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Vecchio 10-01-2015, 19:33   #21
Esperto
L'avatar di Blur
 

Quando, metro in mano, ho constatato che nell'ultimo periodo si era ingrandito un bel po' rispetto a prima (nel giro di pochi mesi)
Vecchio 10-01-2015, 19:35   #22
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da _Diana_ Visualizza il messaggio
E' come se […] avessi bisogno di essere responsabile per qualcuno (bambini, animali ed altri indifesi tranne me stessa, ovvio) per trovare la forza in me. Sarò tutta matta...

Siamo in due allora... Io credo che mi ci abbiano "addestrato" involontariamente ancor prima che io potessi averne memoria
Ringraziamenti da
_Diana_ (12-01-2015)
Vecchio 10-01-2015, 21:31   #23
Esperto
L'avatar di Inosservato
 

Quote:
Originariamente inviata da SoloUnaDonna Visualizza il messaggio
Io non sono sicura di essere donna manco ora.. per me avere il seno e il ciclo non ha cambiato nulla.. son sempre stata anormale, non ho mai vissuto le cose nel modo giusto e probabilmente sarà sempre così.
un tantino demoralizzato come post ma nella sostanza quoto, anche se ritengo che il "modo giusto" non tanti lo applicano nella vita, è che magari comunque si lanciano nelle cose, senza pensare, e le esperienze determinano nell'accezione comune l'essere maturo o meno.

non sono mai stato "uomo", del tipo di quelli che fanno i fenomeni sotuttoio aprounlocalesposounapoifacciounfiglioemiseparoperm ettermiconunaventennechemifafarelavitadaadolescent efregandomituttiisoldi e magari ti guardano dall'alto in basso perchè tu invece giochi alla playstation e conosci tutte le serie tv....
ma ho ancora tempo, un domani chissà
Vecchio 11-01-2015, 00:30   #24
Intermedio
L'avatar di veracare
 

Quando si parla di sentirsi donna (o uomo), consapevolezza del corpo, esprimere la propria sessualità.. mi sento del tutto autistico! Non ho la più pallida idea di che cosa si stia dicendo
Vecchio 11-01-2015, 02:04   #25
Esperto
L'avatar di Da'at
 

io più che altro dovrei parlare di "riscoperta".

Ho avuto fantasie sessuali da quando avevo 4 anni. Immaginavo le mie compagne di classe nude, non sapevo bene cosa fosse il sesso, ma volevo accarezzarle, guardarle, toccarle. Ne ero rapito.

Purtroppo i miei pensarono bene di mandarmi al catechismo. Non sono mai stati credenti praticanti, ma mi chiesero "vuoi andare al catechismo e farti la cresima?" e io "cosa succede se non ci vado?"
"non potrai sposarti in chiesa"
"lo voglio fare!!"

E da lì nacque la mia fede cattolica, e conseguente introiezione di tutti gli stigmi sociali da essa cagionati: stigmi su molte cose, tra cui la sessualità.
Fu così, che dimenticai di essere uomo.
Il senso di colpa per le mie fantasie mi tormentava, ma non riuscivo a fermarle. La notte faticavo ad addormentarmi, perché immaginavo scene in cui morendo finivo al cospetto di Dio, dove davanti a tutti i miei compagni di classe lui avrebbe raccontato le mie fantasie piene di compagne di classe nude... Ilaria nuda! Claudia nuda! Valentina nuda! Catherine nuda!
E tutti i compagni, dietro, a prendermi in giro, ridere, insultarmi ed arrabbiarsi con me. Questo prima di finire all'inferno.

Un giorno, non so come, roso da questi sentimenti, decisi che preferivo l'inferno. Iniziai a farmi docce bollenti, e a indossare sempre il cappotto, anche in classe, d'estate.
Le maestre mi consideravano abbastanza strambo, avevo spesso atteggiamenti e tratti che riconducevano all'aspergerismo, quindi non hanno mai indagato a proposito. Durò un annetto questa fase.

La masturbazione la conobbi a 12 anni, e a quel punto la situazione dei sensi di colpa cominciò a farsi tragica.
Raggiunse il parossismo quando mi innamorai di una bambina, valentina. Dovevamo partecipare a una sfilata assieme per una collezione creata da mia madre: mi innamorai perso ma frequentavamo scuole e paesi differenti.
Decisi di fare un voto a gesù bambino: interrompere la masturbazione per un mese, pregandolo di darmi occasione di rivederla.
Il voto non è stato mantenuto al 100%, perché in un paio di occasioni mi strusciai un po' troppo con il letto, ma concettualmente credo di aver mantenuto la parola. Però Gesù non esaudì le mie preghiere. La mia fede iniziò a mostrare la prima incrinatura.

La sessualità con una partner la scoprii molto più tardi, a 19 anni, oramai ateo e scevro dalle sovrastrutture mentali impostemi dalla teologia cristiana. Lì iniziò la mia rinascita.
Scoprii che alle donne il sesso piaceva come agli uomini, e che non era necessario colpevolizzarmi per le mie pulsioni, o pensare che queste venivano tollerate dalle ragazze in ragione di un quieto vivere assieme.

La relazione durò poco per potermi dare una completa consapevolezza della mia identità di uomo, serena e disinvolta come lo era quando era l'ingenuità del bambino che fui a guidare i miei desideri.
Passarono 4 anni dalla mia seconda relazione, qualche flirt in mezzo ma niente di importante. Nel frattempo avevo maturato una certa estetica sessuale legata a rapporti di dominazione/sottomissione, feticismo, e simili. Altra occasione per rielicitare in me sensi di colpa, questa volta cagionata non tanto dagli stigma religiosi, quanto da una laica dissonanza cognitiva tra il desiderio di rispetto per la donna e il concupire un rapporto con l'altro sesso per sua natura irrispettoso (per il mio modo di vedere di allora).
Invece conobbi una ragazza con la quale riuscii ad aprirmi totalmente, fino ad esternare certe mie fantasie che avevano alcuni punti in comune con le sue.
Questo mi permise non solo di metterle in pratica, ma di conciliare le due spinte contrastanti dentro la mia psiche con una semplice soluzione: le fantasie sono solo fantasie, e posso immaginare qualsiasi cosa, anche immorale o illegale, senza che mi debba sentire in colpa. Alcune di queste, poi, possono essere tranquillamente simulate con una partner consenziente, e non è da escludersi che esistano donne desiderose di esser soggette di certe pratiche su cui a volte mi soffermo con l'immaginazione. Il tutto nel massimo rispetto e nella totale consenzienza, consapevoli che si tratta soltanto di un gioco.

In pratica, essere fiero di ciò che sono, di ciò che mi piace, essere sicuro di quello che voglio e di quello che non voglio, non avere nessuna paura ad ammetterlo.
Che è ciò che significa per me essere uomo.

Morale della favola, credo di essermi scoperto totalmente uomo verso i 25-26 anni.
Vecchio 11-01-2015, 10:39   #26
Esperto
L'avatar di Ansiaboy
 

io ho fatto catechismo fino in seconda/terza media e di quello.che dicevano contro la sexuality non me ne è mai importato nulla, in realtà del catechismo non me ne è mai importato nulla (nonostante vengo da una famiglia molto credente) e mi ricordo che volevo andarmene subito appena l'ora di catechismo incominciava in realtà manco ricordo che al catechismo si parlava di sessualità.. ricordo però già notavo le.sciocchezze che dicevano con toni provocatori: "se l'uomo discende dalla scimmie, la scimmia da chi discende?" avrei potuto spiegargli il percorso evolutivo degli animali dalle origini ma me ne stavo zitto a guardar l'orologio..

ho avuto sensi di colpa per le seghe anche io ma mi ricordo che a 13anni già razionalizzando non me ne facevo più un problema...
Vecchio 11-01-2015, 17:32   #27
Esperto
L'avatar di utopia?
 

Quote:
Originariamente inviata da Calla screziata Visualizza il messaggio
Riflettevo, leggendo un topic, sulle varie fasi dell'adolescenza e sono arrivata a chiedermi quando mi sono scoperta donna: per me è stato di botto, non c'è stato nessun passaggio graduale, nessuna consapevolezza...il giorno prima giocavo con le bambole e quello dopo mi guardavo il seno ormai florido.
La cosa non mi ha turbato, è come se non l'avessi vissuto.
A voi com'è successo e come vi siete sentite/i?
Fisicamente, è sempre stato ovvio, mai avuti "dubbi" a tal proposito.
Mentalmente, devo dire, avrò aperto varie volte la questione tra me e me, ma senza mai giungere a risposte certe. (Spero questa non venga fraintesa.)

Non posso comunque non notare che l'esempio delle bambole sia una "sciocchezzuola". Posso giocare con le bambole anche a 20 anni, senza problemi di sorta, bando alle convenzioni.
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