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04-08-2013, 01:22
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#1
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Esperto
Qui dal: Nov 2012
Messaggi: 568
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Avete mai letto il romanzo Due di Due di Andrea De Carlo...? In questo bellissimo romanzo c'è una conversazione tra i due amici che sono anche i protagonisti in cui Guido Laremi, il ribelle che fa da sfondo alla storia del libro, dice al suo amico che è invece un tranquillone e un timido: lo so come ti senti, sei come dietro un vetro e non puoi toccare niente, ti sembra di non poter interagire, io lo so, gli dice Guido, anch'io ho vissuto gran parte della mia vita dietro questo vetro e sono giunto alla conclusione che l'unico modo è romperlo...e quando hai paura di farti male, continua Guida, pensa a come ti sentiresti arrivato alla fine della vita con un mare di rimpianti, con un sacco di "e se fosse stato" nella testa....Ho citato questa scena di questo libro perché rappresenta secondo me la chiave di soluzione di questo nostro problema...Noi vogliamo difenderci, ma da cosa? Dalla vita? Dall'esperienza? Ma pure starsene a casa è un'esperienza? Come possiamo sfuggire alla paura? Secondo me è arrivata l'ora di rompere questo vetro che ci siamo costruiti con gli anni e che impedisce il realizzarsi dei nostri sogni più veri...Stiamo pagando un prezzo altissimo, la possibilità di vivere, persone io e voi a cui non manca nulla...Questo non vuol dire andare la fuori, cambiare di botto e cercare magari di conoscere il mondo intero, ma cercare di cogliere quelle occasioni anche piccole che possono portare a un miglioramento della situazione....La paura in questo può essere nostra amica, non sempre è un problema...Il problema è l'evitamento della stessa...La propria fragilità prescritta diventa risorsa...Io adesso ho cominciato a dare spallate a questo vetro, mi sento un po' depresso per il tempo perso, ma dei piccoli cambiamenti ci sono stati...Ad esempio non ho più nessuna paura di camminare per le strade della mia città, di incontrare vecchi amici, anche se adesso sto cercando di capire quali passi devo fare per dare nuova struttura alla mia vita...Comunque non mi arrenderò alla prima difficoltà...Nessuno può vivere la mia vita al posto mio e io non voglio essere uno che getta la spugna senza nemmeno lottare un pochino...
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04-08-2013, 06:46
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#2
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Banned
Qui dal: Oct 2012
Ubicazione: Abruzzo
Messaggi: 2,291
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Io penso spesso a sfondare il vetro che mi separa dal cemento del piano terra.
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04-08-2013, 10:32
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#3
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Esperto
Qui dal: Sep 2007
Messaggi: 522
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bel post.. anche io voglio sfondare questo vetro dai..
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04-08-2013, 11:15
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#4
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Banned
Qui dal: Jun 2013
Messaggi: 143
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Appena ho letto il titolo della discussione mi è venuto in mente Due di due, e non mi sono sbagliato. Letto 10 anni fa, ma è rimasto qualcosa.
Io penso che il vetro, ma sarebbe meglio dire lo specchio, si romperebbe se smettessimo di specchiarcici (ho scritto bene?) e di preoccuparci di noi stessi, per qualcosa per giunta di cui non abbiamo colpa (o quasi se si crede al libero arbitrio). In teoria il discorso fila, ma in pratica siamo talmente avvinghiati all'idea di noi stessi che forse solo temporaneamente con l'aiuto qualche droga ci si potrebbe staccare.
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04-08-2013, 12:26
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#5
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Esperto
Qui dal: Nov 2010
Ubicazione: al centro delle mie fobie
Messaggi: 3,863
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l'ho letto e anche a me aveva lasciato qualcosa dentro...è difficile sfondare il vetro...io ci sto provando...
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04-08-2013, 13:56
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#6
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 2,896
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pensa a come ti sentiresti arrivato alla fine della vita con un mare di rimpianti, con un sacco di "e se fosse stato" nella testa (cit.)
Cercare di sfondare il vetro con questa spinta mi deprime, sarebbe come se ammettessi che il problema e la responsabilità fossero solo miei e che merito di stare dietro al vetro perchè non sono abbastanza sveglio. Mi carica molto di più lo spirito ribelle acceso dal sentirsi in diritto di fare quello che fanno al di là del vetro e sentirsi ingiustamente penalizzato. E' con questo spirito che sfonderò il vetro, ma "rimpianto di non essere stato sveglio" lungi da me.
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04-08-2013, 14:12
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#7
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Banned
Qui dal: Aug 2012
Messaggi: 582
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Quando avevo 17 anni due di due era il mio libro preferito. Amavo i libri di De Carlo e li avevo letti tutti fino a giro di vento.
Credevo che quel libro mi avesse aperto un varco: quell'anno avevo preso coraggio ed ero riuscito a conoscere due ragazze che mi piacevano, cercavo di uscire e di divertirmi, avevo davvero degli amici fantastici. E la cosa che mi dava coraggio era la frase di Guido, quella che diceva di agire come se si dovesse morire domani.
Poi tutto é crollato.
De Carlo sono andato a vederlo d'inverno per la presentazione di un suo libro nuovo e ho capito che in fondo era uguale a tutti gli altri. Nella mia testa era il mio idolo, ma dal vivo era un conformista del cavolo che cercava di inbuonire una platea di signore di mezza età. Glielo leggevo nella faccia che ci provava gusto, che era come gli altri. Io mi chiedevo che fine avesse fatto il protagonista di Uto, di treno di panna, di noi tre.
Alla fine volevo dirglielo cosa mi era sembrato di lui, ma lui era troppo preso a fare autografi del suo nuovo libro.
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04-08-2013, 14:33
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#8
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Esperto
Qui dal: Dec 2012
Ubicazione: Roma
Messaggi: 1,700
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Quote:
Originariamente inviata da leoleo
De Carlo sono andato a vederlo d'inverno per la presentazione di un suo libro nuovo e ho capito che in fondo era uguale a tutti gli altri. Nella mia testa era il mio idolo, ma dal vivo era un conformista del cavolo che cercava di inbuonire una platea di signore di mezza età. Glielo leggevo nella faccia che ci provava gusto, che era come gli altri. Io mi chiedevo che fine avesse fatto il protagonista di Uto, di treno di panna, di noi tre.
Alla fine volevo dirglielo cosa mi era sembrato di lui, ma lui era troppo preso a fare autografi del suo nuovo libro.
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E' proprio vero, non bisognerebbe conoscere mai i propri miti dal vivo!
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04-08-2013, 15:03
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#9
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 3,195
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Rompere il vetro... e quando il vetro non te lo sei costruito tu, ma te l'hanno costruito gli altri (genitori, scuola, società...) per farti vivere in un certo modo e questo vetro è infrangibile???
No, l'idea del vetro da rompere non mi piace, è carina ma non si adatta a tutti...
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04-08-2013, 15:09
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#10
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Avanzato
Qui dal: Feb 2013
Ubicazione: Nord Italia
Messaggi: 455
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Quote:
Originariamente inviata da Lino_57
Rompere il vetro... e quando il vetro non te lo sei costruito tu, ma te l'hanno costruito gli altri (genitori, scuola, società...) per farti vivere in un certo modo e questo vetro è infrangibile???
No, l'idea del vetro da rompere non mi piace, è carina ma non si adatta a tutti...
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Si forse è vero che è più semplice rompere un vetro che ci si è creati da sé, però non penso che il vetro che possono averti creato gli altri sia infrangibile e, detto da me, che vivo perennemente nel terrore di fare qualcosa di minimamente differente nella mia vita..
Comunque bella questa immagine: anch'io sento che sto per arrivare ad una conclusione di questo tipo e se mi farò male pazienza, sempre meglio che rimanere così, come una 12enne che si attacca alla gonna della mamma.
La paura è comunque sempre tanta e questo è un ostacolo non indifferente
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04-08-2013, 15:12
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#11
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Banned
Qui dal: Mar 2008
Messaggi: 14,153
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mario pero' di donne ne aveva avute un paio mi pare di ricordare
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04-08-2013, 16:32
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#12
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Esperto
Qui dal: Nov 2010
Ubicazione: al centro delle mie fobie
Messaggi: 3,863
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Quote:
Originariamente inviata da leoleo
Quando avevo 17 anni due di due era il mio libro preferito. Amavo i libri di De Carlo e li avevo letti tutti fino a giro di vento.
Credevo che quel libro mi avesse aperto un varco: quell'anno avevo preso coraggio ed ero riuscito a conoscere due ragazze che mi piacevano, cercavo di uscire e di divertirmi, avevo davvero degli amici fantastici. E la cosa che mi dava coraggio era la frase di Guido, quella che diceva di agire come se si dovesse morire domani.
Poi tutto é crollato.
De Carlo sono andato a vederlo d'inverno per la presentazione di un suo libro nuovo e ho capito che in fondo era uguale a tutti gli altri. Nella mia testa era il mio idolo, ma dal vivo era un conformista del cavolo che cercava di inbuonire una platea di signore di mezza età. Glielo leggevo nella faccia che ci provava gusto, che era come gli altri. Io mi chiedevo che fine avesse fatto il protagonista di Uto, di treno di panna, di noi tre.
Alla fine volevo dirglielo cosa mi era sembrato di lui, ma lui era troppo preso a fare autografi del suo nuovo libro.
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hmm me lo hai distrutto...se è così ...ci volevo andare anch'io a vederlo prima o poi...
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