Ho notato che in realtà non somatizzo come fanno gran parte dei fobici (rossori, balbuzie, tachicardia...), almeno non molto. O almeno la cosa è saltuaria (ricordo degli esami che...vabbè, meglio non pensarci). Piuttosto, ultimamente comincio a sentirmi "anestetizzato", come se avessi perso la speranza di poter piacere alla gente "normale", e quindi anche la paura del giudizio che da essa scaturisce. E' come se ormai abbia preso in considerazione l'idea che forse potrei rimanere sempre così, quindi tanto vale rendersi la cosa il meno dolorosa possibile. Il bello è che, dopo una riflessione così pessimistica, ho avuto alcuni effetti positici constatabili concretamente, anche a livello fisico: se parlo con qualcuno, mi sento tranquillissimo, parto già dall'idea che mi considererà uno "strano" o "stupido", dunque non provo alcuna sofferenza interiore data dalla lotta continua tra ciò che vorrei apparire e come appaio. Sono così, pace. Almeno lasciatemi vivere.
Ah...altra cosa? posso dire di aver risolto la timidezza in questo modo o la sensazione di sentirsi "stupidi", inappropriati ed impacciati in ogni occasione sociale ne è ancora un indicativo? Il fatto che affronti queste sensazioni con uno spirito diverso più distaccato conta qualcosa? Chissà, forse sto lentamente guarendo?