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Vecchio 04-03-2023, 11:34   #21
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Originariamente inviata da Blue Sky Visualizza il messaggio
Credo di avere delle ordinarie capacità di adattamento al contesto e agli interlocutori, in parte perché (è inutile imbellettarla) in quanto persona insicura cerco di non sentirmi sgradito, ma anche perché ho fiducia nell'idea di gruppo e penso che trovare il modo di esprimersi in contesti di gruppo sia una componente della nostra natura che non si può eludere.

Detto ciò, penso comunque di essere ormai una persona formata e di avere una mia coerenza. So cosa desidero dalle interazioni con le persone, e quindi non sono passivo e prendo l'iniziativa nel dialogo per proporre me stesso e la mia visione dell'interazione.
Ecco nel primo paragrafo mi ci ritrovo molto. Mentre nel secondo descrivi proprio ciò a cui vorrei arrivare e mi pare di stare solo cominciando a fare pochi passi in quella direzione. Penso che tra l'altro avere questo nucleo solido poi consente di interfacciarsi con gli altri con convinzione invece che a metà, senza sapere bene perché e se vuoi davvero

Poi risp anche agli altri
Vecchio 04-03-2023, 11:59   #22
Esperto
L'avatar di Blue Sky
 

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Originariamente inviata da anahí Visualizza il messaggio
Ecco nel primo paragrafo mi ci ritrovo molto. Mentre nel secondo descrivi proprio ciò a cui vorrei arrivare e mi pare di stare solo cominciando a fare pochi passi in quella direzione. Penso che tra l'altro avere questo nucleo solido poi consente di interfacciarsi con gli altri con convinzione invece che a metà, senza sapere bene perché e se vuoi davvero
Sì hai ragione. Penso che il modo per esprimersi più liberamente con gli altri non possa prescindere da una (graduale) accettazione di sé stessi. Ok non ci piaceremo mai tanto, però non è tutto da buttare, e ci saranno sicuramente delle cose di noi che consideriamo in linea con "l'idea" di noi stessi, con ciò che vorremmo essere nel rapporto con gli altri. Su quelle non dovrebbero esserci frizioni e ostacoli nell'esprimerle. Spontaneità, libertà, predisporsi alla condivisione, sono cose importanti.
Vecchio 04-03-2023, 15:15   #23
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Originariamente inviata da cuginosmorfio Visualizza il messaggio
È anche vero -per me- che più si applica un comportamento e più lo interiorizzamo sino a farlo diventare nostro (o automatismo).
Questo è un punto utile secondo me. Noto alcune risposte sul tenore di "io non recito ruoli perché non fingo", ma penso che in realtà ogni interazione sia una sorta di scena teatrale in cui ci si assegna ruoli a vicenda (pur senza accorgersene). Poi quando recitiamo un ruolo molte volte (perché ci viene assegnato, o perché ci viene particolarmente bene), comincia a diventare parte di noi.
Vecchio 04-03-2023, 15:17   #24
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Riflessione centrale che volevo fare per cui ho aperto tutto il thread:

Non so se ci siano parti della nostra identità che non siano interiorizzazione di ruoli che hanno funzionato particolarmente bene.
Vecchio 04-03-2023, 15:20   #25
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Originariamente inviata da Angus Visualizza il messaggio
Vedrei questo luogo come un posto in cui poter comunicare più liberamente del solito, con maggiore rispetto per ognuno e senza temere attacchi.

Da un certo punto di vista è così. E' vero che alcuni assumono posizioni conflittuali e critiche, ma è una conflittualità in fondo smorta e un po' caricaturale, incapace di offendere realmente. Purtroppo però alla ragionevolezza non si affianca il desiderio di esprimersi e mi sembra spesso di parlare con dei personaggi costruiti a tavolino. Mi sento più tra miei simili rispetto al solito, ma questi si comportano come se odiassero ferocemente se stessi.

Quindi il forum tirerebbe fuori il lato migliore di me, ma di fatto mi lascia frustrato. Il ruolo che ricopro è similmente borderline. Sono meno sulla difensiva per certi aspetti, ma non trovo una strada per metterlo a frutto e avere scambi costruttivi.
A te non sembra di recitare un personaggio che se non costruito a tavolino è almeno una autosemplificazione importante? Perché io qua si mi sento così, ma in realtà più o meno ovunque. Io comunque penso che l'autenticità diretta (immediata) è tanto difficile da trovare, più spesso è mediata dall'interpretazione di personaggi. Però attraverso questa comunicazione indiretta qualcosa di autentico si esprime
Vecchio 04-03-2023, 15:22   #26
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Originariamente inviata da Chamomile Visualizza il messaggio
Mi sembra di essere sempre la stessa. Il problema per me è che gli altri cercano sempre di attribuirmi un ruolo che non mi appartiene.
Questo penso che capiti spesso a molti. Io credo che tanti qui (compresa io) soffriamo di una incapacità di opporsi a ruoli scomodi, di dire "no io in realtà non sono così". Se vuoi rispondere che tipo di ruolo ti attribuiscono che a te non va bene? A me spesso etichettano come affidabile e responsabile e rassicurante e questa ultima cosa mi mette particolarmente a disagio
Vecchio 04-03-2023, 16:08   #27
Esperto
L'avatar di Teach83
 

Alla fine tutti bene o male recitiamo una parte, però spesso siamo degli attori mediocri....non c'è niente da fare.

La mia parte è quella del personggio infantile e fanciullesco, molto superficiale.
Può ispirare simpatia a volte, ma niente di più... nel profondo è super riservato, niente traspare dei suoi sentimenti.

Diciamo che interpretando sempre questa parte ormai è diventata "mia".
Vecchio 04-03-2023, 16:13   #28
Esperto
L'avatar di DownwardSpiral2
 

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Originariamente inviata da anahí Visualizza il messaggio
Riflessione centrale che volevo fare per cui ho aperto tutto il thread:

Non so se ci siano parti della nostra identità che non siano interiorizzazione di ruoli che hanno funzionato particolarmente bene.
Non credo, dato che almeno per quanto mi riguarda sono altamente disfunzionale in tutti i contesti in cui mi sono trovato.
Vecchio 04-03-2023, 17:03   #29
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Originariamente inviata da anahí Visualizza il messaggio
A te non sembra di recitare un personaggio che se non costruito a tavolino è almeno una autosemplificazione importante? Perché io qua si mi sento così, ma in realtà più o meno ovunque. Io comunque penso che l'autenticità diretta (immediata) è tanto difficile da trovare, più spesso è mediata dall'interpretazione di personaggi. Però attraverso questa comunicazione indiretta qualcosa di autentico si esprime
Io so benissimo di recitare un personaggio, ma qui (e in realtà da svariati anni anche altrove) è ben poco costruito a tavolino. Ho fatto la pars destruens, ma sono alle prese con quella construens, che richiederebbe una certa psicologia o un ambiente adatto, che non ho mai trovato e penso sia cosa veramente rara. Il risultato è che i ruoli tendenzialmente li frustro, sono imprevedibile e anche per molti aspetti, che aumentano più che diminuire, inaffidabile.
L'autenticità diretta io la chiamo rilassarsi ed essere chi si è senza fare la fatica bestiale (consapevole o no) di recitare tutto il tempo. Attraverso la recita qualcosa di vero e buono filtra, ma sono briciole, e la vita è una. L'inautenticità è una cosa da schiavi o da banditi, perché non diventare padroni, trovando un accordo con gli altri?
Vecchio 04-03-2023, 17:41   #30
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Originariamente inviata da Angus Visualizza il messaggio
Io so benissimo di recitare un personaggio, ma qui (e in realtà da svariati anni anche altrove) è ben poco costruito a tavolino. Ho fatto la pars destruens, ma sono alle prese con quella construens, che richiederebbe una certa psicologia o un ambiente adatto, che non ho mai trovato e penso sia cosa veramente rara. Il risultato è che i ruoli tendenzialmente li frustro, sono imprevedibile e anche per molti aspetti, che aumentano più che diminuire, inaffidabile.
L'autenticità diretta io la chiamo rilassarsi ed essere chi si è senza fare la fatica bestiale (consapevole o no) di recitare tutto il tempo. Attraverso la recita qualcosa di vero e buono filtra, ma sono briciole, e la vita è una. L'inautenticità è una cosa da schiavi o da banditi, perché non diventare padroni, trovando un accordo con gli altri?
Comprendo queste cose che dici, però io trovo che il ruolo possa essere un mezzo per esprimere se stessi più che un mezzo per nascondersi. Certo, tantissime volte succede la seconda cosa, e comprendo molto bene la frustrazione che esprimi riguardo a questo.

Ma la recitazione può essere anche autoespressione e non solo finzione. Io personalmente quando sto bene è perché ho vari contesti in cui essere comoda, in ciascuno si esprime qualche sfaccettatura di me e nel complesso esprimo abbastanza di me da sentirmi vista e ascoltata. Non è che fingo nei vari contesti, sono abbastanza rilassata ma appunto do voce solo a una parte di me, mi autosemplifico, questo sì. Quello a cui alludi tu sembra essere un contesto che accolta tutte le sfaccettature insieme, e cavolo, io non lo ho mai trovato e non so neppure se esiste. Certo in parte credo di ricercarlo (come molti), ma onestamente non so se questo mio ricercarlo mi porta molto di più che sottile frustrazione cronica
Vecchio 04-03-2023, 17:59   #31
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Ma sentirsi liberi di esprimere tutte le proprie sfaccettature per te non è un bisogno umano irrinunciabile?
Vecchio 04-03-2023, 18:31   #32
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penso che il bisogno fondamentale sia che per ogni sfaccettatura importante c'e' un contesto in cui la puoi esprimere
Mentre il desiderio di un contesto accogliente di tutto e in assoluto sono arrivata a vederla come una astrazione utopistica che almeno a me in verita' fa piu' male che bene
Ringraziamenti da
Angus (04-03-2023)
Vecchio 04-03-2023, 20:25   #33
Esperto
L'avatar di Teal
 

Contano tantissime le differenze di potere. Se sono in posizione di subalternità spesso divento rigido, sarcastico e scostante, mentre sguazzo nelle situazioni in cui ho piú competenza, esperienza e competenza dell’interlocutore. Nei rapporti alla pari emerge tutta la mia insicurezza e cerco di accattivarmi la simpatia dell’interlocutore e del gruppo.

Comunque il gioco dei ruoli e delle maschere é, temo, inevitabile, per potersi esprimere liberamente servirebbe un contesto in cui tutti lo sono effettivamente o tendano ad esserlo. E molti non vogliono nemmeno esserlo, i tratti di personalità autoritaria sono piuttosto diffusi, e molte persone preferiscono l’ordine stabilito dai ruoli che i rischi della libertà.
Ringraziamenti da
anahí (05-03-2023), Angus (04-03-2023)
Vecchio 04-03-2023, 20:30   #34
Esperto
L'avatar di cuginosmorfio
 

come detto altrove, la domanda volutamente provocatoria è: ma gente come Manson, Bundy, Dhamer, Riina, Hitler, Stalin, Pol Pot, Napoleone, Mussolini, Serse...gente che ha espresso sé stessa al 110%, sono da deplorare?

Cioè, la forza con cui hanno imposto il loro essere è da una parte ammirevole ma da un'altra è totalmente deplorevole. Eppure ho la sensazione che chi si esprime totalmente -nel bene e nel male- riesca a concretizzare molto di più (e trascinare molto di più gli altri).
Vecchio 04-03-2023, 20:52   #35
Esperto
 

Io sono uguale anche nella vita reale.

Misuro polsi e mandibole agli sconosciuti quando vado a fare la spesa al supermercato.
Ringraziamenti da
Angus (04-03-2023), cuginosmorfio (04-03-2023)
Vecchio 05-03-2023, 00:52   #36
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Originariamente inviata da cuginosmorfio Visualizza il messaggio
come detto altrove, la domanda volutamente provocatoria è: ma gente come Manson, Bundy, Dhamer, Riina, Hitler, Stalin, Pol Pot, Napoleone, Mussolini, Serse...gente che ha espresso sé stessa al 110%, sono da deplorare?
Scusa, ma che c'entra con la persona media, e figuriamoci con i frequentatori del forum? Tu ti reputi affine ai personaggi di cui sopra, ma represso?
Vecchio 05-03-2023, 11:17   #37
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Originariamente inviata da cuginosmorfio Visualizza il messaggio
come detto altrove, la domanda volutamente provocatoria è: ma gente come Manson, Bundy, Dhamer, Riina, Hitler, Stalin, Pol Pot, Napoleone, Mussolini, Serse...gente che ha espresso sé stessa al 110%, sono da deplorare?
Hahahha no, loro non avevano problemi di mancanza di assertività. Non so se capisco la domanda, intendi che ti chiedi se l'autenticità sia sempre cosa buona visto che a volte significa ferire gli altri? Io penso che la via d'uscita sia che non c'è valore morale intrinseco nell'autenticità.

È soltanto un bisogno di cui molti sentono la mancanza. Soprattutto qui dentro, ma in realtà penso anche fuori, credo che magari le persone perfettamente ben inserite sono persone che per qualche ragione sopportano meglio la mancanza di autenticità
Vecchio 05-03-2023, 11:19   #38
Banned
 

Comunque io intendevo ruolo e personaggio non nel senso di comportamento inautentico. Per me il personaggio è come un font su Word. Comunicare senza personaggio per me è impossibile, come dire scrivere senza usare nessun font perché senti che i font deformano le lettere

Sempre dentro questa analogia, un personaggio inautentico è un font che non ci piace e che non sentiamo davvero nostro. E sì questo capita tanto spesso a tante persone
Vecchio 05-03-2023, 11:20   #39
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Originariamente inviata da franz90 Visualizza il messaggio
Io sono uguale anche nella vita reale.

Misuro polsi e mandibole agli sconosciuti quando vado a fare la spesa al supermercato.
Idem. Particolarmente destabilizzante quando una persona ha le maniche troppo lunghe, non si sa dove metterlo nella gerarchia.
Vecchio 05-03-2023, 11:37   #40
Esperto
L'avatar di Varano
 

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Originariamente inviata da cuginosmorfio Visualizza il messaggio
come detto altrove, la domanda volutamente provocatoria è: ma gente come Manson, Bundy, Dhamer, Riina, Hitler, Stalin, Pol Pot, Napoleone, Mussolini, Serse...gente che ha espresso sé stessa al 110%, sono da deplorare?

Cioè, la forza con cui hanno imposto il loro essere è da una parte ammirevole ma da un'altra è totalmente deplorevole. Eppure ho la sensazione che chi si esprime totalmente -nel bene e nel male- riesca a concretizzare molto di più (e trascinare molto di più gli altri).
quei personaggi che hai citato sono tutti espressione della propria epoca, specialmente i dittatori, sono stati canalizzatori della rabbia che il popolo covava. non sono stati esseri diabolici che hanno corrotto le folle buone e ingenue...così come putin non rappresenta solo se stesso, ma una fetta di russia e di russi
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