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Vecchio 22-01-2019, 00:11   #1
Esperto
L'avatar di Gummo
 

Qual'è la vostra idea circa l'attività del leggere, oggi giorno? E' innegabile come la carta stampata stia diminuendo vertiginosamente di anno in anno, ma quanta di questa carta risparmiata si tramuta poi in libri virtuali, leggibili dal cellulare o dal computer?
Secondo voi la lettura tramite dispositivi elettronici è cospicua, oppure è marginale, quindi si legge molto di meno rispetto al passato?
E se non si legge più, gli audiolibri invece, stando alla vostra percezione, sono utilizzati da molte persone e quindi compensano questo calo?
Infine, se sia i libri (concreti o virtuali) e sia gli audiolibri stanno scomparendo, credete che l'attuale fruizione di informazioni - social network e quant'altro - sia paragonabile in qualità rispetto a quella del passato o che ci sia un innegabile crollo del livello culturale medio della popolazione? In altre parole: la tecnologia è riuscita a migliorare la fruizione di cultura, oppure la sta uccidendo? (Le domande, poi, sarebbero milioni, e non mi aspetto che qualcuno risponda... Ad esempio mi chiedo se questa uccisione della cultura sia colpa della tecnologia di per sé, la quale è capace di spingere le persone all'inerzia, o se sia un utilizzo sbagliato della tecnologia a comportare tutto questo.)

E' una domanda che mi sono posto più volte, e a me sembra tremendamente urgente, perché di anno in anno si formano le nuove leve: le persone che un giorno dovrebbero guidare il mondo. La mia percezione, seppur limitata, è che negli ultimi anni ci sia stato un crollo della lettura impegnata, in favore della lettura 'smart', veloce, da social network o da blog. E poi, anche fra chi continua a leggere, molto spesso si vedono fantomatiche guide al benessere, generiche guide alla serenità, le quali secondo me impediscono un vero elevamento culturale o spirituale, ma solo una panacea ai mali di questa società. Forse un giorno scopriremo i benefici di questo trasmutamento di energie - menti più veloci, maggiore capacità di affrontare temi pratici? - ma mi chiedo se queste energie riusciranno mai a riempire il vuoto lasciato dalla scomparsa della lettura lineare. Oggi la lettura non è lineare ma frammentaria, a un'informazione parziale X se ne somma un'altra parziale Y, impedendo sia alla X che alla Y di svilupparsi.
Ringraziamenti da
Labocania (22-01-2019)
Vecchio 22-01-2019, 01:01   #2
Banned
 

prima leggere era sinonimo di cultura perchè era il principale modo di educarsi, ma ora accostare la lettura alla cultura è arcaico. Leggere è diventato come andare a teatro, come ascoltare il jazz o scrivere poesie. Sono attività accessorie che vengono compiute per definire l'immagine che si vuol dare di sè, ma molte letture impegnate sono completamente inutili se confrontate al mondo di oggi. Mi capita di seguire un paio di tizi su facebook e alcuni amici che sono "impegnati" e sono le persone più vuote, meschine e ignoranti che conosca. Non sanno un cazzo di nulla eppure pontificano solo perchè tirano fuori qualche nome.
E per loro gli ignoranti sono tutti gli altri; questa è una forma di analfabetismo che ancora non è stato dichiarato eppure lo vedo dilagare ovunque. Leggere non migliora le persone, leggere non è un'attività che definisce qualcosa, per cui misurare se la gente legge di più o di meno non è utile a decidere lo stato di salute della cultura in generale.

Bisogna stare attenti alla cultura venerata e non vissuta, una cultura che si fa liturgia perde significato.
Ringraziamenti da
Anonimo. (22-01-2019), Claire86 (22-01-2019), Creeper (22-01-2019)
Vecchio 22-01-2019, 01:56   #3
Esperto
L'avatar di Gummo
 

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Originariamente inviata da Atlas Visualizza il messaggio
prima leggere era sinonimo di cultura perchè era il principale modo di educarsi, ma ora accostare la lettura alla cultura è arcaico. Leggere è diventato come andare a teatro, come ascoltare il jazz o scrivere poesie. Sono attività accessorie che vengono compiute per definire l'immagine che si vuol dare di sè, ma molte letture impegnate sono completamente inutili se confrontate al mondo di oggi. Mi capita di seguire un paio di tizi su facebook e alcuni amici che sono "impegnati" e sono le persone più vuote, meschine e ignoranti che conosca. Non sanno un cazzo di nulla eppure pontificano solo perchè tirano fuori qualche nome.
E per loro gli ignoranti sono tutti gli altri; questa è una forma di analfabetismo che ancora non è stato dichiarato eppure lo vedo dilagare ovunque. Leggere non migliora le persone, leggere non è un'attività che definisce qualcosa, per cui misurare se la gente legge di più o di meno non è utile a decidere lo stato di salute della cultura in generale.

Bisogna stare attenti alla cultura venerata e non vissuta, una cultura che si fa liturgia perde significato.
Concordo su certi aspetti del discorso; leggere tanto non fa di per sé una persona profonda, è pieno di lettori ipertrofici quanto ignoranti; e lo snobbismo di certi soggetti è davvero fastidioso. Non concordo però sull'arcaicità della lettura: quali sono i mezzi odierni che permettono la diffusione sistematica di idee paragonabili a un buon libro, contenente nozioni che se diffuse renderebbero la società migliore? Quale mezzo tecnologico è oggi capace di dare la stessa profondità di un libro illuminante? Secondo me è un quesito importante, sempre posto che la profondità sia un valore anche per te e per gli altri; il problema dell'odierna società, a mio parere, è proprio la perdita di questa profondità. Su Facebook esistono tuttologi che parlano di politica, di economia, di etica e di arte, ma dove è possibile trovare un'illuminazione profonda su questi temi paragonabile a quella di un Aristotele, Marx, Kant o Goethe? Vedo ragazzi della mia età disquisire di tutte queste cose, ignorando però il percorso sistemico intrapreso da tutti questi pensatori del passato. Prima di parlare ai quattro venti di politica, io aspetterei di avere almeno compiuto i trent'anni (è un esempio).
Vorrei estendere questo discorso anche al teatro, alla poesia e al jazz, da te citati. Oggi al teatro si sostituisce Netflix, alla poesia Fedez, al jazz il trap: ecco tre arti cambiate profondamente, ma così come è vero che andare al teatro non produce di per sé persone profonde, quali sono le persone che diventano profonde guardando una serie TV su Netflix? Nella prima situazione la casistica ci dà qualche speranza, nella seconda nessuna.
Vecchio 22-01-2019, 02:17   #4
Esperto
L'avatar di Ansiaboy
 

da un certo punto di vista sono favorevole alla minor diffusione di libri cartacei cosi c'è meno sfruttamento di alberi e immondizia
dall'altro lato no in quanto più difficile leggere libri gratis in libreria


comunque semmai una persona che legge teoricamente dovrebbe saperne qualcosa sul libro che ha letto e stop
Vecchio 22-01-2019, 08:30   #5
Esperto
L'avatar di Crepuscolo
 

Oggi ci sono più cose da fare, la gente ha più scelta per le attività da svolgere al di fuori del lavoro, forse si ha anche meno tempo libero rispetto ad una volta. Questo oltre a fattori culturali secondo me influenza il numero di libri letti in Italia.
Io non sono mai stato un lettore (di libri, su internet mi piace informarmi leggendo qualche articolo), ho letto pochissimi libri in vita mia al di fuori di quelli riguardanti lo studio. A casa mia nessuno leggeva e quindi non lo facevo neanche io. Ora sto provando a leggere qualche libro (PDF sul PC), ho un po' di difficoltà nel restare concentrato per lunghi periodi ma a parte questo è un'attività interessante perché si viaggia con la fantasia, non hai la pappa pronta come quando guardi un film.
Vecchio 22-01-2019, 09:30   #6
Esperto
L'avatar di utopia?
 

Da quando ho iniziato a girare per biblioteche, ricordo di aver visto abbastanza studenti, lì per fare compiti/studi/ricerche, ma non ricordo di aver mai notato qualcuno che fosse, almeno apparentemente, lì sui libri solo per "sfizio".
Vecchio 22-01-2019, 12:23   #7
Esperto
L'avatar di Edwin
 

Quote:
Originariamente inviata da Atlas Visualizza il messaggio
Non sanno un cazzo di nulla eppure pontificano solo perchè tirano fuori qualche nome.
E per loro gli ignoranti sono tutti gli altri; questa è una forma di analfabetismo che ancora non è stato dichiarato eppure lo vedo dilagare ovunque. Leggere non migliora le persone, leggere non è un'attività che definisce qualcosa, per cui misurare se la gente legge di più o di meno non è utile a decidere lo stato di salute della cultura in generale.

Bisogna stare attenti alla cultura venerata e non vissuta, una cultura che si fa liturgia perde significato.
Non bisogna nemmeno fare di un comportamento specifico una legge universale.
Sarà pur vero che esiste qualche persona poco bella che legge assiduamente, ciò non toglie l'utilità pratica che ha leggere nell'ampliare in un certo senso l'esperienza e quindi avere un approccio al mondo più utile per sè stessi.
Leggere è leggere (lol) il libretto delle istruzioni del mondo, o per meglio dire, il libretto delle istruzioni compilato da qualcun'altro. Non sicuramente avrà ragione, ma è comunque una visione in più che ti arrichisce.

Quote:
Originariamente inviata da Gummo98 Visualizza il messaggio
Concordo su certi aspetti del discorso; leggere tanto non fa di per sé una persona profonda, è pieno di lettori ipertrofici quanto ignoranti; e lo snobbismo di certi soggetti è davvero fastidioso. Non concordo però sull'arcaicità della lettura: quali sono i mezzi odierni che permettono la diffusione sistematica di idee paragonabili a un buon libro, contenente nozioni che se diffuse renderebbero la società migliore? Quale mezzo tecnologico è oggi capace di dare la stessa profondità di un libro illuminante? Secondo me è un quesito importante, sempre posto che la profondità sia un valore anche per te e per gli altri; il problema dell'odierna società, a mio parere, è proprio la perdita di questa profondità. Su Facebook esistono tuttologi che parlano di politica, di economia, di etica e di arte, ma dove è possibile trovare un'illuminazione profonda su questi temi paragonabile a quella di un Aristotele, Marx, Kant o Goethe? Vedo ragazzi della mia età disquisire di tutte queste cose, ignorando però il percorso sistemico intrapreso da tutti questi pensatori del passato. Prima di parlare ai quattro venti di politica, io aspetterei di avere almeno compiuto i trent'anni (è un esempio).
Vorrei estendere questo discorso anche al teatro, alla poesia e al jazz, da te citati. Oggi al teatro si sostituisce Netflix, alla poesia Fedez, al jazz il trap: ecco tre arti cambiate profondamente, ma così come è vero che andare al teatro non produce di per sé persone profonde, quali sono le persone che diventano profonde guardando una serie TV su Netflix? Nella prima situazione la casistica ci dà qualche speranza, nella seconda nessuna.
Trovo questa idea per cui si può parlare del mondo solo se si ha letto o studiato alienante.
Semplicemente perchè ogni cosa è citazione(nel senso che ogni cosa che diciamo o pensiamo è direttamente o indirettamente tramite una rielaborazione culturale ripreso da altro) e se pretendiamo di risalire alla base di ogni nostra idea, compreso percorso logico, non basterebbero venti vite. Ciò non significa che fare i tuttologi va bene, ma penso si possa avere idee su tutto fintanto che si è disposti a metterla in gioco e non se ne fa un dogma. Nel senso, posso pure farmi un'idea di etica grazie al fatto che la mia società ne è pervasa, non significa che posso disquisire dell'etica di Hegel senza averlo letto (per le cose scientifiche ciò è ancora più forte).
Sono d'accordo sulla perdità di complessità della società, invece. Penso che il motivo sia la voglia di avere tutto e subito derivata da Internet e la perdità veloce dell'attenzione.

Inoltre questa cosa della "cultura ad ogni costo", per cui una persona che ascolta trap, o per rimanere in topic, una persona che guarda Netflix invece che leggere non possa essere impegnata è avvilente nonchè falsa.
Il motivo è che gli uomini non sono monoliti (io leggo e guardo netflix e sono una sorta di enciclopedia di De Andrè e ascolto classica e ogni tanto pure Trap e Rap, con gusto, come il topic sulla trap dimostra), oltre che ogni forma artistica è espressione culturale: la trap, così come le serie su netflix, hanno un messaggio e sono figlie di un contesto culturale, è evidente che da fuori quel contesto le cose sembrino assurde ma contestualizzate si riesce a comprenderne lo scopo. Non sto dicendo siano cose impegnate, sto dicendo che hanno una loro dignità come tutte le forme artistiche, una volta che le si comprende fuori dallo snobbismo.

Ultima modifica di Edwin; 22-01-2019 a 12:29.
Vecchio 22-01-2019, 12:34   #8
Banned
 

Una volta c era una formazione culturale molto diversa, data non solo dai libri, ma anche dalla musica, dal teatro, le attività di svago erano comunque dense di cultura, oggi gli svaghi sono vuoti, non si potrà mai pensare di colmare questa differenza solo con dei libri.
Vecchio 22-01-2019, 12:43   #9
Banned
 

io leggo sempre di meno ma non mi sognerei mai di leggere su uno schermo o su un tablet nemmeno di sentire un audiolibro. trovo che un libro debba avere delle pagine, una bella copertina, sentirlo morbido tra le mani e avere un buon odore. Per me i libri resteranno sempre questo. Poi tra il non leggere e leggere libri virtuali sempre meglio l'ultima. Piuttosto noto che le persone hanno sempre meno voglia di mettersi lì senza fare niente a leggere un libro, siamo tutti un po' troppo presi dalla nostra vita frenetica e dalle preoccupazioni, torniamo a casa e ci mettiamo sui social o sul pc a guardare film o serie tv, non siamo più centrati, non riusciamo più a riflettere, a staccare la spina
Vecchio 22-01-2019, 12:52   #10
Banned
 

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Originariamente inviata da Gummo98 Visualizza il messaggio
Concordo su certi aspetti del discorso; leggere tanto non fa di per sé una persona profonda, è pieno di lettori ipertrofici quanto ignoranti; e lo snobbismo di certi soggetti è davvero fastidioso. Non concordo però sull'arcaicità della lettura: quali sono i mezzi odierni che permettono la diffusione sistematica di idee paragonabili a un buon libro, contenente nozioni che se diffuse renderebbero la società migliore? Quale mezzo tecnologico è oggi capace di dare la stessa profondità di un libro illuminante? Secondo me è un quesito importante, sempre posto che la profondità sia un valore anche per te e per gli altri; il problema dell'odierna società, a mio parere, è proprio la perdita di questa profondità. Su Facebook esistono tuttologi che parlano di politica, di economia, di etica e di arte, ma dove è possibile trovare un'illuminazione profonda su questi temi paragonabile a quella di un Aristotele, Marx, Kant o Goethe? Vedo ragazzi della mia età disquisire di tutte queste cose, ignorando però il percorso sistemico intrapreso da tutti questi pensatori del passato. Prima di parlare ai quattro venti di politica, io aspetterei di avere almeno compiuto i trent'anni (è un esempio).
Vorrei estendere questo discorso anche al teatro, alla poesia e al jazz, da te citati. Oggi al teatro si sostituisce Netflix, alla poesia Fedez, al jazz il trap: ecco tre arti cambiate profondamente, ma così come è vero che andare al teatro non produce di per sé persone profonde, quali sono le persone che diventano profonde guardando una serie TV su Netflix? Nella prima situazione la casistica ci dà qualche speranza, nella seconda nessuna.


La tecnologia ci ha dato la responsabilità di educarci, non ci sono altri che devono illuminarci (termine ipocrita fra l'altro) siamo noi stessi che dobbiamo cercare un significato oltre a quello che è già stato detto. Aristotele ti serve come esempio, non come dogma, ma si diventa profondi soltanto esplorando quello che non è stato esplorato, cercando di vedere oltre. Mi ricordo Saviano che apparì ad un programma della Filippi e spiegò le Notti bianche e propose a tutti i presenti di prendersi il tascabile. E la puntata dopo tutti a sventolare le Notti Bianche di Dostoevskij.
che hanno imparato queste persone? che la lettura è un calcio nelle palle.
Conosco una scrittrice, mi ha fatto una tirata sul fatto che lei ha fatto il classico, ma tutto quello che scrive sono gloriose fan fiction.
Conosco un'altro,di altissima cultura, che ha cagato un'altro libro completamente fuori tempo massimo; perchè chi sa scrivere non scrive di quest'epoca? Dovrebbe essere stimolate vivere e vedere l'intero pianeta che scricchiola sotto sistemi politici che non stanno al passo nella rappresentazione delle masse. Dove i sistemi economici sono diventati palle di neve che nessuno riesce ad arginare e che nessuno sa dove porteranno.
Per darti un esempio di cultura mi viene in mente un mio collega albanese che si riviutava di distruggere i nidi di piccione per non danneggiare le uova, diceva che anche i piccioni hanno un cuore.
ed io non credo che i piccioni sono più che sistemi automatizzati che cagano, ma lui mi ha dimostrato che forse è così. e se è così, allora tutto ha un cuore e se tutto ha un cuore non siamo mai veramente soli.

Vedo gruppi di famiglie composte di 6 nazionalità diverse che collaborano fra di loro senza nessun attrito, pranzi e cene dove ci sono pietanze che vengono da una 40ina di regioni diverse, eppure non c'è scontento e non c'è attrito, anche cristiani e mussulmani, ortodossi e testimoni di geova vivono e trovano un territorio comune senza che debba essere costruito a tavolino dall'esterno. Si forma una Cultura nuova, che deve essere esplorata come punto d'inizio e sviluppata in quello che verrà perchè quello è il futuro.

e tutto questo non nasce dai libri
Vecchio 22-01-2019, 13:00   #11
Esperto
L'avatar di An.dream
 

Mi sembra che si legga decisamente meno, non credo siano molte le persone che utilizzano audiolibri o ebook, più che altro si leggono "notizie" o "informazioni" online, grazie al fatto che è più immediato, ma finisce lì, senza approfondire, come hai fatto notare tu.
Quindi sicuramente ne risente la cultura libresca, ma non so dire se sia un così grosso problema. Non sono sicuro che una cultura libresca, intesa come romanzi, o anche poesie, siano effettivamente necessari per la formazione morale di un individuo (possono servire, certo, ma non li trovo indispensabili). Diverso, invece, se si parla di saggi o trattati, che forse sono più efficaci in tal senso.
Penso che certi valori dovrebbero essere trasmessi dall'educazione (dei genitori e scolastica), e che la cultura in un determinato ambito debba passare comunque dallo studio.
Vecchio 22-01-2019, 13:30   #12
Banned
 

Meglio un libro che al pc si diventa orbi
Vecchio 22-01-2019, 13:33   #13
Banned
 

Leggere e più rilassante rispetto a cercare informazioni su internet.
Vecchio 22-01-2019, 13:36   #14
Esperto
 

Io penso di essere troppo di parte perché senza i libri, senza alcuni libri, la mia vita sarebbe stata diversa: forse addirittura non sarei qui.
Premesso questo, per me si possono fare cose buone ed essere belle persone anche senza libri, ma la vera conoscenza non può prescindere da essi.

Quote:
Originariamente inviata da Atlas Visualizza il messaggio
La tecnologia ci ha dato la responsabilità di educarci, non ci sono altri che devono illuminarci (termine ipocrita fra l'altro) siamo noi stessi che dobbiamo cercare un significato oltre a quello che è già stato detto. Aristotele ti serve come esempio, non come dogma, ma si diventa profondi soltanto esplorando quello che non è stato esplorato, cercando di vedere oltre. Mi ricordo Saviano che apparì ad un programma della Filippi e spiegò le Notti bianche e propose a tutti i presenti di prendersi il tascabile. E la puntata dopo tutti a sventolare le Notti Bianche di Dostoevskij.
che hanno imparato queste persone? che la lettura è un calcio nelle palle.
Dipende se oltre a fare i ganzi davanti alla telecamera poi il libro se lo sono letto davvero o no, per conto proprio e senza nessuna guida possibilmente.
I libri sono l'unico modo finora inventato per approfondire davvero le cose, per acquisire profondità di pensiero e ampiezza di vedute, per far sperimentare anche quello che con la sola esperienza sensibile non si avrebbe modo di raggiungere.

Ultima modifica di Winston_Smith; 22-01-2019 a 13:39.
Vecchio 22-01-2019, 14:39   #15
Esperto
L'avatar di Oblomov
 

in Italia si è sempre letto molto poco, sia su carta che su uno schermo.
Vecchio 24-01-2019, 03:27   #16
Esperto
L'avatar di Gummo
 

Quote:
Originariamente inviata da Edwin Visualizza il messaggio
Trovo questa idea per cui si può parlare del mondo solo se si ha letto o studiato alienante. [...]
In realtà la penso come te! Forse ho messo troppa enfasi nello spiegare il mio punto di vista, e si sa, quando si usa l'enfasi i toni sono o bianchi o neri, senza vie di mezzo. Diciamo che ho elogiato così tanto la preparazione culturale proprio perché questa società non solo si sta allontanando dalla cultura, ma si spinge verso il rinnegarla. Questo non significa che le persone non possano esprimersi senza aver letto Hegel, per carità, o che il cinema sia esclusivamente quello di Bela Tarr! Parola di una persona che ama i film di Lucio Fulci, ignorati dalla critica perché troppo "pop" (?). Il punto é che nei giorni in cui Lino Banfi viene candidato come commissario Onu per i Beni dell'umanità (a suon di "Basta con i plurilaureati", bella pernacchia a quei giovani che si ammazzerebbero pur di mettere in pratica le proprie conoscenze, invece condannati a essere disoccupati) mi rendo conto di come la profondità stia abbandonando il nostro mondo, trascinando con sé anche tutte le sfumature intermedie. Per questo, ritenendo un libro un ottimo veicolatore di informazioni, mi chiedevo se queste informazioni avessero trovato un altro medium contemporaneo.
Vecchio 24-01-2019, 03:30   #17
Esperto
L'avatar di Gummo
 

Quote:
Originariamente inviata da JericoRose Visualizza il messaggio
I giovani leggono molto in realtà, sopratutto le femmine, ma il livello delle letture è un pò basso, il genere più in crescita è certamente quello degli young adult, romanzi a sfondo romantico a volte con un pizzico di fantascienza o fantasy che molto spesso nascono da storie e fanfiction postate su siti come wattpad ( che è in prevalenza frequentato da adolescenti)

C'è poi un fenomeno che riguarda instagram, è "fashion e glamour" oggi postare foto con tema libri, cè proprio tutta una schiera di influencer (mamma mia che termine odioso) che si dedicano ai libri, sono certa che tutti quei libri che comprano per farci le foto non li leggano ma quanto meno incentivano il mondo dell'editoria comprandoli. Questo "trend" è molto più diffuso tra le giovani donne gli adulti e i giovani maschi invece paradossalmente sono sempre meno interessati ai libri o comunque al cartaceo preferendo leggere notizie e articoli e reperire informazioni online, dai video ecc.
Uno spaccato interessante, grazie.
Vecchio 24-01-2019, 03:40   #18
Esperto
L'avatar di Gummo
 

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Originariamente inviata da Atlas Visualizza il messaggio
La tecnologia ci ha dato la responsabilità di educarci, non ci sono altri che devono illuminarci (termine ipocrita fra l'altro) siamo noi stessi che dobbiamo cercare un significato oltre a quello che è già stato detto. Aristotele ti serve come esempio, non come dogma, ma si diventa profondi soltanto esplorando quello che non è stato esplorato, cercando di vedere oltre. Mi ricordo Saviano che apparì ad un programma della Filippi e spiegò le Notti bianche e propose a tutti i presenti di prendersi il tascabile. E la puntata dopo tutti a sventolare le Notti Bianche di Dostoevskij.
che hanno imparato queste persone? che la lettura è un calcio nelle palle.
Conosco una scrittrice, mi ha fatto una tirata sul fatto che lei ha fatto il classico, ma tutto quello che scrive sono gloriose fan fiction.
Conosco un'altro,di altissima cultura, che ha cagato un'altro libro completamente fuori tempo massimo; perchè chi sa scrivere non scrive di quest'epoca? Dovrebbe essere stimolate vivere e vedere l'intero pianeta che scricchiola sotto sistemi politici che non stanno al passo nella rappresentazione delle masse. Dove i sistemi economici sono diventati palle di neve che nessuno riesce ad arginare e che nessuno sa dove porteranno.
Per darti un esempio di cultura mi viene in mente un mio collega albanese che si riviutava di distruggere i nidi di piccione per non danneggiare le uova, diceva che anche i piccioni hanno un cuore.
ed io non credo che i piccioni sono più che sistemi automatizzati che cagano, ma lui mi ha dimostrato che forse è così. e se è così, allora tutto ha un cuore e se tutto ha un cuore non siamo mai veramente soli.

Vedo gruppi di famiglie composte di 6 nazionalità diverse che collaborano fra di loro senza nessun attrito, pranzi e cene dove ci sono pietanze che vengono da una 40ina di regioni diverse, eppure non c'è scontento e non c'è attrito, anche cristiani e mussulmani, ortodossi e testimoni di geova vivono e trovano un territorio comune senza che debba essere costruito a tavolino dall'esterno. Si forma una Cultura nuova, che deve essere esplorata come punto d'inizio e sviluppata in quello che verrà perchè quello è il futuro.

e tutto questo non nasce dai libri
Hai portato esempi interessanti, ma pur sempre parziali, all'interno di una società immensa; anche durante il medioevo esistevano menti aperte come quelle dei tuoi esempi, ma se solo al posto della Bibbia ognuno avesse avuto in casa un altro libro, con altre nozioni, la storia sarebbe cambiata radicalmente: questo cosa vuol dire? Io non elogio il libro di per sé, ma come portatore di idee: sono le idee che formano l'uomo ed il mondo, e in fondo anche il tuo post ha veicolato un'idea, condividendola con me e con altri, influenzandoli. Non sono reazionario, certo, ameró sempre lo sfogliare un libro e sentirne il peso o l'odore, ma io mi chiedevo se oggigiorno esistesse una forma di espressione paragonabile in profondità a quella dei libri; purtroppo rimango del mio avviso: al mondo ci sono grandi esempi di cultura, ma rimarranno sempre dei piccoli bastioni isolati se non ci sarà una riscoperta profonda della vita e dei suoi sensi. Che avvenga tramite libri, film, musica, il web, poco mi importa.

(Mi metto anch'io dentro la massa di quelli che il senso lo cerca, sia chiaro, é proprio per via della mia ignoranza che mi pongo certe domande, altrimenti sarei più tranquillo.)
Vecchio 26-01-2019, 20:08   #19
Esperto
L'avatar di Boyyy82
 

leggo abbastanza, soprattutto romanzi thriller/gialli/drammatici...
non disdegno pero' poi anche altre letture relative a dei miei interessi (climatologia, geografia, scienza/tecnologia, sociologia, storia e etnografia, attualità, cronaca ecc)

I romanzi li leggo esclusivamente in forma cartacea, le altre letture sia in forma cartacea che telematica (soprattutto tramite pc, meno con lo smartphone)
per forma cartacea intendo libri ma anche qualche volta i giornali e riviste...

secondo me la tecnologia, se da una parte è stata di grande aiuto per l'informazione (pensate solo a tutte le info che si trovano in rete..per le nuove generazioni che sono praticamente nate con la rete è tutto scontato, ma ad esempio per uno della mia età che ha vissuto l'era pre-internet è stato un cambiamento epocale, prima per cercare una qualsiasi informazione dovevi andare in biblioteca e cercare su libri, enciclopedie, atlanti... poi all'improvviso nei primissimi anni 2000 c'è stata la svolta, bastava digitare quello che si cercava su "google" e voilà..la notizia è servita!) mentre dall'altra ha fatto ci sia stato un "impigrimento" generale, la gente spesso si limita a cercare notizie essenziali e sintetiche tralasciando il cartaceo dove spesso vengono esposte in modo molto più dettagliato (vedi ad esempio chi si limita a leggere qualche notizia online piuttosto che comprarsi il giornale o riviste dettagliate).
Tralascio l'era dei social (dal 2008 circa in poi), che è stata in qualche modo deleteria anche per tutte le fake news e per tutte le str...te che si leggono sui social...(a parte poi tutto il tempo che la gente spreca sui social toglie spazio ai libri e ad altre letture interessanti, anche questo aspetto è da considerare...)

Facendo un altro tipo di riflessione, secondo voi la gente come noi (fobica/introversa,ecc) legge maggiormente rispetto ai "normaloni"?
Nel mio caso direi di si, visto che la lettura è un attività che viene fatta in solitaria e che comunque coinvolge maggiormente le persone che preferiscono (o sono costrette) a passare il maggior parte del tempo libero da sole piuttosto che in compagnia.
Vecchio 26-01-2019, 22:22   #20
Banned
 

"Chi non legge è un masochista" (Borges)
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