pokorny

Beh, il post originale è chiaramente dovuto a un'onda lunga emotiva, magari c'era la voglia di un momento di condivisione sotto forma di una domanda, se pure dalla risposta impossibile. Io in ogni caso non lo trovo tanto triste. Come ho detto altre volte ho degli scrupoli di natura pseudo-religiosa se così li vogliamo chiamare sommati alla convinzione (senza dati fattuali a supporto, sottolineo) che comunque anche se si muore sotto anestesia "qualcosa" in noi prova una bruttissima sensazione e terzo, mia madre è ancora viva e morirebbe di dolore. Se non ci fossero questi tre ostacoli e potessi morire girando un interruttore l'avrei fatto da diversi anni e ora la situazione è solo peggiorata per me.

Keith

Siamo ancora troppo legati, e mi ci metto anche io per primo alla fissazione di avere successo..non c'è nulla da fare, con quell'idea ci hanno cresciuto e con quell'idea moriremo..a meno di non raggiungere l'illuminazione, farsi crescere la barba (quale?) e fondare una comune di fattoni fobici che meditano tutto il giorno

pokorny

Sfondi una porta aperta, sono 30 anni che mi interesso del Buddhismo proprio per gli insegnamenti sul non attaccamento e il lasciare andare. Non per niente stando ad essi, è l'attaccamento al sé che produce tutta la nostra sofferenza. In teoria è tutto vero, poi in pratica... E' proprio come dici, io vedo bene in me che sono dominato da questi pensieri.

Keith

perchè alla fine nel nostro profondo vorremmo che il nostro essere spirituali, profondi (io non lo sono, ci provo, ma ancora..) sia accettato e stimato, ma quando vedi che frega a pochi o (più spesso) nessuno, allora ti chiedi "ma faccio bene a fare così?"