Forse sarei stato come tutte le altre persone che spesso addito con lo sguardo: il giubbotto nero con il collo di pellicciotto, i capelli sparati in aria, la tipa, docile come un agnellino a parte con chi cerca di scalfire l'idea che avrei di me, tanti bei capri espiatori sui cui gettare la mia rabbia, altrettante belle idee per giustificarmi e non sentirmi vuoto.
Sarei stato, forse, un bellissimo fuoco che arde in un camino, che da calore e luce agli altri e ne riceve in cambio tanta legna per continuare a bruciare.
Adesso, mi sento invece un fuoco che brucia chissà dove, tenuto acceso da sprazzi di ossigeno che gli arrivano da fuori e che si autoalimenta con un carburante che gli viene dal profondo e che sembra infinito. Non so se durerà.
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