Salve a tutti, mi chiamo Leonardo, e com'è facilmente intuibile ho 26 anni (li compio tra dieci giorni, ma tant'è
). Mi sono iscritto a questo forum perché ho veramente una caterva di problemi (veramente troppi), tra i quali l'ansia sociale è forse quello che mi ha fatto soffrire di più. Per farvi un elenco il più breve possibile (sennò non finirei più):
-Sono sempre stato, fin da bambino, molto timido e insicuro (sarebbe più corretto dire patologicamente timido e insicuro). Per questo non sono mai riuscito ad aprirmi ad avere un rapporto con un altra persona che non fosse molto superficiale o molto passivo (al liceo sono stato anche vittima di bullismo psicologico). Inoltre, come il classico esempio di individuo affetto da ansia sociale (ho studiato un po' l'argomento), alla timidezza aggiungo il bisogno molto forte di stringere delle relazioni che va a scontrarsi con la paura, il terrore che mi assale al solo pensiero di mettere in pratica questa cosa e il relativo evitamento di queste situazioni ansiogene. Questa è una condizione che mi ha sempre fatto soffrire molto, e sebbene mi stia impegnando molto (parte della psicoterapia che faccio è dedicata a migliorare le mie capacità di socializzazione) i miglioramenti sono ancora molto lenti se non quasi assenti...
- Non so se è collegato al punto precedente, ma comunque uno dei problemi massimi che ho e che influenza un pò tutta la mia vita è la mia totale mancanza di autostima. Questo ad esempio mi blocca nell'aprirmi con gli altri, nel riconoscermi dei meriti (anche riguardo ai miei progressi nei miei vari problemi), e nel riconoscermi semplicemente un qualche valore. Insomma mi rende difficilissimo migliorare.
-Da ormai credo tre anni soffro di un tipo di doc abbastanza particolare e invalidante... del resto credo che raramente se ne possano trovare due forme uguali, per quanto i principi di base sono gli stessi... senza stare a spiegare troppo, ha a che fare con il mio rapporto con gli oggetti e le "sensazioni" che mi danno...ad esempio possono "andar bene" o essere "contaminati", cioè provocarmi uno stato di malessere e stordimento anche molto forti al contatto, senza contare che poi la "contaminazione" può diffondersi ad altre cose etc.. poi per essere sicuro di non "contaminare" con le mani gli oggetti debbo lavarle in continuazione... e non solo negli oggetti, questo si manifesta anche nel cibo.... questo insomma è come una gabbia dalla quale uscire sembra impossibile. Sono in terapia da più di due anni, con una seduta di terapia e una di "esercizi contro il doc" alla settimana, più dagli ultimi mesi, anche una di "esercizi per la comunicazione", per migliorare il mio modo di rapportarmi con gli altri. Insomma cerco di darmi da fare, anche se le cose sono molto difficili.
- Sia per causa del doc, ma anche per altre questioni, due anni fa avevo abbandonato l'università... quest'autunno ho intenzione di tornarci cambiando facoltà (indovinate un po' cosa vorrei fare? Psicologia ahah). E' facile immaginare che per uno come me, che soffre di ansia sociale e che è stato quasi sempre in casa negli ultimi due anni (anche se gli ultimi mesi sono uscito molto di più) questo sia un passò molto difficile e ansiogeno, ma ho deciso di farlo anche nella speranza di conoscere altre persone (e anche per non rimanere senza far niente ancora un anno).
-Giusto un accenno ai miei interessi: Per quanto possa sembrare snob, mi ritengo un uomo di cultura, in quanto mi interessano moltissimo la letteratura, il cinema, ma in generale tutto il mondo della narrativa (quindi anche fumetti, anime e serie tv...), ma anche la storia, l'attualità, la psicologia e qualcosa di filosofia (ma è il campo che mi interessa di meno
). Sopratutto, mi ritengo molto "vivace" intellettualmente, nel senso che sono sempre alla ricerca di qualcosa che mi possa interessare di più e soddisfi la mia curiosità, il ché di solito consiste nel passare ore su internet a documentarmi su argomenti abbastanza insoliti (casi particolari di cronaca nera e non, fenomeni particolari riguardanti il mondo della psicologia, semplici storie strane ecc.)
Mi appassiona così tanto la narrativa che dall'inizio dell'anno ho iniziato anche a scrivere dei racconti. Trovo sia un buon modo, oltre che per applicarmi nel mio campo di interesse, per cercare di comunicare con gli altri, esprimere le mie emozioni o semplicemente far notare la mia esistenza.
