A scuola ho sempre adorato scrivere temi, sentivo in qualche modo che la creatività era la via verso cui ero diretto, sentivo che creare, ancor più che imparare e conoscere fosse la cosa più importante di tutte
Non frequento spesso questo forum perchè, seppur apprezzandolo molto, lo vedo come un caro amico su un letto d'ospedale, da cui non puoi allontanarti per amore, ma cui non puoi stare per troppo tempo, perchè vederne la sofferenza ti distrugge
Questa estate sono stato nella capitale della droga a trovare la mia amica Maria, mi ha accolto come sempre, con calore e un pizzico di follia.
Ma perchè vi racconto questo? Semplicemente perchè la mia cara amica mi ha dato un paio di spunti interessanti e un pò psichedelici
Quante volte al giorno ci soffermiamo a
gustare il caffè, invece di gettarcelo in corpo come una siringa di eccitanti, e quante volte, soffermandoci sul nostro stesso respiro, rendiamo grazia alla meraviglia del creato? Troppo poche! Ogni istante dovrebbe essere un piacere e può esserlo, anche questo!
Ma poi ci sono i problemi, giusto?
Noi ci impegniamo per godere del mondo e sembra che il mondo si impegni a disilluderci ed abbatterci, ohhh quante cose mi stanno venendo in mente e quante altre potrei scriverne temendo di annoiarvi! Lo so, gente, lo so che leggere di un perfetto sconosciuto che dice godetevi la vita è frustrante come guardare in vetrina la macchina che si desidera e non ci si può permettere, magari che mai ci si potrà permettere
E perchè lo so? Semplicemente perchè ho passato interminabili sessioni della mia esistenza a leggere parole, su uno schermo, su carta, su qualsiasi supporto fisico(e spesso solo tra le fulgide e mutevoli nuvole della mia immaginazione) che mi consentisse di evadere, imparare, creare regni di magia e spada, dolore e orrore, sesso e perversione come se ciò che avevo intorno non avesse importanza, non avesse più importanza dei miei amici stampati.
Fuga, evasione, paura, senso di inadeguatezza e sopratutto solitudine; come amici un pò stronzi mi punzecchiavano e chiamavano dalle pagine di mille e più storie
Cosa mi ha dato tutto ciò? Ho perso tempo? Quei personaggi della mia fantasia hanno mai avuto imprortanza quando messi difronte all'implacabilità della materialistica sequenza di problemi che affrontiamo quotidianamente?
Per caso qualcuno dei miei amici e mai venuto in mio soccorso quando avevo bisogno di loro, ma ero lontano dalle loro cartacee dimore..?
Ovviamente no, ma allora cosa mi hanno dato? Cosa ho ricevuto dal mio spontaneo investimento della moneta più importante di tutte? Il tempo.
Niente! Tranne che storie, tranne che emozioni e vivide immagini, null'altro che preoccupazioni, gioie, piccoli amori e battiti del cuore accellerati
Realtà o fantasia, corpo o mente, tutto non è altro che una spezia di qua, un pò di sale di là, un goccio d'olio, carne, pesce. Tutto a bollire nel calderone del mondo mentre lentamente le nostre membra si liquefanno ed amalgano agli altri ingredienti
Oh si che ne è valsa la pena!
I rimpianti che ho. I dolori che provo, gli errori che ho commesso non hanno importanza, tutto un giorno non sarà altro che una testimonianza, parole o pensieri, entrambi, elevati ad imperitura testimonianza del mio effimero passaggio
Parole vuote direte voi, parole inutili e già sentite, altre parole aggiunte alle migliaia di miliardi di caratteri già impressi ovunque sulla terra
Ma dove voglio arrivare con questo messaggio? Amici miei, non lo so.
Questo potrebbe essere tanto una confessione quanto un promemoria quanto un piccolo esercizio stilistico di intrattenimento. Non so neanche quanti di voi arriveranno a leggere fin qui, ma non ho ancora finito, le mie dita mi stanno portando da qualche altra parte, forse vicina, forse lontanissima da voi
Questa tastiera è divenuta una mia appendice e sento che non si fermerà finchè non avrà svuotato tutto, riversare qualche altra creatura in questo mondo di pensieri, ohh terapeutica creatività!
E se tutto fosse soltanto un PENSIERO?
Un solo pensiero, Dio (il nome che noi uomini gli abbiamo dato) un solo ed unico epicentro spiraleggiante evolutosi in mille ed infinite mutazioni di un concetto
Ci stiamo arrivando? Ma dove? Dove stiamo andando?
Where do we go now?Ma perchè non sono felice? Ma si che sono felice, ma non lo so ancora
Credo che, nasciamo e moriamo da soli
Credo che tutto abbia senso ma niente ce l'abbia davvero
Continuo a scrivere ed oramai ho perso il mio senso, ho perso la connessione con il messaggio, non sono in grado di canalizzare questo flusso in un moto costruttivo di miglioramento personale, consigli per me e per voi.
E che non credo che gli uomini possano poi tanto aiutarsi tra di loro, non credo di sapere niente che voi non sappiate e probabilmente meglio di me.
Ma allora perchè scrivo?
Perchè non posso fermarmi
Non posso fermarmi perchè sto andando da qualche parte, non posso fermarmi perchè questo istante, è qui un dono per me affinchè io possa viverlo! E lo sto vivendo così! Bloccandolo in un flusso di parole, parole, parole, prendete le mie parole e fatene ciò che volete! Ecco un pò di ciò che ho da dare, io come miliardi di altri, non sono altro che un nodo da sciogliere
Il linguaggio è una meravigliosa rete di controllo ed espressione, il linguaggio è il figlio del pensiero, è la creatura della condivisione, creatura del tutto e del niente; spada della rabbia e fazzoletto della lacrima!
Avrei lacrime in abbondanza per scatenare empatia, avrei lacrime in abbondanza per farvi sentire per un attimo vicini a me, magari compatito, magari compreso, magari disprezzato, a volte il dolore unisce più dell'amore ma io non voglio che la mia connessione con il mondo sia una corda da impiccagione
Credo che la prostituzione andrebbe legalizzata, la CocaCola abbattuta, il revisionismo vada legittimato, Israele vada sgomerata a calci in culo
Credo che la mia confusione sia un dono e la mia curiosità una maledizione.
Credo che se questo fosse un tema la maestra non mi darebbe neanche
buono e ho detto
maestra perchè alla fine non sono altro che un bambino spaurito in cerca di approvazione, cercando di carpire la
Lode
Come quella volta, che al tema di religione in 3 elementare, io sentendomi intelligentissimo e leccando il culo alla maestra presi un bell'Ottimo, senza lode, vedendo miei compagni da me considerati stupidi (un bambino non ha mezze misure) fissavano ammirati quel piccolissimo segnetto che li qualificava speciali, bravissimi, più di me a quanto pare
E piansi, piansi perchè ero un bambino e perchè anche se ero Ottimo, non lo ero quanto credevo, non lo ero quanto volevo
Ero imperfetto e volevo essere perfetto, ma invece di avvicinarmi al mio obiettivo, cominciai ad allontanarmene, per tutte le scuole ho fatto il minimo perchè non credevo che nessuno meritasse il mio massimo
Neanche me stesso
E poi, dannazione, è stato dannatamente più
facile nascondermi nel mio piccolo nido di cinismo e disillusione verso convenzioni sociali e giudizi altrui
Perchè avrei dovuto impegnarmi quando non avrei raggiunto quello che altri avevano senza sforzo
Ma amici miei, voglio vivere così tanto, voglio vivere e amare e odiare e vivere così tanto da morire per consunzione, voglio fare talmente tante di quelle cose che sono sommerso dalle mie aspettative al punto da rimanere sotto un ammasso multicolore di sogni e speranze, oppressive, prementi sul mio petto, mi tolgono l'aria di cui ho bisogno per cominciare la scalata, mi opprimono la mente con promesse di fallimenti e di gioie effimere, inutili, istantanee quanto flebili, come il basilare piacere dell'orgasmo seguito dalla depressione delle carenze dopaminiche del cervello, dai togli, dai, togli...
E cosa ti resta?
Un ricordo
Un pensiero
Una... Parola..?
Se si.. Quale??