In alcune lingue come nel greco (sia antico che moderno) e nell'arabo esiste anche la forma duale insieme a quella singolare e plurale
credo che la fobia sociale possa essere misurabile per livelli di gravità attraverso questi termini che ho scelto (almeno in alcuni casi, dipende che tipo di fobici siamo)
indubbiamente la fobia sociale più grave ci relega al singolare, cioè a temere la maggior parte delle persone e ci obbliga a stare soli per non sentirci in ansia
in altri casi come nel mio il livello si ferma al "duale"
la mia fobia mi rende ancora molto rigido in presenza di 3 o + persone, più siamo e peggio è per me e per quanto non lo voglia, in presenza di tante persone mi trasformo sempre in un manichino inespressivo e silenzioso che non reagisce alla vitalità del gruppo
Invece, quando sto solo con una persona, riesco a dare il massimo della mia gradevolezza interperesonale (il mio massimo badate bene), poiché ho tantissimi interessi, sono capace di parlare di tantissime cose, di mostrarmi attento a quello che una persona singola mi dice (proprio perché si sta rivolgendo solo ed esclusivamente a me). Tanto che molte persone che mi hanno conosciuto, inizialmente fra altre, dopo restano un po' sorprese quando in loro sola presenza mi sono aperto molto; anche troppo.
E' paradossale ma quando mi apro con qualcuno arrivo a dire cose talmente delicate e personali che molti finiscono coll'imbarazzarsi al posto mio ed arrivano a sconsigliarmi di essere così schietto poiché in effetti all'estremo opposto della chiusura si ottiene ugualmente l'incomprensione altrui
credo sia questo a penalizzarmi con le ragazze, poiché spesso mi hanno visto muto insieme ad altre persone per poi metterle in imbarazzo quando con inaspettata franchezza e ricchezza di particolari ho manifestato il mio interesse nei loro confronti.
Mentre so che per piacere alle ragazze bisogna essere piacevoli ma anche un po' "falsi". Essere galanti o maliziosi consiste nella capacità di recitare una parte dove solo una parte della nostra interiorità va mostrata.
Per combattere queste contraddizioni che rivelano una mia persistente rigidità comportamentale mi ci vorrebbero contatti personali frequenti dal vivo. Ma purtroppo vivo in una città a sua volta chiusa, gli amici che sono riuscito a farmi finiscono sempre per essere quelli nella rete e quindi anche se alla fine riusciamo (ognitanto) a conoscerci dal vivo (anche con delle ragazze), le occasioni per dimostrare dal vivo che non sono poi così strano (agli occhi di chi non è fobico come noi ovviamente) sono rare. Mi ritrovo spesso a chiarire bene il mio interesse x le ragazze che conosco quando siamo ormai tornati in rete e le parole, per quanto possano essermi di supporto per esprimere ciò che esteriormente non sono mai in grado di mostrare, risultano insufficienti. Anzi a volte l'eccessiva articolazione del mio linguaggio distorce la mia normalità e molte ragazze avvertono in me una stranezza evidente che le induce subito a mantenere le distanze.