allora, da dove iniziare
intanto vediamo, maschio, 21 anni, per il resto non saprei che dire, studio, inizierò arti marziali a breve (cosa che spero mi dia un po di disciplina mentale), un discreto gruppo di pochi amici ma buoni (coi quali però è un po che per cause varie non esco, fra cui il fatto non da poco che loro lavorano) e chi più ne ha più ne metta
non so se ritenermi timido, perlomeno spero di non esserlo più del necessario, ma ci sono delle situazioni in cui non riesco a socializzare come vorrei e ci sono sempre margini di miglioramento, ecco perchè sono qui
inoltre sono il genere di tipo che cerca sempre di sollevare il morale ad altri con frasi tipo "muovi il c*** ed esci"
, lo faccio spesso anche con me e pare funzionare (metà dei miei problemi sono spariti così...)
a volte mi chiedo se realmente voglio socializzare... non ho problemi ad uscire, esco ed anche spesso (specie in questi ultimi mesi, da quando ho iniziato a "prendere il controllo") ma spesso vedo davanti molta gente e semplicemente non mi interessa conoscerli, e non lo capisco, le radici di questo possono essere nella mia infanzia ma non so
o forse sono solo fatto così, questo non voler socializzare accade sia in palestra che all'università, come se volessi creare una barriera che mi protegga dal mondo...
ma prima qualcosa sul mio passato
rapporti con le ragazze vi chiederete? semplicemente disastrosi
non nel senso che non ho mai avuto un rapporto sentimentale ma proprio per il fatto che le donne non le capisco (mi pare anche giusto fino ad un certo punto, sono un uomo), ma non so, non credo sia tutto qui
sono sempre "agitato" nel parlare ad una ragazza che magari mi piace, ed in genere non so che dire (spesso anche perchè mi sento stupido nel fare qualcosa che "esca" dal mio personaggio, questa classificazione di me stesso la ritengo uno dei miei più grandi problemi)... forse è davvero "paura del successo", so che magari è un opportunità che non mi costa nulla ma che potrei perdere (ed è già successo almeno una volta, forse questo mi ha aiutato)
cerco di controllarmi, il mio tono di voce, la postura, sono segnali di stress che è meglio evitare vengano percepiti in questi casi, in genere ci riesco ma ho paura di perdere il controllo
ho avuto un acne decisamente forte, e ammetto che in passato sia stato un problema... lo è tutt'oggi ma non ci do peso (da un punto di vista prettamente psicologico non mi causa più alcun problema, l'acne c'è sempre seppure sia 1/20 di prima)
vado in palestra dicevo... ho iniziato con un amico (decisamente meno "socialmente impedito" di me) ma ho preso l'abitudine di andarci da solo, anche ad orari "strani", dove magari c'è molta gente, la folla per mia fortuna non mi da (più) problemi (l'ansia di stare in pubblico, di farmi vedere, questa è sparita)
ho avuto una madre iperprotettiva e paranoica che quando esco la sera vuole che la chiami per sapere cosa faccio (persino quando prendo la macchina... perlomeno questo è durato fino a poco più di un anno, è vero che spesso le madri rovinano i figli), questo è quello che più nella mia famiglia credo abbia influito (avevo 20 anni quando ha "allentato" la corda... certo che sono un po "riservato")
inoltre in famiglia non riesco a parlare di certi argomenti (nemmeno di sentimenti, non intendo solo sesso o altre cose considerabili "tabu")
l'altro problema che ho è che rifiuto il contatto umano (o meglio, non volontariamente, spero), e credo che i miei amici se ne accorgano... raramente ci si saluta con abbracci o persino strette di mano, credo sia sempre quella barriera di cui parlavo prima
ho passato la mia fase pessimistica, ora sono "realista" ma quando vedo certa gente non riesco nemmeno a guardarla e dire qualcosa di positivo, forse sono "razzista" se possiam dire così, o forse vado oltre all'immagine che le persone danno di se e mi faccio un impressione di chiunque io veda (mi riesce piuttosto semplice psicanalizzare qualcuno, come si veste, come parla, come si muove, come cammina...)
e questa impressione mi delude...
che dire, alla fin fine alcune cose le ho risolte per conto mio, non credo molto nella medicina (applicata alla psicologia, molti farmaci si conoscono solo per via empirica, di alcune sostanze nemmeno si conosce il reale funzionamento a livello chimico)
non credo neppure nella psicologia in se, o perlomeno sono convinto che affrontare un problema a viso aperto sia la soluzione migliore, e magari parlarne aiuta (e sono qui per questo)
cavolo non volevo fare un thread così lungo, quindi CIAO!