Mi presento, sono Emanuela e ho 15 anni.
Sono qui perché credo di essere sociofobica.
Mi spiego meglio: quando ero più piccola (periodo scuole elementari-medie) mi veniva una grande ansia ogni volta che dovevo ritrovarmi in un gruppo di persone, o sotto gli occhi di tutti.
Avevo davvero paura di essere giudicata male, di non essere all'altezza, ma allo stesso tempo facevo la "dissociata", quella che stava bene da sola, e riuscivo comunque ad essere amichevole con i miei compagni e avevo socializzato quasi con tutti (questo all'inizio delle elementari). Probabilmente in quel periodo non potevo ancora essere definita "sociofobica", ma più probabilmente ero solo timida.
Purtroppo però, questa cosa andò degenerando, finché, verso la fine delle elementari, iniziai a rimanere in disparte sempre di più e ad avere paura a rapportarmi con gli altri.
In prima e seconda media probabilmente ero già sociofobica. Avevo paura di entrare in classe, l'ansia mi veniva già dalla sera prima, anche se non ci facevo molto caso. I minuti che precedevano l'entrata erano l'ansia pura.
Dovete sapere poi che io sono una ritardataria cronica, in tutto quello che faccio, e arrivavo sempre circa 10 minuti dopo, quando tutti erano seduti e io dovevo sorbirmi i rimproveri davanti a tutti (per questo problema ho beccato anche qualche nota disciplinare, ma questo non c'entra). Poi, andavo a sedere sorridendo e cercando di fare la disinvolta e la scocciata.
Odiavo anche arrivare in anticipo (quelle rarissime volte che succedeva) e dover incontrare il mio gruppo classe fuori al cortile. Avevo sempre la fottutissima paura di non ritrovarli subito e di vagare tra la gente da sola. Non volevo peggiorare la mia reputazione da "rincoglionita" che, anche se diminuita, ho ancora adesso.
Insomma, per me l'ideale era entrare in orario, quando il cortile era semivuoto e la gente non pensava ad altro che ad entrare. Così sarei anche entrata inosservata in classe, mentre tutti gli altri si mettevano a sedere e a parlare nell'attesa della prof.
Tutto rimase così fino alla terza media, quando mi infatuai fortemente di un ragazzo e tutti i miei problemi sembravano quasi del tutto svaniti. Ero più socievole e scherzosa con tutti, e non a caso in quel periodo parlavo con molte più persone in classe e le vedevo divertite. Ero felice.
Poi mi misi insieme a questo ragazzo, il tutto durò un mese e fine. Però non tornai subito ad essere sociofobica come in precedenza fino al nuovo anno scolastico, il primo liceo scientifico.
Ero molto speranzosa, avrei conosciuto persone nuove e avrei fatto nuove esperienze. Non era proprio male come anno, ma neanche me ne stavo accorgendo che di nuovo le mie paure (che comunque erano ancora presenti anche se gli davo meno importanza) stavano tornando a galla. Avevo conosciuto alcune persone fantastiche, divertentissime per i miei standard e avevo paura di loro perché non mi sentivo all'altezza. Cercai di fare la persona "normale" e la disinvolta il più possibile, ma dopo alcune mie affermazioni mi sentivo stupida e ridicola, e mi mettevo in disparte sempre di più. Mi sentivo incapace di divertire le persone, e quindi di rapportarmi con loro, perché per me riuscire a divertire gli altri era il segreto della socializzazione; anche se ogni tanto riuscivo a farle divertire, questo non bastava a farmi togliere queste seghe mentali dalla testa, perché la maggior parte erano fallimenti e non successi.
Così piano piano iniziavo a non parlare più per evitare di togliere ogni dubbio sulla mia stupidità e la mia partecipazione nei discorsi si limitava alla risatina quando qualcuno diceva qualcosa di divertente. (Ah, la partecipazione che intendo io non è riferita a tutta la classe, ma solo a un gruppetto di persone le quali, per un motivo o per un altro, nel secondo anno di liceo non c'erano più (cambio scuola/classe).)
E così il secondo liceo, senza più quelle persone, è stato l'apice massimo della mia sociofobia. Non riesco a ricordare se era peggio il periodo delle medie o il secondo anno liceale, ma se la giocano insomma.
Ed ora, anche se sommariamente durante quest'estate avrò conosciuto sì e no 3-4 persone, mi sento meno sociofobica di prima. Sto iniziando a vedere la vita da un'altra prospettiva, e anche se quest'estate non è stata molto emozionante, ho svolto un'analisi introspettiva abbastanza accurata, che sto continuando tutt'ora a svolgere, per capire che tipo di persona sono e quali sono i miei punti di forza. Se prima avevo, per esempio, una graande paura di andare da un negoziante e chiedergli il prezzo di un oggetto o delle informazioni, adesso la paura è un sacco diminuita, ma purtroppo è sempre presente.
Ed è per questo che sono qui.
Scusate se ho scritto questo papiro immenso, ma ne ho approfittato anche per ricordarmi quanto sono cambiata in questi 15 anni, quanto è migliorato e quanto è peggiorato di me.
Grazie a chi ha avuto il coraggio di leggere tutto