Lavorando ascolto piccoli racconti persi nella rete. In vicoli bui, in strade strette, ad orari impossibili. voglio condivederli.
Holmes e Watson camminano lungo Pleasant Hill Blvd, in California. E' solo maggio, ma fa già caldo e c'è smog, ed entrambi sudano, Holmes troppo imbarazzato per togliersi quel cappello prururente e caldo, e Watson paonazzo, il suo collare di celluloide che soffoca la sua gola rossa e grassa e enormi cerchi di sudore che si infiltrano nei suoi vestiti caldi e rigidi. Camminano in salita verso il mini-mall di Hillcrest quando vedono un gatto morto sul ciglio della strada.
Watson, ostinatamente cercando di fare il suo lavoro di aiutante, chiede a Holmes cosa può dire sul gatto e su come è morto.
Holmes e' gia' di pessimo umore, agonizzante per la possibilita' che qualche maniaco dei sobborghi stia gia' registrando il loro indegno cammino. La sua fronte prude orribilmente dove il berretto si sbatte, ma non può toglierlo perché i suoi capelli si stanno assottigliando, e non si può mostrarsi sudato perché è Holmes, e inoltre, se persiste, forse non saranno in grado di dimostrare che è lui sul nastro video su cui, sa nel suo miserabile cuore segreto, qualche repubblicano in polo sta registrando la sua marcia su per la collina, con lo stridio delle cavallette nell' erba morta, e lo sfondo degli scarabocchi scritti a spray sui muri.
Niente marciapiede. Nessun settore pubblico in queste periferie di destra. Ecco perche' il gatto morto e' sul loro cammino, non c'e' un marciapiede. La domanda di Watson sul gatto morto fa infuriare Holmes così tanto che si sente male, nauseato. La vigliaccheria morale implicita nell'accontentarsi di un tale completo, irrecuperabile idiota come spalla traspare da ogni sillaba della domanda di Watson, lo spreco dei suoi anni migliori accompagnato da questo grasso idiota, lottando con sciocchi funzionari di polizia, fissando il suo ethos in formaldeide mentre l'unica vita che gli sarà mai concessa si annienta in stupide, infantili esibizioni di intelligenza e indifferenza.
Un rivolo di sudore gli entra negli occhi, come se il suo corpo stesse piangendo per lui, anche se lui non lo farà. E perche' non lo fara'? Perche' tutto cio' che conta e' mantenere il feto stentato che e' la sua anima di ciò che avrebbe mai potuto essere, da tempo sequestrata dal passato, conservata in sicurezza, addormentata in cuccetta, nella sua bottiglia di formaldeide, nell'armadio posteriore dove la cameriera non pulisce mai, a Baker Street.
E ora Watson sta chiedendo una teoria, un'altra, un'altra teoria su questo gatto morto, arancione e bianco -- che non potrebbe essere stato un bel gatto neppure da vivo -- Watson, il cui ruolo vaudeville è così semplice che anche un cane, un bel Terranova, potrebbe farlo meglio -- Watson raglia ora, in questa testa, per quel gatto investito? E' per stupidità o per cattiveria? E' questa la domanda.
E' un gatto morto, è stato investito da un'auto, ci sono mosche sopra, fa caldo, e questo pezzo di asfalto non ha un nome, non ha una storia, non sarà mai importante per nessuno, non avrà mai una scena di un crimine, un taxi, nebbia, una drammatica scenata -- niente di tutto questo, mai.
Nessuna risposta intelligente, nessun modo di mettersi in mostra, solo un gatto morto nel caldo, nello smog, nella periferia.
Il peggior criminale di Londra è un bambino paragonato a questo posto.
Il peggior criminale di Londra svenirebbe in questo posto.
E' solo un gatto, e' morto.
Ma non darà a Watson la soddisfazione. Continua a camminare, ascoltando le risate di ogni insetto compiaciuto che ronza nell'erba gialla e morta. E' solo un gatto morto. E' solo una giornata calda. E' solo in questa strada in periferia. Non ha un nome. Non ha precedenti. Ma non sara' in grado di dare a Watson la soddisfazione di dirlo. Come sarebbe bello schiacciare il grosso baffo di Watson con un pezzo d'asfalto, ma non ci sono pietre. Poter spaccargli il cranio con una pagaia da canoa di Sumatra. Suvenirs da sfoggiare. - Piu' che altro.
E per chi? Questo è ciò che più fa rivoltare il suo stomaco in un conato: per chi, Holmes - eh? -
Per chi?