Stasera devo andare-mio malgrado-a passare un pò di tempo (poco,ma a me sembra tanto) con gente in mezzo alla quale sto a disagio ,in una circostanza ansiogena.
Assurdo come tutto questo e le situazioni simili a questa mi portino in un assoluto stato di prostrazione.
Ogni cosa mi costa una fatica immensa,come quel tale dell'inferno dantesco che doveva trascinare un grosso masso su per una salita e arrivato in cima il masso rotolava giù e lui doveva continuare così in eterno.I gesti,le persone,le sensazioni e i pensieri mi sembrano futili e privi di senso.L'effetto che tutte le cose normalmente spiacevoli (gli odori cattivi,il disordine,un ritardo dei mezzi pubblici,scordarsi di qualcosa) hanno di solito su di me si moltiplica,aggredendomi.Continuamente immagini di quello che accadrà mi tormentano,lasciandomi sfibrata e impotente;ho la sensazione che non potrò fare nulla per mutare l'orripilante corso degli eventi,che questo si ripeterà ancora,ancora e ancora,all'infinito,come un incubo,e io non posso fare altro che subire tutto passivamente.
Tutto questo viene aggravato dal fatto che il mio atteggiamento di ripulsa non viene compreso dagli altri,le cose di cui ho paura e che mi disgustano sono viste al massimo come piccoli inconvenienti facilmente tollerabili,e mi sento ancora più sola e confusa.