CIao a tutti,
ho 22 anni, mi chiamo andrea e sono qui perché ho dei problemi con me stesso.
diciamo che sono sempre stato insicuro, sia perché in famiglia non siamo stati "uniti" ma anche perché sono una persona sensibile. In più una malattia genetica che non mi ha dato nessun problema fisico (se mi vedete da fuori sono sano), solo che sono magro, un pò bassino e questo ha procurato un pò di insicurezze.
Comunque al di fuori di questo in maniera oggettiva, sono sempre stato aperto. Infatti sono, negli ultimi 3 anni universitari, in cui sono stato "solo" sono stato bene, raccogliendo tanti amici e persone che ancora ora, seppur ora siano distanti, mi vogliono bene.
Il mio "disturbo" è peggiorato dopo la laurea: la mia insicurezza, il non saper cosa fare nella vita, il pensiero di "non ti prenderà nessuno non hai mai lavorato" con annessa paura nell'essere bloccato in un lavoro che a prescindere non mi piacerà e il fatto di non avere una laurea spendibile, nonché triennale, mi ha fatto ricadere in brutti pensieri, nel non farcela. E di fatti non ce la sto facendo.
Da dicembre infatti, qualche curriculum l'ho mandato per qualsiasi cosa (una cinquantina?) e nessuno mi rispose/risposto negativamente, ma forse l'ho fatto anche senza speranza, senza un vero obbiettivo, senza crederci.
E da qui i brutti pensieri, sono riiniziati: sono inutile, perché non sono morto, ecc.
questi pensieri, queste "cose" le ho sempre pensate; ho paura della morte da, credo, quando ho rischiato di morire appena nato/ da quando ho visto mio zio morto mentre veniva portato via a 4 anni.
es. di insicurezza: quando ero a scuola un prof mi fece notare, in maniera un pò stronza "non sai niente, queste cose le sanno anche quelli di seconda": e io inizio a piangere.
In realtà di paure, nel corso del tempo, sono aumentate: dell'acqua profonda, del buio, della morte, del rischiare in generale...
QUesto ovviamente mi condiziona ora.
TUtto è peggiorato del fatto che non so cosa fare della mia vita, non l'ho mai capito e ne sono sempre stato condizionato. In più la mia laurea in musicologia, non mi dà la possibilità di trovare lavoro immediatamente, soprattutto perché non ho un obbiettivo nemmeno nella mia materia.
Dopo la laurea, mi sono trasferito da mio fratello che viveva in regione, per non tornare a casa dei miei (per me oltre ad essere un fallimento sarebbe anche una "tortura" perché non li sopporto).
Ed e qui che passo le mie giornate a caso, senza fare qualcosa, senza amici perché qui, oltre lui e qualche suo amico non conosco nessuno, senza sapere cosa fare, perché non ho cose che realmente mi piacciono se non: musica e giocare. Ma anche questo sta diventando qualcosa che non mi piace più, che faccio perché non ho altro da fare.
Sto prendendo anche lezioni di tedesco, in vista di un trasferimento all'estero da mia sorella in Austria, ma oltre la mia difficoltà anche solo a usare un'altra lingua e che ho paura ad espormi e non saprei cosa fare, visto che 1) non so bene la lingua 2) non ho mai lavorato.
In tutto questo sono "passivo" in realtà, perché la sua idea la sto accettando perché... boh. Se mi avessero detto di andare in giappone, germania o rimanere in italia... beh l'avrei fatto forse, pur di fare qualcosa, ma la cosa potrebbe anche non rendermi felice (forse solo studiare musica lo renderebbe).
Mio fratello, anche lui se ne andrà e io senza denari, probabilmente, dovrò andare giù dai miei, direi... a "morire" perché per me sarebbe anche morire, perché ho una repulsione sia in casa mia che nella città.
I miei amici, quelli più stretti, sanno più o meno la situazione, mi hanno ascoltato e magari anche proposto di andare da loro (alcuni stanno all'estero). Ma ritorna il solito dilemma: non so la lingua ecc. E anche loro non potendomi veramente aiutare, mi hanno detto: vai da un terapeuta. Ma il terapeuta, costa. (ci sono stato 2 mesi, grazie all'università, gratuitamente ma era un'altro periodo, felice)
Mio fratello/sorella, non sono oggettivo credo, ma penso che pensino che io non abbia voglia di fare, che sia pigro e anche debole. Stanno spingendomi anche un pò "a forza" a farmi fare qualcosa, secondo me non considerando la parte psicologica che mi blocca e che forse non sanno neanche esistere. ANche perché vari problemi a casa necessitano che almeno io sia "Indipendente economicamente".
In tutto questo, dunque, sto "impazzendo" sia dall'ansia, sia dalla "depressione" nel senso di inutilità e non saper cosa fare.
IL punto è: cosa posso fare ora? come posso uscirne? Esistono terapeuti gratuiti?
Grazie per l'attenzione