E. Scrooge

https://www.ilfattoquotidiano.it/201...menta/4358234/

Cosa ne pensate? I ritirati sociali presenti sul forum accetterebbero tale proposta?

Io dico subito che la rifiuterei in tronco. La libertà di studiare ciò che mi pare e quando mi pare, seguendo le mie curiosità e i miei interessi, è una cosa che non svenderei per niente al mondo. Considerando che lo studio e la lettura fanno parte di quei pochi sfoghi che rallegrano la mia vita, privarmene in cambio di un certificato significherebbe per me morire dentro. Dunque risponderei alla proposta con un netto NO. Voi?

Kitsune

Non credo che sia una cosa che si decide, dev'essere una misura che lo stato è costretto a prendere per tutti i minori di 16 che hanno l'obbligo scolastico ma che non vanno, è un bel casino pagare e formare tutti quegli insegnanti ad avere a che fare con questa problematica ma se lo fanno vuol dire che è più economico di mobilitare polizia e servizi sociali.
Nel mio primo ritiro ne sono uscito proprio per tornare a scuola ma al corso serale, era un ambiente molto più vivibile non paragonabile al diurno.
Al massimo le scuole potrebbero fare classi "speciali" per questi, ma è complicato ugualmente perché a parte la difficoltà di farli partecipare c'è la differenza di anno scolastico, indirizzo scolastico, ecc.

claire

Penso che potrebbe essere un buon modo per avvicinare il giovane nell'ottica di progettare un percorso di reinserimento sociale, quando leggo che la scuola è solo studiare sui libri mi sento male, far entrare un'équipe pedagogica nella vita degli hikikomori giovanissimi mi pare una delle poche strade percorribili per il recupero, molto al di là di insegnargli i 7re di Roma e le disequazioni.

Gio.solo

l'istruzione domiciliare dovrebbe essere un diritto per tutti, non solo per gli hikikomori, curioso poi nel sapere come e chi decide chi ne abbia diritto o no. Io da ragazzino lasciai la scuola per bullismo e problemi psicologici miei, mi sarebbe stato estremamente utile poter studiare da casa. Per gli hikikomori invece mi sembra abbia poco senso, gli dai un motivo in più per non migliorarsi e non uscire di casa, forse potrebbere essere utile solo se li si obbligasse a dare esami e verifiche nelle sedi scolastiche per farli uscire un po.

E. Scrooge

Io penso che la proposta sia curiosa, ma relativamente alla sua efficacia rimango scettico. Un ritirato sociale, almeno che non si tratti di un ragazzo giovanissimo e dunque più condizionabile, difficilmente accetterebbe un simile supporto (che può essere visto tranquillamente come l'ennesima ingerenza da parte di una società asfissiante). Inoltre, qualora l'istruzione domiciliare dovesse diventare obbligatoria, l'hikikomori potrebbe cominciare a sentirsi 'violato' persino entro le quattro pareti della sua stanza, e di fatto la sua condizione non farebbe che aggravarsi. Potrebbe essere utile, questo sì, a risolvere i problemi di coloro che si sono ritirati dal mondo esterno a causa del bullismo, negli altri casi però credo che proposte del genere risultino inefficaci.

Lane#Boy#88

Non credo possa essere una soluzione.
L'unico modo per guarire un hikikimori è negargli la connessione internet...

E. Scrooge

Confondi l'hikikomori con la dipendenza da internet. In Giappone molti hanno spontaneamente rinunciato alla connessione internet per evitare anche i "contatti indiretti" con il mondo. Il fenomeno dell'hikikomori inoltre si è diffuso nella società giapponese a partire dagli anni '80, mentre internet è stato inventato negli anni '90; dunque per ovvie ragioni i primi hikikomori non avevano accesso alla rete. Ad ogni modo, privare persone isolate dell'unico canale che li tiene in contatto con la realtà esterna mi sembra una strategia controproducente.

Kitsune

Gli hikikomori non hanno dipendenza da internet ma certo non si può escludere che la maturino, il motivo per il quale diventano hikikomori non è quello.
Chiusi in camera tutto il giorno, tutti i giorni che si fa?
Utilizzi quello che hai a disposizione per non annoiarti.
Usi internet, il pc, lo smartphone, il tablet.
Non hai internet? giochi al pc o con le console.
Non hai il pc e console? guardi la tv.
Non hai la tv? leggi libri, fai solitari, scrivi e disegni.
Ci sono hikikomori che dormono quasi tutto il giorno.
Ci sono genitori che arrivano perfino a non passare più il cibo.
Questa politica del negare i viveri agli hikikomori porta risultati disastrosi: aumentano l'ideazione suicida, possono diventare violenti, se hanno problemi psicologici li aggravano ulteriormente.
Quando un hikikomori rimane solo finisce per cercare i siti "shuudan jisatsu" siti per aspiranti suicidi di gruppo, è successo anche questo.
Ma in generale finiscono per essere presi a carico dal sistema sanitario in programmi di risocializzazione e reinserimento sociale, se sono molto gravi finiscono direttamente in residenze della salute mentale.
Questa è proprio l'ultima spiaggia perché i genitori giapponesi nascondono i figli hikikomori, si vergognano, hanno una cultura per cui sono ossessionati dall'onore.

Ogard

Mi pare una di quelle cose che direbbe mio Zio sessantenne.

Lane#Boy#88

Che il fenomeno degli hikikimori sia estremamente complesso è un dato di fatto, lo so anche io.
Che la società giapponese si fonda su valori completamente diversi dalla nostra società, è un altro dato di fatto che non metto assolutamente in dubbio.

Io davo per scontato che si volesse discutere del fenomeno "hikikimori" nella sua declinazione italiana.

In questo caso togliere la connessione a internet a molti ragazzi nostri conterranei sarebbe una PARTE della soluzione.
E non venitemi a dire che perderebbero anche quelle poche interazioni sociali isolandoli ancora di più...

...Poi sì... se fate del mero pietismo la ratio della vostre dotte elucubrazioni mentali, continuate pure... ma in questo caso non riuscirò mai a condividere i vostri pensieri...

Già una persona "Normale" non riesce a usare in maniera intelligente e sana internet figuriamoci una persona con dei problemi sociofobici.
Internet è diventata una droga... e chi abusa di droga sono le persone deboli... è un discorso molto semplice e lineare... altrettanto semplice pare a me la soluzione... ovvero la disintossicazione...

Quindi concludo riaffermando che se si vuole reintegrare un hikikimori nella società reale deve essere per forza di cose limitato l'accesso a internet per limitarne il suo abuso.

P.s. Ogard... paragonarmi a uno "zio sessantenne" può solo che farmi piacere... io di zii che hanno una certa età ne ho una schiera... e tutti sono riusciti a costruirsi una vita, fatta di lavoro, amicizie e famiglia... obiettivi che molti di noi non riusciranno mai a raggiungere perchè oramai sono troppo orgogliosi del loro status di sociofobico e perchè oramai sono troppo impegnati a oziare tutto il giorno in modo maniacale, disfunzionale e ossessivo-compulsivo.

SamueleMitomane

Mah, pure al di fuori del fenomeno degli hikikomori, credo che la scuola a domicilio sia una buona idea. Certo la scuola è pure fare esperienze e tutto il resto, ma è comunque una cosa da mettere a disposizione per un motivo o per l'altro.

no-body

Molti genitori italiani preferiscono pagare (o sono costretti) scuole private per lo piu' gestite da suore, pur
di non mandare i figli nelle pubbliche dove sarebbero
ghettizzati; perche' la popolazione studentesca e' in prevalenza extracomunitaria. Se un genitore ha
in casa un hikikomori, nel caso fosse lo stato a
mandargli un insegnante privato a gratis; ho come
la sensazione che ci sarebbe l esplosione del fenomeno
hikikomori a causa dei suddetti genitori che pagano le scuole private. Cioe' spunterebbero hikikomori di comodo con conseguente insostenibilita' della spesa pubblica per l istruzione primaria.

Gio.solo

condivido sul tagliare la connessione internet per gli hikikomori perchè è l'unica cosa che li rende vivi, qualcuno qui parla dei libri, console e così via ma senza internet come te li procuri? devi uscire! e ancora meglio se i genitori non danno soldi contanti almeno sono costretti a lavorare e quindi a uscire

E. Scrooge

Secondo me molti sottovalutano l'entità del problema. Il Giappone, che sta subendo questo fenomeno da più tempo dell'Italia, ha già sperimentato anche soluzioni più drastiche rispetto alla sottrazione della connessione internet, come ad esempio il prelevamento forzoso del malato, ma le cose non sono andate proprio benissimo: I facili rimedi che prevedono la "linea dura", in questi casi, sono un po' come giocare alla roulette russa: alcune volte funzionano, ma altre volte portano a conclusioni piuttosto spiacevoli: la più comune è ovviamente il suicidio. Uno che non esce dalla propria stanza da 10 anni quanto può essere lontano da ideazioni suicidarie? Nessun genitore, conoscendo i rischi, si assumerebbe una responsabilità del genere. Certo che se poi uno pensa: "meglio morto che hikikomori"; allora c'è ben poco da dire.