E' chiaro che una/o non si metterà insieme a uno/a potendo portare come unica motivazione il fatto che sia brutto, essendo la bruttezza un difetto.
Aprendo una parentesi, bisogna distinguere tra bruttezza oggettiva e soggettiva, per cui alcune tipologie fisiche che alla maggioranza non risultano gradevoli possono piacere ad alcuni, per cui in alcuni casi non è vero che il partner non piaccia a livello estetico ma semplicemente risponde a un gusto che si discosta più o meno da quelli più comuni, e quindi non è brutto per la persona con cui sta insieme.
Ma consideriamo comunque il caso di una donna che inizialmente non è attratta dall'esteriorità di uno che le si propone (quindi non è interessante da quel punto di vista neanche per lei, oltre che per un'ipotetica maggioranza di donne valutanti), potrebbe evolvere comunque la situazione, nel senso che inizi una frequentazione o successivamente una relazione.
Considerando che per alcune persone (uomini o donne) l'aspetto esteriore ha un'importanza maggiore rispetto ad altre, queste altre potrebbero basare l'essere interessante o meno prima su altre caratteristiche e chi non sembra piacere alla prima impressione potrebbe suscitare interesse con la conoscenza.
Ora non so se compensazione sia sempre il termine esatto, si dovrà riscontrare qualcosa che piace nell'altra persona, questo è ovvio. Non sempre questo 'altro' è parametrizzabile, misurabile secondo una scala che rappresenta una variazione di preferenze uguale per tutti.
Molti tenderanno a preferire ad esempio un tipo di carattere o uno stile di vita, altri avranno preferenze diverse o più ampie.
Non è che si debba per forza superare una 'norma' prestabilita e valida per tutti, in un ambito diverso dalla bellezza; tra i brutti che riescono ci saranno caratteristiche che sono piaciute alla singola persona, ci saranno per esempio i 'prepotenti' come ci saranno anche tipi più pacati.
Poi personalmente non riesco a individuare precisamente tutte le caratteristiche che mi hanno convinto nelle ragazze che mi sono piaciute (inutilmente, visto che non ho concluso nulla).
Se è vero che mi piacevano esteriormente, è vero anche che rispetto ad altre e ad eventuali modelli mentali di riferimento, risultavano meno oggettivamente 'belle', ma mi avevano suscitato interesse quelle e non le altre. Quindi è chiaro che c'era anche qualcos'altro a far sorgere tale interesse, è capitato che abbia fatto la sua parte un certo tipo di personalità, ma non sempre erano simili e ci potevano essere altri motivi e possibili spiegazioni.
Poi è vero che se uno è messo male sia come aspetto che per la fobia, converrà che intervenga sulla seconda (chi riesce a farlo) in modo da avere comportamenti più aperti ed efficaci rispetto al mondo esterno, comportamenti che magari non sono richiesti allo stesso modo a chi parte con il vantaggio della bellezza, quindi in un certo senso gli sarebbe richiesto uno sforzo maggiore a livello caratteriale per arrivare alla soglia di interesse, oppure un impegno maggiore a livello di raggiungimento di una tranquillità economica o di altro.
Il problema è che non si riesce o non si vuole intervenire su quegli aspetti.
Se la costante immodificabile è la bruttezza e le condizioni variabili sono altre, si può decidere di intervenire sulla seconde o neanche sulla seconde. Se si decide di non intervenire sulla seconde, non si può dire se la prima vince sempre.