Piacere di conoscervi, mi chiamo Federico e ho 31 anni.
Sono in lotta perenne con la depressione che ciclicamente torna a farsi sentire e mi ributta giù, vanificando i piccoli progressi che riesco a fare nella vita.
Sono nato con una forma di strabismo che dopo due operazioni è diventata lieve ma non ho mai recuperato la vista.
Questo handicap visivo sicuramente ha contribuito a sviluppare le mie insicurezze ma non mi ha precluso di avere tante amicizie quando ero bambino anzi, ero molto ambito per il mio carattere giocoso, altruista e solidale. Ho sempre fatto gruppo ed ero anche selettivo, chi faceva lo stronzo veniva isolato se necessario ma poi è successo qualcosa.
Durante la transizione dalla quarta alla quinta elementare ho perso terreno, stavo diventando sempre più orso e "casalingo", gli altri bambini si incontravano fuori, chi invece proseguiva e migliorava a scuola calcio, cosa a me preclusa a causa del mio problema di vista.
Mio padre ebbe la brillante idea di comprarmi un PC e farmici giocare in modo incontrollato, lo fece perché mi vedeva in difficoltà ma secondo me fu un disastro, ne diventai dipendente.
Già allora avevo pensieri strani: ero invidioso di chi aveva successo, del mio migliore amico che cresceva mentre io no e allora cominciai a frequentare meno, a fare tante assenze e i compagni cominciarono a notarlo e a isolarmi, ad escludermi dal gioco e dagli appuntamenti pomeridiani.
Nel frattempo arrivò un nuovo alunno: un ragazzo Italo americano appassionato anche lui di videgiochi e nacque una grande amicizia che però non durò molto, lui era uno sportivo e pochi anni dopo scelse di frequentare altri ragazzi, quelli di successo, molti dei quali suoi compagni di squadra.
I tre anni delle medie furono un vero disastro: ero completamente alienato, un vero pesce fuor d'acqua e i nuovi compagni cominciarono a prendermi in giro ma lo avrei fatto anch'io.
A quel punto cominciai a non frequentare e a non studiare peggiorando la situazione ed esponendomi a molte interrogazioni da impreparato, non ho idea di come ho fatto a non ripetere neanche un anno ma le professoresse mi presero a cuore e mi aiutarono moltissimo, venivano anche a trovarmi a casa e questo non lo scorderò mai.
Passavo le giornate al pc o pensando ad esso, i miei mi avevano abbandonato a me stesso permettendo questo mio comportamento errato, smisi pure di mangiare rischiando più volte l'anoressia presentandosi poi a scuola come uno zombie., però decisero di segnarmi al liceo scientifico, io che non avevo neanche un metodo di studio! Naturalmente al quarto o quinto mese mi ritirai dopo una quantità infinita di umiliazioni tanto che cominciai a marinare la scuola. Piuttosto che subire andavo a dormire nei pochi posti che conoscevo perché non uscivo mai, ricordo una mattina di dicembre andai in un area cani e alcune persone, credendomi un barbone, mi svegliarono per paura che avessi freddo.
L'anno successivo mi sono segnato ad un istituto tecnico e professionale, più precisamente "fotografia" e li sono rinato, si il rapporto con gli altri ragazzi mi costrinse a dei compromessi ma recuperai il gap con gli altri, usavo in modo disinvolto i mezzi pubblici imparando le zone della città e gran parte delle vie, strinsi nuove amicizie importanti e per qualche giorno frequentai pure una ragazza ma non era la prima ma soprattutto cominciai a fare pesistica, ottenendo ottimi risultati nonostante non avessi mai fatto sport.
Purtroppo lasciai anche quella al secondo anno e mi segnai al privato ma li sbagliarono specializzazione e mi segnarono come elettricista (?!)
Per tradizione tutte le estati le passavo in campeggio con la famiglia e li tutto si azzera.
Quando vai in un posto nuovo nessuno ti conosce veramente, questo mi permise di fare molte esperienze, anche con le ragazze... certo non sono mai andato oltre il bacio ma a me bastava.
Dopo un lungo corteggiamento persino la ragazza più bella del gruppo si concesse a me e quello per me fu il traguardo più alto mai raggiunto in amore.
Tutto perfetto peccato che il mio cervello è bacato.
In quel periodo bevevo molto, quello aiuta ad aprirsi, ma la sera successiva esagerai e feci un casino: diventai aggressivo e paranoico tanto da spaventare un po' tutti, sia lei che gli altri ragazzi che erano tutti miei amici.
Mi lasciai malissimo con loro ma l'anno dopo i miei vollero tornare, io però non ero più lo stesso: avevo smesso di curarmi e poco prima mi ero ritirato nuovamente da scuola, mi mancava solo l'esame per il diploma.
La verità è che non avevo superato quello che per me fu un trauma e tornare in quel posto, rivedere quelle persone che mi guardavano come se fossi un pazzo mi fecero schizzare il livello di ansia e di stress alle stelle, tanto da farmi venire un raptus nei confronti di mio fratello maggiore che era solito chiamarmi nano e strabico per la rabbia nei miei confronti, per quello che avevo fatto. Quasi gli spacco la testa a suon di pugni e quella è stata la mia fine.
Mi sono chiuso in casa per molti anni, credo di aver avuto un disturbo dissociativo perché ho come un vuoto ripensando a quel periodo.
Poi all'improvviso mi sono sentito meglio, ho ricominciato seriamente a praticare bodybuilding e powerlifting mettendo su una 20ina di kg in 3 anni, nel frattempo ho provato ad affacciarmi al mondo del lavoro come imbianchino, con mio padre che mi faceva da chioccia trovando pure i lavori senza pensare però al mio futuro.
Oltre a queste due cose non facevo altro, non parlavo con nessuno e il rapporto con la famiglia era molto freddo e distaccato.
In quel periodo stavo sempre al pc e quando capitava sbirciavo i profili dei miei vecchi compagni. Vederli laurearsi, cambiare città o comunque sistemarsi anche in ambito lavorativo mi metteva una tristezza infinita.
Dopo 4 anni ho smesso di allenarmi e di seguire la dieta quindi in poco tempo sono tornato come prima, ho cominciato un altro lavoretto che faccio tutt'ora e oramai mi sono fossilizzato.
La mia situazione attuale è questa: ho ripreso ad allenarmi da settembre perché mi sentivo meglio e da gennaio mi alleno 6 giorni su 7 mettendo su 12kg in poco tempo, ho smesso completamente di usare il pc perché contribuisce ad alterare il mio umore in peggio e mi estranea dallo scorrere del tempo e quando succede è pericolosissimo.
Stavo meglio ma poi il nostro cane è diventato paraplegico e finché campa avrà bisogno di me per portarlo fuori con l'imbracatura e per fare ginnastica, quindi non mi posso allontanare da casa.
Nella disgrazia ho conosciuto la fisiatra del cane che mi ha fatto perdere letteralmente la testa, sentimenti e sensazioni che non provavo da una vita ed è a questo punto che mi sono reso conto di quanto io sia patetico.
Dai venti ai trenta non ho fatto nessun tipo di esperienza, mi ritrovo a 31 anni inoccupato, senza uno straccio di diploma, non ho la patente ne guido la vespa perché non so più usare le marce a causa dell'ansia e il bello è che a 17 anni avevo la moto da cross... a ripensarci mi sembra impossibile.
Mio fratello si è accasato e con la sua ragazza parla di fare un figlio a breve mentre io vivo coi miei che invecchiano giorno dopo giorno.
Il rapporto in famiglia è tornato normale anzi, ci vogliamo bene e mio fratello mi ha perdonato ma adesso sono nei guai.
Comunque la veterinaria mi ha preso talmente tanto che mi sono dichiarato, non potevo fare altrimenti, lei mi aveva levato il sonno: è una ragazza semplicissima, amante degli animali e fa volontariato. Quando ne parlo ho ancora il tremito.
Naturalmente non è andata bene, lei mi ha ringraziato e mi ha detto che al momento non può perché ha una relazione.
Sarà tutta la situazione ma ci tenevo tantissimo, avrebbe cambiato la mia vita e il suo rifiuto mi ha fatto rientrare in quella sensazione di vuoto e inutilità.
Fine.
