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24-07-2022, 22:54
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#41
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Esperto
Qui dal: Jul 2013
Ubicazione: Provincia di Milano
Messaggi: 4,734
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Mi accodo a tutte le risposte precedenti, con un mio motivo personale, ed è sempre e solo il mio amico, probabilmente senza lui sarei morto da anni.
Per fortuna non morirò in vecchiaia e nemmeno mezza età, arriverà relativamente presto.
Ammetto che l'idea di reincarnarmi non mi piace per nulla, anche se ci sarebbe un senso, una scalata, un happy ending e tutte le belle cose, quindi orrendo si ma non a vuoto.
Preferirei morire per sempre come si crede comunemente, pace eterna, ma anche tutto inutile e nessun happy ending nella vita.
Comunque mi andrebbero bene tutte e due le opzioni, anche se ormai la seconda non credo sia reale, però è bello pensarci. Ma anche terrorizzante.
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25-07-2022, 00:14
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#42
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Banned
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 5,470
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Penso che il desiderio di vivere sia connaturato all'uomo e ineliminabile. Di per sé, è quasi sempre sufficiente per andare avanti.
Il desiderio di morire è un atteggiamento contro-fobico: dipende dal fatto che non si accetta di aver paura di morire. Ciò che realmente desideriamo è vivere. E' un po' come quando vi affacciate da una finestra alta e vi viene il desiderio di saltare.
Forse le nostre difficoltà dipendono anche dal non accettare le nostre vere paure e l'intensità emotiva della nostra vita.
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25-07-2022, 00:25
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#43
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Banned
Qui dal: Mar 2008
Messaggi: 14,136
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Negli ultimi anni tra disturbi mentali,tendiniti,malovclusione,non c'è stato più di un mese senza prendere un farmaco,e mentalmente nonostante la resistenza mi sento un po' prosciugato,la pandemia non aiuta,doveva finire il terzo anno come no. Gli schemi sono saltati per tutti..lo si percepisce in giro .c'è chi tiene la facciata di immaggine perfetta,chi di meno.
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25-07-2022, 00:30
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#44
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Banned
Qui dal: Nov 2012
Ubicazione: Emilia Romagna
Messaggi: 6,485
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Sembrerà banale, ma devi trovare qualcosa che ti faccia veramente sentire vivo e farla.
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25-07-2022, 07:32
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#45
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,197
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Quote:
Originariamente inviata da Angus
Il desiderio di morire è un atteggiamento contro-fobico: dipende dal fatto che non si accetta di aver paura di morire. Ciò che realmente desideriamo è vivere. E' un po' come quando vi affacciate da una finestra alta e vi viene il desiderio di saltare.
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Secondo me è controversa questa cosa, desideriamo vivere in un certo modo (e ognuno immagina qualcosa di un po' diverso), questo può essere vero, ma non si desidera la vita in sé indipendentemente dalle modalità contingenti tramite le quali può presentarsi.
Non credo che abbiamo un qualche istinto di sopravvivenza altrimenti non riesco a spiegarmi a cosa serve il dolore e tutte le sensazioni che avvertiamo come sgradevoli in sé quando tentiamo di danneggiare il nostro corpo.
Uno che per evitare il dolore conseguente al danneggiamento sopravvive, non direi che ha un qualche istinto diretto verso la vita, sta cercando di fare tutt'altro, non di vivere, ma di evitare un male percepito, la conseguenza di questo evitamento è la sopravvivenza dell'organismo.
Se eviti il dolore della fame, della sete, delle malattie, del romperti la testa contro il muro, l'organismo semplicemente sopravvive, ma c'eri già dentro e stai evitando questi dolori, non stai mica scegliendo di vivere perché vuoi.
Non è la paura della morte quella che tiene in vita, ma la paura del dolore. Avvalora la mia tesi il fatto che cercano sempre di mettere fuori legge sistemi semplici e indolore per suicidarsi proprio perché sanno tutti che se si diffondessero ci sarebbero molti più suicidi. E' ancora più vero quel che dico quando ci si trova in situazioni disperate, piuttosto che passare mezz'ora di più in vita tra dolori lancinanti e morire subito la maggior parte delle persone che sceglierebbe?
Mica si desidera poi tanto vivere, dipende dalla qualità della vita, dalla vita com'è, quel che è più forte non è l'istinto di sopravvivenza ma il forte istinto ad evitare il dolore. Si confonde erroneamente la paura del dolore, che c'è quando si è in vita prima di morire (quella che possiamo chiamare agonia o stati morbosi e alterati), con la paura della morte.
Si resta in vita più spesso per motivi negativi come l'evitare certe cose e malanni che con motivazioni positive tipo "la vita è meravigliosa e voglio vivere". Se si riesce a raggiungere la morte bypassando questi stati morbosi si capirà chi vuole vivere davvero per motivi positivi e chi invece sta vivendo perché vuole evitare il negativo che la natura ha appiccicato al trapasso.
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Ultima modifica di XL; 25-07-2022 a 07:57.
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25-07-2022, 07:38
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#46
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Esperto
Qui dal: May 2021
Messaggi: 2,091
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Quote:
Originariamente inviata da FolleAnonimo
Non lo so se è proprio coraggio quello che ci vuole.
Credo bisogna depersonalizzarsi molto, non provare più niente, sentirsi vuoti e lasciarsi completamente andare con l'autopilota.
Invece molte volte, da soli o per esempio qui, si analizza, discute e si considera, e cosi si sta già fallendo nel proposito.
Sono cose da fare al volo in sostanza, senza pensare e senza guardarsi dentro o attorno.
Come una sorta di sogno da svegli.
Se io penso di essere vivo mi sembra stranissimo spegnermi dopo anni.
Mandarmi in pensione in un vuoto irreale.
Ci deve essere una forza portante anche per farsi fuori o un anti-forza, sempre qualcosa...è troppo impegnativo anche morire.
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Io quando cado in depressione mi sento fuori di me, io credo che in quello stato sia proprio il momento dove il suicidio diventa più fattibile.
Ogni volta che mi trovo dissociato, sento l'angoscia di essere me, mi sento come se fossi in trappola e che il mio passato sia stato controllato da un'altra persona, come se mi trovassi dentro al corpo di un altro, in quei momenti ho pensato davvero ad ammazzarmi.
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25-07-2022, 07:41
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#47
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Esperto
Qui dal: May 2021
Messaggi: 2,091
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A dirti la verità vado per inerzia, ormai me ne frega poco, un tempo avevo spirito vitale, ora boh sono indifferente, vado avanti come tutti.
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25-07-2022, 07:51
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#48
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,197
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Quote:
Originariamente inviata da Xchénnpossoreg?
Ayrton Senna diceva "Se una persona non ha più sogni, non ha più alcuna ragione di vivere. Sognare è necessario, anche se nel sogno va intravista la realtà. Per me è uno dei principi della vita".
Personalmente non sono stata mai d'accordo con la parte in neretto. Intravedere la realtà in un sogno è sicuramente stupendo ma di fondo capita a pochi.
E va bene così.
Non importa.
Il vero obiettivo del sogno dovrebbe essere il sogno stesso e non il risultato.
Cullare un'idea, un proposito, un rifugio mentale. Una fantasia capace di dare colore alle giornate, una compagnia silenziosa ma presente nel tempo. Alla fine conta il percorso più che l'esito finale. E i sogni aiutano a rendere tutto più sopportabile.
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Secondo me aveva ragione Senna (almeno psicologicamente), perché se sogni e sai che il sogno resterà sogno non sarai motivato ad intraprendere alcunché. I sogni funzionano quando chi sogna è in parte inconsapevole di farlo in modo massiccio, è come credere in Dio, se sai che sono tutte fantasie slegate da ogni realtà non serve quasi a nulla, ci devi credere davvero, poi che siano fantasie o meno in modo oggettivo è irrilevante, soggettivamente riuscirebbero a motivarti se tu ci credi, ma tu devi esser convinto che non siano solo fantasie altrimenti non funziona.
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Ultima modifica di XL; 25-07-2022 a 08:04.
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25-07-2022, 09:25
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#49
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Intermedio
Qui dal: Feb 2022
Messaggi: 144
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Io spero ancora nel lieto fine.
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25-07-2022, 10:21
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#50
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Banned
Qui dal: Mar 2008
Messaggi: 14,136
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Se io mi convinco di voler diventare un campione ad esempio ci devo credere..non posso dire e un sogno..
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25-07-2022, 11:00
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#51
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Messaggi: 7,705
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Quote:
Originariamente inviata da XL
se sogni e sai che il sogno resterà sogno non sarai motivato ad intraprendere alcunché.
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Per alcune persone funziona così ma non per altre.
Da ragazzina sognavo di trasferirmi in una determinata città. Sapevo di non avere delle possibilità in tal senso, dovevo tenere conto dei miei problemi di famiglia. Eppure ho comprato tantissime guide turistiche e fidati, le ho consumate a furia di sfogliarle. Mi perdevo nella lettura, era un modo per staccare da una realtà troppo pesante per me.
A distanza di anni vivo sempre nel solito posto, certo. In compenso ho visitato quella famosa città, ti parlo giusto di una gita ma è stato bellissimo.
Dare una valenza ai sogni solo in base ai risultati conseguiti è probabilmente il modo migliore per essere insoddisfatti e in parte ciechi.
Non esiste solo il "fine", c'è molto altro nel percorso..
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Ultima modifica di Xchénnpossoreg?; 25-07-2022 a 11:03.
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25-07-2022, 11:15
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#52
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Esperto
Qui dal: Jan 2017
Ubicazione: Toscana/Bologna
Messaggi: 4,739
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Quote:
Originariamente inviata da Maximilian74
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grazie del consiglio. Terremo in considerazione questo ponte di Mostizzolo in merito ai luoghi e ai metodi per l'estrema uscita
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Ultima modifica di Darby Crash; 25-07-2022 a 11:17.
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25-07-2022, 11:16
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#53
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,128
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Ma non si era detto che i post che istigavano al suicidio erano contro il regolamento?
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25-07-2022, 11:23
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#54
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: USS Enterprise • NCC1701E
Messaggi: 16,727
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Io dicevo spesso al mio ex-psicanalista che mi sembrava di vivere in un manicomio senza mura, perché mi sentivo, per l'appunto, come un pazzo in un manicomio, che non poteva suicidarsi ed era costretto a trascinarsi da una stanza all'altra della struttura, ripetendo all'infinito la stessa routine. I momenti i cui mi sentivo intrappolato in quella routine infinita erano quelli in cui sono stato più vicino al suicidio (e, riguardo all'essere vicino al suicidio, il mio analista era d'accordo con me).
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Ultima modifica di barclay; 25-07-2022 a 11:27.
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25-07-2022, 11:24
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#55
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Esperto
Qui dal: Jan 2017
Ubicazione: Toscana/Bologna
Messaggi: 4,739
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Ma non si era detto che i post che istigavano al suicidio erano contro il regolamento?
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se interpreti in tal modo il mio, lo cancello. O forse ti riferisci a quello di Maximilian?
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25-07-2022, 12:36
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#56
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,197
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Quote:
Originariamente inviata da Xchénnpossoreg?
Per alcune persone funziona così ma non per altre.
Da ragazzina sognavo di trasferirmi in una determinata città. Sapevo di non avere delle possibilità in tal senso, dovevo tenere conto dei miei problemi di famiglia. Eppure ho comprato tantissime guide turistiche e fidati, le ho consumate a furia di sfogliarle. Mi perdevo nella lettura, era un modo per staccare da una realtà troppo pesante per me.
A distanza di anni vivo sempre nel solito posto, certo. In compenso ho visitato quella famosa città, ti parlo giusto di una gita ma è stato bellissimo.
Dare una valenza ai sogni solo in base ai risultati conseguiti è probabilmente il modo migliore per essere insoddisfatti e in parte ciechi.
Non esiste solo il "fine", c'è molto altro nel percorso..
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Quello che hai fatto tu è stato un ridimensionamento dell'obiettivo, hai detto "va be' non ci posso vivere però potrei visitarla" e ti sei attivata.
La soddisfazione dipende da cosa ti rende soddisfatto/a, alla fine uno desidera A, prova a ridimensionare A in B e non prova soddisfazione o prova soddisfazione, ma non credo si possa scegliere quali sogni più piccoli (da poter realizzare) rispetto ai grandi che già reputi irrealizzabili, ti fanno sentir bene.
Se tu avessi solo sogni irrealizzabili grandi e piccoli, che percorso potrebbero mai attivare?
L'elemento di realtà ci deve essere comunque, devi credere di poter combinare qualcosa in relazione al piccolo o grande sogno che hai per attivarti.
La soddisfazione comunque dipende da diversi fattori, magari un altro che ha il sogno grande di andare a vivere là (la stessa città che sogni) nel visitarla non sente granché e quindi non c'è un vero collegamento in generale tra il sogno grande e quello piccolo, è una cosa che vuoi vederci tu.
Ad esempio anche due persone che raggiungono l'orgasmo e lo desiderano entrambe potrebbero raggiungerlo in modi molto differenti.
In una delle due il piacere è distribuito lungo tutto il processo, nell'altra il piacere arriva solo quando si sta quasi per raggiungerlo, una delle due potrebbe provare abbastanza soddisfazione anche nelle prime fasi, l'altra no, solo quasi alla fine.
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Ultima modifica di XL; 25-07-2022 a 13:00.
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25-07-2022, 13:34
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#57
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: USS Enterprise • NCC1701E
Messaggi: 16,727
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Quote:
Originariamente inviata da XL
Quello che hai fatto tu è stato un ridimensionamento dell'obiettivo, hai detto "va be' non ci posso vivere però potrei visitarla" e ti sei attivata.
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Vorrei aggiungere che il ridimensionamento degli obiettivi è nel 99% dei casi un fatto razionale, che non elimina del tutto l'aspetto emotivo/irrazionale del problema.
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Ultima modifica di barclay; 25-07-2022 a 13:36.
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25-07-2022, 14:03
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#58
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Messaggi: 7,705
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In realtà non ho ridimensionato nulla, semplicemente in età adulta ho potuto visitare una parte della città. Ti parlo di una gita di un giorno, credo di esserci stata al massimo per cinque ore . È stato piacevole e sono contenta di averlo fatto. Però questo non è mai stato un mio sogno.. ok, si può sognare anche in piccolo ma non così tanto. Non sono mica una formica
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25-07-2022, 19:02
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#59
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 662
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Il pensiero che prossimamente farò qualcosa di piacevole
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25-07-2022, 19:26
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#60
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Intermedio
Qui dal: May 2021
Messaggi: 281
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- Istinto di sopravvivenza
- Affetto per i miei genitori e altre persone della mia vita
- Paura di perdermi bei momenti che potrebbero esserci in futuro
- Illusione di trovare qualcuno con cui passare la vita
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