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Vecchio 04-01-2011, 19:54   #1
Esperto
L'avatar di lizbon
 

Mi hanno consigliato di fare uno sforzo per fare delle cose (mi riferisco a qualsiasi cosa che sia fare sport, uscire, ect) che non mi va di fare,
cioè non è che non mi va di farle per pigrizia, non mi va perchè non ne vedo il senso, non mi portano a nulla.
Io ho sempre pensato che quando si fa qualcosa c'è sempre un fine per cui si fa, invece mi hanno detto di fare le cose lo stesso anche se non mi portano a niente, fare le cose tanto per farle.
Io non riesco a convincermi che le persone agiscano così senza motivo e mi riesce proprio difficile mettere in pratica questo ragionamento.
Inoltre mi hanno detto anche che più mi sforzo di fare le cose e più verrà voglia di farle. Ora io ci sto provando, mi sto sforzando tanto, ma il fatto è che più provo a fare quello che devo e più invece mi passa la voglia.
Perchè questo metodo con me non funziona?
Vecchio 04-01-2011, 20:25   #2
Intermedio
 

Quote:
Originariamente inviata da lizbon Visualizza il messaggio
Io non riesco a convincermi che le persone agiscano così senza motivo e mi riesce proprio difficile mettere in pratica questo ragionamento.
Non ha tutti i torti.
Ciò non toglie che il suggerimento che le è stato dato le potrà giovare per migliorare la sua condizione. Non si tratta di mettere in pratica alcun ragionamento, ma semplicemente di agire e soprattutto di fidarsi e affidarsi al suo terapeuta (immagino sia stato lui a darle questo genere di indicazione).
Vedrà, che alla fine gli sforzi saranno ripagati. Cerchi di programmare e successivamente di fare (indipendentemente dal desiderio o dall'eventuale scopo) quelle attività che un tempo faceva e che magari le davano un minimo di piacere.
Spesso, io suggerisco di scrivere un programma settimanale inserendo per ogni giorno una o due attività piacevoli (queste dipendono dalla singola persona) a seconda delle possibilità e delle condizioni del paziente. Ad esempio: lunedì 1) fare una passeggiata al parco 2) prendere un caffè con un amico; martedì 1) andare in piscina 2) portare a spasso il cane e così via...
Capiterà che lunedì non abbia voglia di uscire a passeggiare o di vedere nessuno. Lo sforzo sarà fare ugualmente le attività programmate.
Mi rendo conto che può sembrare una forzatura e che in genere le persone non ricorrono a questi metodi, ma in moltissime occasioni questa strategia ha dato ottimi risultati.

In bocca al lupo! Mi tenga aggiornato, se vuole, circa i suoi progressi.

Dott. Liverani
Vecchio 04-01-2011, 20:29   #3
Banned
 

il trucco è trovare qualcosa da fare che piaccia.
Vecchio 04-01-2011, 20:30   #4
Esperto
L'avatar di Kos90
 

Ho passato la stessa identica situazione. Da piccolo mi costrinsero anche a fare degli sport, a me non piaceva e tutt'ora non mi piace, e oggi posso dire che quel tempo avrei potuto passarlo molto meglio.
Le cose le devi voler fare quando hai uno scopo per farle, altrimenti il mio consiglio è di non farle. Fai solo ciò che vuoi veramente fare.
Che le persone normali facciano le cose senza uno scopo questo è normale...meglio non continuare sto discorso....
Per l'amor di dio, fai ciò che ti senti di voler fare, se non trovi niente da fare trovati degli obbiettivi...ma non fare le cose tanto per farle, e in più se non le vuoi fare e ti costringi poi è peggio, le cose fatte contro la propria volontà peggiorano la situazione, devi volerlo.

Te lo vedi Da Vinci fare l'altleta? O Gandi andare in discoteca? Oppure berlusconci a fare filosofia? O totti a studiare astonomia? Oppure Bukowski a fare il prete? O ancora, Tesla che va a un'orgia?!

Non tutti siamo fatti per fare le stesse cose....la "normalità" delle persone fanno tutte le stesse cose solo perchè quasi tutti sono degli....


Poi se può essere utile cito questa definizione sui sociofobici, che io la darei per buona non solo ai fobici, ma anche semplicemente a chi siamo (come i nomi sopra) e ai nostri veri interessi:

"È come chiedere a un anziano di correre i 100 metri in 10 secondi."

Ultima modifica di lizbon; 22-06-2014 a 00:33.
Vecchio 04-01-2011, 20:41   #5
Esperto
L'avatar di Kos90
 

Quote:
Originariamente inviata da Dott. Liverani Visualizza il messaggio
Non ha tutti i torti.
Ciò non toglie che il suggerimento che le è stato dato le potrà giovare per migliorare la sua condizione. Non si tratta di mettere in pratica alcun ragionamento, ma semplicemente di agire e soprattutto di fidarsi e affidarsi al suo terapeuta (immagino sia stato lui a darle questo genere di indicazione).
Vedrà, che alla fine gli sforzi saranno ripagati. Cerchi di programmare e successivamente di fare (indipendentemente dal desiderio o dall'eventuale scopo) quelle attività che un tempo faceva e che magari le davano un minimo di piacere.
Spesso, io suggerisco di scrivere un programma settimanale inserendo per ogni giorno una o due attività piacevoli (queste dipendono dalla singola persona) a seconda delle possibilità e delle condizioni del paziente. Ad esempio: lunedì 1) fare una passeggiata al parco 2) prendere un caffè con un amico; martedì 1) andare in piscina 2) portare a spasso il cane e così via...
Capiterà che lunedì non abbia voglia di uscire a passeggiare o di vedere nessuno. Lo sforzo sarà fare ugualmente le attività programmate.
Mi rendo conto che può sembrare una forzatura e che in genere le persone non ricorrono a questi metodi, ma in moltissime occasioni questa strategia ha dato ottimi risultati.

In bocca al lupo! Mi tenga aggiornato, se vuole, circa i suoi progressi.

Dott. Liverani
A me sembra che questi consigli servano solo a far sembrare "normali" le persone....servono solo a far tenere il passo insieme alla grande processione di automi....non servono di certo a far scalare la vetta della propria vita.
Ma è il mio punto di vista.....
Se io una cosa non la volgio fare non la faccio, non mi costringo a farla solo perchè quasi tutti la fanno. Questa è parte della stupidità umana, la caratteristica della società stupida....TRA 50 ANNI METTERANNO UNA MULTA A CHI NON ESCE DI CASA OGNI 24 ORE!!!! E SE RESTI A CASA PER UNA SETTIMANA TI DARANNO L'ERGASTOLO!!

Segui solo le tue passioni, si nasce e si vive per quelle, non viviamo per ciò che non amiamo.
Vecchio 04-01-2011, 20:51   #6
Banned
 

si, ma senza lavorare non si vive e lo devi fare anche se non è la tua passione

per questo il dottore indica di arrivare gradualmente a fare le cose, perchè in fondo alcune cose vanno fatte e per chi è un fobico il graduale è la soluzione
Vecchio 04-01-2011, 21:06   #7
Banned
 

non ti sforzare troppo altrimenti fai la mia fine, emorrodi a go-go
Vecchio 04-01-2011, 21:09   #8
Banned
 

Ritengo che la soluzione giusta in questo caso stia nel mezzo..
Cioè...
Sforzarsi di uscire dalla propria inettitudine non è assolutamente un male...
Se li lasci vincere dall'indolenza più totale sprofondi in uno stato simil ameba da cui, esperienza personale, è difficilissimo uscire e più il tempo più la difficoltà aumenta fino a diventare quasi insormontabile...
Però è altrettanto vero che chi si sforza in tal senso è maggiormente incentivato a farlo in presenza di forti motivazioni o di una passione di base...
Suggerisco un escamotage...
Ricerca in tutto quello che fai un obiettivo e, riflettendo sul fatto che la vita è una sola, datti da fare per raggiungerlo...
Se riesci a raggiungere un obiettivo ambizioso la vita acquista un significato ed un sapore diverso e ti posso assicurare che stai molto meglio in primis con te stesso e secondariamente ma non troppo riesci ad affrontare gli altri con una maggiore fiducia...
Anche per quanto ho appena detto parlo per esperienza personale cmq...
Vecchio 04-01-2011, 21:14   #9
Esperto
L'avatar di barclay
 

Posso dire che ti capisco: io, per decenni, ho fatto le cose “per dovere” ed ho smesso quando mi sono reso conto che:
  • io non mi sentivo meglio,
  • la mia vita continuava a fare oggettivamente schifo,
  • a nessuno fregava niente di quello che facevo,
  • avevo inutilmente rinunciato anche a quel poco che potevo concedermi.
Esempio pratico: per anni non ho fatto altro che studiare e lavorare, quasi come un monaco (castità inclusa, seppur involontaria); poi ho fatto il Servizio Civile ed ho dovuto sentire un testa di cazzo che mi chiedeva perché perdevo tempo a studiare, invece che divertirmi. Il mio peggiore ricordo di quel periodo è questo: tornavo dall'università, dopo aver superato un'esame, mi fermo al casello per pagare il pedaggio e sento il casellante (di 40 anni circa) che raccontava ad un suo collega di essere uscito con una di 18-20 anni… mi veniva voglia di urlare

Ultima modifica di lizbon; 20-07-2014 a 21:13.
Vecchio 04-01-2011, 21:21   #10
Esperto
L'avatar di muttley
 

Quote:
Originariamente inviata da Kos90 Visualizza il messaggio
Non tutti siamo fatti per fare le stesse cose
Giusto, l'importante è fare ciò per cui uno è portato, purché sia un interesse attivo
Vecchio 04-01-2011, 21:21   #11
Intermedio
 

Quote:
Originariamente inviata da Kos90 Visualizza il messaggio
A me sembra che questi consigli servano solo a far sembrare "normali" le persone....servono solo a far tenere il passo insieme alla grande processione di automi....non servono di certo a far scalare la vetta della propria vita.
Ma è il mio punto di vista.....
Se io una cosa non la volgio fare non la faccio, non mi costringo a farla solo perchè quasi tutti la fanno. Questa è parte della stupidità umana, la caratteristica della società stupida....TRA 50 ANNI METTERANNO UNA MULTA A CHI NON ESCE DI CASA OGNI 24 ORE!!!! E SE RESTI A CASA PER UNA SETTIMANA TI DARANNO L'ERGASTOLO!!

Segui solo le tue passioni, si nasce e si vive per quelle, non viviamo per ciò che non amiamo.
Forse, le mie parole son state fraintese. Il mio suggerimento non è quello di fare le cose allo scopo di sembrare "normale" come gli altri.
Le indicazioni date hanno lo scopo di contrastare la progressiva perdita di desiderio e interesse verso le attività (anche quelle ritenute precedentemente piacevoli) che caratterizza un disturbo depressivo.
Quel che fanno gli altri non importa, tanto che ho suggerito di programmare attività piacevoli (chiaramente è una questione soggettiva). Se non ha il cane non sarà obbligato a prenderne uno.
Forse guarire dalla depressione potrebbe voler dire "scalare la vetta della propria vita"...

Dott. Liverani

Ultima modifica di Dott. Liverani; 04-01-2011 a 21:25.
Vecchio 04-01-2011, 21:23   #12
Esperto
L'avatar di Kos90
 

Quote:
Originariamente inviata da bunker Visualizza il messaggio
si, ma senza lavorare non si vive e lo devi fare anche se non è la tua passione

per questo il dottore indica di arrivare gradualmente a fare le cose, perchè in fondo alcune cose vanno fatte e per chi è un fobico il graduale è la soluzione
Ma qui non si parla del lavoro, e comunque può sempre fare un lavoro che le piaccia. Qui si parla di fare quelle cose inutili che la gente mondanamente fà senza un vero scopo...come gli esempi che ha elencato nel primo post...il lavoro è tutt'altra cosa, e non penso nemmeno si riferisse alle relazioni sociali, credo che intendesse quelle cose che non sono fondamentali ma superficiali.
Vecchio 04-01-2011, 21:26   #13
Esperto
L'avatar di barclay
 

Quote:
Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Giusto, l'importante è fare ciò per cui uno è portato, purché sia un interesse attivo
Muttley, stai diventando un pochettino noioso… WINSTOON FA QUALCOSA!
Vecchio 04-01-2011, 21:29   #14
Esperto
L'avatar di Kos90
 

Quote:
Originariamente inviata da Dott. Liverani Visualizza il messaggio
Forse, le mie parole son state fraintese. Il mio suggerimento non è quello di fare le cose allo scopo di sembrare "normale" come gli altri.
Le indicazioni date hanno lo scopo di contrastare la progressiva perdita di desiderio e interesse verso le attività (anche quelle ritenute precedentemente piacevoli) che caratterizza un disturbo depressivo.
Quel che fanno gli altri non importa, tanto che ho suggerito di programmare attività piacevoli (chiaramente è una questione soggettiva). Se non ha il cane non sarà obbligato a prenderne uno.
Forse guarire dalla depressione potrebbe voler "scalare la vetta della propria vita"...

Dott. Liverani

E' qui che sta l'intoppo Dottore!! Lei non stava parlando delle cose fondamentali della vita, il suo post era preciso, si riferiva a ciò che non le piace, non a ciò che le piace ma non riesce a fare....soprt, passeggiata...
Altrimenti avrebbe scritto " come faccio a fare ciò che mi piace dato che non ci riesco?" (in questo caso va bene la scaletta).
Vecchio 04-01-2011, 21:50   #15
Esperto
L'avatar di Sentry
 

Cosa vuol dire che non ti portano a nulla?
Detta così sembra che debba esserci un traguardo o un "bottino" finale... mentre penso che quello che ti portano arrivi mentre le fai. Ad esempio per quanto riguarda il consiglio di fare uno sport... quello che ti porta può essere semplicemente il piacere di farlo, se scegli uno sport che ti piace. Il senso deve essere semplicemente il fatto che ti può piacere... poi magari può portarti anche altro (socializzare, benessere fisico... sono esempi).
Quindi se puoi prova (ma forse l'hai già fatto)...però scegli uno sport che ti piace.. vedi come va... se ti porta qualcosa di positivo mentre lo fai... poi se è solo un fastidio, una cosa che non ti piace affatto puoi lasciar stare..

Penso che lo sforzarsi di fare le cose sia stata un'indicazione dettata dal fatto che spesso siamo noi stessi (anche inconsapevolmente) a toglierci la possibilità di fare qualcosa che ci potrebbe piacere.

Ultima modifica di lizbon; 22-06-2014 a 00:34.
Vecchio 04-01-2011, 21:53   #16
Intermedio
 

ti puoi sforzare quanto vuoi ma se di natura sei così non proverai mai piacere a farle.
anche a me succede così

Ultima modifica di lizbon; 22-06-2014 a 00:34.
Vecchio 04-01-2011, 22:02   #17
Intermedio
 

Quote:
Originariamente inviata da Kos90 Visualizza il messaggio
E' qui che sta l'intoppo Dottore!! Lei non stava parlando delle cose fondamentali della vita, il suo post era preciso, si riferiva a ciò che non le piace, non a ciò che le piace ma non riesce a fare....soprt, passeggiata...
Altrimenti avrebbe scritto " come faccio a fare ciò che mi piace dato che non ci riesco?" (in questo caso va bene la scaletta).
La ringrazio per la lezioncina, ma mi sfugge il punto in cui Lizbon parla di "piacere"... a me pare si riferisca alla "voglia", intesa come desiderio di fare le cose. Chiaramente potrei essere io quello in errore, ma purtroppo uno dei limiti di un forum è la possibilità di fraintendere quanto si legge.



Dott. Liverani

Ultima modifica di lizbon; 22-06-2014 a 00:36.
Vecchio 04-01-2011, 22:03   #18
Esperto
L'avatar di Robedain
 

Mah, io comincerei con il fare qualcosa che ovviamente ti piace fare (che ti trasmette almeno un minimo di emozione +) e che non sia troppo impegnativo o che non duri troppo a lungo (insomma, approccio graduale)...
Vecchio 04-01-2011, 22:35   #19
Esperto
L'avatar di Kos90
 

Quote:
Originariamente inviata da Dott. Liverani Visualizza il messaggio
La ringrazio per la lezioncina, ma mi sfugge il punto in cui Lizbon parla di "piacere"... a me pare si riferisca alla "voglia", intesa come desiderio di fare le cose. Chiaramente potrei essere io quello in errore, ma purtroppo uno dei limiti di un forum è la possibilità di fraintendere quanto si legge.


Dott. Liverani
Il desiderio di fare qualcosa c'è solo se quel qualcosa ti piace. Poi magari mi sbaglio io....la sua "voglia" io invece la vedo come una non volontà nel fare cose che non gli piacciono, non come desiderio (altrimenti significherebbe che in realtà lei desidera fare sport, camminare,...).
Pace fratelli
Vecchio 04-01-2011, 23:10   #20
Esperto
L'avatar di Myway
 

Una volta ho letto una frase che diceva "la felicità non consiste nel fare ciò che si vuole ma nel volere ciò che si fa".
E' ovvio che se una cosa non ci piace è difficile farla con piacere, ma si può fare con voglia, per esempio una cosa che per qualche motivo siamo costretti a fare o ci troviamo a fare.
Se si riuscisse a mettere vera voglia, quindi con coscienza potrebbero trarsi insegnamenti utili da molte cose, anche più di quanti ne otteniamo da quelle che ci danno piacere, che spesso "mangia" un pò tutto quanto e ci impedisce di vedere oltre.
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