Salve, sono un ragazzo/uomo di 34 anni che non ha mai avuto amici e mai fatto vita sociale.
Ripensando alla mia situazione mi son reso conto il mio astio verso la socialità è dovuta ad un'ipocrisia di fondo che spinge la gente a stare in gruppi.
Mi spiego: quando sei in una comitiva, facendoti conoscetre acquisisci una certa immagine, ti crei un personaggio e ti senti apprezzato per questo.
Ma quando stai in mezzo a persone che non conosci, quando cammini per strada, sei solo un numero, uno tra tanti e quindi una nullità.
Dove sarebbe quindi l'ipocrisia? Bhe, nel fatto che ci si ritrova a frequentare gruppi non perché ci son persone con cui siamo in sintonia e che stimiamo, ma semplicemente per appagare il nostro narcisismo.
Io lavoro ed occupo una posizione di rilievo (diciamo) e sono apprezzato per questo. E infatti a lavoro mi sento in dio, non provo timidezza ed ostento sicurezza perché so che le persone che mi circondano mi stimano (poi magari mi sbaglio). Ma appena mi ritrovo in luoghi pieni di gente che non conosco e che non mi conosce, riaffiorano tutte le mie fobie sociali e complessi di inferiorità.