Sickle

sta notte purtroppo è morto dopo una lunga malattia un mio caro amico, e non posso fare a meno di pensare cosa si prova nel momento decisivo... quali emozioni si provano... se si vede o si sente qualcosa... se si ha paura o pure no... se c'è veramente qualcosa "di là"...


già che ho aperto questo 3d lo dedico a lui.

R.I.P.

S.B. 1963 - 2016

dentromeashita

giorno di merda san valentino

14/2/2007 si impicca un mio Amico...non "amico" ...per la vita e la donna...era un guerriero...ciao L.

14/2/2004 ci lasacia solo e abbandonato come un cane l"amato campion e Marco Pantani,un saluto anche a lui...

non c'è che dire..gran bel giorno di merda!

mi spiace.condoglianze...:/


(sono agnostico...mi chiedo le tue stesse cose...quando mori mia nonna...la settimana seguente arrivai 1o su 500 aad una competizione tennistica...io che fatico a stare tra i primi 100...come lo spiego?

14/2/2016..gli stadio,che dedicarono una canzone aMarco,vincono il Festival...coincidenza? o un segno...a voi le teorie..

Josef K.

Mi dispiace molto, condoglianze.
Penso non ci sia una risposta univoca alla tua domanda. Il cervello è una macchina e la sua chimica un complesso di impulsi imponderabili, per cui il suo spegnersi potrebbe interrompere un pensiero qualsiasi; anzi è molto probabile che in quel momento non ci si renda conto di nulla, e da un attimo all'altro si cessi semplicemente di esistere, similmente a quando ci addormentiamo.

Suicitazzo

Mah. Se è vero che durante il sonno profondo la ghiandola pineale è in grado di produrre determinate quantità di DMT e rilasciarle nel cervello, potrebbe allora darsi che la stessa cosa avvenga al momento della morte. Questo ci porrebbe in una situazione sospesa, quasi di comodo, lasciandoci il tempo necessario per abituarci all'enorme cambiamento che stiamo per affrontare. Un primo incontro con i nuovi inquilini, due chiacchere con il portiere all'ingresso. Sarebbe interessante.

iturbe89

Penso le stesse sensazioni che si provano prima di addormentarsi la sera tenendo conto in questi casi delle eventuali sofferenze variabili da persona a persona.

Se resisto e riesco a mettermi soldi da parte, quando non ce la faccio davvero più me ne parto in svizzera e buonanotte...

Hazel Grace

non è ho idea, penso dipenda anche dal tipo di morte. Se non è dolorosa me la immagino come un momento tranquillo e sereno, dove ti puoi lasciare tutto alle spalle e liberarti di ogni ansia

Suicitazzo

Ascoltarlo potrebbe giovare, che ci crediate o meno.

Entità A - INTEGRALE - L'UOMO, LO SPIRITO, L'ALDILA'

dentromeashita

credo in una quarta dimensione...credo appunto...suppongo...

Myway

anni fa lessi il ibro rapporto dalla dimensione X.....non male....

dentromeashita

mi so drio scoltarlo ..ghe no bisogno..

Myway

Altro libro sull'argomento ch emi è parso valido è
cesare boni, dove va l anima dopo la morte

Stasüdedòs

Anche i libri o le testimonianze delle cosiddette NDE (Near Death Experiences) aiutano a dare un'idea di cosa *potrebbe* succedere, soprattutto nei punti principali che risultano in comune alla maggiorparte delle persone (a prescindere da nazionalità, età, credo e cultura) che hanno avuto queste esperienze.

Ho detto "potrebbe" perchè, naturalmente, esistono anche altre interpretazioni o ipotesi a riguardo.

Fantaghirò

a me piacerebbe reincarnarmi in qualcosa (magari di utile)..

Svers0

C'è questa canzone in ripetizione per l'eternità.

Suicitazzo

Vien da pensare proprio alla teoria sulla DMT, in quanto potrebbe trattarsi solo di un'allucinazione. Infatti è noto come questa sostanza possa indurre esperienze molto simili tra loro in soggetti diversi. Il problema è capire se si tratti solo di chimica o se, come dicevo, esistano davvero altre dimensioni visibili attraverso la DMT e attraversabili dopo questa vita.

alien boy

la sensazione certa che non si può fare più niente, l'ormai che diventa definitivo. Può essere anche una consolazione, una liberazione.

pokorny

Penso che nel migliore degli scenari (tranquilli, senza dolore, senza agitazione esterna tipo parente che piangono, etc.) sia comunque un bruttissimo momento.

Io personalmente lo immagino come il processo dell'addormentarsi (ripeto, sempre nel caso di morte tranquilla) moltiplicato per 100. Se è così, so che almeno io personalmente sarò assalito da enormi rimpianti, dispiacere, frustrazione per tutto quello che non sono stato, non ho fatto e non ho avuto. Ho paura che invece di dire a me stesso "è finita, ora non soffro più" mi aggrapperò alle immagini della mia coscienza, mi chiederò angosciato perché certe cose non potrò con certezza sapere cosa sono, cosa vogliono dire, che si prova ad averle vissute.

In caso di morte traumatica o con dolori "che ve lo dico a fa'"? Faccio come lo struzzo per non pensarci, è un pensiero troppo insopportabile e spero che almeno la mia morte sia serena come non sarà stata la mia vita.

Sickle

fortunatamente esiste la morfina... gli ultimi giorni il mio amico era talmente carico che non sentiva più niente... non oso nemmeno pensare alle sofferenze dei malati di cancro quando la morfina non esisteva...

pokorny

La terapia del dolore esiste da tanto e da tanto tempo è un'acquisizione della medicina e praticata in paesi civili; da noi la parte cattolica del paese si è sempre opposta; ricordo come morì di cancro la mamma di un mio amico nel 1985 circa e ci sono tante morti che gridano vendetta e mi fanno ribollire di rabbia per la manipolazione ideologica di un potentato spirituale che ha fatto tutto quel che ha sempre potuto per imporre a un paese le proprie ideologie. Per fortuna da qualche anno la richiesta di una morte dignitosa è diventata una voce troppo forte e anche da noi la terapia del dolore è ormai "accettata" e praticata anche se da alcuni tuttora tollerata.

Ma io mi riferivo a scenari peggiori. Penso ad esempio a un incidente con incendio dell'auto e la vittima che non può mettersi in salvo. Ce ne sono tanti di scenari di morti molto dolorose che non è possibile evitare. E' quello che mi fa paura. Si fa presto a dire "tanto dura poco" (non dico affatto che lo dica tu, ma è un'obiezione che mi sono sempre sentito fare); a chi lo dice suggerisco sempre di tenere un dito sulla fiamma di un fornello per dieci secondi e poi ne riparliamo.

Keith

Ragazzi ma è proprio necessario intristirsi ancor più del dovuto pensando a queste cose?