Se si ha l'amore in corpo, non serve giocare al flipper - Pagina 2

JohnReds · 27-10-2010, 19:30

Quel Fassbinder si è suicidato con una overdose a 37 anni. Era un drammaturgo. Chissà che risate con i suoi film

Passenger, sarà mica il caso di cambiare genere?

paccello · 27-10-2010, 19:38

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Originariamente inviata da JohnReds

Quel Fassbinder si è suicidato con una overdose a 37 anni. Era un drammaturgo. Chissà che risate con i suoi film

Passenger, sarà mica il caso di cambiare genere?

Commento da tamarruso questo! "Minchia chissà che palle... Mejo Massimo Boldi"

Markettino · 27-10-2010, 19:42

Rimane comunque il fatto che non ho afferrato esattamente il concetto che Passenger ha voluto esprimere...

JohnReds · 27-10-2010, 19:54

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Originariamente inviata da Markettino

Rimane comunque il fatto che non ho afferrato esattamente il concetto che Passenger ha voluto esprimere...

Essenzialmente voleva fare il figo con una citazione intellettuale

Per questo l'ho additato di radicalscicchismo (alias intellettuale di sinistra che ama i film moldavi con sottotitoli in serbocroato)

caostotale23 · 27-10-2010, 20:39

ahei.............

SpotlessMind · 28-10-2010, 10:54

Io sono d'accordo con Passenger, anche se non ho capito se l'ha scritto lui/lei o se è una citazione.

Si parla di amore e di flipper.
Il flipper è un gioco che per struttura non ti permette di vincere in eterno, semplicemente se sei bravo dura di più la partita, ma la casualità dei movimenti presi dalla biglia d'acciaio possono rendere vano ogni tuo sforzo di tenerla in gioco... quando finisce con un traiettoria verticale direttamente in buca.
L'amore può essere vissuto in tanti modi, è qualcosa di veramente complicato da esprimere tanto più che da vivere.

Quando stai con una persona potresti sentirti come durante una partita di flipper, impegnato a giocartela con la paura che la sfera prenda quella traiettoria inaspettata, inevitabile, fatale che porti alla fine della partita. Viverla così con la tensione, ti porta a sforzarti troppo sulle meccaniche del gioco, trascurando il vero motivo per il quale sei lì in quel momento... amare.
Potresti invece giocartela così, senza voler vincere.
Credendo e creando un'utopia nella quale destreggiarti senza poterti fare male.
Così sarai tu a vincere perchè lasciarai fuori dalla porta le tue paure e anche se la partità finirà, non avrai rimpianti perchè l'intensità del momento era totale.

Inosservato · 28-10-2010, 14:22

L' unico Flipper che conosco

Scherzi a parte, l'analogia è carina ed è vera, si protrebbe riassumerla in modo un tantino più terra terra : non bisogna farsi troppe pippe mentali e vivere un amore così come viene, senza cercare di controllare tutto.

Per un fobico è una cosa impossibile

passenger · 28-10-2010, 20:24

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Originariamente inviata da JohnReds

Quel Fassbinder si è suicidato con una overdose a 37 anni. Era un drammaturgo. Chissà che risate con i suoi film
Passenger, sarà mica il caso di cambiare genere?

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Originariamente inviata da JohnReds

Essenzialmente voleva fare il figo con una citazione intellettuale
Per questo l'ho additato di radicalscicchismo (alias intellettuale di sinistra che ama i film moldavi con sottotitoli in serbocroato)

1) non si è mai saputo se l'overdose che causò la morte di Fassbinder sia stata volontaria (ricercata)
2) i film che fanno ridere non mi piacciono, perché non ho alcuna voglia di ridere
3) non volevo fare il figo, tanto è vero che non ho nemmeno scritto di chi era la citazione
4) non mi piace vedere i film coi sottotitoli, preferisco il doppiaggio
5) tu vediti i film che piacciono a te, ché io mi vedo quelli che piacciono a me

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Originariamente inviata da SpotlessMind

Io sono d'accordo con Passenger, anche se non ho capito se l'ha scritto lui/lei o se è una citazione.

Si parla di amore e di flipper.
Il flipper è un gioco che per struttura non ti permette di vincere in eterno, semplicemente se sei bravo dura di più la partita, ma la casualità dei movimenti presi dalla biglia d'acciaio possono rendere vano ogni tuo sforzo di tenerla in gioco... quando finisce con un traiettoria verticale direttamente in buca.
L'amore può essere vissuto in tanti modi, è qualcosa di veramente complicato da esprimere tanto più che da vivere.

Quando stai con una persona potresti sentirti come durante una partita di flipper, impegnato a giocartela con la paura che la sfera prenda quella traiettoria inaspettata, inevitabile, fatale che porti alla fine della partita. Viverla così con la tensione, ti porta a sforzarti troppo sulle meccaniche del gioco, trascurando il vero motivo per il quale sei lì in quel momento... amare.
Potresti invece giocartela così, senza voler vincere.
Credendo e creando un'utopia nella quale destreggiarti senza poterti fare male.
Così sarai tu a vincere perchè lasciarai fuori dalla porta le tue paure e anche se la partità finirà, non avrai rimpianti perchè l'intensità del momento era totale.

Per fortuna c'è anche qualcuno un po' meno superficiale su questo forum...

Moonwatcher · 22-03-2011, 12:58

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Originariamente inviata da passenger

Se si ha l'amore in corpo, non serve giocare al flipper. L'amore esige una tensione tale che non c'è più bisogno di rivaleggiare con una macchina, con la quale del resto non si può che perdere. C'è una donna immobile sotto la pioggia, segno che il suo amante l'ha lasciata. Lei non ce l'ha fatta, ecco il punto, a legarlo a sé. L'amore costa fatica, proprio vero. Si è liberi soltanto nelle limitazioni. E non c'è cosa più terrificante dell'aver paura del terrore. Detto altrimenti: essere lasciati non ti fa piombare nella solitudine come quando si è presi dall'angoscia che sta finendo; perché quell'angoscia evoca un clima in cui tu hai addosso l'angoscia del terrore. Sarebbe bello smontare la cosa nei suoi particolari, e poi rimontarla come prima. Bisogna sempre partire dalla situazione in cui si è. Non aver utopie è già un'utopia. Sognare un amore vero è proprio un bel sogno, ma le stanze hanno sempre quattro pareti, le strade sono quasi tutte asfaltate e per respirare c'è bisogno dell'ossigeno. Già – la macchina è il frutto perfetto della mente. Io ho deciso di ricominciare a giocare al flipper, e lascio vincer l'aggeggio, che importa, alla fine sono io che vinco.

Quoto quoto e straquoto.