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Vecchio 02-12-2012, 12:33   #1
Intermedio
 

le mie premesse sono :

-questo nn è un topic che può aiutare i vostri problemi fobici
- ho scritto queste cose per ordinare le mie idee (se penso che qualcuno le leggerà mi sforzo di scriverle nel modo più sensato possibile, distendendo in un unico discorso la matassa dei miei pensieri)
-spero, anche se nn è un discorso che può interessare a molti, di essere in qualche modo capita e consigliata

e con questo comincio


forse quello che basta è solo un pò di affetto e un posto dove vivere anche noi, un posto nostro con le nostre cose belle e niente più ( però nn avete la sensazione che siano cose frivole e superficiali ? nn so cioè alla fine siamo qui per fare di tutto per nn restare soli per nn essere dimenticati?
Bho questo pensiero che ho, che debba ripetere convenzioni sociali per avere un esistenza dignitosa per nn essere messa all angolo, mi sta facendo perdere giorni e giorni
del tipo sto per uscire e mi blocco perché penso "ok ora anche io esco, cerco di divertirmi (perché se nn esco ritorno ad essere sola, e se si è soli e senza appoggi nn si vive nella società) sperando di riuscire a stringere qualche legame con qualcuno e poi?" continuo a vivere a fare le cose sociali fino a quando nn muoio di vecchiaia (se tutto mi va bene) dopo aver provato ad avere degli amici una mia famiglia, che avrò provato a proteggere a discapito di quelli che nn appartengono alla mia cerchia di persone affezionate...

Bho mentre scrivo mi è venuto da pensare che alla fine le cose sono più semplici di quello che penso, si nasce cresce ci si riproduce e si muore no? XD

la domanda esistenziale del giorno è :
ma se siamo una comunità nn si può fare in modo che si viva per il bene collettivo che nn solo per il proprio ? nn vi viene ansia da prestazione? come se dovessimo fare tutti delle cose e che se nn arriviamo a degli obiettivi si rimane indietro e la gente mentre va avanti nn guarda dietro e ci lascia... (che poi su questo hanno pure ragione che senso ha accollarsi dei pesi morti), tutti in lotta per la propria felicità.

io, con lo schifo che ho sempre provato nel vivere in una società in cui avrei dovuto impormi con regole nn mie in cui avrei dovuto farmi spazio per creare ANCHE io un posto dove stare, mi sono emarginata allontanata dal vivere comune, anzi forse nn ho nemmeno mai vissuto per che ho fatto le cose con riluttanza e superficialità proprio perché nn volevo essere come gli altri, una persona che vive e lotta per se stessa, anche io.

nn mi sono mai sentita a posto, io che mi sbatto per essere simpatica a qualcuno mentre c è qualcuno che si sbatte per nn morire di fame,

eh si diciamolo mi sono persa perché disorientata dalla irrazionalità della vita,

Bho il mio sogno da bambina nn era avere barbie ballerina oppure quello di diventare da grande una dottoressa(...) ma che tutti, proprio tutti fossero sereni (ma si pensate quello che volete XD) e poi la bimba perplessa è cresciuta senza una vera famiglia senza veri amici e senza un vero obiettivo perché tanto tutto è inutile, la gente muore a 90 anni perché ha potuto avere cure la gente muore a 1 anno per è stato sfortunato.

Bho la risposta ,che già so di avere ma ho il terrore di mettere in pratica (ho il terrore perché mi ritroverei anche io in quelle convenzioni sociali da cui sono sempre scappata a fare forse qualcosa che nn servirà a nulla, ad essere inutile anche io ) è che dovrei in qualche modo viverla questa vita nel bene o nel male come fanno tutti gli altri senza pensarci troppo, trovare e scegliere la mia strada e percorrerla fino alla fine, trovare il giusto compromesso tra il fatto che nn è inutile la mia uscita serale ( eh si ora vi dico perché sono su fobia sociale e nn su pippementali.com XD, perché nn volendomi esporre alla vita nn ho mai creato rapporti saldi con nulla, persone comprese, e questo mi ha fatto star molto male... )in confronto alla morte di un bambino...


lo so ragazzi è difficile da capire, io per prima nn sono credibile visto che in 20 anni di vita avrei potuto come minimo fare volontariato ma nn l ho fatto per la nn voglia di partecipare alla vita del mondo per nn ritrovarmi in situazioni che nn avrei potuto gestire perché io con i casini che avevo in testa nn sarei stata in grado di aiutare nessuno.

io inutile che faccio un passo solo se trascinata, io che nn faccio un passo perché se succede incasinerò solo un altro pò il mondo, io superficiale ed egoista, io che mi rendo vittima del mondo, io che nella mia testa sogno il mondo in un equilibrio perfetto dove tutti siamo seduti a tavola felici,
(io che ora penso che il mondo nasce con il forte che sopprime il più debole, e che quindi nn mi devo stare troppo a stupire se un bimbo muore per una guerra di potere...)

tutto questo si ricollega alla parte iniziale del topic...
se avessi avuto un posto anche io, un posto bello e sereno, nn sarei arrivata a un tale disfunzione mentale.


io che per nn scegliere volevo togliermi di torno...
io che ora voglio scegliere la vita e ne nn pensare più alla morte come uscita d emergenza.
io che mi attiverò per nn essere inutile,
io che dovrò smettere di pensare di essere superflua,
io e il mondo era così fin dall' inizio, anche io come gli altri,
devo solo fare e trovare un punto di incontro tra me, quello che penso, ed il mondo, quello che è.


grazie per aver perso del tempo a leggermi
Vecchio 02-12-2012, 12:41   #2
Esperto
L'avatar di Dedalus
 

Quote:
Originariamente inviata da distillato Visualizza il messaggio
devo solo fare e trovare un punto di incontro tra me, quello che penso, ed il mondo, quello che è.
Già l'hai trovato, tutto quel che hai scritto è una serie di spinte dirette al bene.
Solo, ancora non lo sai con chiarezza.
Vecchio 02-12-2012, 14:00   #3
Esperto
L'avatar di Lino_57
 

Quote:
Originariamente inviata da distillato Visualizza il messaggio
Bho, mentre scrivo mi è venuto da pensare che alla fine le cose sono più semplici di quello che penso, si nasce, si cresce, ci si riproduce e si muore, no? XD
Ecco, credo di aver saltato un paio di paragrafi, e mi manca l'ultimo capitolo della saga della vita
Però forse dimentichiamo una cosa fondamentale: che dietro l'apparente semplicità di questi verbi (nascere, crescere, riprodursi, morire), c'è l'enorme complessità di ogni sua fase perché, a differenza delle piante e degli animali che seguono solo ritmi biologici e istinti, gli esseri umani hanno rapporti complessi tra loro, e una mente che viene influenzata da questi rapporti, che condizionano i nostri istinti di base, che comunque provengono dal nostro essere animali.
Ora sono stanco per continuare, e devo andare a pranzo... io ne farei a meno, ma la convenzione sociale è che a una certa ora si debba mangiare, anche se non si ha appetito...
Vecchio 04-12-2012, 00:55   #4
Esperto
L'avatar di Pluvia
 

Quote:
Originariamente inviata da distillato Visualizza il messaggio
forse quello che basta è solo un pò di affetto e un posto dove vivere anche noi, un posto nostro con le nostre cose belle e niente più ( però nn avete la sensazione che siano cose frivole e superficiali ? nn so cioè alla fine siamo qui per fare di tutto per nn restare soli per nn essere dimenticati?
Ci ho pensato spesso anch'io, la vita non mi sembra avere un vero scopo, nè massima importanza, nè sia un dono prezioso.
La mancanza però di affetto, amore, calore e amicizia e gli effetti che tale privazione, indigenza e penuria hanno su di me, me ne ha fatto riconsiderare il valore. Senza di essi è la vita stessa ad essere frivola e senza significato, e dopo aver conosciuto cosa significhi restare soli ed essere dimenticati, non posso che fuggire queste e ambire anch'io al mio locus amoenus, ovunque esso sia, per quanti sforzi mi costi.

Quote:
Originariamente inviata da distillato Visualizza il messaggio
ma se siamo una comunità nn si può fare in modo che si viva per il bene collettivo che nn solo per il proprio ? nn vi viene ansia da prestazione? come se dovessimo fare tutti delle cose e che se nn arriviamo a degli obiettivi si rimane indietro e la gente mentre va avanti nn guarda dietro e ci lascia..., tutti in lotta per la propria felicità.
Purtroppo prima di essere una comunità ciascuno è anche un individuo a sè stante, ciascuno è se stesso e ricercherà sempre la propria felicità e il proprio bene.
Ho sempre pensato che la natura umana sia fondamentalmente egoistica, malvagia e maliziosa, determinata dall'istinto di sopraffazione e sopravvivenza: che gli uomini si legano tra loro solo per timore reciproco o per perseguire obiettivi comuni usandosi a vicenda, e i più intimi istinti sono danneggiare gli altri ed eliminare chiunque sia di ostacolo al soddisfacimento dei desideri.
"Homo homini lupus", "Bellum omnium contra omnes", "Mors tua vita mea" (si lo so, sono un pochino misantropo XD)

Quote:
Originariamente inviata da distillato Visualizza il messaggio
io, con lo schifo che ho sempre provato nel vivere in una società in cui avrei dovuto impormi con regole nn mie in cui avrei dovuto farmi spazio per creare ANCHE io un posto dove stare, mi sono emarginata allontanata dal vivere comune, anzi forse nn ho nemmeno mai vissuto per che ho fatto le cose con riluttanza e superficialità proprio perché nn volevo essere come gli altri, una persona che vive e lotta per se stessa, anche io.
Anche tu sei un "rara avis", un uccello raro sulla terra e similissimo a un cigno nero ("Rara avis in terris nigroque simillima cygno").
Dopotutto i simili con i simili volentieri si accompagnano ("Pares cum paribus facillime congregantur").

Quote:
Originariamente inviata da distillato Visualizza il messaggio
Bho il mio sogno da bambina nn era avere barbie ballerina oppure quello di diventare da grande una dottoressa(...) ma che tutti, proprio tutti fossero sereni (ma si pensate quello che volete XD) e poi la bimba perplessa è cresciuta senza una vera famiglia senza veri amici e senza un vero obiettivo
Mi dispiace, adesso sei tu a non essere serena, ma non sei la sola...

Quote:
Originariamente inviata da distillato Visualizza il messaggio
dovrei in qualche modo viverla questa vita nel bene o nel male come fanno tutti gli altri senza pensarci troppo, trovare e scegliere la mia strada e percorrerla fino alla fine, trovare il giusto compromesso tra il fatto che nn è inutile la mia uscita serale ( eh si ora vi dico perché sono su fobia sociale e nn su pippementali.com XD, perché nn volendomi esporre alla vita nn ho mai creato rapporti saldi con nulla, persone comprese, e questo mi ha fatto star molto male... )
Non abbiamo nulla da perdere dopotutto, forse vale la pena esporsi...

Quote:
Originariamente inviata da distillato Visualizza il messaggio
tutto questo si ricollega alla parte iniziale del topic...
se avessi avuto un posto anche io, un posto bello e sereno, nn sarei arrivata a un tale disfunzione mentale.
Quindi non è così frivolo e superficiale, non trovi?

Quote:
Originariamente inviata da distillato Visualizza il messaggio
grazie per aver perso del tempo a leggermi
Ciao

Ultima modifica di Pluvia; 05-12-2012 a 00:15.
Vecchio 04-12-2012, 01:25   #5
Banned
 

E' sempre la singola persona che sta correndo. Può smettere di farlo quando vuole. La società non impone mai niente a nessuno. Siamo sempre tutti liberi di scegliere. Dovremmo farlo in base a ciò che ci detta il cuore e non alle convenzioni sociali. Non si diventa schiavi per il fatto di essere incatenati, si è schiavi solo quando lo si è dentro la testa. Nessun umano ha il potere di influire sul libero arbitrio di qualcun'altro. Puoi ordinare a qualcuno di fare una cosa.. puoi essere potente, ricco, armato.. ma se quello non la vuole fare.. puoi soltanto ucciderlo, ma non avrai ugualmente influito sulla sua decisione.
Secondo me si può dare il 100% di se stessi ad una sola persona. Rendere veramente felice quella persona ti fa sentire realizzato.
Volere il bene di tutti equivale a non volere il bene di nessuno in particolare.
Vecchio 04-12-2012, 09:38   #6
Banned
 

Spero che non ti offenderai se ti dico che nel tuo post leggo moltissime scuse per evitare.
Scuse per evitare, ma evitare anche il confronto col senso di colpa per aver evitato, col senso di inferioritá per non essere stata in grado di fare ció che per le persone che ti circondano è normale, e infine scuse per il senso di colpa provocato dalle scuse iniziali, la tua supposta bontà e il tuo supposto altruismo, che non si concretizza in azioni pratiche.
Un albero lo si giudica dai frutti.

Fará male invece ammettere a te stessa che la motivazione principe che ti porta a non confrontarti con le attività sociali a cui gli altri invece partecipano è la tua incapacitá di superare la tua comfort zone, incancrenita e irrigidita da anni di costante giustificazione. L'uomo, come qualsiasi altro sistema, tende all'omeostasi, quindi è necessario immettere energie al sistema uomo per farlo muovere dalla sua posizione di stabilità. Tu preferisci schivare la fatica del consumo di questo genere di energia psichica costruendoti scuse che alimentino e coccolino il tuo ego, piuttosto che affrontare di petto questa paura, la paura di doverti confrontare con gli altri, la loro sensibilità, il loro altruismo, le regole del vivere civile che si sono costituite nell'arco dei millenni, non sono piovute in testa a nessuno e infatti -fatte salve lievi incongruenze- hanno un loro perchè e infatti sono ben tollerate (non accettate) dalla maggior parte delle persone.

Il fatto che tu abbia trovato l'energia di scrivere questo post significa tuttavia che l'incongruenza di fondo dei tuoi ragionamenti sta venendo a galla. C'é qualcosa che non ritorna nei tuoi schemi comportamentali, non sai ancora bene qualcosa ma sai che quello che stai facendo a lungo termine non ti porterá felicità.
Sfrutta quest'energia in modo (pro)positivo: meno giustificazioni e piú fatti. L'interazione col mondo ti dará la chiave di lettura delle sue regole, e a quel punto potrai decidere quali possano essere accettate e quali contrastate.
Ma il fine, alla fine, è dare un senso a questa vita anche se forse un senso non ce l'ha. Fare le cose aiuta. Giustificare il perchè non si fanno le cose no.
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