Salve, sono una ragazza di 18 anni alla quale, ieri, dopo più di una decina di anni con cui ci convivo, mi è finalmente stata diagnosticata la fobia sociale.
Ho una vita sociale scarsa, se non fosse per la scuola mi riterrei senza amici. Ho difficoltà a parlare al telefono, ad uscire da sola, partecipare alle feste, fare complimenti (nel caso in cui li ricevessi, mi limiterei a sorridere e a risponde un "grazie" impacciato). Da piccola ero quasi completamente "muta". Ed io mi isolavo costantemente e completamente.
Evitavo ogni situazione che potesse mettermi ansia (non ho mai voluto partecipare ai compleanni dei miei compagni di classe, nè volevo andare a catechismo perché temevo il confronto), suscitando anche le ire dei miei genitori (con i quali ho sempre avuto un rapporto conflittuale) e la loro disapprovazione. Mi veniva fatta presente più volte la delusione che si provava nei miei confronti per non essere come le altre bambine.
Peraltro, sono stata oggetto di bullismo sino a qualche mese fa e spero vivamente che quest'anno (ultimo anno), le cose possano essere diverse.
Sono una poetessa, una scrittrice, una musicista per chi va oltre la mia chiusura, per chi prova a conoscermi. Una persona comunque fragile e sensibile.
Convivo con il terrore di sbagliare o di essere criticata/giudicata negativamente. Completamente assertiva e spesso anche remissiva. "Troppo buona" mi dicono.
Anche se il mio liceo (delle scienze umane) mi sta facendo acquisire, giorno dopo giorno, una maggiore consapevolezza in me stessa. Devo ringraziare anche la mia insegnante, con la quale ho instaurato un rapporto amichevole e che ci ha fatto fare dei circle time nel corso di questi anni. Motivo di grande disagio ed ansia, ma utili per ciò che mi rimaneva.
Partecipo alle gite (da me sempre evitate non appena fosse possibile), e ho partecipato ad alcuni compleanni. Nonostante ciò, c'è ancora molta resistenza da parte mia ad aprirmi con le mie compagne (tutte femmine), ad alzarmi dal mio posto e ad iniziare una conversazione non banale o superficiale (nonostante io sia in grado di scrivere cose che di superficiale hanno ben poco).
Non ho mai avuto fidanzati, mi reputo omosessuale (attualmente innamorata dell'insegnante sopra citata, ma mi sono piaciute anche ragazze della mia età).