Ciao a tutti,
oggi ho voglia di raccontare una cosa sulla quale difficilmente avrei il coraggio di aprirmi in real life con qualcuno.
Come ho già ripetuto più volte, dalle scuole medie ho iniziato a soffrire di timidezza e ansia sociale, in parte dovute al fatto di essere andato in una scuola dove non conoscevo praticamente nessuno e in parte all'essere ingrassato, non essere bravo negli sport e avere interessi "diversi".
E come se non bastasse, a metà seconda media è peggiorato anche il mio rendimento scolastico.
Ma alle elementari ero l'esatto opposto: bravo in tutte le materie, estroverso, aperto (in classe ero un gran casinista, presi 13 note sul diario in 5 anni più numerose volte in cui le maestre mi mandarono fuori dalla porta), pieno di amici/amiche, bravo a disegnare e suonare il piano... insomma un promettente "maschio alpha".
Ma c'è una cosa per cui ancora oggi ho dei sensi di colpa e per la quale penso di avere avuto la giusta "punizione" dal destino.
In terza arrivò questo compagno, B., un bambino con un carattere difficile, "particolare", con problemi di apprendimento.
Alla maggior parte dei miei compagni stava antipatico proprio per via della sua personalità particolare, io invece ci feci amicizia e lo invitai anche alla mia festa di compleanno.
Verso la fine della terza iniziò a stare un po' antipatico anche a me (me la "presi" con lui quando vinse a bingo durante la lezione di inglese perchè ero uno che voleva sempre vincere), e infatti mia mamma lo notò e nonostante mi avesse invitato mi impedì, giustamente, di andare alla sua festa di compleanno.
All'inizio della quarta eravamo ancora amici, e lo invitai a casa mia alcune volte.
Ma col tempo iniziò a diventarmi sempre più antipatico.
Un giorno in mensa mi alzai a chiedere una cosa alla maestra e quando tornai al mio posto un mio compagno mi chiese: "B. ha detto che ti vuole ammazzare".
Non ho mai scoperto se effettivamente fosse vero che mi ha detto quella frase, ma decisi immediatamente di interrompere l'amicizia.
Iniziai a prenderlo in giro e non salutarlo neanche più.
I miei compagni invece smisero un po' di prenderlo in giro.
Io invece passai da essergli amico a prenderlo in giro più degli altri.
A fine quarta iniziai ad ingrassare e di conseguenza subirmi i primi "ciccione", oltre a non interessarmi il calcio come agli altri maschi.
In quinta smisi di prenderlo in giro, ci stringemmo la mano e tornammo (quasi) amici (riprendemmo a salutarci etc...).
Sempre in quinta seguii la mia prima dieta e persi qualche chilo, ma c'erano già i primi segnali del peggioramento del mio carattere.
Infatti in certe occasioni diventavo insopportabile anche con altri miei compagni.
Ma a fine quinta ci fu un evento che mi segnò particolarmente.
Ormai tutti avevano smesso di giocare a Pokemon (la maestra ci vietò per sempre di portare il Game Boy) e quindi decisi di partecipare a una partita di calcio insieme agli altri miei compagni, e c'era anche B..
Mi misero in difesa, ma non sapendo quasi nulla di calcio ero erroneamente convinto che in difesa si potesse prendere la palla con le mani.
Quando mi ritrovai la palla davanti la presi con le mani e un mio compagno mi cacciò in malo modo dal campo spingendomi.
E io dissi "cioè, fate giocare B. che non sa fare goal e non me!"
E un mio compagno mi rispose "tu non sai fare goal e non sai cosa significa calcio!!"
E così in quel periodo maturai un odio profondo per il calcio, e una volta tentai anche di rubare la palla ai miei compagni.
Ormai il brutto carattere mi era già venuto.
E ora il motivo per cui non sono andato alla scuola media dove andarono quasi tutti i miei compagni: sfiga vuole che la mamma di B. insegnasse in quella scuola e quindi mia mamma mi convinse a iscrivermi a un'altra scuola.
In prima media feci molta fatica ad ambientarmi.
Con i miei nuovi compagni di classe ero introverso e chiuso (ci ho messo un bel po' ad aprirmi un minimo), mentre con i miei ex compagni delle elementari, che tra l'altro vedevo una volta a settimana in oratorio, i rapporti migliorarono molto, e iniziai a sentire la loro mancanza, anzi, iniziai già a sentirla alla fine della quinta elementare (il giorno della consegna delle pagelle mi misi addirittura a piangere, e tutti "ma come, è finita la scuola e sei triste??") perchè sapevo che sarebbero stati per sempre la miglior classe in assoluto, e nonostante il mio peggioramento di carattere avvenuto in quinta mi volevano bene (alcuni di loro li sento ancora, tra cui B.).
Anni dopo, alle superiore, ripresi i contatti con uno di loro e un giorno propose di vederci con B., io mi immaginavo mi mandasse a quel paese o mio odiasse per quello che gli avevo fatto in quarta elementare.
E invece non mi ha mai odiato e non ce l'ha mai avuta con me.
Appena mi rivide notò subito che ero cambiato e che non ero più il "vincente" delle elementari, così parlammo un po' e diventammo amici su FB e mi fece molto piacere. Ancora oggi ci salutiamo quando ci vediamo per strada.
Probabilmente alle medie fu nuovamente preso in giro (ha cambiato in seconda mi pare) ma a differenza mia con gli anni imparò a farsi rispettare e riuscì anche a crearsi un buon circolo sociale.
A oggi credo che il male che gli ho fatto in quarta elementare mi sia tornato indietro con gli anni, e che forse sto famoso "karma" esiste...
Ancora oggi, a quasi 26 anni, ogni tanto mi sento in colpa e penso che il peggioramento della mia personalità, le prese in giro subite alle medie/superiori, i miei fallimenti scolastici/sociali/sportivi etc... me lo sia meritato e sia giusto così.
Scusatemi il papiro.
Accetto opinioni di qualsiasi tipo.