili conta, nel senso di poco permeabili al dolore, penso sia fondamentale. Le maschere sinceramente me le risparmio.
Ma una cosa ancora più importante, almeno per me è saper rispondere colpo su colpo alle insidie della vita e degli altri, diventare duri nel senso di far vedere agli altri che se vogliono farci del male dovranno pensarci 2 volte perché avranno pane per i loro denti.
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09-11-2015, 19:25
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#32
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 7,393
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Quote:
Originariamente inviata da Master
un modo di vedere il mondo e la realtá estremamente disfunzionale e nocivo
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Per me allontanandoci dalla realtà in certi casi la possiamo cogliere anche meglio di come lo faremmo senza esserci costruiti certe visioni.
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Ultima modifica di Bluevelvet93; 09-11-2015 a 19:42.
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09-11-2015, 19:37
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#33
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 3,959
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Quote:
Originariamente inviata da syd_77
Ma una cosa ancora più importante, almeno per me è saper rispondere colpo su colpo alle insidie della vita e degli altri, diventare duri nel senso di far vedere agli altri che se vogliono farci del male dovranno pensarci 2 volte perché avranno pane per i loro denti.
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Questo va contro la mia natura.
Io non sono duro.
E poi non è che siano lì tutti pronti a volerti far del male, la maggior parte della gente semplicemente ti ignora e non ti degna di considerazione, neanche minima.
E' proprio qui il nocciolo del problema: è che se vuoi esser considerato il mondo e la società, per come sono, ti impongono d'esser cattivo e che - ad alzare la voce, esser forte, importi, prevaricare qualcuno o tutti - sia tu.
Altrimenti crepi solo e senza niente (che è quello che sta capitando a me)
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09-11-2015, 19:45
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#34
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,074
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Quote:
Originariamente inviata da chrissolo
Questo va contro la mia natura.
Io non sono duro.
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Fondamentalmente neanche io, o meglio non lo sono ora, prima lo ero di più.
Vorrei ritornare a essere com'ero prima, anche di più.. ancora non ci sono riuscito.
Quote:
Originariamente inviata da chrissolo
E poi non è che siano lì tutti pronti a volerti far del male, la maggior parte della gente semplicemente ti ignora e non ti degna di considerazione, neanche minima.
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Questo non è sempre vero, magari gli altri si limitassero solo a ignorare.
Un soggetto vulnerabile è più facile che venga attaccato. Sul lavoro se sei vulnerabile ci sono 1000 prevaricazioni, giusto per fare un esempio.
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09-11-2015, 19:52
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#35
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 3,959
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Quote:
Originariamente inviata da syd_77
Questo non è sempre vero, magari gli altri si limitassero solo a ignorare.
Un soggetto vulnerabile è più facile che venga attaccato. Sul lavoro se sei vulnerabile ci sono 1000 prevaricazioni, giusto per fare un esempio.
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Eh. A me lo dici, che son stato stalkerizzato per anni.
Ma non solo sul lavoro: la stragrande maggioranza delle persone "normali" ed "integrate", se mostri loro la tua vulnerabilità, la useranno spietatamente contro di te, qualora e se potesse essere loro di vantaggio.
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09-11-2015, 20:09
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#36
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,074
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Quote:
Originariamente inviata da chrissolo
Eh. A me lo dici, che son stato stalkerizzato per anni.
Ma non solo sul lavoro: la stragrande maggioranza delle persone "normali" ed "integrate", se mostri loro la tua vulnerabilità, la useranno spietatamente contro di te, qualora e se potesse essere loro di vantaggio.
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stalkerizzato??
si purtroppo è così.
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09-11-2015, 20:12
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#37
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,989
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Quote:
Originariamente inviata da chrissolo
Sì, è proprio una favoletta.
L'unico modo per ottenere qualcosa è prendersela spietatamente a discapito di qualcun'altro.
E' qualcosa che tutte le persone che si ritrovano nel flusso della vita reale, più o meno consciamente, più o meno spietatamente, fanno.
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Beh, mica sempre... uno va in palestra per anni, si fa un mazzo tanto e anche per questo, per l'aspetto e per la fiducia in sé stesso così guadagnata, trova una ragazza che altrimenti non lo avrebbe cagato. Sottratto qualcosa a qualcuno? In astratto sì: magari se così non fosse andata, lei avrebbe trovato un altro che sarebbe stato felice. Costui, che non saprà mai che avrebbe avuto una ragazza che lo avrebbe fatto uscire da una depressione suicida, si rovina la vita. Ma sono appunto esempi limite. Nella realtà in moltissimi casi si trova un posto al mondo senza togliere niente a nessuno. Altro esempio che mi viene in mente è nascere con un talento, essere l'unico neurochirurgo capace di fare certi interventi, guadagnare il giusto e fama. O anche un ricercatore che crea e le cui scoperte giovano all'umanità.
Voglio dire, questi discorsi "a somma zero" possono funzionare in molti àmbiti del vivere sociale, ma non certo tutti. E chi ha questa immensa fortuna di stare bene senza che questo comporti privazioni per altri ecco, come potrete immaginare ha tutta la mia benevola invidia
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09-11-2015, 20:40
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#38
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,734
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Quote:
Originariamente inviata da Master
Secondo voi, quali caratteristiche servono per poter immergersi nella vasca di sangue bollente della realta'?
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1)Assuefazione al piacere dell'immaginazione e degli episodi immaginati, innacquarimento delle sensazioni, stato di noia e calo della fantasia.
2) Pressioni sociali che sensibilizzano il bisogno di appartenenza (es. nuovo luogo di lavoro con colleghi estroversi che fanno pesare la loro differenza).
3) Evoluzione positiva dell'introversione.
Quote:
Originariamente inviata da Master
Quale potrebbe essere la migliore strategia per riuscire a sopravvivere colpo dopo colpo senza tornare indietro e senza rifugiarsi di nuovo nei nostri mondi immaginari?
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Accettare le proprie caratteristiche e darsi obiettivi di vita raggiungibili.
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10-11-2015, 00:48
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#39
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Esperto
Qui dal: Jul 2013
Ubicazione: Provincia di Milano
Messaggi: 4,745
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non potrò mai accettare la realtà e di sfuggire da essa. e l'ultima ''sfuggita'' chissà magari sarà un eventuale suicidio.
io dell'immaginario, della fantasia ci ho fatto la mia ragione di vita, anche se non potendo avere quella ''fantasia'' (non solo Amy) ci sto troppo male.
l'unica soluzione sarebbe quella di abbandonare fantasie e mondi immaginari per entrare nella realtà, alzarsi e fare quello che va fatto.
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20-03-2016, 19:46
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#40
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Principiante
Qui dal: Mar 2016
Messaggi: 18
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Bella discussione,davvero!
Quote:
Originariamente inviata da Warlordmaniac
1)Assuefazione al piacere dell'immaginazione e degli episodi immaginati, innacquarimento delle sensazioni, stato di noia e calo della fantasia.
2) Pressioni sociali che sensibilizzano il bisogno di appartenenza (es. nuovo luogo di lavoro con colleghi estroversi che fanno pesare la loro differenza).
3) Evoluzione positiva dell'introversione.
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Sinceramente,io queste tre cose in un certo senso le ho provate. E non ne ho tratto tanto benefici,anzi...mi sono sempre ririnchiusa nelle mie fantasie,oscure o gioiose che fossero.
Quote:
Originariamente inviata da chrissolo
Secondo me l'unica risposta è che per sopravvivere nella realtà bisogna essere spietati, insensibili, narcisisti ed egoisti.. in grado di usare qualsiasi mezzo per ottenere il proprio fine, tipo la menzogna, le maschere, l'ipocrisia, la retorica, l'astuzia, venderti bene e al meglio.. perché è quello che spietatamente faranno gli altri con cui ti troverai a confrontarti.
Fingersi agnelli quando è vantaggioso.. ma essere sempre e comunque famelici e spietati lupi.
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Questa cosa non mi convince granchè,anche se è vero che spesso certi lati aiutano a raggiungere determinati obiettivi nella vita (o così pare). Perchè...se uno non è questo...se uno non si sente a proprio agio con l'insensibilità,la menzogna e l'essere spietati,in sostanza...non so... anche perchè...non so voi,ma io spesso sono fuggita da questo,dall'ipocrisia e dalla cattiveria del mondo...e trasformarci proprio in ciò che non ci piace della realtà...davvero sarebbe un modo per starci bene in mezzo?
Quote:
Originariamente inviata da Lidia
Belle considerazioni Master
Credo che potrebbe essere utile iniziare ad individuare gli elementi positivi e quelli negativi della nostra realtà e i motivi per cui li consideriamo tali. E magari cercare di lavorare su quelli che non ci piacciono, accettandoli o cambiandoli, se possibile.
Facile a dirsi ...
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Quote:
Originariamente inviata da Weltschmerz
Un buon passo potrebbe essere capire cosa compensa la fantasia e nel dubbio provare a cambiarne alcuni aspetti per analizzare meglio come si fugge.
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Personalmente vorrei provare a mettere in pratica questi suggerimenti,invece! Anche se ovviamente il tasto dolente rimane sempre l'agire...
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