|
|
08-01-2020, 19:08
|
#1
|
Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,128
|
Immagino sappiate tutti cosa sia il sistema della ricompensa.
E saprete anche che varia a seconda delle persone, degli stili di vita, delle inclinazioni. Ma anche e soprattutto in base all'età. Da diverso tempo sento ormai che non esiste più per me una vera e propria ricompensa connessa alle azioni quotidiane. Quando la mia ansia si collocava a livelli assai più alti, un circuito ricompensante poteva essere il tenersi lontano dalla fonte dello stress. Ma per molti anni, c'é sempre stato qualche piccolo piacere a dare un minimo di senso agli affanni quotidiani. E ciò è variato molto in relazione all'età. Ho vissuto per fasi, almeno fino a un certo punto.
Dai 7 agli 11 anni il tifo sportivo (o forse è meglio parlare di interesse sportivo, giacché sono sempre stato più uno spettatore che un tifoso. Di praticarlo non se ne parlava: vista l'alta barriera apprensiva eretta dai miei, allora mi limitiavo a seguirlo alla tv o a leggere i giornali).
Dai 12 ai 15 anni i videogiochi. Infatuazione di breve durata invero, e interrottasi poco prima che l'intrattenimento videoludico diventasse davvero un fatto di massa.
Dai 15-16 fino ai 20 e anche oltre, con interruzioni e ritorni di fiamma, la musica. Si parla di musica ascoltata, seguita e anche praticata. A volte come passatempo solitario, a volte come veicolo aggregativo. L'interesse non è mai scomparso ma non costituisce più una ricompensa ormai da tempo immemore.
Dai 20 in avanti internet e ovviamente la φηεεγα. Anche qui, come sopra, con interruzioni e ritorni di fiamma ma potrei dire altrettanto che non esiste più la sensazione di una retribuzione per le fatiche (?) quotidiane.
Ci sono state altre cose ovviamente, non sempre molto chiare e non sempre legalissime, ma che non ritengo degne di essere menzionate per l'eccessiva brevità o per la scarsa costanza con cui si sono manifestate.
Da un po' di anni però, il sistema si è appunto inceppato e non si intravede ancora nulla di nuovo e salvifico nella linea dell'orizzonte. Sono qui ad aspettare che il mondo mi stimoli e mi fornisca suggerimenti. Forse soltanto un brusco e forzato ritorno alla vita sociale potrebbe aprirmi nuove rivelazioni.
E voi che avete da dire in merito? E' stato così anche nella vostra parabola di vita fin qui trascorsa?
|
|
08-01-2020, 19:24
|
#2
|
Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,118
|
dopo i 20 anni è tutto finito.
bisogna fare un sacco di soldi ed avere intorno a se un sacco di figa, belle macchine e case.
altrimenti andare dallo psichiatra e farsi dare dei potentissimi psicofarmaci
|
|
08-01-2020, 19:26
|
#3
|
Banned
Qui dal: Apr 2015
Ubicazione: Ovunque ma non qui
Messaggi: 14,306
|
Quote:
Originariamente inviata da syd_77
dopo i 20 anni è tutto finito.
bisogna fare un sacco di soldi ed avere intorno a se un sacco di figa, belle macchine e case.
altrimenti andare dallo psichiatra e farsi dare dei potentissimi psicofarmaci
|
|
|
08-01-2020, 19:28
|
#4
|
Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,128
|
Siate costruttivi, cercate di discutere un po' più seriamente invece di tirare sempre fuori le solite redpirlate.
|
|
08-01-2020, 19:33
|
#5
|
Banned
Qui dal: May 2012
Ubicazione: Südtirol
Messaggi: 6,826
|
Temo che con l' ingresso nell' età adulta lo schema venga nella stragrande maggioranza delle situazioni irrimediabilmente compromesso, e che gnocca e consumismo siano i principali artifizi ( dotati di una certa efficacia, questo è innegabile ) che la nostra cultura propone per schivare la deprimente consapevolezza di essere entrati nell' era della pura sottomissione agli obblighi.
Stando a quel che vedo pare che il sistema più gettonato per indorarsi la pillola sia il farsi una famigghia e pulire il moccio dei pargoli certamente predestinati ad un futuro più radioso di quanto il nostro sia stato, il che però, per vari motivi, è un altro stratagemma controverso per noi problematiconi.
Oltre ad essere un' ulteriore fabbrica di obblighi.
|
|
08-01-2020, 19:41
|
#6
|
Esperto
Qui dal: Apr 2012
Ubicazione: Mulholland dr.(Roma)
Messaggi: 16,085
|
Ricordo i primi periodi di stress alle medie, in vista delle interrogazioni.
Come ricompensa ricorrevo terribilmente al cibo. Ricordo chiaramente mcdonald da asporto con cui cenavo i giorni prima le interrogazioni.
Spesso ricorrevo anche ai giochi di società con i miei fratelli, o in generale, alla loro compagnia per ricompensarmi.
Alle superiori, dove ormai c'era sempre una fonte fissa di stress, ho cominciato a veder ossessivamente horror, a leggere, ed ancora a mangiare.
Era una costante l'arrivare a casa da scuola, mangiare e poi mettermi davanti a non è la rai continuando a mangiare schifezze, per poi chiudermi in camera a leggere, e poi passare la serata a veder film.
Dai 20 anni in poi son arrivate le ragazze, e contemporaneamente internet, la fine
Allo stesso tempo, le ragazze son diventate fonte di stress, quindi, oltre che su internet, ritornavo periodicamente su libri e film.
Ricorrevo anche alla socialità.
Era fisso il caffè pomeridiano con un mio amico, per parlare, immaginare, parlare di horror. Era molto totalizzante e mi scaricava tantissimo stress.
Successivamente ho avuto uno sparuto gruppetto di amici, e anche quello era molto toalizzante e scaricante, appunto per la natura intima del nostro rapporto e per gli interessi comuni che svisceravamo giornalmente.
Adesso le mie ricompense sono gli horror ( che ormai tendono a farmi rilassare ), internet ( quanto mi mancano i forum! penso di seguire così tanto fobia perchè proprio mi mancano i forum e lo scrivere ) e il tennis guardato.
Sicuramente queste tre sono le ricompense a cui ricorro maggiormente per scaricare la tensione data principalmente dal lavoro.
|
|
08-01-2020, 19:46
|
#7
|
Banned
Qui dal: Apr 2015
Ubicazione: Ovunque ma non qui
Messaggi: 14,306
|
Il cibo
|
|
08-01-2020, 19:46
|
#8
|
Esperto
Qui dal: Nov 2019
Ubicazione: Ducato di Modena e Reggio
Messaggi: 512
|
La mia breve parabola è costellata da interessi di nicchia che mi hanno sempre impedito di
condividere qualcosa con le altre persone; il risultato è una solitudine che si protrae dal secolo scorso fino al 2020.
|
|
08-01-2020, 19:50
|
#9
|
Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
Messaggi: 13,433
|
Videogiochi, fumetti, libri, anime, internet, musica, studio... l'importante è avere qualcosa di astratto e finzionale (si dirà?) con cui evadere dalla Realtà.
Ma ho sempre avuto un rapporto pessimo col sistema di ricompensa, non sono mai riuscito a regolarmi bene, o evitavo le ricompense o mi ci abbuffavo. Credo di avere una mentalità anoressico-bulimica, anche se non espressa col cibo. Devo avere qualcosa di bacato nel cervello da questo punto di vista, oppure è frutto dell'ambiente disfunzionale in cui sono cresciuto (o magari di entrambe le cose).
|
|
08-01-2020, 19:54
|
#10
|
Banned
Qui dal: May 2012
Ubicazione: Südtirol
Messaggi: 6,826
|
Ah, ne dimenticavo un altro importante: puoi sempre tentare di crearti una cerchia di contatti virtuali con cui condividere ogni sorta di contenuto in cerca di like che confermino il tuo essere un pezzo bello, unico e raro. (cit.)
Per te che sei narcissist questo dovrebbe fungere particolarmente bene.
|
|
08-01-2020, 19:55
|
#11
|
Banned
Qui dal: Mar 2019
Messaggi: 565
|
Io credo che adesso, all'università, io abbia un sistema si ricompensa molto migliore rispetto a tutti gli altri anni. Studio quello che mi piace e se studio bene gli esami mi danno qualche soddisfazione. Prima era un interesse che non poteva esprimersi del tutto ma ora si.
Vedere insomma che sono capace e che se voglio posso fare anche abbastanza bene.
Alle superiori non era lo stesso perché c'erano più materie e solo una mi interessava davvero, per le altre non avevo alcuna motivazione ...
|
Ultima modifica di Pima; 08-01-2020 a 19:59.
|
08-01-2020, 20:06
|
#12
|
Esperto
Qui dal: Dec 2019
Ubicazione: Monsters in the parasol
Messaggi: 2,697
|
Il sistema di ricompensa viene a incrinarsi quando arrivare ad un determinato obiettivo richiede fatica. Se fatichi nel fare qualcosa c'è un campanello d'allarme, significa che quel qualcosa non ti interessa ma lo fai per necessità o peggio per far contenti altri. Nell'infanzia e l'adolescenza siamo tutti più meno simili e abbiamo meccanismi di ricompensa abbastanza semplici, poi le cose si complicano nell'età adulta. Il più grande errore sta alla base di uno dei principi dell'educazione che ci viene impartita, ovvero che la vita è fatta di fatiche e sacrifici, per me è una cazzata. La vita è fatta per essere vissuta per come la vogliamo, facendo quello che ci piace ed emoziona, non per farsi il culo in cose di cui ci frega 0 solo per sentirci accettati e omologati dalla società e dalla massa. Purtroppo quando si arriva a capire sta cosa è sempre troppi tardi, ed il meglio della vita se n'è irrimediabilmente andato.
|
|
08-01-2020, 20:34
|
#13
|
Banned
Qui dal: Apr 2015
Ubicazione: Ovunque ma non qui
Messaggi: 14,306
|
Quote:
Originariamente inviata da Black_Hole_Sun
Il sistema di ricompensa viene a incrinarsi quando arrivare ad un determinato obiettivo richiede fatica. Se fatichi nel fare qualcosa c'è un campanello d'allarme, significa che quel qualcosa non ti interessa ma lo fai per necessità o peggio per far contenti altri.
|
Io fatico nelle relazioni e nei rapporti con le donne..quando lo sforzo supera il piacere purtroppo finisce così
|
|
08-01-2020, 20:39
|
#14
|
Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 0
|
Da bambino lo stare il pomeriggio con un paio di amichetti, imbastire improbabili battaglie con i soldatini ed i lego... poi c'erano i videogiochi e anche il cibo era una cosa a cui pensavo molto.
Da adolescente c'è stata maggiore chiusura in me stesso e la depressione ha un po' fottuto le cose, confondendo le 'ricompense' con ciò che invece facevo, semplicemente, per 'sopravvivere' psicologicamente. E' nata la passione per l'arte, il cinema, la musica, leggevo anche parecchi fumetti e mi interessavo alle cose più strane e misteriose (storie di fantasmi, paranormale, complottismo...) così come mi affascinavano le esperienze 'al limite' dettate da quelle sostanze che distorcono la percezione... Per tutte queste cose era come dire: "Al mattino vado a scuola e sono nella realtà, ma sta tranquillo, poi potrai fuggirne e stare meglio...". E' ricompensa o sopravvivenza? Anche il cibo è diventato più importante.
Da adulto (se così si può dire) non c'è stata una cesura netta con l'adolescenza... Le passioni si sono evolute, tutto qui. Semplicemente è tutto meno spontaneo e più vuoto. Prima se volevo fare qualcosa veniva dal profondo, ora devo quasi impormelo, l'alternativa è essere apatici e passivi, senza fare nulla. Insomma è la 'mediazione' ciò che ci frega, quando dobbiamo per forza CERCARE di essere qualcuno, CERCARE la felicità, invece di accoglierla spontaneamente come quando si è più piccoli. Comunque ho il sospetto che anche il fumo sia un sistema di ricompensa, la sigaretta all'ora è un momento per spezzare, chiudere un cerchio e aprirne un altro, come se scandissi le ore fino al momento di addormentarsi. E infatti al mattino si riparte.
|
Ultima modifica di cancellato14678; 08-01-2020 a 20:44.
|
08-01-2020, 21:20
|
#15
|
Esperto
Qui dal: Apr 2010
Messaggi: 11,578
|
È da parecchi anni che non c'è niente che mi interessa con cui "premiarmi". Prima c'erano i fumetti, il sabato andavo in centro o nelle città vicine e ne facevo scorta. Oppure compravo un videogioco.
Adesso sono proprio priva di interessi e stimoli, sono una scatola vuota.
|
|
08-01-2020, 21:30
|
#16
|
Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,128
|
E se l'anedonia che tutti dite di provare fosse la conseguenza della solitudine? Il piacere è tale solo se condiviso (semi-cit.)
|
|
08-01-2020, 22:09
|
#17
|
Esperto
Qui dal: Sep 2018
Messaggi: 1,471
|
Quote:
Originariamente inviata da syd_77
dopo i 20 anni è tutto finito.
|
Anche per me.
Quote:
Originariamente inviata da muttley
Siate costruttivi, cercate di discutere un po' più seriamente invece di tirare sempre fuori le solite redpirlate.
|
E che dovremmo/devrei dire? Io non so che fare nè come attività principale nè tanto meno come ricompensa, mi agito, mi arrrabbio, chiedo cosa fare ma... cosa mi potete dire?
Quote:
Originariamente inviata da Franz86
Temo che con l' ingresso nell' età adulta lo schema venga nella stragrande maggioranza delle situazioni irrimediabilmente compromesso
|
Io le dico sempre queste cose e mi dite di fare qualcosa e di non lamentarmi sempre.
Quote:
Originariamente inviata da Black_Hole_Sun
Il sistema di ricompensa viene a incrinarsi quando arrivare ad un determinato obiettivo richiede fatica. Se fatichi nel fare qualcosa c'è un campanello d'allarme, significa che quel qualcosa non ti interessa ma lo fai per necessità o peggio per far contenti altri. Nell'infanzia e l'adolescenza siamo tutti più meno simili e abbiamo meccanismi di ricompensa abbastanza semplici, poi le cose si complicano nell'età adulta.
|
Esatto, però nessuno, neanche la psicologia, sembra capirci qualcosa a riguardo.
|
|
08-01-2020, 22:22
|
#18
|
Esperto
Qui dal: Dec 2017
Ubicazione: Nel mondo virtuale
Messaggi: 2,694
|
Il mio sistema di ricompensa semplicemente non funziona più. Dai miei sempre limitati hobbies, come videogiochi/informatica/musica, traggo sempre meno piacere e anzi mi sembra solo di sprecare tempo.
Anche uscire dalla comfort zone, ad esempio quando esco con qualcuno , non mi fa stare meglio e il giorno dopo è tutto uguale
|
|
08-01-2020, 22:27
|
#19
|
Banned
Qui dal: May 2017
Messaggi: 813
|
Per me non so se c'è mai stata una fascia d'età.. o perlomeno fino ai 20 anni mi piaceva molto ascoltare musica e perdermi in fantasticherie.. poi mano mano ho lasciato il mondo di fantasia e ho cominciato a dover affrontare il mondo reale..forse ho perso una parte di me ma ho imparato anche qualcosa.. ultimamente mi rilassa bermi la mia birretta ecc.. ma non sono convinta sia una buona cosa
|
|
08-01-2020, 22:51
|
#20
|
Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Trani
Messaggi: 9,419
|
Nn ci resta che trasgredire
|
|
|
|
|