*post inutile e logorroico, scritto giusto a mo' di blando sfogo*
Me ne tornavo al natio borgo selvaggio dopo una piacevole giornata un po' più a nord,
su un humile ma dignitoso intercity
by night.
Di solito mi ci trovo bene e le tre ore di viaggio mi passano anche abbastanza alla svelta.
Salgo e mi piazzo al mio posto (rigorosamente lato corridoio perché, se mi metto negli altri posti, ho sempre paura che i compagni di viaggio si addormentino e quindi poi non saprei come fare per svignarmela).
Nello scompartimento ci sono già un vecio campano e un calabro-milanese che parla come RUGGERI e quindi lo chiamerò così.
Poi arriva una tipa un po' truzza più piccola di me che mi si piazza davanti.
"Dove dovete andare?" mi domanda.
Rispondo affirenze ma penso "Oh ma che te frega d'indove vo io?".
Poi arriva una coppia di privilegiatoni, in allegato alla tipa truzza, e vanno a occupare gli ultimi due posti disponibili.
Ruggeri attacca subito discorso col vecio campano e intanto gli altri tre giovinotti campani si fanno gli affari loro.
Spesso partecipano ai discorsi Ruggeri-vecio oppure è lo stesso Ruggeri a coinvolgerli.
Quando però questi tre sono occupati a confabulare fra di loro, l'espansivo Ruggeri cerca l'approvazione dell'ultima persona rimasta, cioè io.
Che ne farei anche a meno.
Mi metto a magnare il mio panino congelato e Ruggeri, vedendomi, prende esempio.
"Ho visto la ragazza che mangia e allora mangio anch'io" spiega.
Tira fuori un litro di birra e la offre a tutti, ma io rifiuto per motivi di interazione.
"Posso farti una domanda? Com'è la vita sessuale a 75 anni?" chiede l'estroversone al vecio, e tutti lì ad ascoltare la sua testimonianza con interesse e partecipazione, e a complimentarsi quando risponde che va "Benissimo" e addirittura senza aiuti chimici.
Io mi limito a imbarazzarmi.
Tutti parlavano e io mi facevo i fatti miei: oltretutto ero pure mezza abbioccata.
La stoccata arriva a trenta minuti dalla fine.
Di punto in bianco Ruggeri mi guarda e sbotta "EH, MA QUESTA RAGAZZA NON HA PARLATO NIENTE!!" e incalza domandandomi "MAAA...PARLI???".
OVVIAMENTE non ho saputo dire nulla di sensato e mi son sentita idiota.
A parte che, cioè, ma è obbligatorio fare conversazione in treno?
Ma chi ti conosce??
E poi, perché devi far notare con così poco tatto il mutismo di una persona che nemmeno conosci??
E così Ruggeri ha preso a ignorarmi deliberatamente per questa mia colpa.
Infatti, tipo, domandava ai tre giovani campani cosa facevano nella vita e a me no.
Poco dopo il treno si è fermato a Prato.
Al che, il mio amicone fa: "Dove siamo?"
"A Prato" gli viene risposto.
"
Prato? Che
Prato? Io conosco
Prato a Roma (che sarebbe il rione Prati, ma son dettagli)... Siamo già a Roma? Eppure non siamo nemmeno passati da Firenze, ancora. Mah...sarà qualche altro
Prato..".
A parte che non sapere dell'esistenza di un capoluogo di provincia è notevole (è come se uno non avesse mai sentito nominare Parma o Pistoia...cioè, stiamo parlando di Prato, mica di Badia a Settimo),
a parte che ormai ero avvelenata abbastanza da potergli dire tranquillamente "Guardi che Prato è una provincia toscana, 'gnurant!",
ma poi, appunto, cosa mi vieni a rompere i coglioni a me perché non apro bocca mentre tu manifesti estroversamente your ignorance?
Ok, forse il tizio muto mentre tutti chiacchierano è visto come elemento che stona perché magari cospira o spia o comunque non si sa quello che pensa,
inoltre non viene coinvolto dallo spirito e dalla giovialità altrui (per cui, per l'estroversone che di norma riesce a far parlare tutti quanti, il muto rappresenta una sconfitta, un enigma, un MISTéRO, una persona che non si sa come prenderla),
però...che scatole!
Mi fo gli affari miei, me ne sto buonina al mio posto, non disturbo, non sporco...che mi venite a rompere?
La prossima volta spero di trovare il solito ragazzino impaurito e i soliti estracomunitari che si fanno gli affari loro e non rompono con la mania della socializzazione a tutti i costi.