Quote:
Originariamente inviata da ciarliera
Ho generalizzato molto... esistono ovviamente anche le sfumature. Generalizzo ancora ma io in persone con queste caratteristiche ci vedo una convergenza di risorse legate all'introspezione, tipiche delle persone introverse, e nel contempo risorse emotive e, in un certo qual modo, anche sociali. Ecco perchè ho parlato di mondo interiore ricco.
Una persona che riesce a scherzare e far divertire per me non può essere così piatta emotivamente
|
E' vero, però non vale l'implicazione contraria, cioè non è che se uno non fa ridere allora è automaticamente vuoto/arido.
Quote:
Originariamente inviata da ciarliera
Io riesco solo virtualmente ad essere così, a scherzare e (forse) far ridere. Ma dal vivo non ci riuscirei mai
Non credo che la vera me sia quella virtuale, purtroppo
|
Può non essere la "vera" te, come dici tu, ma secondo me non esiste una propria immagine "vera" e un'altra "falsa". La te virtuale è una manifestazione della tua persona tanto quanto la te reale, poi che le due cose non coincidano è normale, ma non è detto che in certe situazioni tu le possa avvicinare di più. Uno, nessuno, centomila.
Quote:
Originariamente inviata da Architeuthis
Io sono molto simile alla descrizione iniziale ma sono anche arido e vuoto/immaturo,
quindi le due descrizioni che hai fatto non sempre sono del tutto disgiunte ma possono convivere nella stessa persona,
in fondo fare la battuta divertente,tenere alto il morale a qualcuno o risultare simpatici (ma quando?) non sono atteggiamenti che richiedono chissà quale profondità e ricchezza d'animo o livello intellettivo,
quello che resta a livello emozionale alla fine è ben poco,resta la vacuità e basta.
|
Se ti limiti a fare il simpatico effettivamente non rimane molto, il segreto è saper bilanciare la simpatia con la serietà fino a prendere una certa confidenza con gli altri.
Diciamo pure che c'è modo e modo per risultare "simpatici", nel senso che io tendo ad avere un umorismo sottile, difficilmente prendo in giro gli altri per far ridere, non mi piacciono le battute banali che fanno ridere i normaloni e difficilmente faccio casino. Non posso essere definito "guascone", anzi tutt'altro, però se la compagnia me lo permette infilo una stronzata dietro l'altra.