Xenoyr

Ultimamente mi capita sempre più spesso attraverso internet, i social di guardare gli altri con le loro vite, le loro relazioni, i loro impegni e provare un intenso senso di vuoto interiore, passo le mie serate a guardare i profili di ex compagni di scuola o persone che anni fa erano nella mia vita e mi rendo conto che in un modo o nell'altro tutti sono migliorati, hanno fatto passi in avanti, hanno un lavoro, studiano, si sono trasferiti in altre città, hanno una relazione... io non ho nulla di tutto questo, sono in terapia da quasi un anno e ad ogni settimana che passa, ad ogni seduta mi rendo conto di quanto sia totalmente inutile, oramai mi sento come se la mia personalità si basasse su dolore, infelicità e solitudine, se abbandonassi queste cose, ammesso che io sia in grado di farlo, cosa mi resterebbe? Non avrei nulla che mi definisca.
Ho mollato l'università più di un anno fa perché, nonostante stessi andando molto bene, mi sembrava totalmente inutile ed insensata, nonostante ce l'abbia messa tutta non ho conosciuto nessuno, non ho mai parlato con una singola persona, mi sono isolato in casa e ho iniziato a lavorare con mio padre, di base un lavoro finto, non faccio un cazzo e mi fa sentire ancora più inutile. Mi chiedo come sia possibile che mi sia ridotto così a soli 21 anni, mi sono intrappolato da solo e conoscendomi so bene che sarà una cosa a lungo termine, non ne uscirò mai, non avrò mai la forza di andarmene di casa e ricominciare o trovare un'altra occupazione o qualsiasi altra cosa, quando ci penso mi rendo conto che l'infelicità (non dico depressione) fa parte di me ed in qualsiasi condizione, anche diversa, migliore di quella attuale sarebbe lo stesso, non farebbe alcuna differenza.
È davvero frustrante vedere che gente che reputavo di gran lunga inferiore a me (per quanto sia sbagliato, lo so) abbia trovato la propria strada, la propria felicità, anche solo temporanea, che sia emersa anche solamente in un ambito della vita... io sono riuscito a fottermi futuro, relazioni, amicizie (ne avevo letteralmente solo due, adesso nemmeno quelle), salute psicofisica (abuso spesso di droghe) e finanze, giocando di continuo d'azzardo.
Onestamente penso che anche il mio terapeuta si sia stancato di me. Non voglio fare la vittima, so che c'è gente che sicuramente è messa peggio, ma mi chiedo davvero come sia possibile essere così vecchi, soli e vuoti a soli 21 anni, sento costantemente i miei genitori, i miei parenti dirmi frasi tipo "alla tua età me lo mangiavo il mondo" mentre io riesco a malapena a farmi una doccia a settimana. Vorrei tanto cambiare le cose, la mia vita ma so che non è possibile, che io sono così e sarebbero sforzi vani... per cambiare probabilmente dovrei semplicemente essere un'altra persona.

Inviato dal mio SM-G770F utilizzando Tapatalk

Hank Moody

Si stava meglio quando non c'era l'internet o quel marasma che c'è ora e anche la depressione era migliore, c'erano meno paranoie e con le ragazze t'incazzavi e basta mentre ora vai in crisi esistenziale.

Masterplan92

Cerca di farti aiutare come puoi,riprendi a studiare almeno per te..io ne ho quasi 29 e sono quasi nella stessa situazione e a volte per non pensare all abisso che è diventata la mia vita vado presto a dormire.. non fare il mio stesso errore..il tempo vola

Xenoyr

Sí, hai anche ragione, ma non è tanto il fatto dei social in sé e per sé, so bene che ognuno fa vedere quel che vuole, il fatto è che a prescindere dai social non riesco più a stare in mezzo agli altri, ad uscire perché appena semplicemente vedo altre persone scatta il paragone con loro, idealizzo le loro vite, ma non è tanto il fatto che anche loro abbiano i loro cazzi, i loro momenti negativi e quant'altro, è il fatto che vedendo quello che hanno le altre persone mi rendo conto di quello che non ho io, percepisco come ancora più soffocante la mancanza di relazioni, contatto umano, di un qualcosa che mi impegni e mi renda produttivo etc.
Il periodo difficile dura da molto più di un anno purtroppo e non sono nelle condizioni di riprendere l'università, oltre al fatto che non mi interessa più quel percorso di studi né nessun altro.

Inviato dal mio SM-G770F utilizzando Tapatalk

Dark97

Io non studio e non lavoro, vivo in un paese che detesto con tutto me stesso, non ho né amici né tantomeno ragazze...dopo un pó la voglia di cambiare le cose sparisce, sembra di essere in un labirinto senza via d' uscita.

Trinacria

Non ho capito perchè hai lasciato l'università. Lo scopo principale dell'università non è fare pubbliche relazioni (quello al massimo è un surplus). É un posto in cui puoi costruire il tuo futuro. Se fossi in te la riprenderei anche perchè hai solo 21 anni quindi sei assolutamente in tempo per farlo.
Per quanto riguarda il resto, dovresti cercare di non paragonarti agli altri e di non fare confronti, soprattutto usando i social perchè lì le persone fanno vedere solo quello che vogliono farti sapere. Sai quante coppie che sembrano super innamorate sui social si riempiono di corna? La maggior parte è solo apparenza di una vita perfetta.
Devi cercare di pensare a te stesso e a quello che hai. Questa è una cosa che dovrei imparare a fare anche io perchè anche per me è un problema.

Xenoyr

Sí l'ho iniziata per i motivi sbagliati, la semplice voglia di un 'nuovo inizio' e di relazioni, e l'ho lasciata quando mi sono reso conto che né la facoltà né l'ambiente facevano per me

Inviato dal mio SM-G770F utilizzando Tapatalk

idk

Più che altro devi fare attenzione a capire questo fenomeno e controllarlo.
Tieni presente che il malessere agisce come una bella ragazza che fatalmente ti conquista, ma lo fa con l'inganno e senza dirti delle malattie sessualmente trasmissibili che ti passerà. Ti infatui del malessere che in cambio ti dà l'identità che mai eri riuscito a costruirti, e soddisfa pienamente le pulsioni autodistruttive insite nell'interiore. Un cerchio perfetto nel quale domanda e offerta finalmente si uniscono che rinunciare diventa un dispiacere, fino a quando ti accorgi che il prezzo di questo accoppiamento si è tradotto in anni di vuoto totale. In generale a 20 anni sei ancora un bambino e puoi invertire questo fenomeno, partendo dal definire cosa vuoi essere tu, e sicuramente non troverai risposta, ma sarà questo sbattere la testa a destra e sinistra che ti costruisce.

cancellato21736

Io ho 25 anni, sono sotto psicoterapia e in cura farmacologica da ormai 10 anni, e per questi 10 anni ho vissuto isolato in casa in una condizione simile a quella che chiamano "hikikomori" (con la sola differenza che almeno io mangiavo in cucina e non nella mia camera).

Le patologie psicologiche di cui soffro sono diverse, ma finora mi sono sempre ritrovato a fare mezzo passo avanti e due indietro.
Esco solo per recarmi dal terapeuta o dallo psichiatra (che prima erano privati, ora sono seguito al CSM) e qualche mese fa ero inserito in un centro di ricovero diurno per "riabilitazione sociale".

Sono sempre stato timido, asociale, introverso, non ho mai avuto amicizie, gruppi con cui uscire, relazioni; ho abbandonato le superiori quindi non ho titoli di studio; non ho esperienze lavorative né alcuna capacità spendibile che possa darmi qualche prospettiva.

Anch'io come te devo stare attento ai social, ad imbattermi nei profili degli ex compagni di scuola, dei conoscenti, dei coetanei che in un modo o nell'altro sono riusciti a combinare qualcosa nella vita, a trovare uno scopo, ad avere delle ambizioni, un progetto, una strada da seguire.
C'è chi si sta facendo strada nel lavoro, chi si è laureato, chi si diverte con la compagnia di amici, chi va in vacanza o a convivere con la ragazza o il ragazzo, alcuni addirittura hanno già avuto un figlio...

Anche quelli che a scuola dovevano trascinarli e sui quali non avresti scommesso un centesimo, ora sono riusciti a raggiungere qualche piccolo traguardo nella vita.

Inutile descrivere il senso di inutilità, di inferiorità; la soggezione, l'inettitudine; i confronti svilenti e distruttivi...


Pure per me è stato così, una delle cause della fobia sociale e del disturbo evitante che mi hanno portato all'isolamento; anche se oltre alla felicità e a tutto ciò che ostentavano gli altri, c'erano anche altri fattori a cui dovevo applicare la regola del "occhio non vede cuore non duole".

Quindi ti chiudi in casa per non vedere, sperando di stare meno male, ma i pensieri rimangono, il rimuginio è continuo (soprattutto per me che sono ossessivo), e ci sono ancora il web, i social, la tv a spiattellarti tutto davanti...alla fine ti senti una merda anche da isolato in casa.