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09-11-2015, 11:19
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#1
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Principiante
Qui dal: Oct 2015
Messaggi: 5
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Inconsciamente tendiamo a rifuggire dalla realta', poiché essa non ci piace e non riusciamo ad accettarla, anche a causa della distanza presente tra le nostre fantasie e il mondo vero, tra ció che vorremmo o vorremmo essere e ció che abbiamo e siamo effettivamente.
Ma finché non si diviene in grado di affrontare la propria realtá, viverci dentro, soffrendo in tutti i modi in cui é in grado di farci di soffrire, non credo ci sará mai la possibilitá di migliorare la nostra vita.
E' una caratteristica tipica di certe problematiche quella di distaccarsi dalla realtá rifugiandosi in mondi alternativi, di fantasia: puó essere un'attivitá, un libro, una serie tv, o ancor peggio, un modo di vedere il mondo e la realtá estremamente disfunzionale e nocivo, ma che sviluppiamo per proteggerci.
Secondo voi, quali caratteristiche servono per poter immergersi nella vasca di sangue bollente della realta'?
Quale potrebbe essere la migliore strategia per riuscire a sopravvivere colpo dopo colpo senza tornare indietro e senza rifugiarsi di nuovo nei nostri mondi immaginari?
La mie domande sono poste con scopo di riflessione e propositivo.
Insomma... non vorrei diventasse un topic da riempire di lamentele e pessimismo, ma di soluzioni e tentativi.
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09-11-2015, 11:46
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#2
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,690
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Purtroppo non è per niente facile.
Potrei dire che se ci si riuscisse, questa sarebbe la soluzione di tutti i problemi, almeno per chi soffre di disturbo evitante, anche in forma più accennata, e non solo la semplice fobia sociale.
Come sempre, si tratta di dinamiche generali, che coinvolgono la persona nel complesso. Quindi ci vuole un equilibrio tra diversi fattori.
A me sembra sempre valido l'approccio cognitivo-comportamentale, perché mette insieme la riflessione e l'acquisizione di pensieri non limitanti, con la progressiva esposizione e l'abitudine a fare cose stressanti.
Entrando nel merito, secondo me può essere utile partire dall'autostima, intesa non come esaltazione di sè, ma come consapevolezza delle proprie qualità anche positive. Nell'autostima c'è anche il concetto per cui noi siamo persone con la propria integrità strutturata negli anni, e non possiamo permettere ad ogni scossone di farci crollare e annullarci. "Avere le spalle larghe" può rendere l'idea. Anche "farsi scivolare addosso le cose" mi è sempre piaciuto.
Poi a me risulta utile capire cosa mi piace fare e mi rende soddisfatto di me. Uno, ad esempio, l'ho trovato nello sport, ho capito che per esperienze passate, istinto, esempio dei genitori, non potrò essere felice senza fare sport, e sto agendo di conseguenza. Ma è solo un esempio. Lo studio e la conoscenza per qualcuno (e anche in parte per me) è altrettanto importante. L'arte e la creatività (ad esempio la cucina o la musica) pure. Se tu la sera vai a letto sapendo di aver fatto qualcosa di cui sei soddisfatto e che ha arricchito la tua persona, affronterai un pò meglio le difficoltà.
Una cosa importante è secondo me anche iniziare a vedere la realtà con connotati meno negativi. Ragionare in termini di "homo homini lupus" non ci aiuterà a superare la fobia sociale. Bisogna un pò sforzarsi di vedere la società come un insieme di persone che non vogliono il male dell'altro, e che possono accettarti se tu a tua volta ti mostri aperto e anche un pò abile nell'interagire. Ci sono persone da non seguire, ci sono persone crudeli, ma noi dobbiamo andare avanti e cercare altrove. Insomma, la società è una medaglia con due lati, ma dovendo scegliere è meglio vedere il lato più bello.
Ma come vedi, son già partito con un elenco, quando purtroppo un elenco non è possibile farlo. Sono percorsi graduali comunque, ci vuole tempo.
E rimane il fatto che chi è insicuro nel profondo, tendenzialmente lo rimarrà per tutta la vita, e si tratta semmai di imparare modi e ragionamenti per convivere con questa insicurezza, rendendola sempre meno decisiva nel determinare le nostre scelte.
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09-11-2015, 12:07
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#3
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Esperto
Qui dal: Jan 2012
Ubicazione: £
Messaggi: 8,149
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Bel topic, realistico e privo di fronzoli, va dritto al problema, fuggire dalla realtà, me compreso, lo faccio da una vita, mentre guardare e affrontare la realtà, sta alla base di una vita da adulti, cosa che comunque, senza esperienza alle spalle (il terreno su cui costruire con sicurezza) , difficilmente affronterai mai la realtà.
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09-11-2015, 12:08
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#4
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Esperto
Qui dal: Mar 2013
Messaggi: 794
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Bel topic hai detto cose verissime che proviamo tutti, ogni giorno cerchiamo di distaccarci dalla realtà e questo ci fa peggiorare ancora di piu, lo facciamo perche' non ci sentiamo bene nel mondo, troppe pressioni, troppe paura da affrontare, e piu facile stare rintanati nelle solite 4 mura.
Detto questo, penso che l'unico modo sarebbe una decisione drastica da prendere per un fobico,cioe andarsene dal posto dove si vive abbandonare tutto e ricomincia con pochi soldi in un posto lontano...li saremmo costretti a cercarci un lavoro, a comunicare per dei bisogni primare e sicuramente vivremo di piu anche se e impossibile per un fobico(io non lo farei mai) prendere una decisione cosi' e forse e anche eccessiva, ma e un modo.
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09-11-2015, 12:21
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#5
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Esperto
Qui dal: May 2014
Ubicazione: TV
Messaggi: 2,444
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Nn credo che la soluzione sia quella di fuggire da qualche parte provando a ricominciare la vita da zero...perchè se di dep si tratta da qualunque parte uno vada la personalità se la porta dietro, e un gesto di questo tipo potrebbe essere molto pericoloso...nn esiste una soluzione valida per tutti, la cosa principale penso sia riuscire ad accettarsi per quello che siamo, così come una persona nata paraplegica altro nn può fare che concentrarsi sulle funzionalità residue cercando di nn deprimersi pensando che nn potrà mai camminare come gli altri...facile? no, per niente...tanto più che un "disadattato mentale" nn trova assolutamente comprensione da parte della società, anzi proprio il contrario
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09-11-2015, 12:35
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#6
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Banned
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: care a lot
Messaggi: 9,237
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abbiamo un'idea troppo romanzata dell'esistenza, per questo ci rifugiamo in altri mondi. invece la realtà non ha niente di romantico o poetico: bollette, fatture, lavandini intoppati, spesa alla coop. che due palle. per forza poi uno preferisce starsene davanti alla tv a dimenticarsi di tutto e a pensare che la vita consista in quel che vede o in quel che legge. mentre la sua a confronto sembra così misera.
se non si ha uno spirito particolarmente avventuroso o ancor peggio si ha paura di qualsiasi cosa per forza il mondo in cui si vive sembrerà sempre più limitato e piccolo rispetto a quello che ci può offrire il mondo della nostra immaginazione (o dell'immaginazione di qualcun altro) e saremo sempre poco stimolati ad immergerci in esso.
detto questo non so che dire.
per me non c'è niente di male a rifugiarsi in un mondo immaginario, il problema sopraggiunge quando questa condizione ci fa soffrire o rodere perchè non frutto di una scelta ma di una costrizione determinata dalle nostre paure (o altre condizioni).
per quanto misera sia la realtà (e lo è, non si scappa), è l'unico momento in cui possiamo esistere davvero in tre dimensioni.
(a meno che non si sia molto abili a farsi dei viaggi mentali )
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09-11-2015, 12:38
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#7
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Esperto
Qui dal: Mar 2013
Messaggi: 3,845
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Un buon passo potrebbe essere capire cosa compensa la fantasia e nel dubbio provare a cambiarne alcuni aspetti per analizzare meglio come si fugge.
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09-11-2015, 12:42
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#8
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
Ubicazione: Banned
Messaggi: 18,249
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se ognuno di noi vivesse solo ed esclusivamente nella realtà ci sarebbe un suicidio di massa .... poi pare da quello che scrivi che uno che riesce a vivere solo nella realtà è una persona migliore diciamo , nn so se è una mia impressione o intendi veramente sta cosa ..... per il resto quoto abuela e penso che una buona dose di finzione e realtà è una buona tecnica di sopravvivenza , che se vogliamo essere realisti è l'unica cosa che c'accomuna tutti .
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09-11-2015, 12:54
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#9
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 2,992
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Spero di aver compreso il senso del post, e spero di non rispondere in modo troppo personale sulla scia delle mie esperienze recenti...ma non sarà facile.
Quote:
Originariamente inviata da Master
Inconsciamente tendiamo a rifuggire dalla realta', poiché essa non ci piace e non riusciamo ad accettarla, anche a causa della distanza presente tra le nostre fantasie e il mondo vero,
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Le nostre fantasie si distanziano dal mondo reale,secondo me,perchè per qualche motivo(interiore e/o esteriore), non comprendiamo noi stessi.
Una volta compresi noi stessi, sarà più facile trovare un punto di contatto tra noi e il mondo,e quindi sviluppare delle "fantasie" realizzabili che quindi smetteranno di essere fantasie e inizieranno ad essere "idee".
Finchè siamo nel pallone non distinguiamo tra fantasie e idee, e anche se intravediamo un'idea la paura la fa da padrona.
Quote:
Originariamente inviata da Master
Ma finché non si diviene in grado di affrontare la propria realtá, viverci dentro, soffrendo in tutti i modi in cui é in grado di farci di soffrire, non credo ci sará mai la possibilitá di migliorare la nostra vita.
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Attenzione, io, non trovando negli ultimi anni un mio posto nel mondo,una mia via, ho tentato di adattarmi stoicamente alla realtà in cui mi trovavo, soffrendo, e tentando di trascendere la sofferenza con una sorta di atto di abnegazione.Reprimevo ogni fantasia e cercavo di essere pragmatico in modo assoluto. E' durato quel che è durato e poi sono andato fuori di testa. Non si tratta quindi di adattarsi ad una realtà esteriore in modo passivo, ma riuscire a trovare il proprio posto,il punto di incontro tra se e il mondo. Io spero di riuscirci, ma temo sempre l'ennesimo fallimento.
Quote:
Originariamente inviata da Master
Secondo voi, quali caratteristiche servono per poter immergersi nella vasca di sangue bollente della realta'?
Quale potrebbe essere la migliore strategia per riuscire a sopravvivere colpo dopo colpo senza tornare indietro e senza rifugiarsi di nuovo nei nostri mondi immaginari?
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Diventare capaci di immaginare cose realizzabili...
Su come riuscire a farlo credo che ognuno dovrebbe provare a rispondere da se.
Scusatemi se oggi ho una sottospecie di atteggiamento filosofico.
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09-11-2015, 12:55
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#10
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 2,992
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Quote:
Originariamente inviata da Genesis_R
Poi l'idea che la sofferenza tempri è sopravvalutata. Vale se ogni tanto si riescono anche a cogliere risultati positivi, altrimenti è uno stare male fine a se stessi, o per far contente le questioni di principio di qualcun altro.
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Quoto al 100%, per esperienza.
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09-11-2015, 13:11
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#11
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Esperto
Qui dal: Oct 2015
Messaggi: 4,200
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Quote:
Originariamente inviata da Master
Secondo voi, quali caratteristiche servono per poter immergersi nella vasca di sangue bollente della realta'?
Quale potrebbe essere la migliore strategia per riuscire a sopravvivere colpo dopo colpo senza tornare indietro e senza rifugiarsi di nuovo nei nostri mondi immaginari?
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Mi sono rinchiuso nella mia stanza tra libri, serie tv, film e una depressione costante per oltre un anno, la tattica che ho usato nell'ultimo anno per uscire da quella situazione è stata questa:
Premessa: i risultati fino ad ora non sono stati proprio entusiasmanti ma in linea di massima la vita è migliorata e ho vissuto piccoli e sposporadici momenti di felicità che mi spingono a continuare in questa strada
1. Mens sana in corpore sano: ho smesso con le abbuffate, ogni settimana vado 3 volte in palestra e 4 a correre, all'inizio è stata durissima ma dopo un (bel) po' è diventata un'abitudine, l'umore e la quaqualità della vita sono migliorati e vedere il fisico che pian piano migliora, ricevere qualche apprezzamento ogni tanto è una bella botta all'autostima
Nota: questo è l'unico punto senza scuse, a meno che non siate affetti da qualche malattia particolare, se mangiate A e fate l'esercizio B il corpo migliora, non c'è un modo gentile per dirlo ma frasi come "è costituzione, ho le ossa grosse, ho il metabolismo troppo lento, ma io non metto peso nemmeno se mangio assai" sono scuse, se il fisico non cambia o i risultati sono molto scarsi state sbagliando qualcosa
2. Ho curato di più il mio aspetto e il mio abbigliamento: non dico di seguire le mode e spendere un capitale in vestiti ma guardatevi allo specchio e chiedetevi se quello che vedete è proprio il meglio che riuscite a fare, la risposta sincera nella maggior parte dei casi è no
So che sembra superficiale ma più o meno tutti, chi più chi meno, consciamente o no, danno un grandissimo peso alla prima impressione, non ricordo dove ho letto “uscite di sempre di casa vestiti come se doveste incontrare l'amore della vostra vita / come se fuori fosse pieno di paparazzi in attesa di fotografarvi”
3. Ho riallacciato i contatti con ogni mia conoscenza, ho detto sì indiscriminatamente a tutte le proposte di uscita da parte di amici e conoscenti e quando non ce n’erano le ho proposte io. Sono uscito anche quando non mi andava, quando intuivo che non avrei concluso niente, quando sapevo che mi sarei trovato in tremendo imbarazzo o a disagio e chi più ne ha più ne metta. Ho ignorato tutte le volte che mi sono scontrato con rifiuti e indifferenza.
Perché tutto questo? Più esci e più diventa facile uscire, più si diventa bravi a gestire situazioni di tensione ed imbarazzo e, cosa più importante di tutte, aumentano a dismisura le possibilità di incontrare persone nuove e tra queste potrebbe esserci qualcuno di interessante per un'amicizia o una storia
4. Ho tenuto la depressione e il disagio per me. Quando e se è il caso ne parlo solo con chi mi fido o comunque so che è in grado di capirmi. Farlo sapere direttamente o indirettamente a persone che non tengono a noi o che abbiamo conosciuto è spesso e volentieri controproducente. Non ha senso bruciarsi un possibile collegamento con terze persone.
5. Ho iniziato ad uscire anche da solo, sia in situazioni tranquille (passeggiate, commissioni varie) sia in situazioni stressanti dove in genere si va in compagnia o si incontrano tante coppie o gruppi di amici (cinema, shopping)
I motivi sono sempre gli stessi: abituarsi a gestire stress e imbarazzo, possibilità di incontrare nuove persone (anche se molto più bassa), in più avrete sempre qualcosa di nuovo di cui parlare e le altre persone pian piano smetteranno di pensare a voi come quello asociale
6. Sono diventato più attivo nei social, in particolar modo su facebook. Posto quasi quotidianamente una canzone, un video, un articolo che mi interessa, aggiungo tutte le persone che incontro e ogni volta che vedo qualcosa che mi interessa metto mi piace senza farmi troppi problemi. Ho cercato dei gruppi sulle cose che mi appassionano, ho iniziato a seguirli e partecipo attivamente alle discussioni.
In questo modo altre persone che magari mi vedo o parlo poco possono conoscermi meglio, in qualche caso ho scoperto di avere tante cose in comune con alcune persone.
7. Non dimentico mai di ringraziare chi mi aiuta o fa qualcosa per me, saluto e sorrido a tutti, ascolto le persone, se sincero cerco di non tenere mai un complimento per me per l'imbarazzo, se critico qualcuno lo faccio solo in faccia, in modo costruttivo e solo dietro esplicita richiesta dello stesso, cerco se possibile di parlare solo di cose che mi piacciono o che mi appassionano o al massimo del più e del meno, le lamentele di ogni tipo e genere le tengo per me anche se giuste e/o innocue
8. Constatare che le persone normali non devono fare tutte queste cose, che non è giusto, che non ci si deve piegare alla società, che ognuno deve essere accettato per quello che è e tutti i vari discorsi alla Winston Smith (ho lurkato parecchio prima di essere attivato) sono tutte cose buone, giuste e condivisibili ma nella pratica servono solo a consolarci mentre ci crogioliamo nel nostro disagio. Magari a qualcuno le cose possono anche andare bene lasciando stare tutto com'è ma le probabilità sono pressoché nulle e non mi va di lasciare che a decidere del mio futuro sia il caso. Homo faber fortunae suae. E se le cose andranno male potrò dire sinceramente di aver fatto tutto il possibile, in ogni caso ci avrò perso solo ore e giorni chiuso in camera a deprimermi tra un libro e un film
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Ultima modifica di Antonius Block; 09-11-2015 a 13:53.
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09-11-2015, 14:26
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#12
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,044
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Quote:
Originariamente inviata da Antonius Block
3. Ho riallacciato i contatti con ogni mia conoscenza, ho detto sì indiscriminatamente a tutte le proposte di uscita da parte di amici e conoscenti e quando non ce n’erano le ho proposte io. Sono uscito anche quando non mi andava, quando intuivo che non avrei concluso niente, quando sapevo che mi sarei trovato in tremendo imbarazzo o a disagio e chi più ne ha più ne metta. Ho ignorato tutte le volte che mi sono scontrato con rifiuti e indifferenza.
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Ancora nessuno ti ha detto che quell oche va bene per te non è detto che vada bene per tutti?
Seriamente, si, concordo su quasi tutti i punti, alcuni totalmente, altri parzialmente, ma non sono convinto del 3). Nel senso che se per il 70% del tempo faccio cose di cui non ho voglia, poi mi rimane difficile nel tempo libero fare ancora cose di cui non ho voglia, con gente che non mi "attrae".
Ritengo che sia essenziale sia essere dentro alla realtà sia ritagliarsi del tempo (ma non 1 ora al giorno, di più) per evadere dalla realtà.
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09-11-2015, 14:52
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#13
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Esperto
Qui dal: Oct 2015
Messaggi: 4,200
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Quote:
Originariamente inviata da syd_77
Ancora nessuno ti ha detto che quell oche va bene per te non è detto che vada bene per tutti?
Seriamente, si, concordo su quasi tutti i punti, alcuni totalmente, altri parzialmente, ma non sono convinto del 3). Nel senso che se per il 70% del tempo faccio cose di cui non ho voglia, poi mi rimane difficile nel tempo libero fare ancora cose di cui non ho voglia, con gente che non mi "attrae".
Ritengo che sia essenziale sia essere dentro alla realtà sia ritagliarsi del tempo (ma non 1 ora al giorno, di più) per evadere dalla realtà.
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Non ho mai detto che queste cose valgono per tutti (a parte i consigli sul fisico) ma solo che hanno funzionato con me
Il senso del punto 3 è che stando chiuso in una stanza è pressoché impossibile conoscere persone che ci interessano (a parte qualche improbabile quanto difficile rapporto virtuale)
Costringersi a fare anche cose che non piacciono con persone che non ci interessano è solo un mezzo non un fine. Più persone incontri e conosci più aumentano le probabilità di entrare in contatto con gente che ci interessa
Il tempo per me inevitabilmente è diminuito ma non posso farci niente, sta a ognuno valutare se il gioco vale la candela. Pee quanto mi riguarda si tratta di un investimento a rischio nullo, i libri e i film stanno lì e non vanno da nessuna parte, se e quando deciderò di mollare potrò riprendere le vecchie abitudini quando voglio, se voglio farmi una vita invece devo tentare adesso e non può trattarsi di un mezzo tentativo
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09-11-2015, 14:56
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#14
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Banned
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 5,525
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Quote:
Originariamente inviata da Master
Inconsciamente tendiamo a rifuggire dalla realta', poiché essa non ci piace e non riusciamo ad accettarla, anche a causa della distanza presente tra le nostre fantasie e il mondo vero, tra ció che vorremmo o vorremmo essere e ció che abbiamo e siamo effettivamente.
Ma finché non si diviene in grado di affrontare la propria realtá, viverci dentro, soffrendo in tutti i modi in cui é in grado di farci di soffrire, non credo ci sará mai la possibilitá di migliorare la nostra vita.
E' una caratteristica tipica di certe problematiche quella di distaccarsi dalla realtá rifugiandosi in mondi alternativi, di fantasia: puó essere un'attivitá, un libro, una serie tv, o ancor peggio, un modo di vedere il mondo e la realtá estremamente disfunzionale e nocivo, ma che sviluppiamo per proteggerci.
Secondo voi, quali caratteristiche servono per poter immergersi nella vasca di sangue bollente della realta'?
Quale potrebbe essere la migliore strategia per riuscire a sopravvivere colpo dopo colpo senza tornare indietro e senza rifugiarsi di nuovo nei nostri mondi immaginari?
La mie domande sono poste con scopo di riflessione e propositivo.
Insomma... non vorrei diventasse un topic da riempire di lamentele e pessimismo, ma di soluzioni e tentativi.
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Penso che l'unico modo per tollerare questa realtà infame sia l'impegnarsi nel comprenderla il più e il più a fondo possibile, cercando al contempo di capire come e perché, nella nostra storia personale, siamo arrivati a tradirci. E nello smettere di farlo.
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09-11-2015, 15:18
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#15
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Esperto
Qui dal: Sep 2012
Ubicazione: I'll remain unperturbed by the joy and the madness that I encounter everywhere I turn.
Messaggi: 1,966
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Va bene guardarla in faccia, va bene capirla, ma ancora meglio oltrepassarla, perché se non ci metti del tuo cosa resta? La realtà che ti danno gli altri, con la pretesa che valga più della tua.
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09-11-2015, 15:43
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#16
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Esperto
Qui dal: May 2014
Ubicazione: TV
Messaggi: 2,444
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Quote:
Originariamente inviata da Antonius Block
Non ho mai detto che queste cose valgono per tutti (a parte i consigli sul fisico) ma solo che hanno funzionato con me
Il senso del punto 3 è che stando chiuso in una stanza è pressoché impossibile conoscere persone che ci interessano (a parte qualche improbabile quanto difficile rapporto virtuale)
Costringersi a fare anche cose che non piacciono con persone che non ci interessano è solo un mezzo non un fine. Più persone incontri e conosci più aumentano le probabilità di entrare in contatto con gente che ci interessa
Il tempo per me inevitabilmente è diminuito ma non posso farci niente, sta a ognuno valutare se il gioco vale la candela. Pee quanto mi riguarda si tratta di un investimento a rischio nullo, i libri e i film stanno lì e non vanno da nessuna parte, se e quando deciderò di mollare potrò riprendere le vecchie abitudini quando voglio, se voglio farmi una vita invece devo tentare adesso e non può trattarsi di un mezzo tentativo
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I consigli sul fisico sono veri in parte, ci sono persone che effettivamente devono faticare moltissimo per ottenere risultati che altre persone più fortunate hanno senza far niente e a volte nemmeno basta...se poi si parla in generale di migliorare il proprio aspetto allora si, ma spesso la gente ha ideali che sono completamente irrealizzabili solo con diete/allenamenti, spesso il gioco nn vale la candela e la conclusione è che lasciano dopo poco tempo visto che i risultati sono stati scarsi in relazione all'impegno profuso.
Per quanto riguarda tutto il resto sono cose giustissime e quasi tutti sono consapevoli di questi aspetti: ma il problema grave è che viene a mancare la motivazione e le energie per metterle in pratica, e queste nn le compri al supermercato e nemmeno basta metterci la volontà...che tra l'altro è proprio una questione senza senso perchè è come dire che i disturbi psicologici/psichiatrici possono essere superati grazie a quest'ultima, cosa nn vera
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Ringraziamenti da
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Keith (09-11-2015), XL (09-11-2015) |
09-11-2015, 15:45
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#17
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,044
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Quote:
Originariamente inviata da Antonius Block
se voglio farmi una vita invece devo tentare adesso e non può trattarsi di un mezzo tentativo
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per favore dimmi che non è tutto finalizzato solo a trovare la donna, altrimenti mi dovrò prendere una lunga pausa da sto forum perché veramente non ja faccio più non è riferito a te eh, ma a tutta la storia del forum.
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09-11-2015, 15:59
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#18
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Esperto
Qui dal: Oct 2015
Messaggi: 4,200
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Quote:
Originariamente inviata da syd_77
per favore dimmi che non è tutto finalizzato solo a trovare la donna, altrimenti mi dovrò prendere una lunga pausa da sto forum perché veramente non ja faccio più non è riferito a te eh, ma a tutta la storia del forum.
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No, o meglio... avere una relazione sentimentale di certo mi farebbe più che piacere ma non è né più ne meno importante del trovare amici "veri" con i quali avere un rapporto che duri negli anni
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09-11-2015, 16:19
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#19
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 2,992
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Quote:
Originariamente inviata da Antonius Block
Il senso del punto 3 è che stando chiuso in una stanza è pressoché impossibile conoscere persone che ci interessano (a parte qualche improbabile quanto difficile rapporto virtuale)
Costringersi a fare anche cose che non piacciono con persone che non ci interessano è solo un mezzo non un fine. Più persone incontri e conosci più aumentano le probabilità di entrare in contatto con gente che ci interessa
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Capisco questo modo di pensare,devo ammettere che anche a me è capitato di pensare così,ma immediatamente dopo mi sembrava un modo assurdo di agire.
Costringersi a fare cose che non ti piacciono con persone che non ti interessano alla fine significa negare se stessi. Voler essere ciò che non si è (e quindi torniamo al topic iniziale).
Con questo atteggiamento quante probabilità hai di trovare persone(o una donna) con cui stai bene? Tenendo conto che molte delle persone che incontrerai saranno li perchè si trovano bene li,saranno sicuramente ben diverse da te. L'unica possibilità sarebbe quella di incontrare una persona che è li per il tuo stesso motivo.
Credo che se cammini a caso per la strada hai forse maggiori possibilità.
Poi per carità,ognuno fa i tentativi che crede per provare a stare meglio, io scrivo solo ciò che penso.
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09-11-2015, 16:35
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#20
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Esperto
Qui dal: Oct 2015
Messaggi: 4,200
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Quote:
Originariamente inviata da Semifobico
Capisco questo modo di pensare,devo ammettere che anche a me è capitato di pensare così,ma immediatamente dopo mi sembrava un modo assurdo di agire.
Costringersi a fare cose che non ti piacciono con persone che non ti interessano alla fine significa negare se stessi. Voler essere ciò che non si è (e quindi torniamo al topic iniziale).
Con questo atteggiamento quante probabilità hai di trovare persone(o una donna) con cui stai bene? Tenendo conto che molte delle persone che incontrerai saranno li perchè si trovano bene li,saranno sicuramente ben diverse da te. L'unica possibilità sarebbe quella di incontrare una persona che è li per il tuo stesso motivo.
Credo che se cammini a caso per la strada hai forse maggiori possibilità.
Poi per carità,ognuno fa i tentativi che crede per provare a stare meglio, io scrivo solo ciò che penso.
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Quello comunque è un caso estremo, nel mio primo post ho scritto "fare anche" queste cose, non solo ed escusivamente
Ad esempio fosse per me uscirei solo se fossi con 3-4 persone che conosco e con cui mi trovo bene e una solo che non conosco, tutto in un locale con buona musica e non troppo rumoroso/affollato ma una cosa del genere capita molto raramente, il più delle volte nelle uscite c'è un mix di aspetti positivi e negativi
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