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16-10-2012, 22:42
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#1
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Intermedio
Qui dal: Jul 2009
Ubicazione: In terra felsinea
Messaggi: 120
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Ore 14, 30. Vado al bar, assonnatissima, e rompo una regola aurea: mi prendo un caffé (non decaffeinato). Mi aspetta un pomeriggio di lavoro, oggi ci può stare. Scelgo il bar con le cameriere più serene che conosca e tutta tronfia chiedo la mia bevanda che, regolarmente, mi viene servita. Accanto a me c'è un tizio chiacchierone, sulla ventina. Poggio l'eurino sul bancone sperando sia di distrazione per la barista. Giro e rigiro lo zucchero, giro e rigiro la tazzina, e l'ansia sale. Riuscirò ad impugnare 'sta cazzo di tazzina senza sembrare affetta da delirio tremens? Mi dico, 'sticazzi, io non soffro di alcun delirio tremens. Vado. Prendo la tazzina con due mani, manco fosse una tisana da due litri, e ingurgito tutto nel giro di due nanosecondi, nemmeno avessi la lingua d'amianto. Nel mentre addocchio il tizio chiacchierone di vent'anni che mi guarda (che poi, magari, guardava le sue scarpe ma io, paranoica, ero convinta che vedesse ogni dettaglio del mio tremolìo) pensando: ecco, vedi, tutto il mondo vede che non sai bere nemmeno un caffé, perché non te ne stai a casa? Le mani sfarfallano tutte, a momenti:
- mi rovescio il caffé addosso
- mi scotto la lingua
- svengo per una tachicardia e la mia casa è una merda, non vorrei mai ospitare qualcuno svenuta e disordinata;
- ho un problema a bere un caffé al bar, ti pare un uon motivo per veniore a casa mia?
Sic. (ci rido su, che dovrei fare?)
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16-10-2012, 22:47
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#2
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Banned
Qui dal: Jun 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 9,206
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Quote:
Originariamente inviata da Agata
- ho un problema a bere un caffé al bar, ti pare un uon motivo per veniore a casa mia?
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Non capisco solo 'sta frase: chi si è offerto di venire a casa tua oppure cosa intendevi dire?
Quote:
Sic. (ci rido su, che dovrei fare?)
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Domanda: cosa c'è di così terrorizzante in ciò che hai descritto? Che Tizio ti rivolgesse la parola? Qualcosa della tua esteriorità che poteva essere oggetto di qualche analisi?
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16-10-2012, 22:50
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#3
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Banned
Qui dal: Nov 2011
Ubicazione: da qualche parte in mezzo all'oceano Atlantico
Messaggi: 3,333
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Mi è successa una cosa simile ieri a un colloquio:mi hanno fatto compilare una cz di scheda con allegate delle domande sulle mansioni dell'operatore socio-sanitario (ho cannato un sacco di risposte), e a un certo punto la mia testa ha iniziato a tremare, ho fatto uno sforzo disumano per tranquillizzarmi, ce l' ho fatta e il colloquio non è andato NEANCHE TROPPO male. Il minimo che possa fare è lasciarti un "ti capisco".
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16-10-2012, 22:55
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#4
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Intermedio
Qui dal: Jul 2009
Ubicazione: In terra felsinea
Messaggi: 120
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Quote:
Originariamente inviata da Tribe
Mi è successa una cosa simile ieri a un colloquio:mi hanno fatto compilare una cz di scheda con allegate delle domande sulle mansioni dell'operatore socio-sanitario (ho cannato un sacco di risposte), e a un certo punto la mia testa ha iniziato a tremare, ho fatto uno sforzo disumano per tranquillizzarmi, ce l' ho fatta e il colloquio non è andato NEANCHE TROPPO male. Il minimo che possa fare è lasciarti un "ti capisco".
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Grazie. A te. <3
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16-10-2012, 22:57
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#5
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Intermedio
Qui dal: Jul 2009
Ubicazione: In terra felsinea
Messaggi: 120
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Quote:
Originariamente inviata da liuk76
Non capisco solo 'sta frase: chi si è offerto di venire a casa tua oppure cosa intendevi dire?
Domanda: cosa c'è di così terrorizzante in ciò che hai descritto? Che Tizio ti rivolgesse la parola? Qualcosa della tua esteriorità che poteva essere oggetto di qualche analisi?
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Ti spiego: ho il terrore, ogni volta che mi sento male, che qualcuno possa accompagnarmi a casa. Fa parte dell'ansia anticipatoria.
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16-10-2012, 23:06
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#6
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Banned
Qui dal: Jun 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 9,206
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Quote:
Originariamente inviata da Agata
Ti spiego: ho il terrore, ogni volta che mi sento male, che qualcuno possa accompagnarmi a casa. Fa parte dell'ansia anticipatoria.
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Capito.
Premesso che ci servirebbero ore e giorni per capire tutto il sottostante, anche a giudicare da una rapida lettura del tuo messaggio di benvenuto e qualche messaggio a campione, al di là della testimonianza fine a sé stessa...
Io sono un po' di parte perché, da volontario, faccio il soccorritore.
Per me è prassi "accompagnare" in ospedale o cercare di far qualcosa (quando basta) in strada o in un luogo chiuso chi si sente male e fa allertare il 118 per sua volontà o volontà altrui.
Detto ciò, il mio approccio è sempre stato mirato all'assistenza del paziente e, sul piano relazionale, al miglior rapporto con queste finalità.
Per cui, con i miei occhi, mi sfugge cosa possa nuocere al tuo equilibrio di ciò, partendo anche dal presupposto che talvolta lo star male non dipende dalla nostra volontà.
In sintesi, quale scenario ipotetico ti rende ansiosa?
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17-10-2012, 16:35
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#7
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Banned
Qui dal: May 2012
Messaggi: 1,349
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Mi spiace per quello che ti è accaduto.
Mi sa proprio che è la paura di tremare che ti fa poi di conseguenza tremare davvero, dovresti cercare di non pensarci!
E della paura di avere paura io ne so qualcosa
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17-10-2012, 17:45
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#8
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Banned
Qui dal: Feb 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,362
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Quote:
Originariamente inviata da Agata
Ore 14, 30. Vado al bar, assonnatissima, e rompo una regola aurea: mi prendo un caffé (non decaffeinato). Mi aspetta un pomeriggio di lavoro, oggi ci può stare. Scelgo il bar con le cameriere più serene che conosca e tutta tronfia chiedo la mia bevanda che, regolarmente, mi viene servita. Accanto a me c'è un tizio chiacchierone, sulla ventina. Poggio l'eurino sul bancone sperando sia di distrazione per la barista. Giro e rigiro lo zucchero, giro e rigiro la tazzina, e l'ansia sale. Riuscirò ad impugnare 'sta cazzo di tazzina senza sembrare affetta da delirio tremens? Mi dico, 'sticazzi, io non soffro di alcun delirio tremens. Vado. Prendo la tazzina con due mani, manco fosse una tisana da due litri, e ingurgito tutto nel giro di due nanosecondi, nemmeno avessi la lingua d'amianto. Nel mentre addocchio il tizio chiacchierone di vent'anni che mi guarda (che poi, magari, guardava le sue scarpe ma io, paranoica, ero convinta che vedesse ogni dettaglio del mio tremolìo) pensando: ecco, vedi, tutto il mondo vede che non sai bere nemmeno un caffé, perché non te ne stai a casa? Le mani sfarfallano tutte, a momenti:
- mi rovescio il caffé addosso
- mi scotto la lingua
- svengo per una tachicardia e la mia casa è una merda, non vorrei mai ospitare qualcuno svenuta e disordinata;
- ho un problema a bere un caffé al bar, ti pare un uon motivo per veniore a casa mia?
Sic. (ci rido su, che dovrei fare?)
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Hai tutto il mio conforto.
Ti aiuterebbe la meditazione, sai. Imparare a concentrarti. Così potresti concentrarti solo sull'azione specifica (il caffé nel caso di specie).
E' un'abilità che si può acquisire, con la pratica.
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17-10-2012, 17:56
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#9
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Banned
Qui dal: Sep 2012
Ubicazione: Nothingness
Messaggi: 1,300
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Questo forum mi aiuta a ricordarmi i miei problemi. Questo dell'ansia nei locali me l'ero dimenticato. Effettivamente ce l'ho. Quando tiro fuori il portafoglio soprattutto, dato che non ho il controllo di quello che fanno le altre persone, completamente paranoico quale sono.
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17-10-2012, 18:19
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#10
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Principiante
Qui dal: Oct 2012
Ubicazione: Perugia
Messaggi: 59
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Secondo me più ci pensi e più non ne esci. Nel senso: se stai per entrare nel bar e inizi a pensare "ok, adesso entro. Calma, stai calma. Prendi la tazzina. Respira." ecc. la cosa non può che peggiorare... Non pensarci, fai finta che non sia nulla di speciale.
Fingi di farlo tutte le mattine da anni e parla con le cameriere con un'aria un po' da sufficienza, tipo "ehm, si un caffè..." ( con aria distratta).
Oppure prova a mettere gli auricolari ( io di solito li ho sempre su, e a volte non li tolgo quando entro nei bar) così forse se ti concentri sulla tua musica non fai più caso a quello che sta succedendo e riesci a rilassarti.
Il consiglio migliore rimane comunque: Non. Pensarci.
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17-10-2012, 18:25
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#11
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Banned
Qui dal: Feb 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,362
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Quote:
Originariamente inviata da Amie_O
Secondo me più ci pensi e più non ne esci. Nel senso: se stai per entrare nel bar e inizi a pensare "ok, adesso entro. Calma, stai calma. Prendi la tazzina. Respira." ecc. la cosa non può che peggiorare... Non pensarci, fai finta che non sia nulla di speciale.
Fingi di farlo tutte le mattine da anni e parla con le cameriere con un'aria un po' da sufficienza, tipo "ehm, si un caffè..." ( con aria distratta).
Oppure prova a mettere gli auricolari ( io di solito li ho sempre su, e a volte non li tolgo quando entro nei bar) così forse se ti concentri sulla tua musica non fai più caso a quello che sta succedendo e riesci a rilassarti.
Il consiglio migliore rimane comunque: Non. Pensarci.
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Amie_O, capisco che tu abbia ottime intenzioni, ma "non pensarci" è un pessimo consiglio. E ti spiego perché.
Prova a "non pensare a una mela".
Scommetto che l'hai pensata
"Non pensare" è una capacità, che richiede abilità. E' una capacità il cui valore nella cultura occidentale s'è perso, e in parte viene recuperato, distorto, nei misticismi estetici dei vari movimenti new age.
A me piace il Karma yoga, la via dell'azione. Si può meditare anche prendendo un caffé, lavandosi i denti o spazzolandosi i capelli.
Si diventa l'azione e si trascende dai motivi della stessa, dalla sua decisione, si assume di essere lo strumento, e non la volontà, per il quale l'azione viene svolta.
Ma non è una cosa banale, ci vuole una certa costanza.
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17-10-2012, 19:45
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#12
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Intermedio
Qui dal: Jul 2009
Ubicazione: In terra felsinea
Messaggi: 120
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Eh, sì, il non pensarci è il rimedio migliore ma, come dice Marco, se pensi ti sforzi a non pensare che possa succedere una cosa, non si farà altri che concentrarsi su quella cosa al fine che non accada. Ho bevuto tanti caffé "distratti" senza che mai succedesse niente, ho firmato carte distrattamente, ho cenato in compagnia distrattamente e sono proprio quelle volte che mi ricordano che nei miei nervi, nei muscoli delle mie mani non c'è nulla che non vada. Certo è che, purtroppo, non riesco a decidere da sola quando essere distratta.
n.b: conosco persone che tremano bellamente per motivi fisiologici e se ne fregano altamente. Io, se provo ad infilare un filo in un ago mentre qualcuno mi osserva, rischio di passarci la giornata.
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17-10-2012, 19:50
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#13
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Intermedio
Qui dal: Jul 2009
Ubicazione: In terra felsinea
Messaggi: 120
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Per cui, con i miei occhi, mi sfugge cosa possa nuocere al tuo equilibrio di ciò, partendo anche dal presupposto che talvolta lo star male non dipende dalla nostra volontà.
In sintesi, quale scenario ipotetico ti rende ansiosa?[/QUOTE]
Essere soccorsa per via di un caffé impugnato male? Cioè, io so che c'è di tutto a questo mondo, e gli attacchi di panico per i 118 sono all'ordine del giorno. Però, poi, e te lo giuro, mi verrebbe da ridere come una scema se mi trovassi tre volontari attorno che mi chiedono cosa mai è successo.
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17-10-2012, 19:58
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#14
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Esperto
Qui dal: Oct 2011
Messaggi: 2,673
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Quote:
Originariamente inviata da Agata
1. Vado al bar, assonnatissima, e rompo una regola aurea: mi prendo un caffé (non decaffeinato).
2. (ci rido su, che dovrei fare?)
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Niente. Sei andata benissimo.
La "regola aurea" di cui parli altro non è che evitamento, assecondamento della paura.
E' vero.. se non fai quello non tremi. Ma se non tremi non impari nulla sul tremare.
Ti domandi, giustamente.. come facciano quelli che tremano fisiologicamente a non seppellirsi..
Tralasciamo che non hanno problemi eccessivi di ansia.. tralasciamolo per un attimo..
Non possono esimersi dal tremare. Sanno come funziona, sanno cosa possono e non possono fare. Hanno interiorizzato, vivendolo ogni santo giorno, una serie di regole di gestione e controllo delle emozioni e del corpo che li aiutano a non seppellirsi ogni volta.
Continua a prendere la cosa con filosofia, se hai la fortuna di riuscirci. Ridici su, e rompi ancora la regola aurea.
E' la strada da seguire, secondo me. Bravissima!
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17-10-2012, 20:38
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#15
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Intermedio
Qui dal: Jul 2009
Ubicazione: In terra felsinea
Messaggi: 120
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Quote:
Originariamente inviata da Allocco
Niente. Sei andata benissimo.
La "regola aurea" di cui parli altro non è che evitamento, assecondamento della paura.
E' vero.. se non fai quello non tremi. Ma se non tremi non impari nulla sul tremare.
Ti domandi, giustamente.. come facciano quelli che tremano fisiologicamente a non seppellirsi..
Tralasciamo che non hanno problemi eccessivi di ansia.. tralasciamolo per un attimo..
Non possono esimersi dal tremare. Sanno come funziona, sanno cosa possono e non possono fare. Hanno interiorizzato, vivendolo ogni santo giorno, una serie di regole di gestione e controllo delle emozioni e del corpo che li aiutano a non seppellirsi ogni volta.
Continua a prendere la cosa con filosofia, se hai la fortuna di riuscirci. Ridici su, e rompi ancora la regola aurea.
E' la strada da seguire, secondo me. Bravissima!
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Ridere un po' di noi stessi ci si salverebbe tutti. Grazie allocco, che allocco non sei.
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