URB597 è un inibitore dell'enzima FAAH che agisce sul sistema endocannabinoidico
Grazie a una collaborazione di ricerca è stata scoperta una nuova molecola, chiamata URB597, che potrà essere utilizzata come base per una nuova classe di farmaci per la cura della depressione, dell'ansia e del dolore. Si tratta di un inibitore dell'enzima FAAH (Fatty Acid Amido Hydrolase), un enzima presente nell'organismo umano che a seguito di stimoli in alcune aree del cervello, porta velocemente all'inattivazione dell'anandamide, un neurotrasmettitore appartenente al sistema endocannabinoidico in grado di manifestare proprietà analgesiche, ansiolitiche ed antidepressive agendo sui recettori dei cannabinoidi.
URB597 (conosciuto anche come Kadmus KDS-4103) blocca in modo selettivo l'inattivazione dell'anandamide alzandone i livelli solo nelle aree celebrali in cui è prodotta. In questo modo evita le alterazioni provocate da molecole (quali la marijuana) che agiscono indiscriminatamente sui recettori dei cannabinoidi. La ricerca sul sistema endocannabinoidico è piuttosto recente e solo negli ultimi anni le industrie farmaceutiche hanno cominciato a ritenere importante investire nello sviluppo di farmaci basati sulla modulazione di questo sistema.
La scoperta è stata fatta grazie a un lavoro congiunto svolto presso le Università di Parma (Marco Mor, Silvia Rivara e Alessio Lodola), Urbino (Giorgio Tarzia, Andrea Duranti e Andrea Tontini) ed Irvine, California (Daniele Piomelli e collaboratori). Ora URB597 è stato acquistato dalla casa farmaceutica Organon potrà quindi portare allo sviluppo di una nuova classe di farmaci che potrebbe apportare benefici a milioni di persone. La collaborazione tra questi tre atenei si è sviluppata negli ultimi dieci anni e già in passato ha condotto ottimi risultati scientifici tra cui alcune pubblicazioni su prestigiose riviste e il deposito del brevetto internazionale che comprende URB597. Successivamente a causa degli elevatissimi costi per i trial clinici fu deciso di cedere i diritti per sviluppare le molecole oggetto della ricerca a Kadmus Pharmaceuticals, una “start up” con sede in California della cui fondazione fu promotore il professor Piomelli.
I professori Gino Ferretti, Rettore dell'Università di Parma, e Giovanni Bogliolo, Rettore dell'Università di Urbino, hanno commentato: “La soddisfazione è grande; questo risultato testimonia una volta di più l’alto livello dell’attività di ricerca svolta dai nostri Dipartimenti Farmaceutici. L’interesse che le industrie esprimono in questa direzione fa ben sperare per nuove future collaborazioni fra Università ed imprese”.
Redazione MolecularLab.it (10/07/2007)