E' una cosa piuttosto complessa questa delle credenze.
Alcune persone si fidano più di certe cose che di altre ed effettivamente mi sa che a monte non c'è mai una giustificazione "logica", quindi dire che certe cose sono illogiche per me non significa nulla, tutto è fondamentalmente basato sulla fede, e ognuno ha certi blocchi granitici di fiducia a monte più duri da rompere.
Faccio un esempio.
Se io faccio un esercizio di matematica e raggiungo un paradosso seguendo certe regole, potrei pensare che le regole siano intrinsecamente errate, però siccome mi fido più delle regole che della mia capacità di seguirle, finisco col supporre che l'errore l'ho fatto io.
Alcune persone hanno questi blocchi duri a monte che si discostano dai blocchi che hanno altre, e spesso non si sa se sono queste persone particolari a sbagliarsi o la maggioranza. La prova definitiva non ce l'abbiamo mai perché così com'è traballante la loro costruzione lo è anche quella della maggioranza delle persone o della comunità scientifica o di vattelappesca.
Certo è che sono forme di fiducia diverse che si scontrano, che poi le minoranze che hanno certe credenze verranno un po' bistrattate o etichettate come matte mi sa che risulta probabile.
Ci sono credenze centrali e credenze più periferiche, la possibilità di confutare quelle periferiche c'è, ma quando ci si avvicina alle centrali non c'è niente da fare mi sa, ognuno ha la fede sua.
Qualcuno si sbaglia immagino, ma mi sa che non abbiamo mai la prova definitiva di chi è che si sta sbagliando. Se uno iniziasse a sostenere che non esiste nessun altro all'infuori di lui non sarebbe matto comunque per me, in fin dei conti questo schema mica si può confutare, se altri cercassero di confutare la credenza con delle prove sarebbe sempre possibile smontarle in termini schematici se questa persona è straconvinta che esiste soltanto la sua coscienza e nient'altro.
Io questa credenza non ce l'ho forte, ma riesco ad immaginare che altri potrebbero avere questo nucleo centrale duro o nuclei centrali diversi dai miei, e secondo me si può convivere fino ad un certo punto con persone che hanno credenze tanto diverse, ma questo è un altro problema.
Quale sarebbe la connessione logica che assicura ad una mente cosciente che esiste qualcos'altro oltre alla propria coscienza?
A me non sembra che ci sia una cosa simile, niente lo assicura.
Questo teatro di percezioni a cosa bisogna attribuirlo?
Quale sarebbe lo schema logico che ci dovrebbe indicare se è associato a qualcosa e a cosa è associato in modo definitivo?
Ognuno si fida di più di cose disparate e questa fede granitica a monte forse è istintiva, non saprei.
Anche solo quando si valuta più o meno probabile qualcosa c'è una qualche fiducia granitica in relazione a certe leggi o modi per accertare questa cosa. Io persone radicalmente scettiche che iniziano a dubitare davvero anche della propria stessa esistenza non ne ho mai viste da nessuna parte, sono tutti credenti, i sani e i matti, gli atei e gli uomini che seguono una qualche religione, gli agnostici e così via, la differenza è che ognuno crede in modo più duro e fermo a cose diverse, nessuno è davvero scettico in relazione a tutto, c'è solo uno scetticismo relativo, non uno assoluto.