Hazel Grace

Avete mai la sensazione di essere circondati da un buio immenso, un vortice senza via d'uscita, un mondo interiore di terrore e ansia e solitudine tanto da esserne schiacciati a morte? Quella sensazione strana, una specie di percezione di morte crescente, ti senti quasi come alla fine del viaggio, ti senti perso e senza più speranza, come se non ci potrà più essere felicità in nessuna vita terrena... E' che io mi ci sento così e non mi ci sono mai sentita e temo sia l'ultima volta che sono qui in questa terra, almeno lucidamente. Penso e temo che per me sia la fine

Yamcha

Il mio normale stato da anni salvo brevi momenti transitori... troppo a pezzi per dormire, troppo stanco per stare sveglio, ma lo sono abbastanza per star male.

HDoor

Se ti serve conforto, cercami. Magari ci riesco.

Hazel Grace

Grazie

cancellato13248

Si ti capisco. Una strana sensazione di amarezza , oscurita interiore e tutte le sensazioni che hai descritto . Mi manca la luce e la leggerezza di un tempo.

Hazel Grace

quando andavo a scuola, alle elementari. Allora stavo bene

Ippocrates

Pure io, poi dalle medie il tutto ha iniziato a scricchiolare, un costante e logorante declino.

Hazel Grace

Sai cosa, il carattere che uno ha fa la differenza. Se hai un carattere difficile è dura che gli altri ti si avvicinino o che trovi pace da solo

Dago

Capisco il fatto di avere un carattere difficile... pero anche con un carattere cosi potresti fare la differenza, fortunatamente, il carattere non è una cosa fissa e in costante cambiamento e sapendo cogliere i giusti consigli (ovviamente degli specialisti) qualcosa si puo pur sempre guadagnare!! quindi animo

Hazel Grace

Non lo so, non ho i soldi per tornare in terapia

Dago

la terapia potresti farla tu stessa pero partendo e prendendo spunto da specialisti psicologi psichiatri ne è pieno il web di libri e cose del genere!
è abbastanza low cost non credi heheheh

Hazel Grace

Non credi che spesso non è sempre colpa tua se le cose vanno male? non credi che gli altri ci mettano il loro e ti fanno sentire una merda?

Dago

senza dubbi anzi forse molte volte è cosi... pero sta un po anche in noi saper avere una giusta reazione e avere un certa facilità nel lascia passare queste situazioni e capisco che è un tabù

HDoor

Noi non abbiamo una capacità innata di affrontare le difficoltà della vita. Se gli altri ce la complicano immensamente, può diventare veramente drammatico convivere con le difficoltà. Altro che superarle!

Non voglio deresponsabilizzare me o altri, però non siamo programmati per saper superare le difficoltà; siamo programmati per assorbire. E non sempre tra ciò che abbiamo assimilato possiamo trovare la soluzione ai nostri problemi. Ammesso che ci sia.

Tutto questo è per dire che capisco bene come si sente Hazel Grace.

Crystal

Hdoor ha ragione in linea di massima, manca la parte finale però: Se tutti dobbiamo riuscire a modulare la capacità di assorbimento delle batoste, e c'è chi e' svantaggiato da un carattere piu sensibile, quello che vi posso consigliare, e che soggettivamente ha funzionato e' imparare a sbattersene altamente e a diventare più rigidi su tutto...la morbidezza non è di questo mondo gli altri ci si mettono comodi e poi se possono affondano colpi; le risposte classiche a questa tesi sono, d solito sempre le stesse due, o loro diramazioni: Ma io non riesco sono sempre stato così e ma gli altri sono più duri di me in sintesi...alla prima qualunque comune mortale vi risponderà che ci vuole tempo e costanza io vi rispondo come ho fatto io con un esempio pratico: Immaginate di essere in un deserto e di essere senza acqua e che ogni 5km avete un po' d'acqua, quello che vi verrebbe da fare e' scolarvela appena l'avete tra le mani e attraversare il deserto così...ora immaginate che l'acqua sia la rabbia, il deserto un tratto di vita di sofferenza, come quello in cui vi trovate ora con inizio e fine, ok. Ora la rabbia (va bene anche la tristezza) non usatela/bevetela, ma caricatevela addosso in una tanica, ogni volta che la trovate, consapevolizzate e accumulate...oramai siete assuefatti da essa...man mano che camminate la trasformate in frustrazione..consapevolezza e' la parola chiave con "reazione"...arriverete alla fine che ne avrete le palle piene di portarla e vedere gli altri che bevono e ridono: D'ora in poi la frustrazione che avete accumulato la userete come contrappasso: Sega mentale x qualcosa? Ok giù un bel sorso di antica frustrazione, vedrete che quello che sentirete e' menefreghismo puro, avrete una tale rabbia incamerata che il solo odore della sofferenza vi farà scattare come molle nel senso opposto. Tutto questa spatagiata di roba x cercare di passarvi il messaggio che crogiolarsi e consolarsi a vicenda non aiuta a progredire, dovete decidervi a dire BASTA, con me ha funzionato.

StacyFreak

Assolutamente. Prima il 100% della merda era procurato proprio dagli ''altri'' (i miei genitori per lo più). Ma sta a noi non farci trascinare. Io ho assorbito i loro pattern mentali e sono finita con il credere che fossero cose mie, ma poi ho realizzato che non era così... Comunque l'oscurità interiore la capisco benissimo, ma so anche che sarà sempre innata in me, anche se magari in forme diverse... Sono io, punto.

Polemos

Mi sento spesso in questo modo. Tuttavia questi sentimenti sono sempre accompagnati (o forse sono il risultato) di pensieri ben precisi, spesso radicati e riguardanti il quotidiano,le relazioni lavorative o amicali, la percezione di me stesso. Invece nel post mi sembra di cogliere delle emozioni più "esistenzialiste", un po' sradicate dallo scenario quotidiano. Anche a me capita di avere emozioni negative causate da un pensiero esistenziale, direi filosofico. Ma in questo caso, adottando un punto di vista più contemplativo, se così si può dire, provo più emozioni di malinconia o di leggero malincuore, meno "coinvolgenti".
La rabbia, la tristezza, l'angoscia profonda, l'ansia per me hanno sempre avuto dei luoghi, volti e nomi ben precisi. Non mi sto deresponsabilizzando. Anzi, l'esatto opposto dato che i nomi, i volti e i luoghi sono mere contingenze mutevoli, laddove la costante sono i miei pensieri. Quello che voglio dire è che una prospettiva più ampia e sradicata dal quotidiano, smorza in me il peso di eventuali emozioni negative che invece sorgono nel quotidiano. Non so se sono stato chiaro e pertinente all'argomento.

Hazel Grace

Questi pensieri sono derivati da contingenze reali ma anche da una visione d'insieme della vita. Nel senso che mi faccio molto condizionare dagli eventi che mi succedono pero' son pure io che son sempre stata di carattere difficile, un po troppo riflessiva e pensosa

Mike Patton

Quando sto troppo da solo diventa la quotidianità.

Hazel Grace

Si fa l'abitudine e' vero, poi sopraggiunge il vuoto e non provi piu niente. Tempo fa ero cosi, zero emozioni.