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27-06-2017, 22:14
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#1
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Near Milan
Messaggi: 3,986
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Cena estiva con parenti.
Loro sono simpatici, socievoli e pure affettuosi, zii e cugini.
Il problema è la mia testa, che nonostante stia molto meglio in molte situazioni socialmente fobiche, ci sono dei contesti nei quali le sinapsi della paura si concentrano in quantità industriale, facendomi percepire il disagio al top della forma...E questa è proprio una di quelle peggiori.
Ora, quello che voglio fare è evitare, e spingere sulla autostima che mi sono creato negli ultimi tempi giustificandomi col fatto che i problemi sono relativi a poche situazioni......però..... Mi dispiace principalmente per 3 cose:
- Questi parenti ci rimarrebbero male perché non'è la prima che evito, e qualcosa hanno capito, credo...il non riuscire a far parte della loro "famiglia" fa stare male me, ma anche loro un pò.
- Stessa situazione per mia mamma, anche lei non la prende bene.
- In fondo poi ci stò male anch'io, perché sapete come funziona...ansia anticipatoria l'evento, che se mi convinco che non andrò è del tipo: "sei il solito evitatore seriale, non guarirai mai ecc.", se resto in dubbio, sale la classica paura di quella serata in modo esponenziale che si aggiungerà alla fase del momento, e che mi creerà una coltre d'ansia, che non ho da tempo, e che non mi permetterà di essere me stesso, e che mi farà giudicare un debole per 1/2 gg consecutivi.
Se non andrò, posso distrarmi quella serata e fare altro, pensare che non ho evitato nulla, fare finta di niente con me stesso, e forse funzionerà...ma mi allontanerà ancora di più dal conquistare anche questo traguardo, che è uno dei più profondi, anche se fortunatamente abbastanza raro.
Avrei bisogno di consigli, qualunque è buono.
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27-06-2017, 22:58
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#2
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,690
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Tipica situazione che capita anche a me.
Evito tutto l'evitabile, ma in certi casi preferisco non evitare, perché mi rendo conto che non andare verrebbe percepito in modo peggiore di come vorrei.
Mi faccio molto condizionare dal giudizio altrui, l'idea che si parli di me criticandomi per essermene stato a casa non mi piace affatto. Ma in ogni caso non voglio dare un'idea di disinteresse, e spiegare che si evita per l'ansia è difficile.
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27-06-2017, 23:00
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#3
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,746
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Ogni volta che eviti rafforzi il comportamento evitante.
Però anche ogni volta che ti sforzi in maniera eccessiva: il rischio è di associare all'esperienza sociale un ulteriore trauma.
Sei solo te che puoi compiere la valutazione del grado di difficoltà di una sfida, e della sua opportunità. Per me questi potrebbero essere due criteri su cui effettuare una scelta:
1) mi farebbe bene sforzarmi in questo specifico caso, o il grado di difficoltà è eccessivo?
2) qual è il massimo vantaggio ottenibile (la posta in palio), e quale il massimo rischio?
Può paradossalmente esser più terapeutico imparare a esprimere con assertività il tuo disagio e la tua difficoltà, imparare a perdonare te stesso per i tuoi limiti e non colpevolizzarti. Il tuo percorso è solo tuo. Sbilanciandomi mi verrebbe da consigliarti in questa direzione, vista la descrizione vivida che hai fatto dell'ansia anticipatoria... mi sembra di percepire in te un giudice interiore troppo severo, che non ti perdona sbagli, e che non hai ancora ben imparato a ridimensionare. Però, puoi anche mandarlo affanculo e provare a sforzarti, per fare un ulteriore passettino fuori, forte della consapevolezza d'esser molto migliorato, e che per migliorare ulteriormente è necessario avventurarsi sempre oltre la zona di comfort.
Riusciresti nel caso a fare in modo di vivere il disagio in maniera costruttiva?
La risposta puoi darla solo te.
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27-06-2017, 23:04
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#4
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Near Milan
Messaggi: 3,986
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Grazie Adelaide del consiglio anche se comporterebbe una decisione di andarci e un ansia anticipatoria che inizierebbe ora fino a domenica, tale da rovinarmi la settimana e far scadere tutti i pensieri positivi generici che avrò...se deciderò x qualche strana ragione di andarci però e' proprio quello che farò...rinforzare l'autostima al max in giornata per evitare brutte cadute durante e/o brutte ripercussioni dopo.
@Joseph, i motivi che spieghi sono proprio quelli del perché starei male comunque...altre proposte x non rendere il vicolo cieco me hai?
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27-06-2017, 23:09
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#5
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Avanzato
Qui dal: Mar 2017
Ubicazione: pavia
Messaggi: 422
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ti capisco queste rimpatriate fra parenti possono essere noiose e debilitanti...
comunque sono dell'avviso che bisogna affrontare queste situazioni sociali...il mio consiglio è di andarci.
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27-06-2017, 23:11
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#6
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Near Milan
Messaggi: 3,986
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Quote:
Originariamente inviata da Blue Sky
Tipica situazione che capita anche a me.
Evito tutto l'evitabile, ma in certi casi preferisco non evitare, perché mi rendo conto che non andare verrebbe percepito in modo peggiore di come vorrei.
Mi faccio molto condizionare dal giudizio altrui, l'idea che si parli di me criticandomi per essermene stato a casa non mi piace affatto. Ma in ogni caso non voglio dare un'idea di disinteresse, e spiegare che si evita per l'ansia è difficile.
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Grazie Blu, i motivi di salute fisica reali che giustificherebbero in gran parte a loro la mia assenza ma non a me perché per star seduto a mangiare non serve una salute di ferro, e la cosa mi roderebbe molto...per farti capire una volta x evitare un assedio della mia coscienza il giorno prima una volta ho fatto di tutto x farmi venire la febbre, ma ovviamente manco sé vista il gg dp... Non parlerebbero' nemmeno di me xke' sono educati, ma solo il fatto che lo possono pensare mi crea molto disagio, sono certo che comprendi..
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Ultima modifica di Crystal; 27-06-2017 a 23:23.
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27-06-2017, 23:14
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#7
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,690
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Quote:
Originariamente inviata da Marco.Russo
Può paradossalmente esser più terapeutico imparare a esprimere con assertività il tuo disagio e la tua difficoltà, imparare a perdonare te stesso per i tuoi limiti e non colpevolizzarti. Il tuo percorso è solo tuo. Sbilanciandomi mi verrebbe da consigliarti in questa direzione, vista la descrizione vivida che hai fatto dell'ansia anticipatoria... mi sembra di percepire in te un giudice interiore troppo severo, che non ti perdona sbagli, e che non hai ancora ben imparato a ridimensionare.
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Molto vero, molto adatto a descrivere anche il mio caso.
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27-06-2017, 23:21
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#8
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Near Milan
Messaggi: 3,986
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Quote:
Originariamente inviata da Marco.Russo
Ogni volta che eviti rafforzi il comportamento evitante.
Però anche ogni volta che ti sforzi in maniera eccessiva: il rischio è di associare all'esperienza sociale un ulteriore trauma.
Sei solo te che puoi compiere la valutazione del grado di difficoltà di una sfida, e della sua opportunità. Per me questi potrebbero essere due criteri su cui effettuare una scelta:
1) mi farebbe bene sforzarmi in questo specifico caso, o il grado di difficoltà è eccessivo?
2) qual è il massimo vantaggio ottenibile (la posta in palio), e quale il massimo rischio?
Può paradossalmente esser più terapeutico imparare a esprimere con assertività il tuo disagio e la tua difficoltà, imparare a perdonare te stesso per i tuoi limiti e non colpevolizzarti. Il tuo percorso è solo tuo. Sbilanciandomi mi verrebbe da consigliarti in questa direzione, vista la descrizione vivida che hai fatto dell'ansia anticipatoria... mi sembra di percepire in te un giudice interiore troppo severo, che non ti perdona sbagli, e che non hai ancora ben imparato a ridimensionare. Però, puoi anche mandarlo affanculo e provare a sforzarti, per fare un ulteriore passettino fuori, forte della consapevolezza d'esser molto migliorato, e che per migliorare ulteriormente è necessario avventurarsi sempre oltre la zona di comfort.
Riusciresti nel caso a fare in modo di vivere il disagio in maniera costruttiva?
La risposta puoi darla solo te.
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Che dire, la tua descrizione della situazione e' perfetta e pure il fatto del parere su di me... Infatti sul punto uno avrei ben pochi vantaggi xke' le previsioni su come andrà sono assolutamente imprevedibili...e' successo che andavo con umore e autostima alta e tornavo dimmerda e pure viceversa, ma la probabilità che ci perda e non ci guadagni e' più alta anche se le sfaccettature degli episodi e le reazioni soggettive agli imprevisti sono sorprendenti. Detto questo e' pressoché sicuro che tirando le somme non ci guadagnerei nulla, anche perché se dovesse andare bene tutta la serata, e sottolineo tutta, perché in queste situazioni basterebbe uno sguardo per rovinarle, il fatto del non essere situazione quotidiane e quindi totalmente non soggette all'acclimatarsi dell'ansia relativa, fa si che sarebbe una quasi scottatura pressoché inutile. Credo di aver risposto anche al secondo quesito.
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27-06-2017, 23:30
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#9
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 2,582
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Capita anche a me di vivere con questi atroci dilemmi.
Posso solo dire che, in base alle esperienze passate, a posteriori ho sempre preferito le volte in cui ho accettato. Quando rofiuto, c'è il sollievo momentaneo, ma poi parte l'auto-fustigazione!
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27-06-2017, 23:43
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#10
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Near Milan
Messaggi: 3,986
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@Bostonian e Joseph
L'autofustigazione nel mio caso non scatta tanto x il fatto che riconosco che non ho le abilità sociali che nutrono la mia autostima...nasce quasi unicamente dal fatto, e mi costa molto dirlo...di essere l'unico che non è in grado di affrontare con nonchalance questo genere di situazioni, nessuno ha la benché minima preoccupazione dell'evento, anzi alcuni di loro piu si avvicina più si esaltano..x altri tipo mio fratello e' come andare in bagno a pisciare, c'eraun mio cugino che attraversava l'adolescenza con una dose abbondante di timidezza che mi aiutava, ma che buon x lui non è diventata fobia e l'ha lasciataalle spalle, poi ci sono io.. per me "unico" e' sinonimo di molte parole care a noi fobici) e' un trauma...e mi scoccia un casino x il fatto che provo indifferenza per un sacco di altre situazioni socialose che prima erano inavvicinabili(niente di che...) e con questi cacchio di parenti che in teoria non mi giudicherebbero mai (e infatti non lo fanno!!!) ho il terrore complici traumi passati terribili. Per questo ho aperto un topic qui dopo che me l'hanno richiesto...perché so che qua non sono l'unico, il "solo" l'asociale...
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Ultima modifica di Crystal; 27-06-2017 a 23:48.
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27-06-2017, 23:56
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#11
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,746
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Beh, a giudicare dalle risposte successive mi viene da sbilanciarmi ulteriormente.
Sicuro che il problema principale sia l'ansia? E non invece il non voler ammettere che di questi eventi te ne importa relativamente?
Poi capisco che non sempre nella vita si è in condizione di scegliere, e comprendo la ferita all'orgoglio nel doversi ammettere incapaci di reggere situazioni che in apparenza dovrebbero risultare "banali". Ci arriverai, stai facendo un percorso e migliorerai la tua resilienza col tempo fino al livello da te desiderato.
Ma proprio per questo è importantissimo che tu migliori il tuo dialogo con te stesso, ed eviti di confondere situazioni in cui vorresti partecipare ma non riesci, da quelle in cui non vorresti partecipare.
Io ad esempio grazie al miglioramento del mio dialogo interiore ho mitigato grandemente la mia evitanza. In buona parte dipendeva dal "costringermi" a uscire nell'errata convinzione che fosse terapeutico. Ma non sempre lo è. Non aver voglia di determinate situazioni sociali è legittimo, e se non si impara a dare legittimità alle proprie istanze interiori è facilissimo lasciare che siano i meccanismi di difesa del corpo ad agire, debilitandoti per offrirti una via di fuga. Fallo oggi, fallo domani, e si diventa evitanti.
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28-06-2017, 00:04
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#12
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Esperto
Qui dal: Sep 2016
Ubicazione: Italia
Messaggi: 4,240
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Ti invito di andare se non hai grosse ripercussioni a livello fisico.
Io d'estate non ho problemi, ma d'inverno queste cene mi mettono ansia poiché non mi piacciono luoghi chiusi e affollati.
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28-06-2017, 00:45
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#13
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Near Milan
Messaggi: 3,986
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Marco sulla prima parte non credo io abbia indifferenza/disinteresse in questi contesti...ammetto che la paura e' predominante e anche che non c'è esaltazione nell'andarci e nemmeno interesse ma sono entrambi figli della paura..dire che non sono interessato e' un modo per raccontarmela..
Non sarebbe comunque la passione della mia vita andarci, ma senza la fobia nell'andarci nascerebbero amicizie o cmq conoscenze piu profonde con sangue del mio sangue che non e' poi così male, anche se di ben poca utilità, anche col senno di poi...ma in fin dei conti il concetto base non è l'interesse o meno perché 2/3 ore con i parenti non riesco nemmeno a definirle noiose non possono esserlo essendo così rare e così brevi, si fanno per educazione e senza l'ansia ci scappa anche qualche momento gradevole, xke' ripeto, sn buoni parenti. Le brutte esperienze di molti anni fa in contesti uguali mi hanno segnato in maniera indelebile e se non ho l'entusiasmo a 1000, il contesto giusto pochissimi parenti e l'umore a 10.000 sono molto spesso controproducenti, soprattutto per il fatto che non sono situazioni soggette a diventare routine e quindi teoricamente a far calare l'ansia.
@Joseph scusa e' tardi e sono rintronato, mi spieghi in parole povere? Grazie
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28-06-2017, 10:50
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#14
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Near Milan
Messaggi: 3,986
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No, non me la riconosco come modalità, e tralaltro penso che non la usino neanche i parenti, anche se su questo non sono sicuro.
Quello che fanno è semplicemente non passare il confine della riservatezza. Non usano battute per cercare di affievolire un eventuale mio problema emerso, si fermano semplicemente quando vedono che involontariamente o meno hanno toccato un tasto sbagliato.
Credo sia semplicemente una dose giusta di riservatezza nei confronti dell'altro e di educazione, oppure e quà entriamo in quello che sostieni tu, temono, hanno paura di entrare in quel campo...
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28-06-2017, 12:53
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#15
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Esperto
Qui dal: Dec 2016
Ubicazione: A 2 passi dalla provincia di Milano
Messaggi: 473
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Pur non trovandomi esattamente a mio agio nelle cene con parenti, vado sempre senza esitazioni, perchè è gente simpatica e con la quale mi trovo bene. Il "problema" è che tendo a parlare poco (dove "poco" è un eufemismo ), ma sanno del mio carattere, quindi non mi fanno pesare la cosa, anzi...
Le occasioni che mi disturbano di più sono quelle dispersive, chiassose, dove c'è tanta gente che non conosco. Il Matrimonio di mia sorella è stata l'ultima occasione. Ho spesso inventato frottole per evitare situazioni simili
Difficile consigliare qualcosa, devi vedere te: quanta ansia ti crea questa situazione?? Pensi che riuscirai a gestirla al momento?? Quanto feriresti mamma?? Metti tutto sulla bilancia e decidi.
Come detto, io andrei, perchè una cena con parenti non mi mette in difficoltà, ma capisco benissimo il contesto
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28-06-2017, 13:41
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#16
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Near Milan
Messaggi: 3,986
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Quote:
Originariamente inviata da It's Me
Difficile consigliare qualcosa, devi vedere te: quanta ansia ti crea questa situazione?? Pensi che riuscirai a gestirla al momento?? Quanto feriresti mamma?? Metti tutto sulla bilancia e decidi.
Come detto, io andrei, perchè una cena con parenti non mi mette in difficoltà, ma capisco benissimo il contesto
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Ansia da 0 a 10, 7,5 è gestibile ma debilitante.
Mia mamma da 0 a 10 la ferirei 5 che per me è un 10, perché non voglio che soffra in alcun modo, nemmeno per un taglio alla mano.
Non mi dà guadagno sicuro a lungo termine perché sono eventi rari, che proprio per l'infrequenza non mi danno modo di acclimatarmi al contesto.
A breve termine mi darà quasi sicuramente problemi d'ansia e d'umore.
Sarei più sul no, anche perché giusto un mese e mezzo fà, mi sono obbligato ad andare a due mangiate con parenti, e la mia coscienza può starsene anche abbastanza tranquilla, oltre che aver dimostrato a mia mamma, se tanto vale, che il disagio non'è così grave.
Certo è che il fatto di allungare la lista degli evitamenti a questi ritrovi, non fà altro che far evidenziare un altro problema che mi da un fastidio enorme, ovvero il fatto che loro pensino che ho un problema di socialità.
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28-06-2017, 13:53
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#17
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 15,651
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Mi sono trovata in questa situazione moltissime volte e mi dispiace ma non ho veri e propri consigli...
Io solitamente sono quasi sempre scappata, e ho accettato di mia spontanea volontà solo quando me la sono sentita
altre volte ho accettato sforzandomi nonostante l'ansia anticipatoria, ma dipende molto da come si sta in quel periodo, se è un periodo di isolamento o c'è un po' di apertura
in quei casi va pure a fortuna, se va bene e non succede nulla di spiacevole si rimane debilitati dallo stress ma non si riaprono nuove ferite
Ci ho pensato ma proprio non saprei che consiglio dare ): È una cosa talmente tarata al dettaglio di chi la prova che non è semplice suggerire
Di cosa hai paura esattamente? se posso chiedere ):
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Ultima modifica di ~~~; 28-06-2017 a 13:56.
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28-06-2017, 14:41
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#18
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
Ubicazione: Banned
Messaggi: 18,249
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devi alternare evitanza a partecipazione , cosi nn risulti maleducato o strano , tipo su 9 volte dici no e una ci vai , fai contenti tutti e vaff.... XD
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28-06-2017, 16:23
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#19
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Esperto
Qui dal: May 2015
Messaggi: 3,151
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Ho anch'io dei parenti che sono più o meno come li hai descritti. Vengono ogni anno in vacanza qui in Italia... e abbiamo sempre organizzato festicciole che sono state sicuramente divertenti (non che abbia fatto l'estroverso della situazione, ma neanche troppo musone come può accadere invece in altri casi).
Diciamo che pure io non è che sprizzassi grande gioia nel sapere che dovevo vederli e mangiarci insieme.. quando poi tutto sembra andar male c'è sempre l'alcol che può venirci in aiuto in queste occasioni
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