Altro che ora di educazione sessuale, serve un'educazione tecnologica, almeno due ore a settimana...
La questione dell'impoverimento culturale è intricata, anzi non ha molto senso se viene considerato un contesto molto ampio in un ampio periodo di tempo.
Prima, anche pochi secoli fa, nonostante i libri venissero stampati, l'educazione era sempre un qualcosa di elitario, accessibile a pochi. L'accessibilità educativa di oggi se la sognavano. D'altra parte la popolazione mondiale è aumentata di parecchio e ci sono altri moltissimi fattori da considerare per mettere a paragone, ma in sostanza direi che siamo "messi meglio" oggi nel versante dell'accessibilità culturale.
Questa accessibilità, che è massima nell'occidente, è però ostacolata dalla miriade di cazzate e distrazioni che invadono le nostre vite, anzi, in queste cazzate ci nasciamo e ci cresciamo, per cui è inevitabile che si cresca con certi bisogni e certe disfunzioni, tra cui, il non concepire lo starsi fermo a guardare dei fogli, magari per ore. È anche vero che non è obbligatorio studiare, ma le persone non leggono semplicemente perché non è un bisogno che sentono immediato. Ed è a questo che dovrebbe servire l'educazione, principalmente a far innamorare il bambino/ragazzino alla lettura, alla comprensione delle cose, oltre a inserirlo in un contesto dove può sviluppare le emozioni in maniera sana. Di lì, si andrebbe sempre in salita: nelle tendenze di youtube non ci sarebbero video di challenge idiote o gente che fa vedere giocattoli, ma ci sarebbero personaggi che tentano di ricavare qualcosa di qualità dalla piattaforma libera qual è. Invece no, a
Per quanto riguarda i social e i nuovi mezzi di comunicazione: è chiaro che ogni mezzo ha le sue caratteristiche individuali, un libro raggiunge un livello di profondità e di analisi maggiore generalmente, ma un film è altra cosa e tocca le corde dell'intelletto e dell'anima in maniera differente. L'impoverimento non dipende dal mezzo, mai, dipende sempre da come lo si usa.
Youtube? è, di base, un semplice sito di video sharing, dove puoi commentare. Non è fondamentalmente una piattaforma nociva, al massimo può avere più o meno la tendenza a farne un uso sbagliato/stupido. Oltre a veri e propri youtuber ci possono essere conferenze, lezioni... come non può essere positivo?
Poi, Facebook. La tendenza ad usarlo in maniera pessima è maggiore, ma ancora, di base è una bacheca. Se sei interessato, che so, di politica, puoi iscriverti ad un gruppo privato di politica e discutere con altre persone, in tal modo si potrebbe avere anche un'immagine d'insieme delle varie "correnti" di opinione.
Netflix. Ammesso che in Italia il catalogo è ancora abbastanza piccolo, di base è una piattaforma dove puoi guardare film, a casa, comodamente, e in hd. Poi, se ti fai binge watching di tonnellate di serie inutili, beh...
Tutto questo "lusso" tecnologico però deve essere preceduto dall'esperienza delle forme primarie di cultura, e anche dall'educazione, ovvero sapere in quale misura io devo usare uno strumento e in cosa consiste, a quali conseguenze posso andare incontro. Il teatro/cinema e Netflix possono coesistere, lo stesso per Facebook/youtube e la buona argomentazione... inutile inveire contro la tecnologia in sé. È chiaro che, con l'aumento delle possibilità, i rischi aumentano, ed è per questo che ci si deve regolare autonomamente.
Per i libri in kidle: pure qui, il libro cartaceo è altra cosa, ma a conti fatti si legge in ogni caso, ed è quello l'importante, considerando che l'enorme vantaggio è il risparmio e di portare quanti libri vuoi in un solo dispositivo (anche se il formato fisico non è convertibile, e questa è un po' una boiata, si spiega se pensate che i libri che si comprano in digitale non sono nemmeno legalmente vostri, ma della compagnia che detiene i diritti del software, quindi un libro e il kindle sono diversi anche in questo). Personalmente io prendo in formato digitale quelli un po' più "pop", meno importanti rispetto ai classici, mentre questi li prendo cartacei. Insomma, non posso leggermi, che ne so, "l'origine della specie" su un pdf, ma se devo leggermi il nuovo di Wilbur Smith posso prendermi anche il kidle.
Con la seconda parte sono completamente d'accordo. Il metodo è smart, veloce, da "studio quest'ultimo paragrafo e poi andiamo". E son d'accordo pure con l'opinione sulla politica. Cioè, non dico che uno non possa parlare, non possa dire la sua, magari su questioni più sociali, qualcosa su cui la persona media possa avere una conoscenza seppur poco teorica comunque valida... ma che uno a caso, mi venga a dire la sua, non so, sulla Brexit, oppure sull'Europa che ci sta schiacciando e che dobbiamo uscire, e lo dice con quattro parole, con magari una pseudo analisi da twitter... che opinione è? si tratta di grandi e complessi movimenti economici e amministrazioni politiche -immagino?-, quindi come minimo dovrei essere preparato un po' in storia, geografia, e abbastanza in economia, per poter pensare di dire qualcosa che si avvicini ad una vera analisi. Per cui, non darò un'opinione politica fino a quando non mi riterrò degno, nel frattempo mi limito a giudicare l'evidente ipocrisia e bigottismo di alcuni personaggi, e a compiacermi come un demente con gli interventi di Travaglio... ma pure Sgarbi tipo, quello mi fa morire però