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Vecchio 17-01-2020, 19:23   #1
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Pensare è una delle cose che facciamo maggiormente. Chi fa la nostra vita non gli resta che pensare. Pensare ai propri fallimenti, alle delusioni, le paure… pensare è l’unica cosa che ci accomuna tutti. Pensare male di tutto e di noi stessi.

Pensare è uno dei circoli viziosi che ci accomuna. E’ un veleno che mettiamo in circolo noi stessi e che facciamo scorrere, dalla nostra testa, su tutto il nostro corpo.
Ma dicevo, è una delle componenti di questo circolo vizioso che ci porta ad essere quello che siamo. E’ uno degli anelli, perché è tutta una catena circolare che gira e gira, ristringendosi in noi stessi sino a intrappolarci.
Ma qual è il primo anello di questa catena?

Nel mio pensare ho fatto molta autoanalisi, oltre che autocommiserarmi. Ma l’autoanalisi la ritengo molto più importante e formativa, oltre che un punto di partenza per poter cambiare e quindi migliorare.

Quindi, perché sono così? Perché sono arrivato a questo punto?

C’è sempre un principio, quindi si parte dall’infanzia di un problema, quindi dall’infanzia stessa.
Ogni bambino va lasciato crescere libero di esprimersi, e quindi anche di sbagliare. Gli si dà una direzione, certo, ma sarà poi lui a doversi esprimere liberamente in essa.
Il mio caso è stato sempre quello di avere una certa fragilità, ma non debolezza. Ero molto più sensibile della media dei miei coetanei. Ma cosa ha inquinato quella sensibilità facendola diventare paura? Mio padre…
Per 35 anni non ha fatto altro che urlarmi contro, schernirmi davanti agli altri, umiliarmi, e poi sempre urlare, urlare. Questo ferisce la dignità, e io non sono più riuscito a rifarmene una.
La dignità è essere trattati come se si valesse, e mio padre mi ha trattato in tutti i modi tranne che con dignità.
La mancanza di dignità mi ha portato a relazionarmi agli altri con poca autostima di me, quindi, se dall’esterno ti poni in un modo titubante e insicuro, tu stesso stai comunicando di valere poco, e gli altri ti trattano di conseguenza. Questo è andato a rafforzare quel senso di poca autostima e dignità che già avevo. Di conseguenza non essere amati e stimati porta a chiudersi di più per paura di essere rifiutati.
Siamo un nervo scoperto. Un grande nervo scoperto.
Poi bullismo a scuola, mobbing al lavoro. L’incapacità di relazionarmi all’altro sesso.
Tutto un circolo vizioso.
Però, e c’è un però, non posso darla vinta alla paura. Sarò paranoico, depresso, ansioso all’ennesima potenza, ma non posso pensare di non avere qualità. No, mi dispiace. Di questo non ho alcun dubbio. No, brutti stronzi che credete di sapere tutto della vita. Voi non avete tutte le qualità che credete di avere. Voi avete solo una cosa. Una soltanto: la fortuna.
Avete solo la fortuna. Siete stati solo fortunati, brutti stronzi del cazzo. Un ragazzo che è nato nel buco del culo dell’africa, rispetto a uno che gironzola per le strade della city di Londra sulla sua Lamborghini, non ha meno qualità: è stato solo più sfortunato. E in certi posti, con certe persone, se hai delle qualità certe volte non puoi tirarle fuori o metterle in pratica. Chi ti ama, se è capace di amare, dovrebbe immetterti e darti fiducia.
Io tutto questo non l’ho mai avuto. Ma so di avere delle qualità Dio santo. Tutti hanno delle qualità.
Ci facciamo paranoie del cazzo sul proprio aspetto fisico, e poi vedi certi bidoni ambulanti accanto a pezzi di figa allucinanti. Ci facciamo paranoie sulla nostra personalità, e poi vedi certi leccaculo di dubbia moralità sistemati in comodi posti di lavoro con la classica cerchia di amici del “quieto vivere”.
Allora, in tutta questa mediocrità, bisogna capire che l’unica cosa che ti può fare andare avanti è la capacità di stare in mezzo agli altri. Il piacere di sentirti considerato e a sua volta considerare l’altro come tuo pari, e no sentirti da meno.
Incominciare a fare qualcosa, qualsiasi cosa, e smettere di pensare. Perché pensare è l’antitesi del Ragionare. Sono due opposti.
Ho 35 anni è non ho niente. E questo per molti sarebbe sufficiente per farla finita. Non ho casa, lavoro, macchina, qualcuno che mi voglia bene. Ma cosa sto facendo io per averlo? Niente. Sto nella mia comfort zone. Non mi sto autocommiserando. Mi sto criticando, e in modo costruttivo. Bisogna capire, fare una sintesi. E' inutile mettersi a pensare e piangersi addosso. Se fosse utile lo farei, ma non serve più. Sono stanco e arrabbiato. Voi non l’avete un po’ di rabbia?
Non voglio essere presuntuoso. So cos’è la depressione, sono decenni che ci combatto, ma piangermi addosso non mi ha portato a nulla. E ora sono stanco.
Una stanchezza sana oserei dire. Una stanchezza che ha il sapore di “Basta, ora basta, vaffanculo”.
Non credo di essere un brutto ragazzo, ma non amandomi non mi curo molto. Ho ricevuto occhiate un po’ perse e dolci da più di una ragazza, ma non mi sono curato neanche di quelle per via della mia poca autostima.
Ho diverse qualità artistiche, ma non le approfondisco per via della pigrizia ( frutto della comfort zone ).
Bisogna chiedersi cosa possiamo fare con quello che ci resta e iniziare a smettere di pensare…

E’ un post che vuole essere da stimolo a me stesso e a chi crede e sente di avere altro.
E premetto che non voglio offendere chi CREDE di non avere nulla. Tutti abbiamo qualcosa. Potrei farvi mille esempi. Ma chi ormai è sprofondato completamente nel baratro non vorrà sentirli, e lo capisco, oltre che rispettarlo.
Rispetto il dolore di tutti, partendo dal mio. Ma proprio per una questione di rispetto, a differenza di chi vi rilega all’immondizia, io voglio esortarmi ed esortarvi: finché abbiamo ancora del respiro in noi, sarebbe bello condividerlo con qualcun altro, accanto a un altro/a.
Il mondo non è così schifoso. E’ tutta una questione mentale, fuori da quel circolo vizioso e da qual modo di pensare di cui siamo schiavi.

Ultima modifica di Melkor84; 17-01-2020 a 19:38.
Ringraziamenti da
Robedain (19-01-2020)
Vecchio 17-01-2020, 21:45   #2
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Ti capisco, ho qualche anno in meno ma alla fine siamo sulla stessa barca.
Il pensiero é utile solo quando é costruttivo, se non lo é diventa ossessione.
A volte vorrei premere un bottone e spegnere il cervello, questo cervello baciato che funziona troppo ma male.

Mi rendo conto di quanto a volte io sia presente solo fisicamente, mentre con la mente sono su un'altra dimensione.
A volte mi é capitato persino alla guida di distrarmi e rendermi conto di aver fatto qualche km senza neanche vedere la strada, immerso nei miei pensieri, stupendomi di come sia riuscito a sterzare o cambiare le marce e non uscire di strada.

Oggi sono talmente fuori che cliccando sul thread ho letto "sintesi del prepuzio" e credevo si parlasse di peni, pensa te come sto messo male.
Vecchio 17-01-2020, 21:55   #3
Principiante
 

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Originariamente inviata da Spinclass Visualizza il messaggio
Ti capisco, ho qualche anno in meno ma alla fine siamo sulla stessa barca.
Il pensiero é utile solo quando é costruttivo, se non lo é diventa ossessione.
A volte vorrei premere un bottone e spegnere il cervello, questo cervello baciato che funziona troppo ma male.

Mi rendo conto di quanto a volte io sia presente solo fisicamente, mentre con la mente sono su un'altra dimensione.
A volte mi é capitato persino alla guida di distrarmi e rendermi conto di aver fatto qualche km senza neanche vedere la strada, immerso nei miei pensieri, stupendomi di come sia riuscito a sterzare o cambiare le marce e non uscire di strada.

Oggi sono talmente fuori che cliccando sul thread ho letto "sintesi del prepuzio" e credevo si parlasse di peni, pensa te come sto messo male.
Con "sintesi del prepuzio" mi ha fatto piegare in due dal ridere. Beh, la prossima volta cercherò un titolo che richiami lontanamente l'organo genitale femminile, tipo " Vagone dell'estasi"��
Vecchio 17-01-2020, 22:44   #4
Esperto
L'avatar di Equilibrium
 

La sintesi ah
Vecchio 17-01-2020, 23:11   #5
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Originariamente inviata da Equilibrium Visualizza il messaggio
La sintesi ah
E vabbè. Una sintesi prolissa ��
Vecchio 18-01-2020, 12:45   #6
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Bellissimo il tuo messaggio.
Senza consapevolezza dell'origine che sto cercando di scoprire con la psicoanalisi non ci può essere l'accettazione dell'essere "fatti male".
Sono 80% pensiero ricorsivo, ossessione, flash back di situazioni imbarazzanti che confermano la mia inferiorità di che il mio cervello mi sottopone a raffica. Provo terrore e smarrimento. Mi confronto con gli altri e mi dico come è possibile che io sia così. Tutto il tempo l'ho usato per crearmi un futuro studiando all'università per avere anche io la base della dignità, il lavoro. Non mi sono coltivata come persona era troppo doloroso essere socievole. Ora quel maledetto futuro lavorativo tanto agognato è la mia quotidianità fatta come nel tuo caso di mobbing. Ecco che le maledette colleghe NORMALI fottutamente fortunate che non sanno nemmeno lontanamente che cosa significhi nascere in una famiglia con grossi problemi e in un Paese come l'Italia dove per riuscire devi arrabattarti in ogni modo se non hai i soldi. Senza le competenze sociali ho faticato in tutto (avevo paura di camminare da sola per strada e andare dal tabaccaio). Leggendo dei libri sull'argomento ho superaro le paure DA SOLA (esposizione graduale) consapevole della mia diversità ma ovviamemte non so stare in gruppo, sono seria e guardinga..quindi risulto pesante la gente mi evita e viceversa. Vengo trattata da incompetente e le colleghe traspirano orgoglio per i loro titoli di studio da tutti i pori. E i miei studi? Per me non contano nulla, mi sento indietro. Non parlo una delle loro lingue e fatico a seguire al lavoro quando questa viene usata. Sono la cittadina di un Paese povero dell'Europa. Come dici è facile essere normale e nascere in un Paese che tu dà tutto..dove dopo il liceo puoi tranquillamente lavorare. Ho solo disprezzo per queste persone. Non è giusto dimenticare le mie qualità per restare nel pensiero ricorsivo. Alle volte mi fa talmente schifo vedere come l'essenza del capitalismo la vedi in queste persone che si affermano e schiacciano l'altro senza umanità. Sono in più persone che si definiscono di sinistra. Per cui basta pensare, devo agire, vivere...consapevole del mio ritardo ma devo essere la prima a smettere l'attitudine di sottomessa e inferiore. Se ti fai pecora il lupo ti mangia.
Vecchio 18-01-2020, 15:35   #7
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Originariamente inviata da Zelda19 Visualizza il messaggio
Bellissimo il tuo messaggio.
Senza consapevolezza dell'origine che sto cercando di scoprire con la psicoanalisi non ci può essere l'accettazione dell'essere "fatti male".
Sono 80% pensiero ricorsivo, ossessione, flash back di situazioni imbarazzanti che confermano la mia inferiorità di che il mio cervello mi sottopone a raffica. Provo terrore e smarrimento. Mi confronto con gli altri e mi dico come è possibile che io sia così. Tutto il tempo l'ho usato per crearmi un futuro studiando all'università per avere anche io la base della dignità, il lavoro. Non mi sono coltivata come persona era troppo doloroso essere socievole. Ora quel maledetto futuro lavorativo tanto agognato è la mia quotidianità fatta come nel tuo caso di mobbing. Ecco che le maledette colleghe NORMALI fottutamente fortunate che non sanno nemmeno lontanamente che cosa significhi nascere in una famiglia con grossi problemi e in un Paese come l'Italia dove per riuscire devi arrabattarti in ogni modo se non hai i soldi. Senza le competenze sociali ho faticato in tutto (avevo paura di camminare da sola per strada e andare dal tabaccaio). Leggendo dei libri sull'argomento ho superaro le paure DA SOLA (esposizione graduale) consapevole della mia diversità ma ovviamemte non so stare in gruppo, sono seria e guardinga..quindi risulto pesante la gente mi evita e viceversa. Vengo trattata da incompetente e le colleghe traspirano orgoglio per i loro titoli di studio da tutti i pori. E i miei studi? Per me non contano nulla, mi sento indietro. Non parlo una delle loro lingue e fatico a seguire al lavoro quando questa viene usata. Sono la cittadina di un Paese povero dell'Europa. Come dici è facile essere normale e nascere in un Paese che tu dà tutto..dove dopo il liceo puoi tranquillamente lavorare. Ho solo disprezzo per queste persone. Non è giusto dimenticare le mie qualità per restare nel pensiero ricorsivo. Alle volte mi fa talmente schifo vedere come l'essenza del capitalismo la vedi in queste persone che si affermano e schiacciano l'altro senza umanità. Sono in più persone che si definiscono di sinistra. Per cui basta pensare, devo agire, vivere...consapevole del mio ritardo ma devo essere la prima a smettere l'attitudine di sottomessa e inferiore. Se ti fai pecora il lupo ti mangia.
Se avessi dovuto continuare a scrivere il mio post, avrei certamente aggiunto molte delle cose che hai scritto.
Vecchio 19-01-2020, 01:20   #8
Principiante
 

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Originariamente inviata da arruz Visualizza il messaggio
condivido
Beh, di per sé, seppur non sia una cosa sana, è una cosa alquanto interessante.
Anche se non agiamo col corpo, cerchiamo di farlo con la mente, in modo negativo e autolesionista purtroppo, ma qualcosa cerca di andare avanti. Niente si ferma, anche se noi lo siamo. Il tempo va, e la mente con lui.
Se solo reagissimo...
Vecchio 19-01-2020, 01:39   #9
Esperto
L'avatar di Robedain
 

Ciao Melkor, mi piace che hai messo a nudo te stesso senza commiserarti ma cercando di autospronarti e spronare gli altri...

Credo che l'unica cosa da fare sia prendere atto della propria situazione, essere realisti e spietati con se stessi (ammettendo i propri errori e assumendosi la responsabilità al 100% della propria vita) e da lì avere il coraggio di ripartire, per quanto difficile, piano piano, un passo alla volta, rialzandosi dopo ogni caduta...

Trovare la forza e il coraggio di guardarsi dentro, rimettersi in gioco, in mezzo agli altri, affrontando le proprie paure, il proprio passato, dando tutto se stessi: almeno così non si avranno rimpianti...

Sento che questo è il mio percorso e che così ho ottenuto e sto ottenendo piccoli progressi continui...

Ma bisogna avere tanto coraggio, pazienza, perseveranza, forza interiore e fede (almeno in se stessi e nelle proprie capacità latenti): ti auguro di trovare tutte queste qualità e di iniziare a risalire dal precipizio...
Ringraziamenti da
Melkor84 (19-01-2020)
Vecchio 19-01-2020, 12:54   #10
Principiante
 

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Originariamente inviata da Robedain Visualizza il messaggio
Ciao Melkor, mi piace che hai messo a nudo te stesso senza commiserarti ma cercando di autospronarti e spronare gli altri...

Credo che l'unica cosa da fare sia prendere atto della propria situazione, essere realisti e spietati con se stessi (ammettendo i propri errori e assumendosi la responsabilità al 100% della propria vita) e da lì avere il coraggio di ripartire, per quanto difficile, piano piano, un passo alla volta, rialzandosi dopo ogni caduta...

Trovare la forza e il coraggio di guardarsi dentro, rimettersi in gioco, in mezzo agli altri, affrontando le proprie paure, il proprio passato, dando tutto se stessi: almeno così non si avranno rimpianti...

Sento che questo è il mio percorso e che così ho ottenuto e sto ottenendo piccoli progressi continui...

Ma bisogna avere tanto coraggio, pazienza, perseveranza, forza interiore e fede (almeno in se stessi e nelle proprie capacità latenti): ti auguro di trovare tutte queste qualità e di iniziare a risalire dal precipizio...
Grazie Rob

È davvero difficile, tanto difficile, ma sento che non è impossibile. C'è una frase che mi ha sempre affascinato. L'ho ritrovata in molte opere, dalla musica ai film, la frase è questa: " il dolore è un'illusione". Ed è vero. Per quanto sia opprimente come illusione, è sempre frutto della nostra mente. Allora mi sono detto che la mia svolta doveva partire proprio a monte, dalla mente, da dove partivano i cattivi pensieri. È terribilmente difficile, ma non impossibile.
Se non ci si prova è peggio, e io non voglio più rimpianti...
Buona domenica
Vecchio 19-01-2020, 13:00   #11
Principiante
 

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Originariamente inviata da Anonimo. Visualizza il messaggio
Sono nella stessa situzione, ma non si capsice quale sia la soluzione, intanto io vedo che alcuni stanno in un modo e altri in un altro.
Agire.
Se continui a pensare alla soluzione, alla fine continui solo a pensare.
Non è facile, ma se pensi che sia impossibile, diventerà impossibile.
Dipende tutto da te. Devi fare affidamento a te. Non ti aiuterà nessuno. Sei solo. Non devi rendere conto a nessuno. Sei libero.
Non è facile. Ma neanche impossibile.
Dipende da quanto lo desideri.
Fai crescere la rabbia e il desiderio in te.
Se puoi sii anche più cinico.
La persona più importante della tua vita sei tu.
Non farti più del male.

Ultima modifica di Melkor84; 19-01-2020 a 13:30.
Vecchio 19-01-2020, 15:58   #12
Esperto
L'avatar di Black_Hole_Sun
 

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Originariamente inviata da Melkor84 Visualizza il messaggio
Agire.
Se continui a pensare alla soluzione, alla fine continui solo a pensare.
Non è facile, ma se pensi che sia impossibile, diventerà impossibile.
Dipende tutto da te. Devi fare affidamento a te. Non ti aiuterà nessuno. Sei solo. Non devi rendere conto a nessuno. Sei libero.
Non è facile. Ma neanche impossibile.
Dipende da quanto lo desideri.
Fai crescere la rabbia e il desiderio in te.
Se puoi sii anche più cinico.
La persona più importante della tua vita sei tu.
Non farti più del male.
Si ma da quello che scrive mi sembra di capire che il ragazzo è stato un po abbandonato a se stesso senza una guida. In questi casi la famiglia deve intervenire, non può lavarsene e le mani dicendo "la vita è tua decidi cosa farne".
Vecchio 19-01-2020, 16:25   #13
Principiante
 

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Originariamente inviata da Black_Hole_Sun Visualizza il messaggio
Si ma da quello che scrive mi sembra di capire che il ragazzo è stato un po abbandonato a se stesso senza una guida. In questi casi la famiglia deve intervenire, non può lavarsene e le mani dicendo "la vita è tua decidi cosa farne".
Black, io non ho mai avuto una guida. Nessun punto di riferimento. Mio padre mi ha umiliato per 35 anni. Guida o no, arriva un momento che non puoi permettere al tuo dolore di diventare una scusa... Lo dico con rispetto, so benissimo cos'è la depressione, ma con le scuse non si va avanti
Vecchio 19-01-2020, 17:35   #14
Esperto
L'avatar di Black_Hole_Sun
 

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Originariamente inviata da Melkor84 Visualizza il messaggio
Black, io non ho mai avuto una guida. Nessun punto di riferimento. Mio padre mi ha umiliato per 35 anni. Guida o no, arriva un momento che non puoi permettere al tuo dolore di diventare una scusa... Lo dico con rispetto, so benissimo cos'è la depressione, ma con le scuse non si va avanti
Apprezzo moltissimo questa tua opinione e sono d'accordo. Ma le persone che abbiamo attorno hanno il dovere di aiutare, non si può fare tutto da soli. Se poi uno non vuole farsi aiutare perché preferisce crogiolarsi nel proprio malessere allora hai pienamente ragione. Ma se il primo aiuto non viene dalla famiglia quando si è ancora giovani e in tempo per riprender in mano la vita dove bisogna andare a sbattere la testa?
Vecchio 19-01-2020, 19:40   #15
Esperto
L'avatar di Keith
 

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Originariamente inviata da Black_Hole_Sun Visualizza il messaggio
Apprezzo moltissimo questa tua opinione e sono d'accordo. Ma le persone che abbiamo attorno hanno il dovere di aiutare, non si può fare tutto da soli. Se poi uno non vuole farsi aiutare perché preferisce crogiolarsi nel proprio malessere allora hai pienamente ragione. Ma se il primo aiuto non viene dalla famiglia quando si è ancora giovani e in tempo per riprender in mano la vita dove bisogna andare a sbattere la testa?
Hai detto bene, "finché si è giovani". Ora i miei genitori sono anziani e non posso sobbarcarli di ulteriori dispiaceri.. Mi gestisco tutto da solo, terapie farmacologiche, psicoterapie.. Anche gli amici quando sentono che hai bisogno fuggono.. è brutto fare tutto da soli, senza nessuno vicino.. non puoi permetterti neanche di stare male.
Ringraziamenti da
arruz (19-01-2020), Purple rain (19-01-2020)
Vecchio 19-01-2020, 19:53   #16
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Originariamente inviata da Black_Hole_Sun Visualizza il messaggio
Apprezzo moltissimo questa tua opinione e sono d'accordo. Ma le persone che abbiamo attorno hanno il dovere di aiutare, non si può fare tutto da soli. Se poi uno non vuole farsi aiutare perché preferisce crogiolarsi nel proprio malessere allora hai pienamente ragione. Ma se il primo aiuto non viene dalla famiglia quando si è ancora giovani e in tempo per riprender in mano la vita dove bisogna andare a sbattere la testa?
Capisco.
Io sono arrivato a 35 anni senza che mi abbia mai aiutato nessuno.
Il mio intento era solo quello di provare a pensare diversamente.
La depressione ti porta a pensare male, e pensare male fa peggiorare tutto.
La discussione era quella di interrompere questo circolo vizioso. Non ho mai detto che fosse facile, ma devo essere stato frainteso

Ultima modifica di Melkor84; 19-01-2020 a 20:00.
Vecchio 19-01-2020, 22:41   #17
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Originariamente inviata da arruz Visualizza il messaggio
a un certo punto secondo me bisognerebbe riuscire a tagliere tutti i legami emotivi/sentimentali che contribuiscono a mantenere la situazione di immobilismo... anche quelli familiari se necessario.
Beh si.
I legami negativi non aiutano.
Quello è uno dei miei problemi. Io in presenza di certe persone neanche le considero. Ti assicuro che la gente detesta non essere considerata. Hanno totalmente cambiato atteggiamento nei miei confronti. C'è un limite a tutto
Vecchio 19-01-2020, 23:43   #18
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Originariamente inviata da arruz Visualizza il messaggio
a un certo punto secondo me bisognerebbe riuscire a tagliere tutti i legami emotivi/sentimentali che contribuiscono a mantenere la situazione di immobilismo... anche quelli familiari se necessario.
Come si fa?
Vecchio 20-01-2020, 00:10   #19
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Originariamente inviata da arruz Visualizza il messaggio
non lo so, però vorrei riuscirci. però tra il tanto pensare, a volte mi chiedo quante persone si siano mai preoccupate dei dispiaceri che davano a me. non mi pare si siano mai fatti troppi scrupoli e infatti stanno bene
Purtroppo il mondo funziona così...
Vecchio 20-01-2020, 00:11   #20
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Originariamente inviata da arruz Visualizza il messaggio
non lo so, però vorrei riuscirci. però tra il tanto pensare, a volte mi chiedo quante persone si siano mai preoccupate dei dispiaceri che davano a me. non mi pare si siano mai fatti troppi scrupoli e infatti stanno bene
Vuol dire che non ti stimano.
E non si meritano la tua considerazione.
Ti faccio un esempio pratico, tanto per farti capire quanto gli altri cosiddetti "normali" siano più strani di noi "casi umani".
Per un periodo ho subito mobbing al lavoro. Mi licenziai e dopo un po' subii mobbing familiare da parte delle mie sorelle. Ne ho 3. Dopo anni di vessazioni incominciai a non parlare più con una di loro, neanche a guardarla in faccia. Un giorno mi telefona un po' spaesata e fa: Tutto ok, ma che hai? ... Non sapevo se ridere o piangere.
C'era rimasta male che non la considerassi più. Dimenticandosi del male che mi aveva fatto. La gente pensa solo per sé.
La gente è fottuta.
Togliere la confidenza a certe persone è la migliore cosa che abbia potuto fare
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