Salve, come si può intuire dal mio nick il mio nome è Raffaele. Sono un ragazzo universitario di 22 anni e dopo aver trovato questo forum ho deciso di iscrivermi.
Ho sempre sofferto di timidezza da piccolo, causata da atti di bullismo (verbale). Questi episodi mi hanno spinto a chiudermi in casa e sfogare la mia frustrazione nel computer (da cui ho sviluppato una grave dipendenza che sto cercando di controllare) per molti anni della mia adolescenza.
Nel corso degli anni di liceo ho dovuto lottare per riuscire a rapportarmi con gli altri, cosa che per molti è la cosa più naturale del mondo ma non è lo stesso per me e posso dire che c'ero anche riuscito bene soprattutto il quinto anno: avevo delle amicizie strette, di cui una in particolare con una ragazza che consideravo come una sorella ed è proprio secondo me l'inizio della mia caduta.
Finito il liceo sono andato all'università, anche qui ho dovuto fare moltissima fatica per riuscire a rapportarmi con i colleghi, facevo una fatica immensa e combattevo ogni giorno con la voglia di restare a casa.. al sicuro... nel letto e con il PC con me. Bene o male però sono riuscito a resistere e tenere duro fino a che è successo qualcosa (mai riuscito a sapere cosa) che ha spinto quella mia amica a cui tenevo particolarmente a terminare il nostro rapporto di amicizia.
Ora faccio un salto da allora (circa 2 anni fa) ad adesso: faccio fatica ad uscire di casa e quando lo faccio l'ansia e lo stress sono altissimi. Non riesco a stringere nuovi rapporti di amicizia o semplicemente parlare con le persone. Dentro di me so che è tutto assurdo, vorrei uscire parlare con le persone, fare amicizie nuove e divertirmi cosa che dovrebbe essere naturale per una persona e invece non lo è per me.
Ho fatto quel salto temporale perchè il crollo alla situazione attuale non è stato rapido ma molto graduale in questi due anni fino ad arrivare ad oggi.
Per concludere dico che sto continuando a lottare, continuo a lottare ogni giorno contro me stesso, delle volte va bene ma molte altre no ma non mi voglio certo arrendere solo che sento il bisogno di condividere questo dolore che nessuno se non chi lo vive ogni giorno può capire e proprio questo mi ha portato a scrivere questa lunga (ma abbastanza sintetizzata) presentazione.
p.s. Ho volutamente sintetizzato e omesso alcune cose ma ovviamente per qualsiasi chiarimento sono a disposizione
Grazie e spero di essere accettato fra voi