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22-02-2017, 21:38
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#1
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 136
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Ciao a tutti,
è da un po' che seguo il forum come spettatore e finalmente ho deciso di scrivere qualcosa anche io.
Si tratta di una peculiarità (o forse difetto) del mio carattere circa il rapporto che ho con le persone che mi circondano: amici, parenti, colleghi, vicini di casa...
Sostanzialmente, non riesco a condividere gioie e successi altrui. Sia chiaro, non auguro il male a nessuno, ma provo una sensazione di felicità quando qualcuno non riesce nel proprio intento, qualsiasi esso sia, anche in cose che non mi toccano minimamente.
So che per certi versi è una forma di invidia, ma l'invidia presuppone il desiderio di ottenere ciò che la persona invidiata ha, a me invece basta che gli altri non ottengano ciò che perseguono.
Questa cosa mi succede solo nei confronti persone che conosco, specialmente se sono nella mia fascia di età: io sono un ciclista provetto e se ottengo un piazzamento scarso alle granfondo a cui partecipo, mi interessa poco. Se però il mio vicino di casa che gioca a calcio (sport diverso dal mio, quindi non paragonabile) arriva in finale del torneo dell'oratorio, io spero vivamente che perda quella finale, meglio che la vincano degli sconosciuti. Così come ero contento quando mio cugino non ha passato l'esame di ammissione alla facoltà di medicina (io non partecipavo al concorso, quindi non doveva interessarmi). Addirittura mi trovo ad essere contento quando i colleghi ritardatari timbrano alle 8,01 e sono costretti a recuperare il quarto d'ora.
Io credo che tutto ciò derivi dal fatto che fin da piccolo sono sempre stato messo in "indesiderata competizione" con gli altri da parte dei miei genitori: tutti bravi, tutti belli, ma gli esempi negativi non venivano mai presi in esame.
Cercando sui Google ho trovato la parola "Schadenfreude" ovvero la "sindrome del mal comune mezzo gaudio".
Non voglio essere migliore degli altri, mi basta che gli altri non possano sentirsi superiori a me.
Succede anche a voi? O sono io quello cattivo?
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22-02-2017, 21:42
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#2
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,943
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Penso sia comune a molti,e penso anche che pochi lo ammettano.
Non siamo belle persone.
Ci salva il fatto che non lavoriamo attivamente agli insuccessi altrui,ci limitiamo a goderne.
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22-02-2017, 22:03
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#3
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Banned
Qui dal: Dec 2016
Ubicazione: nebbia
Messaggi: 2,355
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Quote:
Originariamente inviata da claire
Penso sia comune a molti,e penso anche che pochi lo ammettano.
Non siamo belle persone.
Ci salva il fatto che non lavoriamo attivamente agli insuccessi altrui,ci limitiamo a goderne.
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Mi tocca sottoscrivere quanto dice Claire. Alcuni si adoperano per mandarti in rovina, non siamo nemmeno tanto neutri nei nostri comportamenti, quando cova l' invidia.
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23-02-2017, 01:24
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#4
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Super Moderator
Qui dal: Jan 2015
Messaggi: 6,253
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Faccio parte anche io della categoria " brutte persone "
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23-02-2017, 11:49
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#5
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,907
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La competizione e il male.
Mi e capitato di sentirmi cosi ma col tempo ho capito che il piacere che ne deriva e una sorta di sedativo , una distrazione dai disastri della mia quotidianita. I successi degli altri dopo il dispiacere iniziale mi fanno riflettere e concentrarmi su i miei obbiettivi.
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23-02-2017, 12:22
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#6
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Esperto
Qui dal: May 2015
Ubicazione: Piemonte
Messaggi: 622
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Faccio anch'io parte di questa barca.
Mi sento sollevato quando sento di qualche mio amico o conoscente che fallisce nel raggiungere un traguardo importante.
Se socialmente ed esteticamente è tanto diverso da me (in senso positivo) non mi tocca più di tanto, perché fa parte di un altro pianeta. Ma se è qualcuno che parte da una situazione simile alla mia e ottiene buoni risultati in qualsivoglia campo, allora mi deprimo e scatta subito il pensiero "Vedi, anche tu avresti potuto farcela se solo ci avessi provato".
Anch'io non riesco a dire "Congratulazioni!" a nessuno e per ora non mi viene in mente nessuna occasione in cui ho gioìto per una persona che non sia strettamente di famiglia.
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Ultima modifica di Tragopan; 23-02-2017 a 12:26.
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23-02-2017, 12:43
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#7
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Avanzato
Qui dal: Nov 2016
Messaggi: 306
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No, a me risultano abbastanza indifferenti i successi altrui, fatico a condividerne la gioia ma non mi auguro che non riescano nei loro intenti. Me ne sbatto allegramente le palle.
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23-02-2017, 12:56
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#8
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Esperto
Qui dal: Jun 2008
Ubicazione: varese
Messaggi: 959
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penso dipenda essenzialmente dalla scarsa autostima.
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23-02-2017, 15:04
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#9
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,943
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Quote:
Originariamente inviata da M.me Adelaide
Che cosa triste
A me che gli altri non riescano in quello che vogliono mi fa sentire solo peggio. A volte mi chiedo anche se non avrei potuto fare qualcosa (o di più) per aiutarli, con relativi sensi di colpa.
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Anche quelli che ti stanno sulle palle?
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23-02-2017, 15:22
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#10
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,943
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Quote:
Originariamente inviata da M.me Adelaide
Con loro al più non ho sensi di colpa. Ma io dell'insuccesso altrui non me ne faccio nulla. Son contenta pure per loro se riescono. Meglio un mondo di persone che stanno bene che uno di falliti.
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Che nobiltà d'animo.Io auguro le peggio cose alla gente che odio
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23-02-2017, 16:22
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#11
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Esperto
Qui dal: Oct 2016
Messaggi: 741
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Io non faccio schifo. Io rosico perché sono gli altri a non meritare quello che hanno. E, se lo meritano, è perché sono dei deficienti a legittimare il loro successo.
Se non rosico, significa che approvo il successo di quelle persone.
Tutto dipende da me. Ma io non sbaglio, non faccio schifo. Sono a posto con la coscienza.
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23-02-2017, 16:51
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#12
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Banned
Qui dal: Dec 2016
Ubicazione: nebbia
Messaggi: 2,355
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Quote:
Originariamente inviata da claire
Che nobiltà d'animo.Io auguro le peggio cose alla gente che odio
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Pure io, uguale. Il problema e' che sono davvero tanti, troppi.
Quindi mi concentro su una persona alla volta e cerco di capire
che speranza di vita gli rimane, per capire se inferiore alla mia.
Cosi' intanto traggo conforto subito dall'immaginarmi ancora vivo,
mentre loro saranno morti. Ne ho seppelliti parecchi cosi'
strada facendo. Questo modo di pensare mi aiuta a tenere duro
giorno per giorno, finche' arrivera' la sospirata e definitiva liberazione.
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23-02-2017, 16:54
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#13
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: qui vicino
Messaggi: 31,353
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ah no, a differenza vostra io sono fobico, non sto lì a parlare di obbiettivi o successi ed insuccessi con la gente
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01-03-2017, 17:21
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#14
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Esperto
Qui dal: Jan 2015
Messaggi: 442
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Capita anche a me, soprattutto se è un periodo dove mi va tutto storto, non riesco ad essere felice del successo delle altre persone e finisco per deprimermi e vedere tutto nero. So che è un comportamento sbagliato e nocivo ma è più forte di me.
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01-03-2017, 19:46
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#15
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,282
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Deck,
l'invidia è una forma rabbiosa, distruttiva (di solito con le parole).
Gongolare per il fallimento altrui, mi sembra diverso: se uno sta peggio di.noi, ci sentiamo migliori, senza provare malanimo verso l'altro
L' invidia , invece, fa odiare personalmente l'avversario.
Poi c'è tanta TV che si basa sui fallimenti e disgrazie altrui, che ci fanno sentire migliori. Perciò non sei di sicuro una mosca bianca.
Si tratta di funzioni temporanee, prive di attuazione: non faremmo nulla per far fallire l'altro.
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01-03-2017, 21:07
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#16
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Esperto
Qui dal: Jun 2016
Ubicazione: Roma
Messaggi: 1,239
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Quote:
Originariamente inviata da FakePlasticTree
Capita anche a me, soprattutto se è un periodo dove mi va tutto storto, non riesco ad essere felice del successo delle altre persone e finisco per deprimermi e vedere tutto nero. So che è un comportamento sbagliato e nocivo ma è più forte di me.
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Anche a me da fastidio sentire che gli altri hanno successo o vanno avanti nella vita,ma non è che li odio o cose del genere è solo perchè non fanno altro che ricordarmi che io sono praticamente immobile da 11 anni,mai nessun cambiamento!
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01-03-2017, 22:48
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#17
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 7,393
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Il mal comune mezzo gaudio penso che però sia una cosa diversa.
Comunque mi capita spessissimo. C'è anche da dire che se avessi il potere di decidere il successo o il fallimento di una persona in qualcosa sceglierei il suo successo anche se so che sarei contento per il suo fallimento: una sorta di dissociazione tra il volere qualcosa e il provarlo. Poi c'è anche da dire che è una cosa che dipende da molti fattori.
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