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Vecchio 28-07-2010, 18:15   #1
Intermedio
 

Salute mentale, ancora molto da fare sui fronti informazione e reinserimento (20 luglio 2010)

la nuova edizione in uscita nel 2013

Arriva la nuova 'Bibbia' della psichiatria
Saremo tutti «disturbati mentali»

Il "Manuale diagnostico" potrebbe svalutare la gravità
di alcune patologie etichettando chiunque come malato.
E l'orientamento prevalente gli riconosce grande merito

MILANO - Citando come esempio l'ansia depressiva lieve o il rischio di sindrome psicotica, alcuni studiosi sostengono che persone considerate perfettamente sane verranno in futuro definite mentalmente malate. Il "Manuale diagnostico e statistico" (DSM) si appresta infatti ad affrontare un aggiornamento previsto tra tre anni, quando uscirà l'atteso DSM-V, ma già esplode la polemica circa un eccessivo allargamento dei criteri che classificano la malattia mentale. E se alla fine tutti fossimo definiti un po' matti cosa accadrebbe?

IL GOTHA DELLA PSICHIATRIA - Essendo il DSM uno degli strumenti diagnostici per disturbi mentali più utilizzati da medici e psichiatri, la preoccupazione è che una classificazione troppo generica del disturbo mentale equivalga a etichettare tutti come matti. E tutti è come dire nessuno. Questa in sintesi la critica da parte degli psichiatri britannici Til Wykes e Felicity Collard, dell'Institute of Psychiatry al Kings College London, e di Nick Craddock, dell'Università di Cardiff. Il gotha della psichiatria britannica ha espresso un timore soprattutto circa un'eventuale medicalizzazione eccessiva di molti disturbi lievi e generici che, se classificati come anormali, potrebbero essere trattati farmacologicamente con troppa disinvoltura. Un esempio emblematico è costituito dai disordini infantili bipolari, la cui esplosione a livello diagnostico si è tradotta in un vero e proprio boom di farmaci.

L'IMPORTANZA DEL MANUALE - La prima versione del "Manuale diagnostico e statistico" risale al 1952 e fu redatta dall'American Psychiatric Association. Particolarmente famosa divenne la settima ristampa, nella quale si escludeva definitivamente l'omosessualità nella classificazione psicopatologica. Da sempre viene considerata un riferimento cruciale nella diagnosi della malattia mentale e negli anni ha dettato e influenzato gli orientamenti globali. Attualmente la comunità psichiatrica ha un atteggiamento opposto a quello che vigeva negli anni antecedenti alla riforma Basaglia, al quale si deve il merito di aver intuito tra i primi che la malattia mentale si acquisisce e che non può essere incasellata in schemi troppo rigidi.

IL PARERE DELL'ESPERTO - Abbiamo sentito il parere del professor Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di salute mentale dell'Azienda ospedaliera Fatebenefratelli di Milano, chiedendogli in particolare la sua posizione sul dibattito in corso per quanto riguarda i disturbi infantili e gli effettivi pericoli che la bibbia della psichiatria mondiale diventi troppo generica. «Il timore che il DSM V, ancora in fase di costruzione, possa portare a un'eccessiva medicalizzazione può anche avere un suo fondamento - osserva Mencacci -, ma non bisogna dimenticare che si tratta del primo tentativo di mettere in relazione i sintomi con il cervello. Il DSM-V è il figlio dello sviluppo delle neuroscienze e del neuro-imaging». «Oggi abbiamo delle nozioni sulla genetica e l'ambiente che non si possono ignorare e che la nosografia psichiatrica non conosceva» fa notare Mencacci, sottolineando che sta emergendo una classificazione psichiatrica più positiva rispetto al passato e una considerazione del disturbo mentale meno statica. «Una nosologia psichiatrica coerente e plausibile, quale quella praticata oggi, dovrà inevitabilmente passare per un collegamento tra i sintomi e il cervello. Il compito è quello di creare una classificazione a partire dai sintomi, dalla loro caratterizzazione disfunzionale in rapporto ai contesti per procedere all'identificazione dei processi neurali, con eventuali supporto di basi genetiche. Il DSM-V cerca di compiere questo passo fondamentale». E rispetto alla critica ricorrente alla neuropsichiatria infantile? «Credo semplicemente che il dibattito ideologico non giovi alla psichiatria. Un esempio emblematico è la cosiddetta ADHD (disturbo da deficit di attenzione e di iperattività): è importante che venga diagnosticata nella giusta età ed è importante sapere che su dieci bambini che soffrono di questa patologia (che è un vero e proprio disturbo psichiatrico da distinguersi da una generica vivacità), otto possono essere curati con un trattamento psicologico, ma due necessitano di un intervento farmacologico. Se l'ADHD non viene riconosciuta, e di conseguenza trattata con le giuste modalità, quel bambino ha una probabilità altissima di diventare un adulto che farà uso di stupefacenti». In questo senso dunque, come fa notare Mencacci, il DSM-V è un grande passo in avanti, alla condizione che «l'intervento medico tenga sempre conto anche delle altre modalità di intervento».
Vecchio 28-07-2010, 18:19   #2
Banned
 

non vedo cosa ci sia di strano ,a me spesso danno del pazzo.
Vecchio 29-07-2010, 00:03   #3
Esperto
L'avatar di barclay
 

Sono d'accordo: noi siamo già malati di mente, non è un problema nostro.
Vecchio 29-07-2010, 00:27   #4
Esperto
L'avatar di Moonwatcher
 

E' tornato crypto?
Vecchio 29-07-2010, 00:44   #5
Principiante
L'avatar di umeko
 

mancano 3 anni e già iniziano le critiche?
Vecchio 29-07-2010, 00:53   #6
Avanzato
L'avatar di Kremator
 

Siamo tutti pazzi, ma alcuni sono più pazzi di altri.
Vecchio 29-07-2010, 00:55   #7
Principiante
L'avatar di umeko
 

non credo proprio che risulteranno tutti matti, semplicemente sarà aggiornato alle nuove conoscenze che prima non era possibile avere, non ci vedo niente di diabolico, se uno psichiatra non è d'accordo è liberissimo di non usarlo
Vecchio 29-07-2010, 01:06   #8
Esperto
L'avatar di Nick
 

Quote:
E se alla fine tutti fossimo definiti un po' matti cosa accadrebbe?
E se alla fine lo fossimo veramente tutti matti?

Fossero le definizioni il problema...al cim ho sentito che è in discussione una legge per aumentare il periodo massimo di un tso fino a 9 mesi.
E' una cazzata perchè nessuna struttura se lo potrebbe permettere, però dall'idea del clima politico.
Vecchio 29-07-2010, 01:23   #9
Principiante
L'avatar di umeko
 

un tso di 9 mesi? piuttosto mi sparo...
Vecchio 29-07-2010, 02:04   #10
Esperto
L'avatar di Nick
 

Non vorrei creare allarmismo, voci di corridoio anzi da sala d'attesa.
Vecchio 02-08-2010, 23:04   #11
Intermedio
L'avatar di logger99
 

Quote:
Come fare a sapere che non vengano "creati" disturbi per i quali sono pronti eventuali farmaci da vendere?
scusa se estrapolo ( si dice cosi lo giuro ) questa frase dal contesto....ma non puoi essere serio dai?
A parte questo la mia riflessione e' questa: manco ho letto il thread d'inizio perche' gia carpendone il senso mi veniva da ridere.

Il titolo gia ha suggerito ,nel giro di qualche istante, alla mia mente una risposta ,forse un surrogato derivato da preconcetti ..anche se non ne sono molto sicuro.

Mi sembra veramente facile come bere un bicchier d'acqua la risposta.Genetica e vissuto.
Ora supponendo che la prima ci dia una mano ( se siamo fortunati) ,alla seconda pochi scappano.chiamatela esperienza,ambiente,relazioni.Anche le menti piu' forti possono vacillare.
Ora considerando che tendenzialmente il mondo in cui viviamo fa schifo...e non e' retorica e voi lo sapete bene..non mi sembra di azzardare che in qualche modo l'uomo per adattarsi alle pessime condizioni si debba in qualche modo ''modificare''.Modificare se stessi,significa modificare la propria mente ...qualcuno non sfocia nel patologico e qualcun altro si..ma questo in rapporto ad una scala mondiale.
Gli unici esenti sono quelli che ''muoiono di fame'' con facilita' estrema e non hanno bisogno di turpe mentali perche' devono pensare giorno per giorno a come stare al mondo.

Saluti..ormai sono 5 anni che bevo con una certa cronicita' e questa sera in qualche modo per cosi dire,mon mi e' ndata megli...c'e' veramente meglio?? :asd:...mi piace farlo.Se trovassi il coraggio di farla finita lo avrei fatto da un pezzo.

E per favore non oscurate questa cosa....come gia ho visto fare.Se una persona vuole esprimere questo sentimento, aldila' della sue vere intenzioni ,e' liberissimo di farlo..se no tutte le cose scritte su questo forum dovrebbero essere cancellate in modo arbitrario.

A me la vita sembra una condanna....e lo dico da malato coscenzioso.Il fatto che lo esprima non e' una contraddizione.Non cerco compassione..ma sto cercando di passare il tempo che mi rimane.
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