Un saluto a tutti voi.
Mi presento, sono un ragazzo di 28 anni e vivo nella zona meno sociofobica che esista in Italia…ossia la Romagna ad un tiro di schioppo dalla costa, peccato che in un contesto di totali estroversi, io mi ritrovi ad essere una persona di una timidezza e di una insicurezza che a tratti definirei esponenziale.
Il tutto, tra numerosi alti e bassi che per ora non sto a descrivervi, mi ha portato in una condizione di semi-vegetale, quando ho iniziato a reagire, anche se la svolta è arrivata quando ho sviluppato una certa passione per la matematica.
Potete crederci o no (potete anche ridere a crepapelle, non mi offendo…), ma grazie alla matematica ed alla logica che la governa, son riuscito a trovare una sorta di chiave di lettura da applicare anche nella vita di tutti i giorni.
Ho iniziato ad impormi una sorta di ordine mentale, che mi ha fatto proggredire molto (grazie anche ad una buona dose di organizzazione per ogni situazione calcolandone spesso e volentieri tutte le possibili ed impossibili varianti) permettendomi di compiere senza alcuna ansia le incombenze di tutti i giorni, tenere rapporti professionali facendo una buona impressione all'interlocutore di turno, raggiungere i traguardi universitari ed anche lavorativi che via via mi sto ponendo ed elevando la mia sicurezza, tanto da permettermi di gestire con maggiore calma ed autocontrollo situazioni impreviste e recentemente anche molto pesanti dal punto di vista emotivo.
Resta il problema di fondo della timidezza nei rapporti di semplice amicizia e con il gentil sesso…, per quanto mi sforzi all’inverosimile di uscire e tentare di sviluppare più relazioni possibili in maniera propositiva, qui sono ancora bloccato come ai “bei tempi”e riportando a galla quell’insicurezza di fondo che torna ad affiorare in tutto il suo splendore, anche per via di esperienze pregresse in questi due ambiti non propriamente illuminanti.
Le situazioni le conoscete meglio di me: lunghi silenzi, incapacità di tenere la conversazione in maniera sciolta, non capire mai quanto spingersi con battute e via discorrendo (è una lista nota)…per cui alla fine alla meno peggio, uno si ritrova a fare la figura dell’introverso chiuso in se stesso a doppia mandata (e questa è solo la possibilità migliore...) ed alla fine della serata si rimane solo con la rabbia per l’ennesima occasione mancata.
Insomma manca ancora quello scatto decisivo, ma spero che magari confrontarmi su questo forum con persone che capiscono questa sensazione, possa magari farmi conoscere esperienze e darmi stimoli per migliorarmi ulteriormente o comunque anche solo per scambiare qualche parola o consiglio.
Hans Wolf