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27-10-2014, 15:49
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#1
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Esperto
Qui dal: Sep 2011
Ubicazione: Brianza
Messaggi: 997
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Io lo so abbastanza bene, ho studiato qualcosina alle elementari, poi l'ho fatto abbastanza bene alle medie e al liceo. Adesso è da due anni e mezzo che vado a una scuola di inglese, inoltre faccio molto fai-da-te, nel senso che quando cerco qualcosa sul web spesso lo faccio in inglese, (tipo le varie letture sull'immancabile Wikipedia) a volte guardo i film in inglese e guardo vari video in rete (specialmente su ted.com), di solito tengo i sottotitoli (ovviamente in inglese), cosa che purtroppo non è possibile fare ad esempio nei documentari o nelle trasmissioni TV, di solito ci sono soltanto in italiano. A parlarlo non faccio troppa fatica, il problema è quando voglio ascoltare quello che dicono gli altri e parlano velocemente, come nei notiziari in TV, la fatica a comprendere chi parla dipende molto anche dalla sua zona di provenienza.
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27-10-2014, 15:59
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#2
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Esperto
Qui dal: Mar 2013
Messaggi: 3,845
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Capirlo sì
Parlarlo un po' meno
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27-10-2014, 16:03
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#3
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: qui vicino
Messaggi: 31,353
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capisco benino
parlo malino
ma come si capisce dalle due espressioni usate sopra non è che con l'italiano vada molto meglio
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27-10-2014, 16:05
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#4
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,989
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Leggo bene, scrivo decentemente, parlo così così, capisco quasi zero.
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27-10-2014, 16:44
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#5
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Super Moderator
Qui dal: Jun 2013
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 7,579
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Abbastanza bene.
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27-10-2014, 16:51
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#6
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Esperto
Qui dal: Aug 2014
Ubicazione: Bologna
Messaggi: 2,474
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L'inglese mi piace molto, lo capisco bene e lo parlo senza difficoltà. Leggo molti libri in inglese e seguo qualche notiziario in tv senza troppi problemi. All'inizio del prossimo anno pensavo pure di farmi certificare il livello (sai mai, un domani).
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27-10-2014, 17:04
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#7
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Banned
Qui dal: Jun 2012
Ubicazione: Genova
Messaggi: 5,672
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Lo so scrivere e soprattutto tradurre abbastanza bene ma ho difficoltà a parlarlo e a capirlo
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27-10-2014, 17:07
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#8
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,198
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Purtroppo la piaga del doppiaggio in paesi come il nostro, la Francia, la Spagna o il Brasile, ha l'effetto di creare intere generazioni linguisticamente ignoranti, specialmente in materia di inglese, visto che la maggioranza dei prodotti dell'industria culturale provengono proprio dal mondo anglosassone.
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27-10-2014, 17:28
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#9
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 893
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B2
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27-10-2014, 18:02
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#10
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Banned
Qui dal: May 2014
Ubicazione: Marche
Messaggi: 4,061
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Orbene sorbitevi questo pistolotto.
Auguri.
Avevo 9 anni (ottimo, mollate la lettura e passate al post seguente) c'era una novità nuova nuova! Oh, si! L'inglese era diventato materia scolastica, o lo sarebbe diventato a breve, per forza, anche alle elementari!
Indi dal nulla compare una vecchia incartapecorita coi capelli tinti di nero, il rossetto rosa scuso, madrelingua, sorridente, col viso allungato e rugoso, le unghie lunghe e laccate, le scarpe alte e nere, la borsetta nera. Insondabile. Non dà preferenze a maschi o femmine. E' lì, come un fungo. Aliena.
Ottimo. Iniziano le lezioni, non capisco un caspio di quello che dice, che cerca di farmi capire... arranco, mi sforzo un po'. Beh, non capisco nemmeno del perché DEVO imparare un'altra lingua! Perché?!
La quinta elementare prosegue. Io di inglese non so nulla o quasi. Forse i numeri fino a cinque ordinatamente, poi il sette e l'otto tendono a invertirsi. Il dieci so che è alla fine, ma il nove e il sei li confondo. Forse imparo anche altro, non ricordo bene.
Cena di classe di Natale della 5°B: "Alora children... tutti ora voi fare gioco con me".
Il silenzio ammanta la pizzeria. I bimbi ammutoliscono. I genitori guardano radiosi i loro virgulti.
La lurida vecchia, disgustosa pazza insegnante madrelingua si alza, stretta in una gonna marrone a mostrare le sue ossa prossime alla decomposizione. Un essere alieno giunto fin lì da una terra irreale, ci ha mostrato, ricolma di assurdi autobus rossi alti DUE piani (addirittura due!) e cabine del telefono incredibili (sempre rosse), coi vetri quadrettati... ah, ci sono pure le guardie in divisa (rossa) con cappelli di pelo alti mezzo metro. Fermi come statue.
Noi bimbi la guardiamo, affascinati, come potremmo guardare un marziano. Lei si muove fra i tavoli, piano piano. "Alora io dire colore in ITAGLIANO. Voi rispondere me con colore detto in INGLESE. Capito?"
I bambini sobbalzano sulla sedia, felici. Ansiosi. Loro li sanno i colori, oh si! Facile.
Io gelo. Vedo mia madre accanto agli altri genitori, nella traiettoria dei miei occhi. Si irrigidisce. Mio padre guarda per terra.
"Bianco, nero, verde, rosso" e, via via che li dice, i bimbi rispondono gaudenti. La fila nella tavolata scorre "Giallo, rosa" e la fila è finita. Ora tocca a me.
"Marrone"
.......................
Dio santo. Quella vecchia maledetta. Quell'essere odioso.
"Marrone, Mark. In inglese? ...marrone?"
I genitori dei bimbi smettono di sorridere. Il silenzio diventa pesante. Io ricordo, comincio a tremare... nella mia esuberanza e vulcanicità... ora tremo. Forse una delle primissime volte in cui tremo di vergogna e tensione. Non la prima, ma una delle prime, si.
"Black" dico, ma so che non è corretto. E' nero, black. E poi è già stato detto.
"Ma no... no Mark. Marrone"
"Eh... allora non lo so..."
La vecchia stira le labbra. Ora si sente offesa. Il suo momento di gloria per dimostrare quanto è stata brava a insegnare a TUTTI i bambini TUTTI i colori viene cancellato da un tappo di bimbo troppo vivace.
"Vieni qui Marco" ecco, ora se lo ricorda il mio nome in italiano. Oh, si. Ora si. Mi dice di andare lì.
Lì... significa alzarmi di fronte a TUTTI, nel silenzio TOTALE, e andare dalla tavolata dei bimbi, a quella degli insegnanti, accanto a quella dei genitori.
Mio padre è praticamente arcuato da un lato. Non ricordo perché. Ricordo solo che era piegato.
Mia madre ha un sorriso cristallizzato in faccia. Gli occhi socchiusi, fermi. Poi mi racconterà che avrebbe voluto uccidere la vecchia.
Avrei voluto farlo anche io, forse. Ma dopo essere scappato.
"Non voglio" rispondo, mezzo sorridendo, cercando di farlo passare per uno scherzo. Ero molto scherzoso al tempo. Magari, penso, se credono che scherzi, ridono tutti e finisce questa merda.
No.
"Marco... vieni qui, ho detto" e muove l'indice rugoso, scuro.
Niente da fare. Devo ubbidire.
Tremo.
Arrivo lì.
"Mark" passa di nuovo al mio nome in versione inglese, che non riconosco "Lo sai che tu mi fai diventare matta?" il tono è leggero, ma la vecchia non sorride.
Io sorrido, invece.
Che cazzo dovevo rispondere? Si? No? Un altra domanda di fronte a tutti.
Che dovevo dire?
"Si, lo so, maestra"
Ecco cosa risposi.
I genitori decidono di mettere fine a quella mostruosità. Scoppiano a ridere pensando, magari forzatamente, che stia scherzando.
Non stavo scherzando. Non sapevo che rispondere.
Una risata scuote tutti, tranne mia madre. Anche mio padre ride, da dietro il bicchiere di sprite... è bordò.
Non ho memoria di come sia andata a finire la cena.
So solo che quella vecchia di merda era un mostro.
Non do a lei la colpa di non aver imparato l'inglese. Certo, un approccio più delicato magari, più umano, poteva essere possibile. Ma lei non era certamente umana. Era inglese.
Alle medie cambiammo tre insegnanti di inglese in tre anni. Voto? A seconda delle insegnanti e del metodo di valutazione (che cambiò tre volte nel giro di tre anni. Grandi novità nella scuola) fu: gravemente insufficiente, E, oppure 2.
Alle superiori non so, forse ho preso qualche sufficienza, poca roba, niente che sulla pagella mi permettesse di superare il "sufficiente". L'insegnante non mi interrogava mai, aveva almeno pietà verso di me. Era un maschio, e non era madrelingua. Si chiamava Ferro di cognome, era pelato e aveva una naso grosso.
Andai a fare un corso a Malta nel 2010 (come detto in giro per il forum 20 o 30 volte) c'era un insegnante ovviamente madrelingua. Ero l'unico allievo. Se dovevo fare figure di merda, volevo essere solo. Era un corso a due. James si chiamava, il professore. Uno spasso. Un brav'uomo panciuto che collezionava macchinine. E che aveva capito perfettamente tutto di chi e cosa ero io.
Imparai qualcosa, si. Malta non mi piacque, non mi interessava girare. Tornavo nel mio monolocale a mangiare mele e dolci.
James mi portò in giro per l'isola. Conosceva l'italiano ovviamente, e ci teneva che la visitassi.
Si, è possibile imparare l'inglese in questi corsi. Ve li consiglio. Ma due settimane non sono nulla, ragazzi. Stateci almeno due mesi, se potete.
Tornai. Il mio lavoro divenne più pressante, per quanto possibile. Disimparai l'inglese e lasciai perdere il sogno di andare a lavorare in una nave da crociera.
Fu istruttivo il 2010. Capii che ero sociofobico.
Chiudo: NON CONOSCO L'INGLESE.
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Ultima modifica di SugarPhobic; 27-10-2014 a 18:18.
Motivo: correzioni
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27-10-2014, 18:07
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#11
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Esperto
Qui dal: Aug 2014
Ubicazione: Bologna
Messaggi: 2,474
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Quote:
Originariamente inviata da Marcofobik
Orbene sorbitevi questo pistolotto.
Auguri.
Avevo 9 anni (ottimo, mollate la lettura e passate al post seguente) c'era una novità nuova nuova! Oh, si! L'inglese era diventato materia scolastica, o lo sarebbe diventato a breve, per forza, anche alle elementari!
Indi dal nulla compare una vecchia incartapecorita coi capelli tinti di nero, il rossetto rosa scuso, madrelingua, sorridente, col viso allungato e rugoso, le unghie lunghe e laccate, le scarpe alte e nere, la borsetta nera. Insondabile. Non dà preferenze a maschi o femmine. E' lì, come un fungo. Aliena.
Ottimo. Iniziano le lezioni, non capisco un caspio di quello che dice, che cerca di farmi capire... arranco, mi sforzo un po'. Beh, non capisco nemmeno del perché DEVO imparare un'altra lingua! Perché?!
La quinta elementare prosegue. Io di inglese non so nulla o quasi. Forse i numeri fino a cinque ordinatamente, poi il sette e l'otto tendono a invertirsi. Il dieci so che è alla fine, ma il nome e il sei li confondo. Forse imparo anche altro, non ricordo bene.
Cena di classe di Natale della 5°B: "Alora children... tutti ora voi fare gioco con me".
Il silenzio ammanta la pizzeria. I bimbi ammutoliscono. I genitori guardano radiosi i loro virgulti.
La lurida vecchia, disgustosa pazza insegnante madrelingua si alza, stretta in una gonna marrone a mostrare le sue ossa prossime alla decomposizione. Un essere alieno giunto fin lì da una terra irreale, ci ha mostrato, ricolma di assurdi autobus rossi alti DUE piani (addirittura due!) e cabine del telefono incredibili (sempre rosse), coi vetri quadrettati... ah, ci sono pure le guardie in divisa (rossa) con cappelli di pelo alti mezzo metro. Fermi come statue.
Noi bimbi la guardiamo, affascinati, come potremmo guardare un marziano. Lei si muove fra i tavoli, piano piano. "Alora io dire colore in ITAGLIANO. Voi rispondere me con colore detto in INGLESE. Capito?"
I bambini sobbalzano sulla sedia, felici. Ansiosi. Loro li sanno i colori, oh si! Facile.
Io gelo. Vedo mia madre accanto agli altri genitori, nella traiettoria dei miei occhi. Si irrigidisce. Mio padre guarda per terra.
"Bianco, nero, verde, rosso" e, via via che li dice, i bimbi rispondono gaudenti. La fila nella tavolata scorre "Giallo, rosa" e la fila è finita. Ora tocca a me.
"Marrone"
.......................
Dio santo. Quella vecchia maledetta. Quell'essere odioso.
"Marrone, Mark. In inglese? ...marrone?"
I genitori dei bimbi smettono di sorridere. Il silenzio diventa pesante. Io ricordo, comincio a tremare... nella mia esuberanza e vulcanicità... ora tremo. Forse una delle primissime volte in cui tremo di vergogna e tensione. Non la prima, ma una delle prime, si.
"Black" dico, ma so che non è corretto. E' nero, black. E poi è già stato detto.
"Ma no... no Mark. Marrone"
"Eh... allora non lo so..."
La vecchia stira le labbra. Ora si sente offesa. Il suo momento di gloria per dimostrare quanto è stata brava a insegnare a TUTTI i bambini TUTTI i colori viene cancellato da un tappo di bimbo troppo vivace.
"Vieni qui Marco" ecco, ora se lo ricorda il mio nome in italiano. Oh, si. Ora si. Mi dice di andare lì.
Lì... significa alzarmi di fronte a TUTTI, nel silenzio TOTALE, e andare dalla tavolata dei bimbi, a quella degli insegnanti, accanto a quella dei genitori.
Mio padre è praticamente arcuato da un lato. Non ricordo perché. Ricordo solo che era piegato.
Mia madre ha un sorriso cristallizzato in faccia. Gli occhi socchiusi, fermi. Poi mi racconterà che avrebbe voluto uccidere la vecchia.
Avrei voluto farlo anche io, forse. Ma dopo essere scappato.
"Non voglio" rispondo, mezzo sorridendo, cercando di farlo passare per un sorriso. Ero molto scherzoso al tempo. Magari, penso, credano che scherzi, ridono tutti e finisce questa merda.
No.
"Marco... vieni qui, ho detto" e muove l'indice rugoso, scuro.
Niente da fare. Devo ubbidire.
Tremo.
Arrivo lì.
"Mark" passa di nuovo al mio nome in versione inglese, che non riconosco "Lo sai che tu mi fai diventare matta?" il tono è leggero, ma la vecchia non sorride.
Io sorrido, invece.
Che cazzo dovevo rispondere? Si? No? Un altra domanda di fronte a tutti.
Che dovevo dire?
"Si, lo so, maestra"
Ecco cosa risposi.
I genitori decidono di mettere fine a quella mostruosità. Scoppiano a ridere pensando, magari forzatamente, che stia scherzando.
Non stavo scherzando. Non sapevo che rispondere.
Una risata scuote tutti, tranne mia madre. Anche mio padre ride, da dietro il bicchiere di sprite... è bordò.
Non ho memoria di come sia andata a finire la cena.
So solo che quella vecchia di merda era un mostro.
Non do a lei la colpa di non aver imparato l'inglese. Certo, un approccio più delicato magari, più umano, poteva essere possibile. Ma lei non era certamente umana. Era inglese.
Alle medie cambiammo tre insegnanti di inglese in tre anni. Voto? A seconda delle insegnanti e del metodo di valutazione (che cambiò tre volte nel giro di tre anni. Grandi novità nella scuola) fu: gravemente insufficiente, E, oppure 2.
Alle superiori non so, forse ho preso una sufficienza, di più, ma niente che sulla pagella mi permettesse di superare i sufficiente. L'insegnante non mi interrogava mai, aveva almeno pietà verso di me. Era un maschio, e non era madrelingua. Si chiamava Ferro di cognome, era pelato e aveva una naso grosso.
Andai a fare un corso a Malta nel 2010 (come detto in giro per il forum 20 o 30 volte) c'era un insegnante ovviamente madrelingua. Ero l'unico allievo. Se dovevo fare figure di merda, volevo essere solo. Era un corso a due. James si chiamava, il professore. Uno spasso. Un brav'uomo panciuto che collezionava macchinine. E che aveva capito perfettamente tutto di chi e cosa ero io.
Imparai qualcosa, si. Malta non mi piacque, non mi interessava girare. Tornavo nel mio monolocale a mangiare mele e dolci.
James mi portò in giro per l'isola. Conosceva l'italiano ovviamente, e ci teneva che la visitassi.
Si, è possibile imparare l'inglese in questi corsi. Ve li consiglio. Ma due settimane non sono nulla, ragazzi. Stateci almeno due mesi, se potete.
Tornai. Il mio lavoro divenne più pressante, per quanto possibile. Disimparai l'inglese e lasciai perdere il sogno di andare a lavorare in una nave da crociera.
Fu istruttivo il 2010. Capii che ero sociofobico.
Chiudo: NON CONOSCO L'INGLESE.
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Un applauso alle tue capacità narrative.
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27-10-2014, 18:22
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#12
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Banned
Qui dal: May 2014
Ubicazione: Marche
Messaggi: 4,061
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Grassie avrei voluto metterci più fantasia ma no, mi è servita un pizzico di memoria. Incredibile che si tratti di roba vecchia di vent'anni.
Ricordo ancora le spalline imbottite nelle giacche di alcuni genitori, e il taglio di capelli assurdo di madre
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27-10-2014, 18:55
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#13
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 2,733
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Quote:
Originariamente inviata da Marcofobik
...
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io a Malta in vaiggio di istruzione scolastico avevo parlato tutto meno che inglese rispolverando persino un po di siciliano insegnato da mio nonno: in un negozio di souvenir dovevo farmi cambiare dei soldi e sentendolo parlare in italiano con accento meridiionale mi ero rivolto piu o meno così al titolare "mi scusasse vossia ma mi servono piccioli più piccoli" e lui aveva capito
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27-10-2014, 19:05
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#14
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Avanzato
Qui dal: Oct 2011
Messaggi: 478
|
si, perfettamente a livello scritto, ho qualche difficoltà in più nelle conversazioni, più che altro a parlare io visto che anche parlato lo capisco alla perfezione.
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27-10-2014, 19:05
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#15
|
Banned
Qui dal: May 2014
Ubicazione: Marche
Messaggi: 4,061
|
Quote:
Originariamente inviata da Belacqua
..."mi scusasse vossia ma mi servono piccioli più piccoli" ...
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ecco allora da tenere presente anche per un corso acellerato di siciliano
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27-10-2014, 19:30
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#16
|
Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,630
|
edit
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Ultima modifica di cancellato11905; 24-08-2016 a 02:54.
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27-10-2014, 19:45
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#17
|
Intermedio
Qui dal: Nov 2011
Messaggi: 147
|
Io lo capisco abbastanza bene ma ormai non mi ricordo più le regole grammaticali...
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27-10-2014, 19:48
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#18
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,989
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Quote:
Originariamente inviata da Marcofobik
Orbene sorbitevi questo pistolotto.
[...] Chiudo: NON CONOSCO L'INGLESE.
|
Però sai narrare in modo divertentissimo in italiano!
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27-10-2014, 19:55
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#19
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 1,074
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Lo leggo benino. In una conversazione non lo capisco e lo parlo male; quindi no, direi che non so l'inglese.. comunque quanto basta per improvvisare fantasiose combo di tag sui siti porno; non so tipo: teen slut scandinavian black steak stake horse crash test .
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27-10-2014, 19:59
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#20
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Esperto
Qui dal: Sep 2011
Ubicazione: Brianza
Messaggi: 997
|
Quote:
Originariamente inviata da muttley
Purtroppo la piaga del doppiaggio in paesi come il nostro, la Francia, la Spagna o il Brasile, ha l'effetto di creare intere generazioni linguisticamente ignoranti, specialmente in materia di inglese, visto che la maggioranza dei prodotti dell'industria culturale provengono proprio dal mondo anglosassone.
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Vero, in molti paesi stranieri (vedi nord Europa) moltissime persone sanno l'inglese proprio perché i film non vengono doppiati.
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