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08-02-2017, 00:05
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#1
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,151
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A volte mi stupisco di come io possa sembrare da fuori una persona normale.
Il bello è che lo pensano anche alcuni che mi conoscono da tanto e pretendono che io mi comporti come loro, come le persone normali, ad es. andando nei ristoranti affollati il sabato, oppure fare altre cose che fanno i normali: telefonare, etc.
Il bello è che sono persino riuscito nel tempo a nasconderlo a me stesso di non essere normale, in pratica per 30 anni e più ho fatto finta di essere normale.
Questi ultimi anni di depressione e sociofobia devo dire che non sono stati affatto belli, anzi.. però mi hanno fatto aprire gli occhi, ho finalmente capito alcune cose su me stesso, ora mi sento come dire, più lucido, più presente.
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08-02-2017, 00:12
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#2
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Esperto
Qui dal: Sep 2013
Ubicazione: Bologna
Messaggi: 5,014
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Secondo la mia personale opinione non sembro normale, ovvero, ci sono dei momenti si, dove non ho la testa pervasa dai pensieri/preoccupazioni/ecc, dove posso sembrarlo, altrimenti booh, non credo, sarebbe da chiedere a chi ci osserva senza interagire troppo con noi come ci vede
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08-02-2017, 00:18
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#3
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,151
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Da cosa si vede che non siete normali?
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08-02-2017, 00:26
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#4
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Esperto
Qui dal: Dec 2016
Ubicazione: A 2 passi dalla provincia di Milano
Messaggi: 470
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Quote:
Originariamente inviata da syd_77
Da cosa si vede che non siete normali?
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Per quanto mi riguarda, a primo impatto non lo capisci (neanche a secondo o a terzo impatto ), ma standomi vicino per diverso tempo, sì.
Non perchè faccio o dico qualcosa di particolarmente strano, ma per una questione di fortissima timidezza o insicurezza nel fare le cose
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08-02-2017, 00:28
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#5
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Esperto
Qui dal: Sep 2013
Ubicazione: Bologna
Messaggi: 5,014
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Quote:
Originariamente inviata da syd_77
Da cosa si vede che non siete normali?
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Dai movimenti, dal mio essere completamente innaturale mentre parlo dal vivo e comunque dal parlare poco in quanto rispetto agli altri non ho esperienze da raccontare (doppio )
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08-02-2017, 00:37
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#6
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 2,564
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Sembro assolutamente normale...
L'unico aspetto per cui gli altri non mi considerano nella norma è il fatto di non avermi mai visto con una ragazza. Ma probabilmente pensano sia gay e non super-timido semi-fobico
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08-02-2017, 00:49
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#7
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,151
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Quote:
Originariamente inviata da Architeuthis
Penso di essermi ormai mimetizzato talmente bene negli anni,attraverso maschere multiple,di apparire socialmente normale,almeno credo,sebbene ormai sia palese la mia asocialità e tendenza eremitica visto quanto poco mi vedono i conoscenti.
Io comunque non mi sento minimamente normale,essendo abbastanza stupido ed avendo esperienze di vita nulle è inevitabile che mi senta sempre a disagio anche se non lo mostro perchè scherzo e faccio il giullare,ma è solo un modo per evitare domande o discorsi critici,o per evitare di far capire quanto sia ignorante e limitato.
Ma ogni anno che passa è sempre più stancante e frustrante fingere di essere ciò che non si è,io vorre solo essere normale davvero,senza più fingere,ma non mi è possibile e non lo sarà mai,e i nodi prima o poi verranno fuori,se la propria vita è una distesa desertica non la si può nascondere a lungo,quindi piuttosto che andare avanti così mi isolo davvero e pace,è più dignitoso.
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Mi ha toccato questo tuo intervento. Sai che anche io ho fatto il giullare per molto tempo, e ora che non si può più fare sempre per limiti di età mi sto nascondendo per non far vedere la mia inadeguatezza che tradotto in parole semplici è: poca esperienza di vita rapportata all'età e incapacità di tenere testa nei discorsi seri argomentando con una normale proprietà di linguaggio
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08-02-2017, 00:57
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#8
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Esperto
Qui dal: Nov 2012
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 4,900
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Bah io non credo di sembrare normale, però evidentemente a prima vista sembro peggio di quello che sono, perché poi spesso chi si sforza di andare oltre le prime impressioni comincia a porsi nei miei confronti in maniera diversa (continuando comunque a considerarmi strano).
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08-02-2017, 01:06
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#9
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Intermedio
Qui dal: Aug 2016
Messaggi: 127
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Una volta mi è stato detto "sei la persona più strana che conosco", e nonostante ciò questa persona sembra apprezzare la mia compagnia, boh
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08-02-2017, 01:38
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#10
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Esperto
Qui dal: Jan 2015
Messaggi: 442
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A primo impatto sembro normale, solo molto timida, solo dopo un po' le persone sembrano rendersi conto che ho un sacco di problemi e che sono praticamente una nullità che ha paura della sua stessa ombra.
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08-02-2017, 02:14
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#11
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Esperto
Qui dal: Apr 2014
Messaggi: 1,175
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Parte 1
Non appaio normale, soprattutto negli ultimi mesi, da quando la sensazione di instabilità e le paure hanno preso il sopravvento. Non filtro tutto il nero che mi opprime e così viene fuori. Sto peggiorando perchè sento l'assenza di legami interni più che esterni. Non c'è più un filo che mi lega a qualcuno. Prima erano i miei, le mie sorelle, una mia amica del liceo, ora ho perso tutto. L'amica se n'è andata, le mie sorelle si sono indurite dopo il matrimonio e si sono allontanate, i miei con tutti gli anni che hanno ed in seguito alla malattia di mia madre, si sono anche loro quasi completamente allontanati. Le persone che ho in questo momento intorno e che vedo comunque sporadicamente, nonostante abbia bisogno di un aiuto, non mi comprendono nè mi vogliono comprendere, mi trattano come una che alla fine è così come appare, piatta e senza motivazioni, sembrano tutte stufe di me e rassegnate (qualcuno me l'ha detto apertamente), eppure non muovono un dito per starmi un pò più vicino e per aiutarmi ad uscire da questa astenia che mi sta logorando mente e corpo.
Tutto questo lo sento come un rifiuto da parte loro della mia persona e l'emozione che ne scaturisce è dolorosa, il dolore nei giorni è acuito a sua volta da pensieri neri e ricordi spontanei di chi ho conosciuto sul mio cammino e che mi ha contestato pesantemente. I ricordi del passato trovano conferma nelle reazioni di chi frequento nel presente. Non ho vie d'uscita.
La paura, il senso di desolazione ed il dolore di fronte a tutto quest'odio ricevuto mi atterrisce e mi destabilizza nell'attimo in cui mi relaziono con una persona nuova. Basta un ciglio o un atteggiamento sospetto dell'altro che la brutta sensazione che serpeggia nel profondo risale e si espande in un circuito crescente e inarrestabile di pensieri negativi che si auto-alimentano confermandosi, portando alla profezia che si autovvera: io allontano le persone/ le persone mi abbandonano
Sto dentro un meccanismo che non riesco a fermare; è diabolico, mi sfibra e mi stordisce, portandomi via con la testa.
Sono assente, come chi ha un mal di denti talmente forte che non reagisce, ogni tanto fa dei versi, e fissa un punto, o si accuccia aspettando che quel dolore passi. Apro la porta di casa la mattina ed esco in queste condizioni, con questo stato d'animo disperato.
Non ho pensieri, fisso un punto anche quando cammino, mi viene da farlo spesso ultimamente. Ho notato passando davanti alle vetrine che l'espressione è quasi catatonica, la faccia la sento rigida, il collo pure (prima o poi mi viene una trombosi, non circola il sangue), a volte quando sto proprio confusa dal dolore, dallo smarrimento, mi scontro con le persone camminando, come il cantante dei verve nel video di Bitter Sweet Symphony:
Spesso mi capita di avere un'espressione bruttissima, e corrucciata, molto di più di questa:
splendida Giuditta di Caravaggio.jpg
Anzi, ho sempre quest'espressione, anche quando mi sembra di stare serena.
Ho poi spesso un problema di auto-percezione, mi sembra di stare in un modo ed invece sto in un altro...probabilmente perchè non frequentando nessuno, nessuno mi rimanda l'immagine di come sto e io non potendomi vedere sempre ad uno specchio, perdo consapevolezza fisica.
Quando sono molto confusa, incerta e impaurita, capita che i movimenti diventino sconnessi così come la dialettica.
Poco prima di iniziare a parlare con qualcuno mi scatta una paura viva d'essere giudicata. Avverto in un solo istante un mix di pensieri neri, ricordi di giudizi espressi sul mio conto, molta sofferenza, e vado in blocco, entrando in uno stato di disagio visibile all'esterno. È un precipizio a cui mi affaccio continuo.
Normale non appaio praticamente più.
Direi che da quando mia madre si è ammalata, lasciandomi ancora più in balìa di me stessa, da quando ho sentito poi il gelo intorno della mia famiglia nel momento del bisogno, sono peggiorata e molto. Prima c'erano dei momenti in cui mi sentivo e apparivo strana, ma erano momenti circostritti. Ora quei momenti ricoprono il 99,5 % delle mie giornate, sto a disagio spesso anche solo con me stessa. La mia mente sta sempre in sintonia con i suoi demoni e sempre in allerta. La realtà, quella vera, quella variegata e variopinta, la sento sempre più flebile e lontana. Vivo sempre calata in una realtà monocolore in cui come unica dinamica c'è un mondo che giudica da una parte e me che vengo esclusa dall'altra. Che palle.
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Ultima modifica di Stella89; 08-02-2017 a 04:18.
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08-02-2017, 02:28
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#12
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Esperto
Qui dal: Apr 2014
Messaggi: 1,175
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Parte 2
Naturalmente il pregiudizio della gente si è fatto più forte al crescere dei miei sintomi. I miei vicini mi trattano come quelli di Alda Merini. Quest'ultima descrive l'emarginazione nei suoi confronti così:
Sono una donna anziana, di 76 anni, malconcia, che ha subìto diversi interventi di cui l’ultimo all’anca e quindi faccio fatica a muovermi. Mi piacerebbe uscire, scendere le scale (non ho l’ascensore) e fare una passeggiata per le vie della città, bere un caffè al bar, sorretta dal mio bastone. Ma ho paura. Paura del mondo attorno perché è così spaventosamente cambiato. Io sono stata in manicomio per tanti anni, ma dopo la legge Basaglia (legge 180 che ha fatto chiudere i manicomi) i matti sono in giro e hanno ragione di essere matti: c’è troppo odio in questa società. Un odio che ha devastato l’Italia e che rende le persone ignoranti, aride e cattive. Non c’è più amore per nessuno. E per assurdo affermo che mi sentivo più sicura in manicomio, anche se so che con questa mia affermazione urterò la sensibilità di molti: io vorrei che riaprissero i manicomi. Dico di più, vorrei ritornarci.
Tra le mie quattro mura non mi sento sicura, ho dei vicini terribili, persone inqualificabili. Mi disturbano con il silenzio, se facessero rumore mi farebbe piacere, vorrei sentire le grida dei loro bambini, invece niente, silenzio tombale che mi porta a domandare “sarà in casa?”. Poi improvvisamente questo silenzio viene rotto da un rumore violento che ti fa sobbalzare perché non te l’aspettavi e se sei fragile di cuore può anche farti male. È una tortura morale. Madre Teresa di Calcutta diceva che c’è qualcosa di più grave dell’omicidio colposo: l’indifferenza, che può arrivare a uccidere un uomo. Ecco, i miei vicini mi trattano con indifferenza. Non parlano, non si rivelano, fanno comunella tra loro, continuano a vedermi come la donna che è stata in manicomio, una sorta di stigmate impressa addosso, che mina la mia identità personale, per loro io sono ancora matta.
E anche mia figlia lo è, per il solo fatto di essere nata da me. Ma i veri disturbati di mente sono loro. La gente odia la malattia mentale perché ha paura di essere uguale al malato di mente, molti non lo sanno che sono già uguali ai pazzi. E così li emarginano credendosi sani.
I miei vicini di casa ricostruiscono la mia pazzia. Sparlano alle mie spalle perché la mia casa è disordinata, per loro vivo nella sporcizia, loro invece hanno case asettiche, perfette e impersonali ma non si rendono conto che vivono nella sporcizia morale. Il fatto che non mi rivolgano la parola è drammatico.
(Alda Merini, testimonianza pubblicata su D – la Repubblica delle Donne)
Gli estranei invece mi adocchiano subito, e le persone con cui inizio a parlare normalmente, alla minima "fuoriuscita" di sintomi cognitivi/ espressivi troncano subito la confidenza nata, freddando la conversazione e allontanandosi dopo poco.
Un'altra cosa che non ho più normale è lo spessore critico, non penso quasi più e mi faccio sempre meno opinioni e punti di vista su fatti e questioni di interesse pubblico. Questa carenza di idee e personalità filtra molto in fase di conversazione e la condiziona quasi sempre negativamente.
Un'altra cosa che non è normale è il modo che ho di parlare di me stessa agli altri. Dico cose pesanti e intime sul mio conto, mi sputo fango addosso non riuscendomi a fermare. Torno poi a casa e mi chiedo perchè non sono riuscita a fermarmi. Racconto tutto a tutti, sempre di più, anche al barista della stazione dei tram, anche allo spazzino...poi torno a casa e mi sento morire, divisa tra la pena e la paura di essere in preda a qualcosa che non riesco a gestire e che i miei familiari non comprendono. Distruggo la mia immagine in continuazione, lavoro all'incontrario di come fanno le persone normali. Non c'è quasi dialogo con gli altri quando mi capita di parlarci, ci sono per lo più da parte mia soliloqui campati per aria e un pò deliranti. Invento le cose. La carenza di energia mentale è tanto forte che fatico a richiamare fatti e aneddoti con chiarezza, finendo quasi sempre con il raccontare stramberie. Sta diventando raro e quasi un'impresa per me raccontare le cose come stanno (da quello che mi è successo il giorno prima, alle condizioni effettive di salute di mia madre se me lo chiedono...). Ad esempio nel rispondere su qualcuno che conosco, posso dire che gli piacciono le pere, quando invece gli piacciono le mele. Non lo faccio per il gusto di dire cazzate, ma proprio perchè ho un problema crescente quando parlo con qualcuno, di richiamare per bene i pensieri ed organizzarli in un discorso chiaro e consapevole. Ho avuto più di una volta il dubbio che potessi avere qualcosa di più grave di un disturbo d'ansia generalizzato, ma è stato sconfermato da tutti quelli che mi hanno visitato
Sto così però, e sempre peggio. Le paure ormai hanno preso il sopravvento senza che ci sia qualcuno dei miei cari (del cui affetto ho bisogno come una cura), che mi trascini fuori da questo abisso, riportandomi sulla riva, in superficie. Basterebbe così poco a salvarmi, basterebbe quello che la maggior parte della gente riceve naturalmente da chi l'ha messo al mondo o da chi l'ha visto crescere: l'amore, l'affetto spontaneo di una persona cara, la voglia di passare del tempo insieme, una risata in sintonia.
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Ultima modifica di Stella89; 08-02-2017 a 03:34.
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08-02-2017, 02:30
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#13
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Banned
Qui dal: Jul 2014
Messaggi: 7,102
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di quello che pensano gli estranei o conoscenti non saprei. Quello che mi preoccupa è che chi dovrebbe conoscermi bene sembra che continui a pensare che io sia tutto sommato normale.
Ma cosa deve fare uno per far capire che c'ha problemi mentali? Fare gesti eclatanti, tipo mettersi a strisciare sul pavimento?
E invece così vengo visto solo come uno poco sveglio, immaturo e distaccato.
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08-02-2017, 12:21
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#14
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Messaggi: 963
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Quote:
Originariamente inviata da syd_77
incapacità di tenere testa nei discorsi seri argomentando con una normale proprietà di linguaggio
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Io leggo sempre con piacere i tuoi interventi e gli argomenti che esponi mi sembrano essere lucidi e di buon senso.
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08-02-2017, 12:31
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#15
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,760
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Credo che dobbiamo rinunciare alla normalità. Tanto sono convinto che dentro chi si considera anormale, c'è un automatismo che considera normale TUTTI gli altri. Quindi è un automatismo fallace.
Poi ovviamente si è davvero anormali secondo le varie graduatorie specifiche (ad es. numero di parole al giorno, freq.rapp.sex, movimenti dei muscoli frontali...)
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08-02-2017, 18:30
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#16
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,151
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Quote:
Originariamente inviata da Centauro
Io leggo sempre con piacere i tuoi interventi e gli argomenti che esponi mi sembrano essere lucidi e di buon senso.
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Grazie, ma vedi scrivere è un conto, parlare è tutt'altra cosa
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08-02-2017, 20:00
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#17
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Esperto
Qui dal: Aug 2016
Messaggi: 2,260
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Credo di essere ritenuto abbastanza normale. Ho una buona parlantina quando entro in confidenza con le persone, sono timido ma vado grossomodo d'accordo con tutti i miei colleghi. Credo possano immaginare che non sono un discotecaro o uno di grandi esperienze, ma penso nessuno possa credere che sono praticamente a zero assoluto. Penso di riuscire a nascondere abbastanza bene le mie zero esperienze di vita, o almeno spero.
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08-02-2017, 21:09
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#18
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Avanzato
Qui dal: Dec 2016
Messaggi: 345
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Quote:
Originariamente inviata da alien boy
di quello che pensano gli estranei o conoscenti non saprei. Quello che mi preoccupa è che chi dovrebbe conoscermi bene sembra che continui a pensare che io sia tutto sommato normale.
Ma cosa deve fare uno per far capire che c'ha problemi mentali? Fare gesti eclatanti, tipo mettersi a strisciare sul pavimento?
E invece così vengo visto solo come uno poco sveglio, immaturo e distaccato.
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Finito i ringrazia
Me la pongo anch'io la domanda segnata in neretto. Forse deve stamparsi un certificato ed esibirlo in giro o mettersi un marchio al collo o all'orecchio per far comprendere agli altri presunti normali che ha disturbi psicologici?
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08-02-2017, 21:30
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#19
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Esperto
Qui dal: Feb 2014
Messaggi: 1,530
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Quote:
Originariamente inviata da Katj
mettersi un marchio al collo o all'orecchio per far comprendere agli altri presunti normali che ha disturbi psicologici?
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Una svastica basterebbe
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08-02-2017, 21:39
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#20
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Avanzato
Qui dal: Dec 2016
Messaggi: 345
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Quote:
Originariamente inviata da _Diana_
Una svastica basterebbe
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Basterebbe per farsi linciare
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