Ciao a tutti, mi chiamo Marco e ho 22 anni (anzi diciamo pure 23, ormai manca poco), e sono solo da oltre sette. Sono attualmente studente universitario, anche se probabilmente non per molto ancora. Sono piuttosto timido e introverso, praticamente da quando ero bambino, e ho paura ad approcciarmi a qualunque estraneo (per questo non amo i luoghi chiusi che siano affollati, specie se sono da solo e non con qualcuno che già conosco); e per finire soffro di mancanza di autostima, ansia e
D.O.C. da parecchio tempo, con depressione conseguente.
Cercando di fare un'autovalutazione della mia condizione in questi anni mi sono informato su internet circa disturbi di varia natura, capendone il funzionamento e leggendone i sintomi; credo di essere molto molto vicino a due in particolare: la
distimia e il
disturbo evitante di personalità.
Infatti ho paura ad affrontare le situazioni che mi mettono a disagio, come il parlare faccia a faccia con qualcuno (questo è un motivo per cui ho sempre avuto il timore, e ho tuttora, delle interrogazioni e degli esami orali, e il motivo per cui non ho ancora accettato di farmi vedere da uno psicologo/psichiatra) a tal punto che, che il 99% delle volte nel periodo scolastico, quando ero invitato ad una festa (per semplice "dovere" da parte degli altri, non perché desideravano che io andassi) dovevo sempre rifiutare inventando una scusa, poiché ogni situazione di questo tipo mi avrebbe causato forti attacchi d'ansia, che ovviamente non riesco a controllare, causati dalla paura di non essere adeguato, di essere giudicato, respinto e preso in giro, cosa che peraltro nel periodo scolastico era all'ordine del giorno. Questo è anche il motivo per cui, se in un determinato posto vedo una persona che conosco, tendo sempre ad allontanarmi il più possibile, a prescindere dal fatto che mi stia simpatica o meno.
Gli unici sfoghi che ho da tutto questo sono la mia passione per l'informatica e la tecnologia (sono un
PC-addicted da sempre ormai, per me stare al PC significa estraniarmi dalla realtà) ma anche film e serie tv, videogiochi, e soprattutto la musica, da sempre il mio rifugio nelle situazioni avverse, che nessuno mai potrà togliermi. La cosa divertente è che mi piace molto anche uscire, anche solo per fare due passi, così come mi piace ridere e scherzare in compagnia; ma per via della solitudine e degli altri problemi correlati non ho vere occasioni per fare ciò, se non con i parenti. Spesso però la depressione non mi lascia altro che tristezza, dovendomi inserire forzatamente una maschera, fornita di sorriso posticcio, per non apparire agli altri ciò che non vorrei sembrare.
Mi considero una persona molto riflessiva e pseudo-filosofica, forse troppo, ma è uno dei pochi lati del mio carattere che apprezzo. Per il resto detesto il mio aspetto fisico, che sto cercando di migliorare anche se la cosa non è facile: evito la palestra per lo stesso motivo di cui sopra, ovvero per il
disturbo evitante di personalità, e quindi per allenarmi devo ricorrere ad altri metodi (a casa, o tramite un allenatore che ormai conosco da circa due anni, per il quale l'ansia è già passata per fortuna).
Ho passato un
pessimo periodo liceale (in confronto l'inferno è più piacevole, ve lo assicuro) essendo vittima di ingiustizie da parte dei professori e di bullismo da parte di molti compagni, e nell'arco degli anni ho ricevuto continue frustrazioni su frustrazioni, perché ogni volta che ho finalmente la forza per tentare di risolvere un particolare della mia vita, fallisco miseramente. Per questi motivi, e per un altro ben più personale, fui perfino bocciato in quinto liceo.
Ho tantissima ansia per il mio futuro e quindi per il lavoro, perché mi sento inadeguato per qualsiasi cosa. Per finire, ho avuto due lutti negli ultimi due anni.
Non ho mai avuto una ragazza e perciò non so cosa significhi averne una, non so cosa significhi ricevere amore da qualcuno, dato che come già detto nel corso degli anni ho ricevuto solo odio ed insulti poiché tutti (parenti esclusi) fraintendono depressione, timidezza e fobia sociale con l'atteggiamento altezzoso di chi si rifiuta di parlare con gli altri perché reputa chiunque inferiore a se stesso.
L'unico vero amico che abbia avuto, amico d'infanzia dato che lo conoscevo fin dall'asilo, mi ha brutalmente pugnalato alle spalle anni fa, preferendo il conformarsi con la mentalità dei miei altri compagni di classe, unendosi a loro in coro negli sbeffeggiamenti. E' da allora che mi sono sempre più chiuso in me stesso, sono iniziati a spuntare i
D.O.C. e l'ansia, e ho cominciato ad evitare, ancora più di prima, qualsiasi tipo di rapporto umano per il timore di essere respinto, rifiutato, trattato alla pari di mostro degno di neanche uno sguardo; tutte paure che purtroppo trovavano riscontro nel 90% dei casi. Da quel momento, il silenzio è divenuto parte integrante della mia vita.
Insomma, sono disastrato, e purtroppo nessuno riesce realmente a comprendere la gravità della situazione, spesso sminuendo i miei problemi; specialmente perché con le uniche persone che sono interessate a capirmi, anzi forse dovrei dire l'
unica (leggasi: parlo di parenti, io non ho amici), non trovo mai il coraggio di aprirmi e spiegare per bene
tutta la situazione, per una serie di motivi.
Peraltro per tutta la mia vita non ho fatto altro che "subire" e continuo a farlo tuttora, perché non ho mai la forza per pormi sopra agli altri, non esitando quando mi viene chiesto da qualcuno di fargli un favore, anche se quest'ultimo non se lo meriterebbe; e quando quelle volte finalmente mi stanco e riesco a rispondere a tono (ma sempre nei limiti, della serie
"No, non posso/ho da fare", detto in maniera secca) sto male, malissimo, poiché penso sempre al fatto che abbia esagerato e che adesso quella persona interiormente stia soffrendo per ciò che ho detto. Questo si applica anche a chi mi ha sempre trattato male: quando riuscivo a reagire, dopo pochi istanti mi assaliva il rimorso. Non so che dire, probabilmente ho qualcosa che non va.
Comunque sia è grazie alla mia, per così dire, "tenacia" e in parte generale voglia di vivere (ma sfiducia nella vita stessa) se sono riuscito a tirare avanti così a lungo, altrimenti ora probabilmente non sarei qui a scrivere questo post di presentazione. Eppure ho il timore che a lungo andare, se la mia situazione dovesse peggiorare ancora, non basterà questo a salvarmi.
Peraltro possiedo anche un blog (di recensioni e mie riflessioni su vari argomenti), creato più di due anni fa per alcuni precisi motivi. Si perché, tra le altre cose, mi piace scrivere. Purtroppo però nell'ultimo periodo l'ho molto trascurato, a causa dei
D.O.C. e della depressione, e tuttora fatico a trovare la voglia di continuare a scrivere. Questa cosa ovviamente mi ha abbassato ulteriormente il morale.
Voglio essere onesto, non ho mai creduto particolarmente a questo tipo di siti/forum, ma alla fine ho ceduto: credo che a spingermi a farlo sia stato il peggiorare della mia condizione negli ultimi due-tre anni, ma soprattutto la disperazione data dalla solitudine prolungata, e dalla stanchezza generale del non riuscire a sbloccare la mia situazione in alcun modo. Inoltre sono stato spinto anche dal fatto che, leggendo discussioni di vari utenti, mi sono ritrovato perfettamente in ciò che veniva detto.
Non ho particolari aspettative o speranze, ma se questo significa "sentirsi meno soli" e conoscere persone che hanno i miei stessi problemi, e magari poterci scambiare quattro chiacchiere, assolutamente ben venga. Perché ne ho bisogno, sono
davvero stanco di essere solo.
Bene, io qui ho finito. Mi ha fatto bene sfogarmi.
Un saluto allo staff e a tutti gli utenti, nella speranza di trovarmi a mio agio nel forum.
PS: Noterete che questo post sarà stato modificato diverse (molte) volte. Ecco, questa cosa è la conseguenza di un
D.O.C.
PPS: Spero di non avervi annoiato. In effetti forse ho scritto un po' troppo...